giovedì 27 gennaio 2011

Ricordi


Devo dire che questo 2011 non sembra iniziato nella maniera migliore per quanto riguarda la salute: guarda caso sono a casa con l’influenza. D’altronde quando il fisico non c’è rimane ben poco da fare!
Così eccomi qui seduta davanti al monitor per cercare di finire un post che stagna nel mio pc da quasi un mese ormai e riguarda un bellissimo primo piatto che ho preparato per il cenone di fine anno: tagliolini neri al sapore di mare.
Probabilmente ho aspettato così tanto perché non ho uno splendido ricordo di quella serata, dato che poche ore dopo la cena sono stata colpita da un terribile virus gastrointestinale che mi ha reso insopportabile la sola vista di cibo per i successivi 3 giorni…  A proposito di salute di ferro!
Per chi come me ama molto il pesce questo piatto può essere considerato una valida alternativa ai classici spaghetti allo scoglio.


Ingredienti:

160 g tagliolini al nero di seppia (reperiti dal mio fido pastaio)
1 kg misto mare (cozze, vongole e fasolari)
10 code di gambero
1 grosso calamaro
3 spicchi aglio
Prezzemolo fresco
Mezzo limone
Vino bianco
Olio evo
Mezzo peperoncino piccante
Sale, pepe


Pulire e lavare bene i mitili sotto acqua corrente. Nel frattempo fare bollire acqua in una pentola in grado di contenere i frutti di mare e scottarli per alcuni minuti insieme a mezzo limone: in questo modo le conchiglie si aprono e rilasciano l’eventuale sabbia. Sentire la sabbia scricchiolare fra i denti mentre mangio frutti di mare è una delle cose che trovo più insopportabili, anche se in questo modo, probabilmente, si perde parte del sapore.
Lavare i gamberi e il calamaro, poi tagliarlo a quadratini. Chi è furbo si farà pulire il calamaro dal pescivendolo invece di far  da sé come ho fatto io: le interiora di calamaro mi hanno profondamente disgustata.
Tritare l’aglio e il mazzetto di prezzemolo, poi fare soffriggere in un grosso tegame (come al solito io ho usato il wok) insieme ad abbondante olio e al peperoncino tagliato grossolanamente. In questo caso la quantità di olio deve essere tale da evitare che i tagliolini risultino asciutti. Aggiungere i gamberi e il calamaro a pezzi e lasciar cuocere per un paio di minuti a fuoco vivace. Unire anche i frutti di mare e, dopo aver amalgamato il tutto, sfumare con un bicchierino di vino bianco. Salare e pepare a piacere e lasciare insaporire per una decina di minuti. Il condimento è sufficiente per 3-4 porzioni.
Nel frattempo cuocere i tagliolini in abbondante acqua salata (ne ho considerati 80 g a testa), scolarli al dente e farli saltare un paio di minuti con i frutti di mare. Servire subito… Che buoni!

Tagliolini neri al sapore di mare


So che in generale le mie foto non sono un granchè, ma mi rendo conto che questa è una delle peggiori che ho fatto: diciamo che è colpa di tutto il prosecco che mi ero bevuta prima di scattarla!
Buon appetito!

Aderisci anche tu alla prima "Campagna in sostegno dell'immagine verace"!!
Siamo stanchi di arista di maiale senza cellulite,
stanchi di crostate alla frutta che scintillano e risotti così opachi e compatti da far impallidire.
Rivogliamo la cucina reale, quella verace.

. . . anche perchè siamo una frana con il fotoritocco.


domenica 23 gennaio 2011

Quando la mente vola


Siamo in quel grigio periodo tra le festività natalizie e carnevale, momento di espiazione per i peccati di gola che ci siamo concessi e in trepidante attesa dei fritti del martedì grasso. Per ora, quindi, di sughi, dolci & Co. non se ne parla proprio. Inoltre sto cercando di diminuire le porzioni di pasta e cerco di utilizzare metodi di cottura che praticamente non richiedano grassi aggiunti (e vai con cartocci, bolliti e verdure al vapore!). Ma tutta questa morigeratezza servirà a perdere almeno un paio di chili??? Speriamo.
Il problema principale del diminuire le porzioni è che praticamente ho sempre fame e, nonostante gli sforzi, diventa inevitabile, quando si avvicina l’ora del pranzo e il mio stomaco inizia a reclamare cibo, che la mia mente inizi a vagare e a immaginare nuove ricette sfiziose e abbinamenti arditi. Se in questo si riesce anche a mantenere un conteggio calorico che non sia da capogiro il gioco è fatto.
Ecco una delle mie migliori pensate degli ultimi giorni di carestia.


