Mi lamentavo di un autunno fresco e soleggiato perchè non sapevo come vestirmi? Bene....eccomi accontentata: è arrivato l'autunno vero con pioggia, grigiume, freddo. Stessi mai zitta io!
L'idea di affrontare mesi e mesi di questo clima, onestamente, mi atterrisce.
Voglio il colore e il calore, la luce e le lucciole nei prati, le magliette e gli occhiali da sole....e invece sono sul divano, sepolta da un plaid, con mani e piedi gelati nonostante la tisana bollente. No....non ce la posso proprio fare. Non potevo nascere ai Tropici???
Visto che i veneti se ne intendono di freddo, grigio e umidità ho pensato che magari sanno anche come combatterlo. Perciò mi sono lasciata ispirare dalla loro cucina e il risultato è stato un magnifico classico: il risotto al radicchio rosso. Mi piace molto il gusto amarognolo del radicchio nel riso e poi il colore è molto più allegro della pioggia che batte sulla finestra!
RISOTTO al RADICCHIO ROSSO
Ingredienti (per 2 persone):
200 g di riso
1 cespo di radicchio rosso di Chioggia
1 cipolla dorata piccola
1/2 bicchiere di vino rosso
circa 500 ml di brodo vegetale
40 g di burro
noce moscata
olio evo
sale
Sbucciare e affettare sottilmente la cipolla. Tagliare a listarelle il radicchio e lavarlo bene sotto acqua corrente.
In un tegame dai bordi alti scaldare appena 20 g di burro e 2 cucchiai di olio evo (in alternativa 40 g di burro o 4 cucchiai di olio evo. Secondo me il misto tra olio e burro è il miglior compromesso tra gusto e calorie) e aggiungere la cipolla e il radicchio. Far rosolare a fiamma vivace per alcuni minuti. Aggiungere il riso e farlo tostare, mescolando continuamente, per un paio di minuti. Sfumare con il vino e una volta che l'alcool è evaporato abbassare la fiamma. Iniziare ad aggiungere il brodo ben caldo (o, se non si ha del brodo, dell'acqua calda) un mestolo alla volta, mescolando e aggiungendo il successivo solo quando il precedente è stato assorbito. Il risotto sarà pronto dopo circa 30 minuti di cottura, quando i chicchi saranno morbidi e avranno assorbito tutto il brodo. Aggiustare di sale, profumare con una abbondante macinata di noce moscata e, infine, mantecare con i restanti 20 grammi di burro prima di servire.
Buon appetito!
giovedì 20 ottobre 2016
lunedì 17 ottobre 2016
Buone abitudini (Torta al latte caldo)
Siamo abitudinari, io e il maschio alfa, almeno nel weekend: sabato mattina colazione al bar, nel pomeriggio partita per lui e faccende domestiche per me, sabato sera in casa, spiaggiati sul divano con gatta e plaid. Domenica mattina colazione in casa, l'unica colazione che consumiamo insieme in casa in tutta la settimana. E siccome si tratta di una occasione speciale non mi va di mettere in tavola il solito pacco di biscotti: preferisco qualcosa che ho preparato con cura da gustare insieme, con calma, pigramente, ancora in pigiama, fra due chiacchere e una tazza di thè o caffè. Non importa che sia qualcosa di elaborato, mi basta che sia buono e dolce, che sappia di casa e di relax. Spesso è una teglia di muffin, una ciambella o un plumcake; questo weekend, invece, ho provato la famosa torta al latte caldo. La ricetta è super-collaudata: vista e rivista sul web, finalmente mi sono decisa a toglierla dal dimenticatoio e prepararla. E' stata un successo! L'impasto si prepara in massimo 10 minuti e il risultato è uno di quei classici dolci da credenza che mi piacciono tanto. La consistenza è particolare: compatta eppure leggera e sofficissima. Si presta ad essere farcita con creme e marmellate e aromatizzata a piacere. Si conserva benissimo per alcuni giorni protetta da alluminio.
