mercoledì 27 luglio 2016

Cataclismi biblici (Insalata alla mela verde)

Venerdì sera. Ore 18.00. Varco in uscita la porta del laboratorio. La prospettiva di un weekend senza pensare al lavoro mi fa sorridere....Per me è il momento più bello della settimana.
Ore 18.05. Telefonata isterica del maschio alfa il quale mi informa che abbiamo casa allagata. Mentre i miei sogni di relax svaniscono alla velocità della luce mi precipito a casa dove l'acqua sta scrosciando giù dal terrazzo che neanche le cascate del Niagara. Trovo i miei suoceri e l'idraulico intenti a spalare da cucina e salotto uno strato alto 3 dita di acqua, mentre dal soffitto sembra che piova. L'origine del dramma (che si consuma sempre quando non c'è nessuno in casa) è il filtro della caldaia, situata in soffitta, che si è misteriosamente rotto! Dopo che la soffitta si è allagata l'acqua ha percolato attraverso muri e soffitti per giungere in salotto, più precisamente sul divano e sul mio portatile, che non è sopravvissuto all'onda anomala.
Così, mentre l'Italia era stretta nella morsa del caldo noi, che ci sentiamo parecchio originali, sembravamo dei pescatori di arselle. Solo che eravamo in casa, non al mare.
Il fatto è che dopo esserci chiusi fuori di casa e aver rischiato l'incendio ora non potevamo che essere preda dell'acqua.
Se continuiamo così sarà bene che mi rifornisca di insetticidi perchè a breve mi aspetto un'invasione di cavallette!

Dopo tali sventure chi avrebbe mai voglia di mettersi a cucinare? Io no di sicuro ma essendo comunque affamata e bisognosa di qualcosa di appagante mi sono rimboccata le maniche e in 5 minuti appena ho preparato la cena: una insalata fresca e sfiziosa che ho visto servire da un catering a lavoro e che mi ha decisamente convinto, tanto che l'ho già fatta varie volte.




INSALATA alla MELA VERDE

Ingredienti (per 1-2persone):
1 mela verde
2 costole di sedano
Pinoli
parmigiano reggiano
aceto di mele
olio evo
sale, pepe nero

Lavare e asciugare le coste di sedano, poi eliminare le estremità più dure e fibrose e tagliarle a fettine. Lavare la mela e tagliarla a dadini dopo aver eliminato il torsolo. Io lascio la buccia perché mi piace ma può essere tranquillamente eliminata. Fare delle scagliette con il parmigiano. Riunire sedano, mela, parmigiano e pinoli in una terrina e condire tutto con una emulsione preparata con 2 cucchiai di olio evo, 1 cucchiaio di aceto di mele, una presa di sale fino e poco pepe nero. Servire subito.
Buon appetito!

N.B.  Trovo carina l'idea di servire questa insalata in dei cestini monoporzione fatti di pasta di pane o di pizza.


giovedì 21 luglio 2016

Elba improvvisata (Cous cous di mare e verdure alla curcuma)

Metti una sera qualunque, dopo una delle tante giornate allucinanti di lavoro.
Metti che in una di queste sere un amico ti chiama.
Metti che l'amico in questione ti inviti a trascorrere il weekend all'isola d'Elba, nella casa momentaneamente sfitta dei parenti.
Che dire? Rifiutare sarebbe un grave segno di maleducazione!
E così lo scorso fine settimana lo abbiamo trascorso all'isola d'Elba, un paradiso per chi, come me, è abituato al mare della Versilia, non proprio cristallino!
2 giorni estremamente rigeneranti di sole, mare, piccole calette da fiaba e tante chiacchere e risate fra amici.