Crema di finocchi con panure mediterranea


I finocchi e le patate hanno proprietà diuretiche e depurative, le acciughe sono pesce azzurro ricco di acidi grassi insaturi capaci di ridurre il livello di colesterolo nel sangue, i pomodori sono notoriamente ricchi di licopene che è un ottimo antiossidante: ottimo pranzo completo con moderato apporto di calorie… che si può volere di più?!


Ingredienti per 2 persone:

2 finocchi
2 patate medie
½ l brodo vegetale
2 cucchiai  farina
5 pomodorini secchi sott’olio
4 filetti di acciughe sott’olio
1 grossa fetta di pane raffermo
Olio evo
Sale, pepe

Sbucciare le patate e tagliarle tocchetti. Lavare i finocchi e tagliarli a fette grossolanamente. In una casseruola far prendere il bollore a 100 ml di acqua e poi aggiungere le patate, i finocchi e la farina e amalgamare. Aggiungere il brodo caldo e lasciar stufare il tutto a fuoco medio per almeno 30 minuti mescolando di tanto in tanto. Se serve, aggiungere altro brodo durante la cottura.
Nel frattempo tostare la fetta di pane in forno o nel tostapane fino a farla diventare croccante, poi tagliarla a dadini molto piccoli (quasi sbriciolata). In una piccola padella far scaldare 3 cucchiai di olio e farvi rosolare per 5 minuti il pane. Tritare insieme i pomodorini e le acciughe e aggiungere al pane. Salare e pepare leggermente la panure e lasciar insaporire ancora un minuto.
Quando le patate e i finocchi sono cotti e molto morbidi aggiustare di sale e frullare tutto con il pimer a immersione. Se la consistenza risultasse troppo liquida far ritirare a fuoco medio (deve essere una crema morbida).
Servire la vellutata e cospargere con un paio di cucchiai di panure per persona.
Sono contenta che ne sia avanzata un po’ per il mio pranzo da asporto di domani perché è più buona di quanto avessi immaginato!
Buon appetito!

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Menta piperita & Co. 


mercoledì 19 gennaio 2011

Donna sull'orlo di una crisi di nervi


Ci sono dei giorni in cui mi alzo la mattina con la luna storta. Non posso farci niente: sono lunatica, scorbutica, irritabile. L’uomo di casa, riconoscendo ormai bene il pericolo, sfodera il suo sguardo da cucciolone e tace di fronte ad accuse, critiche, rimproveri ben sapendo che rischia un linciaggio (verbale) non appena accenna una replica. Lo ammetto: l’attuale situazione di segregazione casalinga inizia a pesare e questo, unito ad una simpatica sindrome premestruale, mi rende praticamente una belva inferocita a piede libero la maggior parte del tempo.
C’è chi si applica allo Yoga, chi alla meditazione, chi allo shopping (piacerebbe anche a me ma per ragioni di stipendio non si può fare sempre shopping)… Per ovviare ai miei isterismi uno dei metodi che preferisco utilizzare è sicuramente la cucina: un’attivita’ che tiene impegnate mani e mente (ma attenzione ai coltelli!). C’è qualcosa di estremamente pacifico nel trasformare semplici materie prime in qualcosa di completamente diverso, sia esso dolce o salato, morbido o croccante… anche un semplice uovo al tegamino, se preparato con passione, diventa qualcosa di straordinario. Non a caso è uno dei miei piatti preferiti in assoluto!
In uno di questi isterici momenti creativi ho ispezionato frigo e dispensa e mi sono lasciata ispirare: un filetto di persico, del radicchio trevigiano proveniente dall’orto, una patata solitaria… perfetto.
Ecco l’ottimo risultato di una giornata di ordinaria follia.


Scrigno di pesce persico


Ingredienti:

-         1 filetto di persico (circa 400 g)
-         1 cespo di radiccio trevigiano
-         1 grossa patata
-         2 spicchi di aglio
-         1 cucchiaio olio evo
-         sale, pepe


Lavare il filetto di persico sotto acqua corrente e poi asciugarlo accuratamente.  Tagliare 2 pezzi di carta da forno leggermente più lunghi della teglia in cui dovrà cuocere il pesce e depositarne uno sul fondo della suddetta teglia.
Lavare bene il radicchio trevigiano e ricavarne le foglie intere. Pelare la patata e tagliarla a fettine il più possibile sottili. Sbucciare l’aglio e tagliare anch’esso a fettine sottili.
Disporre metà delle fette di patata nella teglia, sulla carta da forno, poi cospargere con metà delle fettine di aglio. Salare e pepare leggermente, poi coprire con metà delle foglie di radicchio. Disporre il filetto sopra il radicchio, salare e pepare di nuovo.





