giovedì 27 ottobre 2016

Uova per cena (Uova in purgatorio)

Sono semplici.
Sono veloci.
Sono stra-famose e super-saporite.
Risolvono il problema cena in 15 minuti con ingredienti che tutti hanno sempre in dispensa!
Unica accortezza: tanto pane a disposizione per la scarpetta.



UOVA in PURGATORIO

Ingredienti (per 1 persona):
2 uova
150 ml passata di pomodoro
1 spicchio d'aglio
mezza cipolla
qualche foglia di basilico fresco
olio evo
sale
pepe nero

Far soffriggere in un tegame lo spicchio d'aglio sbucciato e schiacciato e la cipolla affettata a velo con un paio di cucchiai di olio evo. Quando la cipolla inizia a diventare trasparente e l'aglio a brunire, togliere l'aglio e aggiungere la passata di pomodoro dopo aver avuto l'accortezza di abbassare la fiamma (altrimenti schizza ovunque e si rischia di bruciarsi). Salare il sughetto e farlo cuocere 5 minuti in modo che si asciughi un pochino. Profumare con del basilico fresco spezzettato. Con un cucchiaio ricavare 2 cavità nel sughetto e rompervi le uova. Far cuocere a fiamma vivace un paio di minuti se le uova piacciono molto morbide e con il tuorlo scioglievole, altrimenti prolungare il tempo di cottura. Salare e pepare le uova a piacere.
Un trucchetto: se piace il tuorlo molto morbido ma l'albume ben cotto si può coprire la padella con dell'alluminio o un coperchio per 2-3 minuti. In questo modo il calore viene trattenuto e l'albume si cuoce bene anche nella parte superiore esposta, mentre il tuorlo resta comunque morbido.
Servire immediatamente ben calde.
Buon appetito!


giovedì 20 ottobre 2016

L'autunno è servito! (Risotto al radicchio rosso)

Mi lamentavo di un autunno fresco e soleggiato perchè non sapevo come vestirmi? Bene....eccomi accontentata: è arrivato l'autunno vero con pioggia, grigiume, freddo. Stessi mai zitta io!
L'idea di affrontare mesi e mesi di questo clima, onestamente, mi atterrisce.
Voglio il colore e il calore, la luce e le lucciole nei prati, le magliette e gli occhiali da sole....e invece sono sul divano, sepolta da un plaid, con mani e piedi gelati nonostante la tisana bollente. No....non ce la posso proprio fare. Non potevo nascere ai Tropici???
Visto che i veneti se ne intendono di freddo, grigio e umidità ho pensato che magari sanno anche come combatterlo. Perciò mi sono lasciata ispirare dalla loro cucina e il risultato è stato un magnifico classico: il risotto al radicchio rosso. Mi piace molto il gusto amarognolo del radicchio nel riso e poi il colore è molto più allegro della pioggia che batte sulla finestra!




RISOTTO al RADICCHIO ROSSO

Ingredienti (per 2 persone):
200 g di riso
1 cespo di radicchio rosso di Chioggia
1 cipolla dorata piccola
1/2 bicchiere di vino rosso
circa 500 ml di brodo vegetale
40 g di burro
noce moscata
olio evo
sale

Sbucciare e affettare sottilmente la cipolla. Tagliare a listarelle il radicchio e lavarlo bene sotto acqua corrente.
In un tegame dai bordi alti scaldare appena 20 g di burro e 2 cucchiai di olio evo (in alternativa 40 g di burro o 4 cucchiai di olio evo. Secondo me il misto tra olio e burro è il miglior compromesso tra gusto e calorie) e aggiungere la cipolla e il radicchio. Far rosolare a fiamma vivace per alcuni minuti. Aggiungere il riso e farlo tostare, mescolando continuamente, per un paio di minuti. Sfumare con il vino e una volta che l'alcool è evaporato abbassare la fiamma. Iniziare ad aggiungere il brodo ben caldo (o, se non si ha del brodo, dell'acqua calda) un mestolo alla volta, mescolando e aggiungendo il successivo solo quando il precedente è stato assorbito.  Il risotto sarà pronto dopo circa 30 minuti di cottura, quando i chicchi saranno morbidi e avranno assorbito tutto il brodo. Aggiustare di sale, profumare con una abbondante macinata di noce moscata e, infine, mantecare con i restanti 20 grammi di burro prima di servire.
Buon appetito!


