Dopo le mille peripezie legate alla pandemia di Covid-19, finalmente, sono riaperte le scuole e gli asili. Noi abbiamo definitivamente lasciato il nido d'infanzia privato e ci siamo iscritti, fiduciosi, alla scuola materna comunale. Il cambiamento è stato notevole per tutti anche se forse lo abbiamo sofferto più noi adulti del piccolo maschio alfa. Se al nido tutti si prodigavano per venire incontro alle esigenze delle famiglie, adesso sembra essere tutto il contrario: le famiglie devono sbattersi un sacco per adempiere a tutte le richieste della direzione scolastica, pena l'essere redarguiti persino dalle custodi, oltre che da maestre e preside (via mail).
Ma la vera nota dolente è sicuramente la mensa. Si fa un gran parlare di educazione alimentare, stagionalità dei cibi e prodotti a km 0 e poi la sola lettura del menù mi ha fatto letteralmente accapponare la pelle per l'assurdità delle proposte e degli abbinamenti: carne servita per 3 giorni di fila, zucca e cavoli totalmente assenti, legumi serviti come contorno invece che come fonte proteica, insalata proposta 2 volte a settimana (sapendo perfettamente che i bambini non la mangiano). Dopo due giorni le famiglie erano già in rivolta con tanto di polemiche sui giornali locali!
La cosa che ho trovato più scioccante è che, di fatto, dagli anni '80, quando andavo a scuola io, non ci sia stato un upgrade del menù! Ancora l'unico pesce che viene servito (una volta a settimana) consiste in crocchette o bastoncini....cose contro cui combatto da quando è nato Joshua e che fino ad ora mi sono rifiutata di fargli assaggiare. Non riesco a capire come ciò che viene comunemente considerato junk food possa essere tranquillamente proposto a dei bambini. Non pretendo certo che gli vengano date orate e branzini ma sono assolutamente convinta che sia possibile trovare del buon pesce fresco a prezzi sostenibili! L'alternativa a quanto pare sarebbe del tonno sott'olio, preso e schiaffato lì sul piatto da solo, che non farebbe gola neanche al gatto. Senza considerare che proprio il tonno ha l'ineliminabile problema dell'inquinamento da mercurio....ma che vuoi che sia, pur di risparmiare 3 lire!
Ma la vera ciliegina sulla torta è stata senza ombra di dubbio la proposta di servire uova sode con maionese. MAIONESE. Ora, dico, cosa succederà se un bambino non la vuole mangiare? Lo costringeranno come si fa con le verdure? "Devi mangiare anche la maionese se vuoi diventare grande!"
Io sono allibita, oltre che sul piede di guerra. Per ora l'unica cosa certa è che a casa mi dovrò impegnare ancora più di prima per cercare di nutrire tutti in modo sano e completo e per sopperire o integrare la mensa dell'asilo.
La mia proposta di oggi, in linea con la polemica sopra, è in realtà un piatto che mi sembra andare molto di moda, ultimamente, anche nei ristoranti. Si sa che polpo e patate è un ottimo binomio e qui in casa è sempre molto gradito. L'ho rivisitato in versione invernale, con una morbida e calda vellutata che avvolge il polpo grigliato, appena croccante all'esterno e un tocco piccante e affumicato per rendere il tutto ancora più goloso.
POLPO GRIGLIATO SU VELLUTATA DI PATATE
Ingredienti (per 3 persone):
1 grosso polpo (almeno 1 kg) decongelato
5-6 patate di media grandezza
1 scalogno o 1 piccola cipolla bianca
aceto di vino bianco
olio evo
peperoncino chipotle affumicato o paprika affumicata
prezzemolo fresco
sale
Per prima cosa lessare il polpo in abbondante acqua salata acidulata con mezza tazzina di aceto: quando l'acqua bolle afferrare il polpo con delle pinze e immergerlo per alcuni secondi. Ripetere questa operazione 3 volte, poi lasciare il polpo immerso e farlo cuocere coperto per almeno 45 minuti a fiamma bassa (deve sobbollire). Alla fine spengere il fuoco e lasciare raffreddare il polpo nella sua acqua di cottura fino a temperatura ambiente o quasi.
Nel frattempo preparare la vellutata di patate: sbucciare e tritare lo scalogno e farlo soffriggere dolcemente in una pentola con un paio di cucchiai di olio evo. Sbucciare le patate e tagliarle grossolanamente a cubetti. Aggiungere le patate al soffritto e fare insaporire per un minuto, poi aggiungere acqua calda fino a coprire appena le patate. Far prendere il bollore, poi incoperchiare e lasciare cuocere a fiamma bassa per circa mezz'ora. Aggiustare di sale e quando le patate iniziano a disfarsi vuol dire che sono cotte. Frullare con un pimer a immersione fino ad ottenere una crema piuttosto densa. Se la vellutata risultasse troppo liquida, rimettere sul fuoco fino a che non raggiunge la consistenza desiderata.
Scolare il polpo dall'acqua di cottura ed eliminare la guaina gelatinosa che lo riveste, lasciando però intatte le ventose. Togliere anche "l'occhio" del polpo e suddividere i tentacoli in 3 parti uguali.
Scaldare molto una bene una piastra e grigliare i tentacoli 4-5 minuti per ogni lato, fino a che non formano una specie di crosticina croccante.
Impiattare la vellutata di patate e il polpo; cospargere con prezzemolo tritato (per dare una nota fresca) e peperoncino chipotle affumicato a piacere. Irrorare con un filo di un buon olio evo a crudo e servire subito.
Buon appetito!
N.B.: Fondamentale usare un polpo decongelato perchè le carni risultino morbide dopo la cottura. Il processo di congelamento e scongelamento spacca le fibre della carne di polpo rendendole morbide. Un polpo fresco risulterebbe davvero troppo coriaceo dopo la bollitura.