Coprire in sequenza con i restanti aglio, radicchio e la patata.




Versare giusto un filo di olio e avvolgere il tutto con il secondo pezzo di carta da forno rincalzandolo sotto il pesce, in modo che il cartoccio risulti chiuso e senza spifferi.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° C per 30 minuti. Sfornare, togliere lo strato superiore di carta, servire e gustare questo semplicissimo piatto, frutto di un mio momento no.
Anche l’uomo di casa ha apprezzato (o forse era solo paura?!).

domenica 16 gennaio 2011

Evviva la Befana

Il 6 gennaio in tanti mi hanno detto "Auguri! E' la tua festa!"....Che simpatici!
Visto che era la mia festa, ma nessuno si è premurato di procurarmi un po' di dolciumi e schifezze varie, ho deciso di provare a fare i befanini: non si può trascorrere la festa della Befana senza mangiarne almeno uno ;-)
E poi io adoro i biscotti: croccanti, dolci ma non troppo, profumati... mi piacciono da morire, molto piu' di dolci elaborati e torte farcite che mi saziano dopo pochi bocconi. L'unico problema e' che generalmente le torte mi riescono molto meglio dei biscotti, ma non mi sono arresa e mi sono messa all'opera convinta che quest'anno avrei mangiato dei buoni befanini fatti con le mie mani.
Ho cercato in giro le ricette della tradizione toscana e alla fine ho optato per la versione più aromatica, ma comunque classica, che ho trovato.

Ingredienti:
500 g farina
300 g zucchero
150 g burro
3 uova
1 bustina di lievito
1 bustina vanillina
1 bicchierino rum
scorza di un limone grattugiata
1 pizzico di sale
gocce di cioccolato fondente

Lasciare ammorbidire il burro a temperatura ambiente, poi impastare velocemente con la farina, lo zucchero, le uova, la scorza di limone, il lievito, la vanillina, il sale e il rum. Io ho usato il solito trucchetto delle forchette nel congelatore per impastare (così l'impasto non si riscalda). Formare una palla con l'impasto e farlo riposare in frigo 3-4 ore.
A questo punto inizia la parte più divertente della lavorazione: stendere l'impasto e sagomarlo a forma di Befana. Ho fatto varie prove prima di riuscire a trovare la tattica vincente per le mie scarse capacità. Stendere semplicemente l'impasto su un normale piano infarinato si è dimostrato poco pratico per quanto riguarda il trasferimento alla teglia di cottura: le sagome sembravano dotate di vita propria, si rompevano, si deformavano...uno scempio dopo tutta la fatica che avevo fatto per dar loro una forma (dato che non ho lo stampo ho dovuto praticamente ritagliarle a mano). Il metodo migliore è risultato ritagliare dei rettangoli di carta da forno (circa 30 cm di lato), infarinarli bene e stendervi un quantitativo di impasto poco più piccolo di un pugno con un mattarello ben infarinato. Lo spessore dell'impasto deve essere almeno mezzo centimetro. Usare un coltello per ritagliare la forma desiderata, eliminare l'impasto in eccesso e decorare a piacere con le goccie di cioccolato. Sarebbe stata più adatta la mompariglia per decorare (cioè i confettini di zucchero colorato) ma non l'avevo, perciò mi sono arrangiata col cioccolato!
Trasferire la carta da forno con la befana in forno preriscaldato a 180° C e far cuocere per 15 minuti al massimo. Il tempo di cottura dipende dallo spessore dell'impasto e dai gusti personali: a me piace che nel centro siano friabili ma comunque morbidi. A chi piacciono più croccanti il tempo di cottura può essere aumentato di qualche minuto.
Ripetere l'operazione fino ad esaurimento dell'impasto.