Un ottimo modo per iniziare la domenica e anche il lunedì mattina.
TORTA al LATTE CALDO
Ingredienti:
170 g farina 00
170 g zucchero
3 uova
120 ml di latte (per me parzialmente scremato)
60 g burro
8 g lievito per dolci
un pizzico di sale
una bustina di vanillina (o scorza di arancia, o di limone, o cannella in polvere)
zucchero a velo
Montare con le fruste elettriche le uova con lo zucchero per 5 minuti. Nel frattempo scaldare in un pentolino il latte con il burro fino all'ebollizione, poi spengere. Scaldare il forno a 175°C.
Aggiungere al composto di uova la farina setacciata con il lievito, il sale e la vanillina (la vaniglia è l'aroma che preferisco nei dolci ma niente vieta di usare scorza di agrumi o cannella) mescolando con una spatola: non usare più le fruste elettriche!
Una volta amalgamata la farina aggiungere il latte caldo con il burro, sempre mescolando con la spatola. Rivestire con carta da forno una tortiera a cerniera da 22 cm di diametro e riempire con l'impasto. Cuocere in forno caldo a 175°C per circa 30 minuti (fare comunque la prova stecchino). Sfornare e lasciare raffreddare prima di aprire la cerniera. Guarnire con zucchero a velo e servire.
Buon appetito!
Un ottimo modo per iniziare la domenica e anche il lunedì mattina.
TORTA al LATTE CALDO
Ingredienti:
170 g farina 00
170 g zucchero
3 uova
120 ml di latte (per me parzialmente scremato)
60 g burro
8 g lievito per dolci
un pizzico di sale
una bustina di vanillina (o scorza di arancia, o di limone, o cannella in polvere)
zucchero a velo
Montare con le fruste elettriche le uova con lo zucchero per 5 minuti. Nel frattempo scaldare in un pentolino il latte con il burro fino all'ebollizione, poi spengere. Scaldare il forno a 175°C.
Aggiungere al composto di uova la farina setacciata con il lievito, il sale e la vanillina (la vaniglia è l'aroma che preferisco nei dolci ma niente vieta di usare scorza di agrumi o cannella) mescolando con una spatola: non usare più le fruste elettriche!
Una volta amalgamata la farina aggiungere il latte caldo con il burro, sempre mescolando con la spatola. Rivestire con carta da forno una tortiera a cerniera da 22 cm di diametro e riempire con l'impasto. Cuocere in forno caldo a 175°C per circa 30 minuti (fare comunque la prova stecchino). Sfornare e lasciare raffreddare prima di aprire la cerniera. Guarnire con zucchero a velo e servire.
Buon appetito!
giovedì 13 ottobre 2016
Restyling (Pasta con pesto di pistacchi)
Mi sono resa conto che ricercare una specifica ricetta nel mio blog non è cosa così semplice: i titoli dei miei post sono volutamente fantasiosi e non fanno alcun riferimento alla ricetta. Anche le etichette date ai piatti non sempre aiutano: considerando che il numero di post inizia ad essere cospicuo, se si è alla ricerca di una vecchia ricetta si rischia di dover scorrere pagine e pagine di altre ricette prima di giungere a quella di interesse.
Così, complice un po' di tempo libero e un repentino abbassamento di temperature che non mi invoglia ad uscire, mi sono lanciata in una sorta di restyling del blog. Una cosa che volevo fare già da tempo ma per la quale non riuscivo a ritagliarmi un angolino. Ecco quindi che inauguro una nuova pagina del blog con l'indice di tutte le ricette (con il relativo link) pubblicate nel corso di questi 6 anni: devo ammettere che sono più di quante ne ricordassi!
Per festeggiare questa impresa titanica (beh, per me lo è stata) mi sono preparata un mega piatto di golosissima pasta: penne con pesto di pistacchi! E al diavolo le calorie: me lo sono meritata!
Chi è ghiotto di questo delizioso frutto non può proprio esimersi dal provarla e in 15 minuti il piatto è pronto!
