Non potevamo noleggiare l'auto ma riuscimmo comunque a raggiungere Galway, sulla costa occidentale, grazie ad un lungo viaggio in autobus, e a partecipare ad alcune gite. Attraversammo una terra dove il verde è talmente brillante da abbagliare, o forse è solo il contrasto con il cielo perennemente coperto da nuvole grigie e pesanti; talmente spesse da sembrare quasi solide, come trovarsi sotto un gigantesco tendone. Pioggia, pioggia e ancora pioggia, tutti i giorni, a tutte le ore: avevo dei capelli talmente gonfi e crespi da sembrare un leone (ecco che si spiegano le mie crocchie perenni nelle foto di quella vacanza!).
Grazie ad una gita in pullman raggiungemmo le scogliere di Moher: un incredibile spettacolo della natura. La vista sull'oceano da un'altezza di più di 200 m era a dir poco mozzafiato: il vento freddo che mi sferzava il viso, mentre guardavo le onde più impetuose che avessi mai visto frangersi contro l'inamovibile scogliera, è il ricordo più vivido che ho dell'Irlanda. Rimanemmo un paio d'ore incantati a contemplare l'immensità di queste scogliere (che non sono nemmeno le più alte d'Europa ho scoperto poi!), camminando lungo il ciglio e ridendo di fronte alla piccolezza dell'essere umano a paragone.
Sulla via del ritorno il pullmann fece sosta in un minuscolo paesino sulla costa: una decina di edifici prefabbricati dall'aria alquanto triste, non fosse stato per la vista sul mare. Senza che ce ne accorgessimo fummo condotti all'interno di un deserto self-service dove pranzammo con lo stufato alla Guinness. Sarà stata l'esaltazione derivante dalla vista delle scogliere o la necessità di qualcosa di caldo dopo tanto freddo e vento ma quello fu sicuramente il più buono e incredibile spezzatino alla Guinness che abbia mai mangiato. Il gusto amarognolo della birra conferisce al piatto un sapore deciso e molto particolare. Provammo a mangiarlo anche in altri pub di Galway ma non c'era proprio paragone: quello dello sperduto paesino resta insuperabile. Il tocco segreto? Io credo fossero i semi di cumino che sono assolutamente sicura di aver percepito nello stufato!
Il resto della ricetta mi era ignoto ma cercando un po' qui e un po' là credo di essere riuscita a ricostruire abbastanza fedelmente quella meraviglia della gastronomia irlandese!
Stufato alla Guinness |
STUFATO alla GUINNESS
Ingredienti (per 2 persone):
400 g spezzatino di manzo
50 g pancetta tesa a dadini
2 cipolle dorate
2 carote
1 lattina di birra Guinness (330 ml)
farina
miele
semi di cumino
1 foglia alloro
20 g burro
olio evo
2 cucchiai prezzemolo fresco tritato
sale, pepe
2 patate medie
Affettare a velo le cipolle e farle soffriggere, insieme alla pancetta, a fiamma bassa con il burro e 2 cucchiai di olio evo in un tegame a bordi alti. Togliere le cipolle con la pancetta e tenerle da parte in caldo. Infarinare i bocconcini di manzo e rosolarli bene su tutti i lati nel fondo di cottura delle cipolle, a fiamma vivace. Una volta che lo spezzatino è leggermente brunito rimettere nel tegame le cipolle con la pancetta. Salare, pepare e aggiungere un cucchiaio di miele (indispensabile per neutralizzare il sapore altrimenti troppo amaro della birra). Aggiungere anche le carote raschiate e tagliate a fettine, la foglia di alloro e un cucchiaino di semi di cumino schiacciati. Sfumare il tutto con la Guinness, far riprendere il bollore e abbassare il fuoco al minimo. Lasciar cuocere coperto per almeno un paio d'ore, fino a che il sughetto non è diventato denso e cremoso e la carne è talmente tenera da sfaldarsi.
Nel frattempo lessare due patate intere per almeno un'ora, sbucciarle, schiacciarle bene e condirle con olio evo e poco sale.
Servire lo stufato caldo accompagnato da quenelle di patate lesse e una spolverata di prezzemolo fresco tritato. Sarebbe doveroso gustare questo stufato assieme ad una pinta di Guinness, peccato che qui in Italia abbia un sapore totalmente diverso (e peggiore)! Non a caso in una guida turistica ho letto che si dice il sapore della Guinness peggiori tanto più ci si allontana dallo stabilimento di produzione, a Dublino!
Buon appetito!
Con questa ricetta partecipo al contest di My taste for food sulla cucina internazionale, per la sezione Europa