lunedì 17 ottobre 2016

Buone abitudini (Torta al latte caldo)

Siamo abitudinari, io e il maschio alfa, almeno nel weekend: sabato mattina colazione al bar, nel pomeriggio partita per lui e faccende domestiche per me, sabato sera in casa, spiaggiati sul divano con gatta e plaid. Domenica mattina colazione in casa, l'unica colazione che consumiamo insieme in casa in tutta la settimana. E siccome si tratta di una occasione speciale non mi va di mettere in tavola il solito pacco di biscotti: preferisco qualcosa che ho preparato con cura da gustare insieme, con calma, pigramente, ancora in pigiama, fra due chiacchere e una tazza di thè o caffè. Non importa che sia qualcosa di elaborato, mi basta che sia buono e dolce, che sappia di casa e di relax. Spesso è una teglia di muffin, una ciambella o un plumcake; questo weekend, invece, ho provato la famosa torta al latte caldo. La ricetta è super-collaudata: vista e rivista sul web, finalmente mi sono decisa a toglierla dal dimenticatoio e prepararla. E' stata un successo! L'impasto si prepara in massimo 10 minuti e il risultato è uno di quei classici dolci da credenza che mi piacciono tanto. La consistenza è particolare: compatta eppure leggera e sofficissima. Si presta ad essere farcita con creme e marmellate e aromatizzata a piacere. Si conserva benissimo per alcuni giorni protetta da alluminio.
Un ottimo modo per iniziare la domenica e anche il lunedì mattina.



TORTA al LATTE CALDO

Ingredienti:
170 g farina 00
170 g zucchero
3 uova
120 ml di latte (per me parzialmente scremato)
60 g burro
8 g lievito per dolci
un pizzico di sale
una bustina di vanillina (o scorza di arancia, o di limone, o cannella in polvere)
zucchero a velo

Montare con le fruste elettriche le uova con lo zucchero per 5 minuti. Nel frattempo scaldare in un pentolino il latte con il burro fino all'ebollizione, poi spengere. Scaldare il forno a 175°C.
Aggiungere al composto di uova la farina setacciata con il lievito, il sale e la vanillina (la vaniglia è l'aroma che preferisco nei dolci ma niente vieta di usare scorza di agrumi o cannella) mescolando con una spatola: non usare più le fruste elettriche!
Una volta amalgamata la farina aggiungere il latte caldo con il burro, sempre mescolando con la spatola. Rivestire con carta da forno una tortiera a cerniera da 22 cm di diametro e riempire con l'impasto. Cuocere in forno caldo a 175°C per circa 30 minuti (fare comunque la prova stecchino). Sfornare e lasciare raffreddare prima di aprire la cerniera. Guarnire con zucchero a velo e servire.
Buon appetito!



giovedì 13 ottobre 2016

Restyling (Pasta con pesto di pistacchi)

Mi sono resa conto che ricercare una specifica ricetta nel mio blog non è cosa così semplice: i titoli dei miei post sono volutamente fantasiosi e non fanno alcun riferimento alla ricetta. Anche le etichette date ai piatti non sempre aiutano: considerando che il numero di post inizia ad essere cospicuo, se si è alla ricerca di una vecchia ricetta si rischia di dover scorrere pagine e pagine di altre ricette prima di giungere a quella di interesse.
Così, complice un po' di tempo libero e un repentino abbassamento di temperature che non mi invoglia ad uscire, mi sono lanciata in una sorta di restyling del blog. Una cosa che volevo fare già da tempo ma per la quale non riuscivo a ritagliarmi un angolino. Ecco quindi che inauguro una nuova pagina del blog con l'indice di tutte le ricette (con il relativo link) pubblicate nel corso di questi 6 anni: devo ammettere che sono più di quante ne ricordassi!