PENNE con PESTO di PISTACCHI
Ingredienti (per 3 persone):
300 g penne rigate
65 g pistacchi salati sgusciati
1 spicchio d'aglio
3-4 foglie di basilico fresco
olio evo
sale
Io ho usato i classici pistacchi da aperitivo, salati e con guscio, quindi la prima operazione è stata quella di sgusciarli uno per uno. Ovviamente si possono usare quelli già sgusciati e non salati.
Sbucciare l'aglio, tagliarlo a metà per il lungo ed eliminarne l'anima. In un pentolino far bollire dell'acqua, immergervi i pistacchi e lo spicchio d'aglio per alcuni minuti, poi scolare. In questo modo i pistacchi perdono il sale e la pellicina esterna diventa più facilmente asportabile e il sapore dell'aglio diventa meno pungente. Togliere le pellicine ai pistacchi quando sono ancora umidi. Frullare i pistacchi e lo spicchio d'aglio insieme alle foglie di basilico, 4 cucchiai di olio evo e poca acqua (possibilmente quella di cottura della pasta): ho preferito dare la giusta consistenza al pesto usando l'acqua piuttosto che l'olio per non appesantire troppo il pesto, già calorico di per sè. Aggiustare di sale.
Mentre si prepara il pesto cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolare al dente e condire immediatamente con il pesto di pistacchi. Spolverizzare eventualmente con granella di pistacchi. Servire subito.
Buon appetito!
N.B. Non si tratta di un pesto da conservare ma di un "pronto uso" da fare anche all'ultimo minuto e usare immediatamente.
Così, complice un po' di tempo libero e un repentino abbassamento di temperature che non mi invoglia ad uscire, mi sono lanciata in una sorta di restyling del blog. Una cosa che volevo fare già da tempo ma per la quale non riuscivo a ritagliarmi un angolino. Ecco quindi che inauguro una nuova pagina del blog con l'indice di tutte le ricette (con il relativo link) pubblicate nel corso di questi 6 anni: devo ammettere che sono più di quante ne ricordassi!
Per festeggiare questa impresa titanica (beh, per me lo è stata) mi sono preparata un mega piatto di golosissima pasta: penne con pesto di pistacchi! E al diavolo le calorie: me lo sono meritata!
Chi è ghiotto di questo delizioso frutto non può proprio esimersi dal provarla e in 15 minuti il piatto è pronto!
PENNE con PESTO di PISTACCHI
Ingredienti (per 3 persone):
300 g penne rigate
65 g pistacchi salati sgusciati
1 spicchio d'aglio
3-4 foglie di basilico fresco
olio evo
sale
Io ho usato i classici pistacchi da aperitivo, salati e con guscio, quindi la prima operazione è stata quella di sgusciarli uno per uno. Ovviamente si possono usare quelli già sgusciati e non salati.
Sbucciare l'aglio, tagliarlo a metà per il lungo ed eliminarne l'anima. In un pentolino far bollire dell'acqua, immergervi i pistacchi e lo spicchio d'aglio per alcuni minuti, poi scolare. In questo modo i pistacchi perdono il sale e la pellicina esterna diventa più facilmente asportabile e il sapore dell'aglio diventa meno pungente. Togliere le pellicine ai pistacchi quando sono ancora umidi. Frullare i pistacchi e lo spicchio d'aglio insieme alle foglie di basilico, 4 cucchiai di olio evo e poca acqua (possibilmente quella di cottura della pasta): ho preferito dare la giusta consistenza al pesto usando l'acqua piuttosto che l'olio per non appesantire troppo il pesto, già calorico di per sè. Aggiustare di sale.
Mentre si prepara il pesto cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolare al dente e condire immediatamente con il pesto di pistacchi. Spolverizzare eventualmente con granella di pistacchi. Servire subito.
Buon appetito!