Per godere al massimo della vita di mare la cosa migliore è un bel pic-nic in spiaggia con qualcosa di leggero ma nutriente, gustoso e che naturalmente preveda un po' di pesce!
Ecco la mia proposta



COUS COUS di MARE e VERDURE alla CURCUMA

Ingredienti (per 3 persone):
250 g cous cous
15 gamberi
1 kg cozze
1 filetto di merluzzo (circa 200 g)
1 moscardino (o polpo) circa 400 g
3 spicchi di aglio
1 bicchiere di vino bianco
curcuma in polvere (1 cucchiaino)
1 costola di sedano
1/2 peperone (o falde di piu peperoni di diverso colore)
1/2 cipollotto fresco di Tropea
5-6 pomodorini
olio evo
sale

Pulire le cozze e scottarle un paio di minuti in acqua bollente. Scolarle e farle saltare in una capiente padella con 3 cucchiai di olio evo e 2 spicchi d'aglio tritati. Sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco, aggiustare di sale e spengere il fuoco una volta che l'alcool è evaporato. Togliere le cozze dal guscio (tranne alcune da tenere per decorazione) e tenerle da parte insieme al fondo di cottura.
Cuocere il cous cous: Portare a bollore 250 g di acqua (pari peso di cous cous e acqua) con un cucchiaino di sale grosso e un cucchiaio di olio evo (serve per aiutare a sgranare il cous cous a fine cottura). Quando l'acqua bolle aggiungere un cucchiaino di curcuma in polvere e infine versarla sul cous cous, tutto in una volta. Non mescolare. Incoperchiare e spengere subito il fuoco. Lasciare riposare il cous cous coperto per 5 minuti, poi sgranarlo con una forchetta.
Nel frattempo sbucciare e schiacciare lo spicchio d'aglio rimasto e farlo rosolare per appena un minuto in un paio di cucchiai di olio evo. Eliminare l'aglio prima che bruci e aggiungere i gamberi, il merluzzo e i peperoni tagliati a dadini. Dopo alcuni minuti aggiungere anche il moscardino tagliato a pezzetti. Sfumare con il restante vino. Quando l'alcool è evaporato e il fondo leggermente ristretto aggiustare di sale e spengere il fuoco.
Condire il cous cous con il sughetto di pesce e peperoni, le cozze e il fondo di cottura. Infine aggiungere anche le verdure crude tagliate a dadini: sedano, pomodorini e cipolla. Amalgamare il tutto e aggiungere eventualmente un filo di olio evo a crudo. Lasciare raffreddare in frigo per almeno un'ora. Decorare con le cozze in guscio tenute da parte e servire freddo.
Buon appetito!



N.B.1 La curcuma ha un aroma leggero ma dà un meraviglioso colore giallo al cous cous. Inoltre è bene aggiungerla all'acqua di cottura solo quando sta già bollendo: la cottura rovina le sue proprietà antiossidanti.
N.B.2 Il peperone può anche essere aggiunto a crudo insieme alle altre verdure ma trovo che la cottura lo renda più saporito e fa si che il suo sapore si amalgami meglio insieme a quello del pesce.
N.B.3 Il moscardino deve essere cotto per un brevissimo tempo (max 4 minuti) altrimenti diventa duro.


giovedì 7 luglio 2016

Un insolito barbecue (spiedini di cipollotti e speck)

Finalmente estate: il sole, il caldo, le lunghe giornate luminose e l'immancabile barbecue casalingo del weekend. Perchè non sempre la domenica abbiamo voglia di muoverci, visto il traffico e l'imminente rientro a lavoro il lunedì.
Un paio di settimane fa, però, il barbecue è stato decisamente indimenticabile.
La scena: famiglia raccolta a tavola per pranzo, grigliata mista, finestra aperta che affaccia sul cortile dove si trova il braciere. Ad un certo punto sentiamo odore di fumo ma non ci facciamo troppo caso...saranno i rimasugli di brace! Dopo alcuni minuti ci accorgiamo che il fumo non proviene dal barbecue, bensì dallo sgabuzzino accanto, dove mia suocera cucina. Mi alzo di scatto e corro fuori per cercare di capire. Arrivata sulla soglia dello sgabuzzino resto senza parole: fiamme alte un metro si alzano dalla pentola che mia suocera usa per friggere e lambiscono pericolosamente la credenza di legno. Evidentemente si era completamente dimenticata di spengere il fornello. Panico generale.
Vedo il coraggioso quanto incosciente maschio alfa avvicinarsi al fornello con una bottiglia di acqua e mi si drizzano i capelli in testa: lo fermo appena in tempo, prima che si sfiguri gettando acqua sull'olio bollente. Infine le fiamme vengono domate a suon di stracci e il tegame ormai bruciacchiato viene portato fuori, in cortile, mentre cerchiamo di aerare il locale per far diradare il fumo.
Quando penso che il peggio sia passato scorgo con la coda dell'occhio mio suocero che getta una secchiata d'acqua sulla pentola. Non faccio in tempo a fermarlo: si alza una colonna di vapore e fiamme talmente alta che i vicini accorrono terrorizzati.
Siamo tutti miracolosamente illesi anche se io ho voglia strozzare mio suocero per aver bellamente ignorato il mio avvertimento.
Alla fine di tutto due sono le frasi epiche pronunciate:
1) Mia suocera che si rivolge sconsolata al nipotino mentre guarda le fiamme:"Mi dispiace! Oggi niente patate fritte...non ho più olio". Inutile dire che preferirei che non si avvicinasse mai più a qualcosa in grado di produrre fiamme.
2) Mio suocero, che resta imperturbabile nonostante la tragedia appena sfiorata:"Meno male siamo riusciti a spengere il fuoco, altrimenti avrei dovuto prendere l'estintore!" (di cui tutti ignoravamo l'esistenza). No comment.
La prossima volta, insalata!