Befanini


Come si può vedere dalla foto, la cosa bella del non avere lo stampo è che si può lasciar spazio alla fantasia (e alla destrezza...ahimè!) e variare ogni volta la forma della Befana!
Preparando questi dolcetti la casa si riempirà di un meraviglioso profumo di biscotti che vi terrà compagnia per i successivi giorni e metterà di buon umore chiunque passi dalla cucina. Inoltre è sicuramente più gradevole di qualunque profumazione per ambienti!
Buon appetito!

sabato 15 gennaio 2011

Natale 5 (The last but not the least)

Finalmente sono al termine della saga natalizia: con questo post concludo le ricette legate al mio Natale 2010.
Dopo il tripudio di carne che ho servito ho pensato bene di “alleggerire” il tutto con un bel contorno. In queste occasioni per me è sempre difficile scegliere di mangiare il contorno perché sembra ci siano sempre piatti assai più gustosi; perciò dovevo trovare qualcosa di appetitoso e invitante. In mio soccorso è venuto l’uomo di casa che, sebbene zoppo, ha il cervello che funziona (a volte). Mi ha ricordato un contorno che, incredibilmente, gli piace tanto: la corona di cavolo cappuccio. Durante il pranzo la notizia ha sconvolto mia suocera, che non riusciva a credere che suo figlio avesse volontariamente richiesto di mangiare un qualsiasi tipo di cavolo senza essere sotto effetto di narcotici! Queste si che sono soddisfazioni…
Anche se il nome è altisonante, la particolarità di questo piatto è la presentazione, non certo la preparazione del cavolo che, probabilmente, è una ricetta nota a molti.

Ingredienti:
·         1 grosso cavolo cappuccio verde
·         Trancio di pancetta da 70 g
·         2 foglie alloro
·         1 cipolla
·         2 spicchi aglio
·         Aceto di vino
·         20 g burro
·         Peperoncino (fresco o secco)
·         Olio evo
·         Sale
Pulire il cavolo togliendo alcune delle foglie esterne (se sono rovinate). Conservare 6-7 foglie intere del cavolo che serviranno per la presentazione. Tagliare il cavolo prima a metà, poi a striscioline e lavarlo sotto acqua corrente. Affettare la cipolla a velo e metterla in un tegame (o in uno wok) con l’aglio schiacciato, l’alloro, il peperoncino e 6 cucchiai di olio. Io preferisco utilizzare il peperoncino intero, piuttosto che quello in polvere, innanzitutto perché è più saporito (dato che proviene dal mitico orto del suocero) e poi perché può essere tagliato in pezzi grossolani che possono essere facilmente individuati e schivati (onde evitare l’effetto pomodorino arroventato di Fantozzi).
Far soffriggere la cipolla e, quando è diventata trasparente, aggiungere la pancetta precedentemente tagliata a dadini e lasciare insaporire alcuni minuti. Eliminare le foglie di alloro, aggiungere le striscioline di cavolo e lasciar stufare a fuoco medio per circa 30 minuti. Se il fondo di cottura è asciutto aggiungere alcuni cucchiai di acqua o brodo vegetale. Quando il cavolo è quasi cotto aggiungere 3-4 cucchiai di aceto e far sfumare per qualche minuto.



Mentre il cavolo cuoce occorre preparare le foglie tenute da parte: far bollire in un largo tegame dell’acqua salata e scottare tali foglie per 2-3 minuti ciascuna facendo attenzione a non romperle (la tecnica migliore è usare un mestolo forato per recuperarle dall’acqua di bollitura).
Imburrare uno stampo per ciambelloni e rivestirlo con le foglie di cavolo scottate ben distese. A questo punto riempire lo stampo con il cavolo stufato. Premere e livellare bene la superficie, poi ricoprire con le foglie di cavolo in eccesso.





Coprire lo stampo con un foglio di alluminio e cuocere il tutto in forno caldo a 180° C per 45 minuti. Una volta terminata la cottura sformare la corona sul vassoio e servire.
E’ un piatto semplice e scenografico per le feste e nella versione quotidiana può comunque essere preparato velocemente evitando la fase di cottura nello stampo.
Buon appetito!

Corona di cavolo cappuccio

lunedì 3 gennaio 2011

Natale 4 (Il mattino ha l'oro in bocca)


Le persone normali la mattina di Natale si svegliano tardi, fanno una bella colazione con calma insieme alla famiglia, scartano i regali… Io no! Anche la mattina di Natale sono stata destata dal dolce suono della sveglia e mi sarei voluta picchiare per aver avuto questa idea malsana del pranzo natalizio: il prossimo anno, al ristorante!
Lo stracotto con le cipolle è stato la causa della mia levataccia: non essendo riuscita a prepararlo la sera precedente, mi sono dovuta alzare presto, dato che richiede una cottura di almeno 3 ore. Accidenti!
Tagliare cipolle appena svegli non è la cosa più esaltante da fare, ma comunque ne è valsa la pena.