N.B. Non si tratta di un pesto da conservare ma di un "pronto uso" da fare anche all'ultimo minuto e usare immediatamente.
sabato 8 ottobre 2016
Illusione (Vellutata di ceci con carote al sesamo)
E' difficile avere la reale percezione delle condizioni meteo stando al chiuso. Guardo fuori dalla finestra e vedo giornate luminose, soleggiate, con un bel cielo sgombro. "E' ancora caldo", mi dico, e mi illudo che sia ancora estate. Esco speranzosa in maniche di camicia e vengo travolta da un simpatico venticello che si insinua subdolamente tra i vestiti facendomi rabbrividire. Al diavolo le previsioni meteo! La mattina devo uscire con maglioncino e giacca, all'ora di pranzo starei bene in maglietta e per la sera ho già esibito il mio plaid da divano. Inutile dire che il raffreddore è dietro l'angolo che mi attende...
Per assecondare questo illusorio mood estivo mi sono inventata questa vellutata che ricorda tanto l'hummus negli ingredienti: ceci, aglio, sesamo. E siccome a me l'hummus piace mangiarlo con le carote ecco che queste non potevano mancare come tocco finale. Diciamo che sembra hummus ma è calda, ottima per le prime fresche sere d'autunno.
VELLUTATA di CECI con CAROTE al SESAMO
Ingredienti (per 3 persone):
300 g ceci lessati
1 spicchio d'aglio
3 carote
semi di sesamo
olio evo
sale
Sbucciare l'aglio, schiacciarlo e soffriggerlo con un paio di cucchiai di olio evo in una casseruola a bordi alti. Dopo un paio di minuti aggiungere i ceci sgocciolati e lasciarli insaporire a fiamma vivace. Salare e poi aggiungere acqua calda fino a coprire abbondantemente i ceci. Portare a bollore e lasciare sobbollire un paio di minuti. Frullare i ceci e lo spicchio d'aglio con un minipimer: si deve ottenere una crema liscia e vellutata. Se la consistenza è troppo soda aggiungere altra calda, se troppo liquida rimettere sul fuoco fino a che non raggiunge la consistenza desiderata. Aggiustare di sale a fine cottura.
Nel frattempo raschiare le carote e avvolgerle nella carta forno. Passarle un paio di minuti nel microonde alla massima potenza in modo che si ammorbidiscano (in alternativa possono essere cotte al vapore). Tagliare le carote cotte a rondelle e saltarle in padella con un filo di olio evo. Cospargere con abbondanti semi di sesamo e aspettare che le carote si abbrustoliscano appena. Salare alla fine.
Servire la vellutata calda o tiepida, a piacere, guarnita con le carote al sesamo.
Buon appetito!
Per assecondare questo illusorio mood estivo mi sono inventata questa vellutata che ricorda tanto l'hummus negli ingredienti: ceci, aglio, sesamo. E siccome a me l'hummus piace mangiarlo con le carote ecco che queste non potevano mancare come tocco finale. Diciamo che sembra hummus ma è calda, ottima per le prime fresche sere d'autunno.
VELLUTATA di CECI con CAROTE al SESAMO
Ingredienti (per 3 persone):
300 g ceci lessati
1 spicchio d'aglio
3 carote
semi di sesamo
olio evo
sale
Sbucciare l'aglio, schiacciarlo e soffriggerlo con un paio di cucchiai di olio evo in una casseruola a bordi alti. Dopo un paio di minuti aggiungere i ceci sgocciolati e lasciarli insaporire a fiamma vivace. Salare e poi aggiungere acqua calda fino a coprire abbondantemente i ceci. Portare a bollore e lasciare sobbollire un paio di minuti. Frullare i ceci e lo spicchio d'aglio con un minipimer: si deve ottenere una crema liscia e vellutata. Se la consistenza è troppo soda aggiungere altra calda, se troppo liquida rimettere sul fuoco fino a che non raggiunge la consistenza desiderata. Aggiustare di sale a fine cottura.