Per festeggiare questa impresa titanica (beh, per me lo è stata) mi sono preparata un mega piatto di golosissima pasta: penne con pesto di pistacchi! E al diavolo le calorie: me lo sono meritata!
Chi è ghiotto di questo delizioso frutto non può proprio esimersi dal provarla e in 15 minuti il piatto è pronto!



PENNE con PESTO di PISTACCHI

Ingredienti (per 3 persone):
300 g penne rigate
65 g pistacchi salati sgusciati
1 spicchio d'aglio
3-4 foglie di basilico fresco
olio evo
sale

Io ho usato i classici pistacchi da aperitivo, salati e con guscio, quindi la prima operazione è stata quella di sgusciarli uno per uno. Ovviamente si possono usare quelli già sgusciati e non salati.
Sbucciare l'aglio, tagliarlo a metà per il lungo ed eliminarne l'anima. In un pentolino far bollire dell'acqua, immergervi i pistacchi e lo spicchio d'aglio per alcuni minuti, poi scolare. In questo modo i pistacchi perdono il sale e la pellicina esterna diventa più facilmente asportabile e il sapore dell'aglio diventa meno pungente. Togliere le pellicine ai pistacchi quando sono ancora umidi. Frullare i pistacchi e lo spicchio d'aglio insieme alle foglie di basilico, 4 cucchiai di olio evo e poca acqua (possibilmente quella di cottura della pasta): ho preferito dare la giusta consistenza al pesto usando l'acqua piuttosto che l'olio per non appesantire troppo il pesto, già calorico di per sè. Aggiustare di sale.
Mentre si prepara il pesto cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolare al dente e condire immediatamente con il pesto di pistacchi. Spolverizzare eventualmente con granella di pistacchi. Servire subito.
Buon appetito!

N.B. Non si tratta di un pesto da conservare ma di un "pronto uso" da fare anche all'ultimo minuto e usare immediatamente.




sabato 8 ottobre 2016

Illusione (Vellutata di ceci con carote al sesamo)

E' difficile avere la reale percezione delle condizioni meteo stando al chiuso. Guardo fuori dalla finestra e vedo giornate luminose, soleggiate, con un bel cielo sgombro. "E' ancora caldo", mi dico, e mi illudo che sia ancora estate. Esco speranzosa in maniche di camicia e vengo travolta da un simpatico venticello che si insinua subdolamente tra i vestiti facendomi rabbrividire. Al diavolo le previsioni meteo! La mattina devo uscire con maglioncino e giacca, all'ora di pranzo starei bene in maglietta e per la sera ho già esibito il mio plaid da divano. Inutile dire che il raffreddore è dietro l'angolo che mi attende...
Per assecondare questo illusorio mood estivo mi sono inventata questa vellutata che ricorda tanto l'hummus negli ingredienti: ceci, aglio, sesamo. E siccome a me l'hummus piace mangiarlo con le carote ecco che queste non potevano mancare come tocco finale. Diciamo che sembra hummus ma è calda, ottima per le prime fresche sere d'autunno.



VELLUTATA di CECI con CAROTE al SESAMO

Ingredienti (per 3 persone):
300 g ceci lessati
1 spicchio d'aglio
3 carote
semi di sesamo
olio evo
sale

Sbucciare l'aglio, schiacciarlo e soffriggerlo con un paio di cucchiai di olio evo in una casseruola a bordi alti. Dopo un paio di minuti aggiungere i ceci sgocciolati e lasciarli insaporire a fiamma vivace. Salare e poi aggiungere acqua calda fino a coprire abbondantemente i ceci. Portare a bollore e lasciare sobbollire un paio di minuti. Frullare i ceci e lo spicchio d'aglio con un minipimer: si deve ottenere una crema liscia e vellutata. Se la consistenza è troppo soda aggiungere altra calda, se troppo liquida rimettere sul fuoco fino a che non raggiunge la consistenza desiderata. Aggiustare di sale a fine cottura.
Nel frattempo raschiare le carote e avvolgerle nella carta forno. Passarle un paio di minuti nel microonde alla massima potenza in modo che si ammorbidiscano (in alternativa possono essere cotte al vapore). Tagliare le carote cotte a rondelle e saltarle in padella con un filo di olio evo. Cospargere con abbondanti semi di sesamo e aspettare che le carote si abbrustoliscano appena. Salare alla fine.
Servire la vellutata calda o tiepida, a piacere, guarnita con le carote al sesamo.
Buon appetito!