Lasciando perdere il quasi-incendio.... gli spiedini che avevo preparato sono veloci (non ci sarà bisogno di stare ore davanti alle braci ardenti a struggersi) ma davvero buoni e sfiziosi. Trovo che siano ottimi anche come stuzzichino, oltre che per accompagnare carni grigliate e formaggi.



SPIEDINI di CIPOLLOTTI E SPECK

Ingredienti:
cipollotti bianchi
fette di speck
senape
funghi champignon interi
olio evo

Eliminare  le foglie verdi e la pellicola più esterna dei cipollotti. Lavare e asciugare bene sia i cipollotti che i funghi. Spennellare i cipollotti di senape, poi avvolgerli in mezza fetta di speck e infilzarli con lo spiedino (circa 3 cipollotti per ogni spiedino). Alternare eventualmente con gli champignon spennellati semplicemente di olio evo.
Cuocere per circa 5 minuti per lato sulla brace, tenendo la griglia abbastanza alta in modo che lo speck abbrustolisca ma non bruci e il cipollotto si cuocia bene anche all'interno.
Salare i funghi e servire subito ben caldi.
Buon appetito!


N.B. Per evitare che gli spiedini di legno si brucino durante la cottura tenerli immersi una mezz'ora in acqua prima di usarli.

mercoledì 8 giugno 2016

Cucina antistress (Pasta alla carbonara)

Ho cercato sul dizionario la definizione di "stress": Tensione fisica, psichica e nervosa che si manifesta nell'organismo, in forme più o meno gravi, come risposta patologica agli stimoli negativi dell'ambiente.
Bene. Posso affermare con ragionevole sicurezza di essere stressata ormai da svariati mesi.
E che cosa si fa quando ci si sente sotto pressione? Si cercano degli antistress, ovvio!
Ecco quindi che mi lancio nello shopping, ma a quanto pare il mio portafogli non è sufficiente a rilassarmi quanto servirebbe.
Allora acchiappo la gatta e me la spupazzo fino a che non ne può più e scappa a nascondersi da quella pazza sclerata della sua padrona, ma non basta.
Cerco di leggere qualche libro ma la testa continua a girare a vuoto sulle cause del mio malessere (che poi è una sola: il lavoro).
Maltratto il povero maschio alfa, che sopporta pazientemente in attesa di tempi migliori.
Provo a rintanarmi in cucina a spignattare, si, ma cosa? In questo stato di perenne scoglionamento anche pensare a qualcosa da cucinare diventa una missione impossibile.
In questi casi vado sul classico, un comfort food al limite del food porn, il mio primo piatto preferito in assoluto: la sola e unica pasta alla carbonara!
Una bomba calorica che mi concedo di rado ma quando ci vuole ci vuole. Servono pochi ingredienti ed è velocissima da fare anche se necessita di alcune irrinunciabili accortezze: uova freschissime, pecorino romano (non parmigiano, non pecorino sardo, nè toscano) e guanciale. Diffidare delle imitazioni.
Dopo un piatto di questa tipica prelibatezza romana tutti i guai risultano ridimensionati e si ha quasi l'impressione di sentire il canto degli angeli!
Che poi si sa che i carboidrati complessi danno serenità!