Nel frattempo raschiare le carote e avvolgerle nella carta forno. Passarle un paio di minuti nel microonde alla massima potenza in modo che si ammorbidiscano (in alternativa possono essere cotte al vapore). Tagliare le carote cotte a rondelle e saltarle in padella con un filo di olio evo. Cospargere con abbondanti semi di sesamo e aspettare che le carote si abbrustoliscano appena. Salare alla fine.
Servire la vellutata calda o tiepida, a piacere, guarnita con le carote al sesamo.
Buon appetito!
lunedì 3 ottobre 2016
Ci vuole fegato! (Fegato alla veneziana)
Il calo delle temperature mi ha già portato a modificare le mie consuetudini alimentari stagionali: diradate di molto le insalate, i carpacci e le cruditè mi sono rivolta a piatti più caldi, strutturati e succulenti, soprattutto per la sera, quando le temperature frizzantine invogliano a riempirsi la pancia con qualcosa di più confortevole.
Oggi un piatto della tradizione veneta che non tutti apprezzano ma che a me piace proporre ogni tanto e che merita di essere riscoperto: il fegato alla veneziana. Purtroppo le frattaglie in generale sono carni un po' snobbate perchè hanno gusti e consistenze particolari, che necessitano di una certa educazione alimentare. Le frattaglie (dette anche quinto quarto) fanno parte della cucina tradizionale povera: infatti sono carni molto economiche ma parimenti gustose, se ben trattate e cucinate. Oltre a ciò sono spesso povere di grassi e ricche di sostanze utili all'organismo (tipo l'acido folico, il ferro, molte vitamine e sali minerali) tanto che possono essere consigliate anche nelle diete.
Ammetto che anche io, da piccola, avevo difficoltà a mandare giù trippa&co.: quelle consistenze un po' viscide non mi convincevano proprio! Poi, un giorno, con una consapevolezza più adulta, ho assaggiato la trippa in umido e mi è piaciuta, poi il lampredotto e mi è piaciuto pure quello! Da quel momento è stata una continua riscoperta di queste carni povere: fegato, centopelli, nervetti e quant'altro. E' bello scoprire che tutto ha un buon sapore quando ben cucinato, soprattutto perchè in questo caso è applicabile il detto "minima spesa, massima resa!"
Tornando al nostro fegato in particolare: la preparazione è veramente semplice e veloce e gli ingredienti sono di quelli sempre presenti in dispensa: la dolcezza delle cipolle si accosta gentilmente al sapore del fegato, che viene esaltato dalla punta acidula dell'aceto per rendere tutto ancora più appetitoso. Non tralasciare il prezzemolo: dona una ulteriore nota aromatica al piatto che rinfresca la bocca.
FEGATO alla VENEZIANA
250 g fegato di vitellone in fette
1 cipolla dorata grande
1 foglia di alloro
olio evo
10 g burro
aceto di vino bianco
prezzemolo fresco
sale, pepe nero
Scaldare in un tegame 2-3 cucchiai di olio evo con il burro e la foglia di alloro; quando tutto è caldo e spumeggiante aggiungere la cipolla sbucciata e tagliata a fette (non importa siano sottilissime) e far soffriggere alcuni minuti. Aggiungere anche mezzo bicchiere d'acqua per far si che la cipolla stufi lentamente senza bruciare. Quando la cipolla è morbida, dopo una decina di minuti, sfumare con 2-3 cucchiai di aceto di vino bianco, poi aggiungere anche il fegato tagliato a striscioline e farlo rosolare velocemente su tutti i lati. Lasciare cuocere ancora 5 minuti mescolandolo bene con le cipolle in modo che i sapori si amalgamino bene: non stracuocere il fegato che altrimenti diventa duro. La carne dovrà risultare compatta ma morbida, non asciutta.
A fine cottura aggiustare di sale e pepe e spolverizzare con del prezzemolo fresco tritato prima di servire ben caldo con abbondante pane per fare scarpetta. In alternativa può essere servito anche con della polenta.
Buon appetito!