lunedì 3 ottobre 2016

Ci vuole fegato! (Fegato alla veneziana)

Il calo delle temperature mi ha già portato a modificare le mie consuetudini alimentari stagionali: diradate di molto le insalate, i carpacci e le cruditè mi sono rivolta a piatti più caldi, strutturati e succulenti, soprattutto per la sera, quando le temperature frizzantine invogliano a riempirsi la pancia con qualcosa di più confortevole.
Oggi un piatto della tradizione veneta che non tutti apprezzano ma che a me piace proporre ogni tanto e che merita di essere riscoperto: il fegato alla veneziana. Purtroppo le frattaglie in generale sono carni un po' snobbate perchè hanno gusti e consistenze particolari, che necessitano di una certa educazione alimentare. Le frattaglie (dette anche quinto quarto) fanno parte della cucina tradizionale povera: infatti sono carni molto economiche ma parimenti gustose, se ben trattate e cucinate. Oltre a ciò sono spesso povere di grassi e ricche di sostanze utili all'organismo (tipo l'acido folico, il ferro, molte vitamine e sali minerali) tanto che possono essere consigliate anche nelle diete.
Ammetto che anche io, da piccola, avevo difficoltà a mandare giù trippa&co.: quelle consistenze un po' viscide non mi convincevano proprio! Poi, un giorno, con una consapevolezza più adulta, ho assaggiato la trippa in umido e mi è piaciuta, poi il lampredotto e mi è piaciuto pure quello! Da quel momento è stata una continua riscoperta di queste carni povere: fegato, centopelli, nervetti e quant'altro. E' bello scoprire che tutto ha un buon sapore quando ben cucinato, soprattutto perchè in questo caso è applicabile il detto "minima spesa, massima resa!"
Tornando al nostro fegato in particolare: la preparazione è veramente semplice e veloce e gli ingredienti sono di quelli sempre presenti in dispensa: la dolcezza delle cipolle si accosta gentilmente al sapore del fegato, che viene esaltato dalla punta acidula dell'aceto per rendere tutto ancora più appetitoso. Non tralasciare il prezzemolo: dona una ulteriore nota aromatica al piatto che rinfresca la bocca.




FEGATO alla VENEZIANA

250 g fegato di vitellone in fette
1 cipolla dorata grande
1 foglia di alloro
olio evo
10 g burro
aceto di vino bianco
prezzemolo fresco
sale, pepe nero

Scaldare in un tegame 2-3 cucchiai di olio evo con il burro e la foglia di alloro; quando tutto è caldo e spumeggiante aggiungere la cipolla sbucciata e tagliata a fette (non importa siano sottilissime) e far soffriggere alcuni minuti. Aggiungere anche mezzo bicchiere d'acqua per far si che la cipolla stufi lentamente senza bruciare. Quando la cipolla è morbida, dopo una decina di minuti, sfumare con 2-3 cucchiai di aceto di vino bianco, poi aggiungere anche il fegato tagliato a striscioline e farlo rosolare velocemente su tutti i lati. Lasciare cuocere ancora 5 minuti mescolandolo bene con le cipolle in modo che i sapori si amalgamino bene: non stracuocere il fegato che altrimenti diventa duro. La carne dovrà risultare compatta ma morbida, non asciutta.
A fine cottura aggiustare di sale e pepe e spolverizzare con del prezzemolo fresco tritato prima di servire ben caldo con abbondante pane per fare scarpetta. In alternativa può essere servito anche con della polenta.
Buon appetito!