"Era una sera buia e tempestosa..."
Potrebbe iniziare così l'epopea che mi ha visto coinvolta dopo le copiose precipitazioni degli ultimi giorni. Nonostante abiti a nemmeno 20 km di distanza da lavoro, credo che a volte impiegherei meno tempo per tornare a casa andando a piedi!
Ma procediamo con ordine: è una qualunque sera di autunno, piove, e dopo una giornata di lavoro non penso ad altro che a tornare a casa, fare una doccia, una cena decente e a rilassarmi un'oretta prima di dormire....e invece no! In questo fantasmagorico piano non avevo considerato il meteo, il traffico e il fatto che con la pioggia la maggior parte delle persone sembra che si dimentichi di avere la patente.
Ben consapevole che il tempismo è tutto in questi casi, alle 17 in punto esco da lavoro, mi fiondo in auto e parto alla velocità della luce per "bruciare sul tempo" tutti gli altri fuggitivi, mentre la pioggia scroscia abbondante.
Decido di provare un percorso alternativo rispetto al solito ma già da lontano avvisto la lunga coda di auto che si sta formando. Non mi scoraggio e accendo il navigatore per farmi consigliare il tragitto più veloce. Lo stupido dispositivo, purtroppo, non tiene conto del flusso di auto in continuo aumento e mi fa incanalare in un girone dell'inferno, meglio conosciuto come il cavalcavia vicino al centro commerciale. Qui un genio dell'urbanistica ha creato un collo di bottiglia terrificante, in cui una strada a 4 corsie diventa a una corsia, provocando ingorghi degni di Nuova Dehli. Come se ciò non bastasse, in un tratto di nemmeno 500 m erano già presenti due incidenti a peggiorare ulteriormente la situazione. Dopo mezz'ora a passo d'uomo, lasciatami alle spalle il tratto incriminato, inizio a pensare che ormai il peggio sia passato. Errore! La fila di auto invece di diminuire sembra aumentare, fino a che non ne capisco il motivo: visto che sta continuando a piovere, i sottopassi sono stati chiusi in via precauzionale provocando ancora una volta un imbottigliamento disumano e deviazioni su minuscole strade secondarie. In questi casi i santi del paradiso non sono abbastanza e dopo averli nominati tutti a gran voce, ho ricominciato da capo.
Dopo un'ora e mezza di viaggio (neanche per volare a Barcellona ci ho messo così tanto) finalmente giungo a casa, stravolta e imbufalita, con la ciurma che reclama la cena a gran voce. Per fortuna che il giorno precedente avevo avuto l'accortezza di preparare un bel brodo di pollo salvacena, uova e parmigiano non mancano mai e voilà: una bella stracciatella calda per cena, che con questo tempo balordo è il comfort food perfetto per riprendersi dal logorio della vita moderna!
Non sapete che cosa è la stracciatella? Malissimo! Si tratta di uno dei miei piatti preferiti di quando ero bambina (e vorace mangiatrice di uova) e si prepara nel tempo in cui ci mette il brodo a prendere il bollore. Nient'altro che una zuppa di brodo, uova e formaggio. Non è sicuramente un piatto gourmet, da pranzo della domenica, ma che incredibile bontà e quanto è confortevole dopo una giornata storta!
STRACCIATELLA
Ingredienti (per una persona):
200 ml circa di brodo
1 o 2 uova (dipende da quanta fame avete)
1 cucchiaio abbondante di parmigiano per ciascun uovo
sale
pepe nero
noce moscata (facoltativa)
Per prima cosa far bollire il brodo in un pentolino. Nel mentre sbattere le uova insieme al parmigiano, poco sale, una macinata di pepe nero e, se piace, un pizzico di noce moscata. Quando il brodo ha raggiunto l'ebollizione versare il composto di uova e formaggio e aspettare un minuto che riprenda il bollore. Iniziare a mescolare delicatamente con un cucchiaio fino a che l'uovo non si è completamente rappreso (in pratica è come avere l'uovo strapazzato nel brodo). Servire subito.
Buon appetito!
N.B.: Le dosi sono riferite ad una persona; per più persone basta moltiplicare gli ingredienti per il numero di commensali.

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