Oggi un piatto della tradizione veneta che non tutti apprezzano ma che a me piace proporre ogni tanto e che merita di essere riscoperto: il fegato alla veneziana. Purtroppo le frattaglie in generale sono carni un po' snobbate perchè hanno gusti e consistenze particolari, che necessitano di una certa educazione alimentare. Le frattaglie (dette anche quinto quarto) fanno parte della cucina tradizionale povera: infatti sono carni molto economiche ma parimenti gustose, se ben trattate e cucinate. Oltre a ciò sono spesso povere di grassi e ricche di sostanze utili all'organismo (tipo l'acido folico, il ferro, molte vitamine e sali minerali) tanto che possono essere consigliate anche nelle diete.
Ammetto che anche io, da piccola, avevo difficoltà a mandare giù trippa&co.: quelle consistenze un po' viscide non mi convincevano proprio! Poi, un giorno, con una consapevolezza più adulta, ho assaggiato la trippa in umido e mi è piaciuta, poi il lampredotto e mi è piaciuto pure quello! Da quel momento è stata una continua riscoperta di queste carni povere: fegato, centopelli, nervetti e quant'altro. E' bello scoprire che tutto ha un buon sapore quando ben cucinato, soprattutto perchè in questo caso è applicabile il detto "minima spesa, massima resa!"
Tornando al nostro fegato in particolare: la preparazione è veramente semplice e veloce e gli ingredienti sono di quelli sempre presenti in dispensa: la dolcezza delle cipolle si accosta gentilmente al sapore del fegato, che viene esaltato dalla punta acidula dell'aceto per rendere tutto ancora più appetitoso. Non tralasciare il prezzemolo: dona una ulteriore nota aromatica al piatto che rinfresca la bocca.
FEGATO alla VENEZIANA
250 g fegato di vitellone in fette
1 cipolla dorata grande
1 foglia di alloro
olio evo
10 g burro
aceto di vino bianco
prezzemolo fresco
sale, pepe nero
Scaldare in un tegame 2-3 cucchiai di olio evo con il burro e la foglia di alloro; quando tutto è caldo e spumeggiante aggiungere la cipolla sbucciata e tagliata a fette (non importa siano sottilissime) e far soffriggere alcuni minuti. Aggiungere anche mezzo bicchiere d'acqua per far si che la cipolla stufi lentamente senza bruciare. Quando la cipolla è morbida, dopo una decina di minuti, sfumare con 2-3 cucchiai di aceto di vino bianco, poi aggiungere anche il fegato tagliato a striscioline e farlo rosolare velocemente su tutti i lati. Lasciare cuocere ancora 5 minuti mescolandolo bene con le cipolle in modo che i sapori si amalgamino bene: non stracuocere il fegato che altrimenti diventa duro. La carne dovrà risultare compatta ma morbida, non asciutta.
A fine cottura aggiustare di sale e pepe e spolverizzare con del prezzemolo fresco tritato prima di servire ben caldo con abbondante pane per fare scarpetta. In alternativa può essere servito anche con della polenta.
Buon appetito!
mercoledì 28 settembre 2016
Amore felino (Patate sabbiose)
Forse qualcuno ricorderà che il mio primo approccio con Kiki, la gatta che 3 anni fa il maschio alfa mi ha fatto trovare in casa, non è stato proprio idilliaco: si arrampicava ovunque, si nascondeva ovunque, correva e saltava in modo incontrollato per tutta la casa...un autentico elemento di caos che mi faceva impazzire!
Nel corso degli anni le cose fortunatamente sono cambiate e abbiamo imparato a convivere pacificamente. Non solo....ci siamo innamorate l'una dell'altra! Quella che inizialmente era un elemento di disturbo è diventata una piacevole compagnia quando sono in casa da sola: mi segue, giochiamo insieme, dormiamo sul divano insieme, si accovaccia sulle mie gambe in un tripudio di fusa mentre guardo la televisione. E parliamo anche: ancora non ho capito bene cosa dice ma se le rivolgo una domanda lei risponde! Inutile dire che il maschio alfa è un po' geloso delle sue femmine che lo snobbano per fare comunella fra di sè!
