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giovedì 17 gennaio 2013

Il mio preferito

E' freddo e sento la pioggia scrosciare fuori dalle finestre. Chiudo gli occhi. Mi concentro. No, non è più la pioggia, è il fragore delle onde dell'oceano. Sento di nuovo il vento che mi scompiglia i capelli e il sole del mattino che mi accarezza il viso. E' mattino presto e il sole è ancora basso all'orizzonte. Vicino a me c'è il maschio alfa. E' novembre ma abbiamo i piedi nudi e l'acqua ci lambisce i piedi. Come è forte la risacca qui! Intorno a me una spiaggia ornata da alcune palme e qualche surfista mattiniero. Lo guardo controluce mentre corre incontro alle onde e mi sembra di essere in un telefilm. Sullo sfondo vedo il pontile in legno e dietro di esso, più in lontananza, l'edificio della Nasa.


 Si dice che Cocoa Beach sia la patria del surf della East Coast: non a caso Kelly Slater, considerato il più grande surfista di tutti i tempi, è originario proprio di questo piccolo paese di mare, praticamente una lingua di sabbia circondata dall'acqua che si affaccia sull'oceano atlantico, a est, e sul Banana River, a ovest.
Un posto da sogno. Probabilmente quello che più mi è rimasto nel cuore con la sua strada principale (praticamente l'unica strada) costeggiata da motel, ristorantini in legno, negozi di abbigliamento da surfista e le sue lunghissime spiagge. Sono in pace e voglio restare qui, su questa spiaggia, insieme ai gabbiani...


Riapro gli occhi e torno alla dura realtà: fuori continua a piovere e a fare freddo. Mi avvicino alla libreria dove su un piccolo piattino sono ordinatamente disposte le conchiglie che ho raccolto a Cocoa Beach e penso che, a volte, le cose sono così belle proprio perchè sono transitorie. E comunque basta qualche souvenir per ricordare! ;-)

Dato che Cocoa Beach è stata la mia tappa preferita del viaggio americano edè una località diu mare, non posso che parlare del mio piatto preferito, in assoluto, quello che potrei mangiare fino a scoppiare senza annoiarmi: l'astice alla catalana.
E' un piattto molto semplice, quasi banale, ma comunque sontuoso e adatto alle grandi occasioni. Di certo non è una pietanza per tutti i giorni. Come ho detto le cose belle (e buone) devono essere centellinate e probabilmente è anche questo che le rende così speciali.





ASTICE alla CATALANA

Ingredienti (per 2 persone):
2 astici freschi da circa 500 g ciascuno (preferibilmente vivi)
2-3 carote
2-3 coste di sedano
1 grosso finocchio
2-3 cipollotti freschi
10 ravanelli
10 pomodorini
1 peperone
1 arancia
(uva, chicchi di melograno, limone, mela)
olio evo
salsa di soia
aceto di vino
sale, pepe nero

Lavare tutta la verdura e la frutta e raschiare le carote. Tagliare carote, sedano cipollotti e peperone a listarelle (si possono fare anche a tocchetti ma io preferisco le listarelle), finocchi e ravanelli a fettine sottili, i pomodorini a metà e la frutta a spicchi sottili. I quantitativi e la varietà dipendono dal gusto personale: ad esempio io non posso aggiungere uva, mela e melograno perchè al maschio alfa non piacciono (ma ci stanno bene!). Riunire le verdure tagliate in una ciotola e condirle con sale, pepe nero, olio evo, un cucchiaio di aceto e abbondante salsa di soia.
Far bollire molta acqua in una pentola grande abbastanza da contenere i due astici. Immergere nell'acqua bollente per alcuni minuti gli astici ancora vivi, chiudendo la pentola con il coperchio (operazione che faccio eseguire da mio babbo perchè non riesco a uccidere quelle povere bestie, anche se deliziose.). Non aggiungo alcun aroma all'acqua di bollitura perchè preferisco sentire appieno il gusto dei crostacei. Scolare gli astici e disporli immediatamente sul piatto di portata. In alternativa la bollitura può essere eseguita anche il giorno precedente al consumo vero e proprio: basterà poi far raffreddare gli astici e conservarli in frigo. Prima di servirli riscaldarli al vapore per una decina di minuti: così manterranno le carni morbide e succulente.
Disporre le verdure condite sul fondo del piatto o del vassoio, adagiare sopra l'astice caldo e guarnire con la frutta. Servire immediatamente.
N.B. Si mangia rigorosamente con le mani, aiutandosi con trinciapolli o schiaccianoci per rompere il carapace.
Data la semplicità della preparazione è assolutamente fondamentale l'eccellente qualità degli ingredienti.
Buon appetito!


Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Sapori in valigia


6 commenti:

  1. Ciao Jeggy, ecco un altro racconto di questo bell'angolo d'America che non conosco. Mi viene una voglia di partire, che non ne hai idea. O forse ce l'hai eccome! Hai ragione che questo piatto è sontuoso, è che io non ho un papà che mi tuffi l'astice nell'acqua bollente, neanch'io potrei... poi però me lo mangio, così è la vita! Bacione a presto

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  2. Jeggy,non smettere mai con questi racconti.Mi fai sognare,mi sembra di essere proprio lì e prima o poi realizzerò questo sogno! ^_^
    Grazie mille e grazie anche per la ricetta!
    un abbraccio
    Monica

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  3. Che spettacolo... con il freddo di questi giorni vedere le foto.. leggere il tuo post mi fa pensare all'estate!!!! Ottimo l'astice.. Baci e buon w.e.

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  4. Se mi vieni a trovare (con il maschio alfa naturalmente) ti preparo pici e carciofi! Bacioni

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  5. Concordo con Monica cara, riesci a trasportarmi in quei posti magnifici che tu hai avuto la fortuna di visitare!! Come vorrei aprire un angolino nel monitor e tuffarmici dentro..
    Per la ricetta passo :) io e l'astice non andiamo d'accordo!
    smakkete!!

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  6. Beh, non so se avrei il coraggio di prepararlo... ma in quei posti mangerei qualsiasi cosa :-) Baci e grazie

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