PASTA alla CARBONARA

Ingredienti (per 2 persone):
200 g pasta (penne o spaghetti a piacere)
3 uova freschissime
3 cucchiai abbondanti di pecorino romano grattugiato
80 g di guanciale
olio evo
sale
pepe nero

Tagliare a dadini il guanciale  (eventualmente sostituibile con della pancetta tesa, ma solo in caso di emergenza!). Mettere a bollire una pentola con abbondante acqua. Nel frattempo scaldare una padella saltapasta con appena un cucchiaio di olio evo, giusto per ungere il fondo (soprattutto se non è antiaderente) e farvi rosolare il guanciale che dovrà sciogliersi un poco e diventare croccantino sui bordi. Mentre la pasta cuoce sbattere leggermente le uova con il pecorino e poco sale. Scolare la pasta (raccomando che sia al dente) mantenendo poca acqua di cottura e farla insaporire nella padella con il guanciale a fuoco vivace, mescolando energicamente per 1-2 minuti. Togliere la padella dal fuoco e versare immediatamente le uova sbattute con il pecorino sempre mescolando: l'uovo deve appena addensarsi. Attenzione: non rimettere la padella sul fuoco! L'uovo deve cuocersi appena con il calore della pasta e formare una deliziosa cremina, senza creare l'effetto "uovo strapazzato".
Terminare con una generosa spolverata di pepe nero appena macinato e, se piace, ancora un po' di pecorino romano grattugiato. Servire immediatamente.
Buon appetito!


N.B. Per il formato di pasta io consiglio penne, rigatoni o spaghetti. Non so bene quale sia il formato tradizionale da usare.
N.B.2. Ricordare di conteggiare 1 uovo a testa più 1 (che lo richiede la padella...almeno così dice Alessandro Borghese!)

lunedì 30 maggio 2016

Biscotti da lettura (Frollini after-eight)

Una delle cose che apprezzo di più dello scrivere un blog è l'anonimato. Sono una foodblogger in incognito: solo amici e parenti riconoscerebbero Jeggy in mezzo alla folla. Per il resto voglio che siano le mie ricette a parlare. Non è solo timidezza, è che non mi sento così fenomeno dei fornelli da farmi pubblicità dal vivo. Questo per me è un hobby, lo faccio prima di tutto per mio diletto e non voglio che mi crei ansia.
La scorsa settimana però, in barba a tutte le mie paure, ho deciso di "metterci la faccia" e partecipare ad un concorso culinario-letterario. "Biscotti da lettura" era il titolo. In pratica si trattava di preparare dei biscotti da associare ad un libro. L'idea mi è piaciuta talmente tanto che ho preso il coraggio a due mani e mi sono iscritta.
Ho pensato a libro (Jane Eyre) e biscotti (frollini cacao e menta), li ho provati e li ho replicati per la presentazione presso la libreria Lo Spazio, a Pistoia, teatro dell'evento.
Una odissea: gli impegni serali si sono accavallati a tal punto che mi sono ritrovata a fare l'impasto per i biscotti in 5 minuti netti lunedì sera, prima di volare in palestra; martedì sera dalle 21.30 alle 23.30 è stata dedicata alla formatura, cottura e, alla fine, l'assaggio. A questo punto, il dramma: appena fatti i biscotti non avevano il sapore che mi aspettavo e non avevo margine temporale per rifarli. Solo che ormai mi ero iscritta e dovevo presentarmi....imprecazioni. Tutti i partecipanti avrebbero assaggiato i miei biscotti e la menta non si sentiva quasi per niente. Eppure il sabato con le stesse dosi erano venuti perfetti!!!
La sera in questione mi sono recata sconsolata in libreria, accompagnata da mia mamma a darmi man forte in quello che, ero sicura, si sarebbe rivelato un clamoroso fiasco.
Ho consegnato i biscotti alla giuria a testa bassa e mi sono nascosta in un angolino della sala aspettando il verdetto.
Beh, come previsto non ho vinto ma non è stato nemmeno il drastico flop che immaginavo, anzi, a quanto pare sono stata in lizza per il terzo posto. La cosa mi ha sorpreso non poco!
A fine serata mi sono stati fatti un sacco di complimenti da alcuni membri della giuria, tra cui una nota pasticcera pistoiese da cui ho imparato la ricetta base della frolla sablèe che ho usato per i biscotti: giuro che non mi importa di non avere vinto....ero felicissima e sono tornata a casa con un sorriso ebete stampato in faccia!
A quanto pare con il riposo il sapore dei biscotti si è stabilizzato e la menta è piacevolmente riemersa come gradevole e fresco retrogusto del frollino al cacao: un miracolo!