Uno dei momenti che preferisco è quando cucino: lei si accovaccia sullo schienale del divano in salotto e mi guarda interessata mentre spignatto. Solo quando apro una scatoletta di tonno perde il suo elegante aplomb e si fionda miagolando su di me per ottenere qualche bocconcino! Golosona!
Oggi, per non correre rischi di essere assaltata, mi sono dedicata a delle gustose patate al forno: Kiki è rimasta diligentemente a guardarmi e io ho potuto lavorare indisturbata per fare una sorpresa al povero maschio alfa.
PATATE SABBIOSE
Ingredienti (per 3 persone):
400-500 g patate
4 cucchiai pangrattato
4 cucchiai parmigiano grattugiato
rosmarino
timo
2 spicchi di aglio
olio evo
sale, pepe nero
Sbucciare le patate e tagliarle a spicchi. Preparare la "sabbiatura" mescolando in una ciotola capiente il pangrattato, il parmigiano grattugiato, abbondanti timo e rosmarino tritati (se non ne avete a disposizione di fresco va bene anche quello secco), gli spicchi d'aglio sbucciati e tritati, una presa di sale e del pepe nero a piacere. Ungere appena le patate con un filo di olio evo (magari aiutarsi con un pennello in modo che tutta la superficie delle patate risulti appena unta) e rotolarle nella panatura in modo che questa aderisca bene su tutta la superficie delle patate.
Disporre le patate in una teglia da forno, possibilmente in un solo strato, cospargere con la panatura avanzata e infornare a 200°C per 30-40 minuti. Sfornare appena la panatura sulle patate inizia a brunirsi.
Servire subito, calde, per accompagnare carni arrosto.
Buon appetito!
Nel corso degli anni le cose fortunatamente sono cambiate e abbiamo imparato a convivere pacificamente. Non solo....ci siamo innamorate l'una dell'altra! Quella che inizialmente era un elemento di disturbo è diventata una piacevole compagnia quando sono in casa da sola: mi segue, giochiamo insieme, dormiamo sul divano insieme, si accovaccia sulle mie gambe in un tripudio di fusa mentre guardo la televisione. E parliamo anche: ancora non ho capito bene cosa dice ma se le rivolgo una domanda lei risponde! Inutile dire che il maschio alfa è un po' geloso delle sue femmine che lo snobbano per fare comunella fra di sè!
Uno dei momenti che preferisco è quando cucino: lei si accovaccia sullo schienale del divano in salotto e mi guarda interessata mentre spignatto. Solo quando apro una scatoletta di tonno perde il suo elegante aplomb e si fionda miagolando su di me per ottenere qualche bocconcino! Golosona!
Oggi, per non correre rischi di essere assaltata, mi sono dedicata a delle gustose patate al forno: Kiki è rimasta diligentemente a guardarmi e io ho potuto lavorare indisturbata per fare una sorpresa al povero maschio alfa.
PATATE SABBIOSE
Ingredienti (per 3 persone):
400-500 g patate
4 cucchiai pangrattato
4 cucchiai parmigiano grattugiato
rosmarino
timo
2 spicchi di aglio
olio evo
sale, pepe nero
Sbucciare le patate e tagliarle a spicchi. Preparare la "sabbiatura" mescolando in una ciotola capiente il pangrattato, il parmigiano grattugiato, abbondanti timo e rosmarino tritati (se non ne avete a disposizione di fresco va bene anche quello secco), gli spicchi d'aglio sbucciati e tritati, una presa di sale e del pepe nero a piacere. Ungere appena le patate con un filo di olio evo (magari aiutarsi con un pennello in modo che tutta la superficie delle patate risulti appena unta) e rotolarle nella panatura in modo che questa aderisca bene su tutta la superficie delle patate.
Disporre le patate in una teglia da forno, possibilmente in un solo strato, cospargere con la panatura avanzata e infornare a 200°C per 30-40 minuti. Sfornare appena la panatura sulle patate inizia a brunirsi.