Ingredienti:
800 g di sottonoce di manzo (va bene anche codone o scamone) in un unico pezzo
6 grosse cipolle
2 foglie alloro
Timo (preferibilmente fresco, altrimenti va bene anche quello secco)
1 bicchiere di vino bianco
Circa 500 ml brodo di carne
50 g burro
Olio evo
Spago da cucina
Sale, pepe

Spellare le cipolle e tagliarle prima a metà, poi a fettine non troppo sottili. Legare strettamente il pezzo di carne con più giri di spago da cucina, in modo che mantenga bene la forma durante la cottura.
Scaldare 20 g di burro e 3 cucchiai di olio in una casseruola. Rosolare la carne uniformemente su tutti i lati a fuoco medio-alto, così da sigillare tutti i succhi all’interno. E’ di fondamentale importanza usare delle pinze o comunque qualcosa che non incida la carne mentre viene girata, perché alla fine potrebbe risultare stoppacciona.
Unire il vino bianco e lasciarlo evaporare. Abbassare il fuoco e aggiungere le cipolle, il burro rimasto, l’alloro e un po’ di timo (io avevo solo quello secco). Irrorare con un mestolo di brodo caldo, chiudere con il coperchio e cuocere a fuoco bassissimo per almeno 3 ore. Per evitare che il fondo di cottura si asciughi troppo aggiungere, di tanto in tanto, poco brodo caldo e mescolare. Trascorse 3 ore scoperchiare la casseruola, regolare di sale e pepe e proseguire la cottura per altri 30 minuti a fuoco basso. Togliere la carne dalla casseruola e tagliarla a fette abbastanza sottili. Disporre le fette di carne in un piatto da portata e coprirle con le cipolle ormai morbidissime che, come direbbe una mia amica, “dopo 3 ore di cottura sanno di meraviglia!”
La carne, dopo una cottura così prolungata è talmente morbida che “si taglia con un grissino” (tanto per continuare con le citazioni)!
Non aggiungo altro… Buon appetito!

Stracotto alle cipolle

domenica 2 gennaio 2011

Natale 3 (Il punto debole)


Una delle debolezze del mio amato sono sicuramente i funghi: praticamente impazzisce per qualunque piatto li contenga. Circa un mese fa, per il compleanno di mia mamma, siamo andati a pranzo in una caratteristica trattoria vicino Chianciano, dove abbiamo mangiato una fantastica zuppa di funghi. Potevo io esimermi dal prendere per la gola l’amato? Certo che no! Così, sempre per Natale, come primo alternativo al ragù d’anatra, ho cercato di riprodurre tale ricetta e devo dire che non è venuta niente male! Anzi, personalmente preferisco una bella zuppa alla pastasciutta!


zuppa di funghi


Ingredienti per 6 persone:
·         600 g funghi misti freschi (champignon, pioppini, pleurotus)
·         400 g funghi surgelati a dadini (porcini e finferli)
·         2 grosse patate
·         Una cipolla
·         Una carota
·         Una costola di sedano
·         2 spicchi di aglio
·         Prezzemolo
·         4 cucchiai di farina
·         1,5 l brodo di carne
·         5 cucchiai olio evo
·         Pane toscano tostato
·         Sale, pepe

Sbucciare la cipolla, pelare l’aglio, raschiare la carota e pulire la costola di sedano. Preparare un trito con tali verdure e qualche rametto di prezzemolo (Stavolta non sono riuscita a schiavizzare l'uomo di casa. Sgrunt!).
Pulire i funghi freschi e tagliarli grossolanamente. Sbucciare le patate e tagliarle a tocchetti piuttosto piccoli.
Fare appassire il trito di verdure con l’olio in una pentola capiente, unire i funghi surgelati e dopo qualche minuto quelli freschi. Lasciare insaporire il tutto qualche minuto, mescolando spesso, poi aggiungere le patate e subito dopo la farina. Amalgamare bene la farina con le verdure, poi, sempre mescolando, aggiungere lentamente il brodo caldo. Salare, pepare e proseguire la cottura a fiamma bassa per almeno un’ora, mescolando ogni tanto.
Far riposare la zuppa per qualche minuto a temperatura ambiente, poi servire adagiando nella ciotola 1-2 fette di pane toscano tostato e qualche foglia di prezzemolo fresca.
Gustosissima, facile e leggera… Buon appetito!

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di ricette autunnali di Samaf