FROLLINI AFTER-EIGHT

Ingredienti:
270 g farina 0
55 g cacao amaro
5 bustine di infuso di menta
3-4 cucchiai di sciroppo di menta
240 g burro
50 g tuorli
140 g zucchero a velo + altro per decorare
sale

Lavorare il burro morbido con lo zucchero, lo sciroppo di menta e le foglie di infuso di menta ben tritate. Quando tutti i grumi sono stati eliminati aggiungere i tuorli e amalgamare, poi aggiungere anche la farina, il cacao e mezzo cucchiaino di sale, tutto setacciato. Lavorare velocemente per ottenere un impasto omogeneo, poi avvolgere nella pellicola e lasciare riposare in frigo almeno 4 ore (io tutta la notte). Trascorso il tempo di riposo stendere l'impasto tra 2 fogli di carta forno (o di pellicola), tagliare nella forma desiderata e cuocere in forno a 180°C per 10-12 minuti (dipende dallo spessore).
Sfornare, lasciare raffreddare completamente e cospargere con zucchero a velo prima di servire.
Buon appetito!



A proposito: questa è la mia presentazione per l'abbinamento biscotto-libro!

Libro: Jane Eyre
di Charlotte Bronte

Ho scelto di abbinare questo biscotto a Jane Eyre non solo perchè l’after eight è tipicamente inglese, così come lo è il libro da me scelto, ma soprattutto perché lo trovo pertinente al personaggio di Jane Eyre.
L’aspetto dei miei biscotti è volutamente semplice, modesto, quasi insignificante, così come è Jane: di umili origini e non particolarmente attrente, né interessante, almeno a prima vista. E’ solo conoscendo meglio Jane che la si scopre dotata di grande forza e coraggio, di una mentalità acuta e vivace e di una insospettabile passione; tutte doti quanto mai sconvenienti per una donna dell’epoca. La menta nel biscotto rappresenta la sorpresa nell’assaggio, la sua qualità nascosta, un po’ anticonvenzionale, forte ma fresca, come Jane Eyre.

domenica 22 maggio 2016

Droga al curry

Scrivo questo blog da quasi 6 anni: si potrebbe dire che ormai sono una veterana del foodblogging. Si potrebbe anche ipotizzare che mi sia montata un po' la testa (di sicuro c'è chi lo avrebbe fatto), che mi senta migliore, più esperta, in grado di dispensare consigli e correggere errori grossolani in cucina. Magari guardare pure qualcuno con aria di sufficienza mentre al supermercato cerca di accaparrarsi l'ultima busta di zuppa liofilizzata. No, non sono io: dopo 6 anni mi sono resa conto che ho ancora un mondo di cose da fare e da imparare per potermi definire anche solo un'appassionata di cucina e che ascoltare anche chi apparentemente potrebbe saperne di meno può comunque essere utile per imparare qualcosa di nuovo. E' con estrema umiltà e riconoscenza che oggi parlo di questa ricetta sorprendente che non è mia. Me ne parlò una collega 4-5 anni fa, quando ancora facevo l'assistente di laboratorio all'università. Una ragazza normalissima, cui piace il mangiare etnico e cucinare per sopravviere: insomma, non la classica espertona di cucina.Tra una provetta e l'altra mi parlò di questa salsa al curry che le piaceva tanto e facile facile da preparare. La ascoltai curiosa e feci tesoro delle sue parole. Nonostante il mio scetticismo per gli ingredienti, che trovavo di improbabile abbinamento, decisi di provare (d'altronde la presenza di un'abbondante dose di curry non poteva che incuriosirmi): è da allora che questa salsa è diventata uno dei miei cavalli di battaglia; un autentico must di tutti i miei ritrovi con amici, siano essi pranzi, cene, aperitivi. Giuro che ho visto chi ripuliva la ciotola con il dito, chi addirittura la leccava! Invariabilmente mi viene chiesta la ricetta e finalmente eccola qua. Provoca dipendenza, sul serio. Non provarla è un reato. Per fortuna è una droga legale!