Servire subito, calde, per accompagnare carni arrosto.
Buon appetito!
martedì 20 settembre 2016
Aria di novità (Risotto light con zucchine e fiori di zucca)
Settembre, mese di transizione. Nonostante sia il mese che tradizionalmente viene associato alla fine dell'estate e delle vacanze è anche un mese di cambiamenti e aspettative. Dopo essersi ritemprati con le vacanze e con l'arrivo di aria più fresca nuove energie iniziano a scorrere, nuovi progetti prendono il via e si respira un gran fermento: è il vero inizio dell'anno, ben più del primo gennaio!
Per affrontare le nuove sfide ci vuole energia e leggerezza: ecco quindi che ho approfittato delle ultime zucchine di stagione e di alcuni meravigliosi fiori di zucca che mi sono stati regalati, per preparare un semplicissimo risotto, dal gusto leggero e delicatissimo e molto adatto per questo periodo.
RISOTTO LIGHT con ZUCCHINE e FIORI di ZUCCA
Ingredienti (per 2 persone):
160 g riso per risotti (per me ribe)
2 zucchine
1 cipollotto fresco
4-5 fiori di zucca
1/2 tazzina di vino bianco
Brodo vegetale (in alternativa acqua calda)
Yogurt bianco magro
Olio evo
Sale, pepe nero
Tritare la cipollina e soffriggerla un paio di minuti in una casseruola insieme a 3 cucchiai di olio evo: deve diventare trasparente. Aggiungere il riso e farlo tostare a fiamma vivace mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Sfumare con il vino poi aggiungere le zucchine lavate e grattugiate con la grattugia a fori larghi. Salare. Abbassare la fiamma e, dopo un paio di minuti, iniziare le aggiunte graduali di brodo caldo mescolando bene dopo ogni aggiunta. Occorreranno 20-25 minuti per portare a cottura il riso. Quando mancano pochi minuti al termine aggiungere anche i fiori spezzettati e aggiustare eventualmente di sale. Mantecare con un paio di cucchiai di yogurt per rendere tutto più cremoso e servire subito con una spolverata di pepe nero e, se piace, del parmigiano grattugiato (io preferisco la versione più semplice senza formaggio per apprezzare al massimo il gusto delicato delle verdure).
Buon appetito!
Per affrontare le nuove sfide ci vuole energia e leggerezza: ecco quindi che ho approfittato delle ultime zucchine di stagione e di alcuni meravigliosi fiori di zucca che mi sono stati regalati, per preparare un semplicissimo risotto, dal gusto leggero e delicatissimo e molto adatto per questo periodo.
RISOTTO LIGHT con ZUCCHINE e FIORI di ZUCCA
Ingredienti (per 2 persone):
160 g riso per risotti (per me ribe)
2 zucchine
1 cipollotto fresco
4-5 fiori di zucca
1/2 tazzina di vino bianco
Brodo vegetale (in alternativa acqua calda)
Yogurt bianco magro
Olio evo
Sale, pepe nero
Tritare la cipollina e soffriggerla un paio di minuti in una casseruola insieme a 3 cucchiai di olio evo: deve diventare trasparente. Aggiungere il riso e farlo tostare a fiamma vivace mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Sfumare con il vino poi aggiungere le zucchine lavate e grattugiate con la grattugia a fori larghi. Salare. Abbassare la fiamma e, dopo un paio di minuti, iniziare le aggiunte graduali di brodo caldo mescolando bene dopo ogni aggiunta. Occorreranno 20-25 minuti per portare a cottura il riso. Quando mancano pochi minuti al termine aggiungere anche i fiori spezzettati e aggiustare eventualmente di sale. Mantecare con un paio di cucchiai di yogurt per rendere tutto più cremoso e servire subito con una spolverata di pepe nero e, se piace, del parmigiano grattugiato (io preferisco la versione più semplice senza formaggio per apprezzare al massimo il gusto delicato delle verdure).
Buon appetito!
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