E' freddo e sento la pioggia scrosciare fuori dalle finestre. Chiudo gli occhi. Mi concentro. No, non è più la pioggia, è il fragore delle onde dell'oceano. Sento di nuovo il vento che mi scompiglia i capelli e il sole del mattino che mi accarezza il viso. E' mattino presto e il sole è ancora basso all'orizzonte. Vicino a me c'è il maschio alfa. E' novembre ma abbiamo i piedi nudi e l'acqua ci lambisce i piedi. Come è forte la risacca qui! Intorno a me una spiaggia ornata da alcune palme e qualche surfista mattiniero. Lo guardo controluce mentre corre incontro alle onde e mi sembra di essere in un telefilm. Sullo sfondo vedo il pontile in legno e dietro di esso, più in lontananza, l'edificio della Nasa.
Si dice che Cocoa Beach sia la patria del surf della East Coast: non a caso Kelly Slater, considerato il più grande surfista di tutti i tempi, è originario proprio di questo piccolo paese di mare, praticamente una lingua di sabbia circondata dall'acqua che si affaccia sull'oceano atlantico, a est, e sul Banana River, a ovest.
Un posto da sogno. Probabilmente quello che più mi è rimasto nel cuore con la sua strada principale (praticamente l'unica strada) costeggiata da motel, ristorantini in legno, negozi di abbigliamento da surfista e le sue lunghissime spiagge. Sono in pace e voglio restare qui, su questa spiaggia, insieme ai gabbiani...
Riapro gli occhi e torno alla dura realtà: fuori continua a piovere e a fare freddo. Mi avvicino alla libreria dove su un piccolo piattino sono ordinatamente disposte le conchiglie che ho raccolto a Cocoa Beach e penso che, a volte, le cose sono così belle proprio perchè sono transitorie. E comunque basta qualche souvenir per ricordare! ;-)
Dato che Cocoa Beach è stata la mia tappa preferita del viaggio americano edè una località diu mare, non posso che parlare del mio piatto preferito, in assoluto, quello che potrei mangiare fino a scoppiare senza annoiarmi: l'astice alla catalana.
E' un piattto molto semplice, quasi banale, ma comunque sontuoso e adatto alle grandi occasioni. Di certo non è una pietanza per tutti i giorni. Come ho detto le cose belle (e buone) devono essere centellinate e probabilmente è anche questo che le rende così speciali.
ASTICE alla CATALANA
Ingredienti (per 2 persone):
2 astici freschi da circa 500 g ciascuno (preferibilmente vivi)
2-3 carote
2-3 coste di sedano
1 grosso finocchio
2-3 cipollotti freschi
10 ravanelli
10 pomodorini
1 peperone
1 arancia
(uva, chicchi di melograno, limone, mela)
olio evo
salsa di soia
aceto di vino
sale, pepe nero
Lavare tutta la verdura e la frutta e raschiare le carote. Tagliare carote, sedano cipollotti e peperone a listarelle (si possono fare anche a tocchetti ma io preferisco le listarelle), finocchi e ravanelli a fettine sottili, i pomodorini a metà e la frutta a spicchi sottili. I quantitativi e la varietà dipendono dal gusto personale: ad esempio io non posso aggiungere uva, mela e melograno perchè al maschio alfa non piacciono (ma ci stanno bene!). Riunire le verdure tagliate in una ciotola e condirle con sale, pepe nero, olio evo, un cucchiaio di aceto e abbondante salsa di soia.
Far bollire molta acqua in una pentola grande abbastanza da contenere i due astici. Immergere nell'acqua bollente per alcuni minuti gli astici ancora vivi, chiudendo la pentola con il coperchio (operazione che faccio eseguire da mio babbo perchè non riesco a uccidere quelle povere bestie, anche se deliziose.). Non aggiungo alcun aroma all'acqua di bollitura perchè preferisco sentire appieno il gusto dei crostacei. Scolare gli astici e disporli immediatamente sul piatto di portata. In alternativa la bollitura può essere eseguita anche il giorno precedente al consumo vero e proprio: basterà poi far raffreddare gli astici e conservarli in frigo. Prima di servirli riscaldarli al vapore per una decina di minuti: così manterranno le carni morbide e succulente.
Disporre le verdure condite sul fondo del piatto o del vassoio, adagiare sopra l'astice caldo e guarnire con la frutta. Servire immediatamente.
N.B. Si mangia rigorosamente con le mani, aiutandosi con trinciapolli o schiaccianoci per rompere il carapace.
Data la semplicità della preparazione è assolutamente fondamentale l'eccellente qualità degli ingredienti.
Buon appetito!
Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Sapori in valigia
Ciao Jeggy, ecco un altro racconto di questo bell'angolo d'America che non conosco. Mi viene una voglia di partire, che non ne hai idea. O forse ce l'hai eccome! Hai ragione che questo piatto è sontuoso, è che io non ho un papà che mi tuffi l'astice nell'acqua bollente, neanch'io potrei... poi però me lo mangio, così è la vita! Bacione a presto
RispondiEliminaJeggy,non smettere mai con questi racconti.Mi fai sognare,mi sembra di essere proprio lì e prima o poi realizzerò questo sogno! ^_^
RispondiEliminaGrazie mille e grazie anche per la ricetta!
un abbraccio
Monica
Che spettacolo... con il freddo di questi giorni vedere le foto.. leggere il tuo post mi fa pensare all'estate!!!! Ottimo l'astice.. Baci e buon w.e.
RispondiEliminaSe mi vieni a trovare (con il maschio alfa naturalmente) ti preparo pici e carciofi! Bacioni
RispondiEliminaConcordo con Monica cara, riesci a trasportarmi in quei posti magnifici che tu hai avuto la fortuna di visitare!! Come vorrei aprire un angolino nel monitor e tuffarmici dentro..
RispondiEliminaPer la ricetta passo :) io e l'astice non andiamo d'accordo!
smakkete!!
Beh, non so se avrei il coraggio di prepararlo... ma in quei posti mangerei qualsiasi cosa :-) Baci e grazie
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