Ingredienti:
2 cipolle dorate
1 mela (preferibilmente gialla)
1 panetto di Philadelphia da 80 g
polvere per curry
curcuma in polvere
olio evo
sale

Sbucciare la mela e le cipolle, tagliare tutto a pezzetti e mettere in un pentolino insieme a un paio di cucchiai di olio evo e un cucchiaio abbondante di curry. Far rosolare il tutto a fiamma vivace per un paio di minuti, poi aggiungere mezzo bicchiere di acqua, incoperchiare parzialmente e abbassare la fiamma al minimo appena il fondo ha ripreso il bollore. Lasciare cuocere almeno mezz'ora: mela e cipolle devono essere praticamente sfatte e il fondo di cottura abbastanza asciutto (attenzione però a non farlo attaccare al fondo del tegame. Nel caso aggiungere ancora poca acqua). Verso fine cottura aggiustare di sale, aggiungere un mezzo cucchiaino di curcuma e mescolare. Lasciare intiepidire e frullare con il pimer a immersione insieme al Philadelphia fino ad ottenere una salsa liscia e densa. Raffreddare completamente in frigo prima di servire. Si conserva un giorno al massimo. Servire insieme a cruditè di verdure e crostini, oppure può essere usata anche per condire la pasta.
Buon appetito!

N.B.1: Dopo varie prove ho constatato che la mela gialla è quella che dà il risultato più soddisfacente in termini di armoniosità di gusto e di consistenza della salsa, almeno secondo il mio gusto.
N.B.2: Non sostituire, ripeto, non sostituire il Philadelphia con altro, tipo ricotta, robiola, stracchino....il gusto finale ne è totalmente stravolto (in peggio).
N.B.3: Meglio usare il Philadelphia in panetto piuttosto che quello cremoso in scatola che dà una consistenza un po' troppo liquida alla salsa.

domenica 24 aprile 2016

Gita fuori porta (Plumcake al caffè e cioccolato)

Tutti pronti per il 25 aprile?
Noi siamo sulla linea di partenza armati di carbonella, costine di maiale, torta da asporto e tanta voglia di stare all'aria aperta.
Peccato che stia diluviando....
Posso solo immaginare in quali melmose condizioni possano essere i prati su cui sognavamo un ricco barbecue tra amici.
Ma non ci perderemo d'animo e faremo comunque la nostra gita fuori porta: attraverseremo la strada con l'ombrello e accenderemo un bel barbecue nel capannone vuoto di fronte a casa! In fondo l'importante è stare in buona compagnia!
Nel frattempo mi godo una domenica mattina piovosa ma rilassante in compagnia di uno dei miei amati cake da colazione: stavolta il binomio è caffè e cioccolato. Niente di meglio per iniziare la giornata con energia.
Altra nota positiva? Non contiene burro ma è comunque morbidissimo!



PLUMCAKE al CAFFE' e CIOCCOLATO

Ingredienti:
3 uova
240 g farina 00
180 g zucchero semolato
90 g olio di semi (per me di girasole)
2 cucchiai abbondanti di caffè solubile
125 g yoghurt bianco
1 bustina di lievito
100 g cioccolato fondente

Passare al setaccio il caffè solubile in modo che si polverizzi. Spezzettare il cioccolato e cospargerlo con un cucchiaio di farina. Con le fruste elettriche montare le uova con lo zucchero fino a che non sono chiare e gonfie. Sempre mescolando aggiungere lo yoghurt, l'olio a filo e il caffè solubile polverizzato. Aggiungere a poco a poco anche la farina e il lievito setacciati. Infine aggiungere il cioccolato infarinato e amalgamare molto delicatamente. Versare l'impasto in uno stampo da plumcake rivestito di carta da forno e infornare a 180°C per 50 minuti circa. Controllare la cottura facendo la prova stecchino prima di sfornare.
Lasciare raffreddare a temperatura ambiente prima di servire.
Buon appetito!

N.B.1. Per un gusto ancora più intenso usare dello yoghurt al caffè.
N.B.2. Se si usa del cioccolato al latte invece del fondente diminuire di 15-20 g il quantitativo di zucchero per evitare un gusto eccessivamente dolce (secondo il mio personale gusto).


Con questa ricetta partecipo al contest di Sabrinaincucina "Festeggia con me"