mercoledì 28 dicembre 2016

20 anni in Svizzera (Gamberi piccanti ai peperoni)

Negli ultimi anni io e il maschio alfa abbiamo sempre trascorso il Capodanno a casa, da soli, festeggiando non solo l'arrivo del nuovo anno in tutta tranquillità ma anche il nostro anniversario. Quest'anno  sarà un anniversario particolare: festeggeremo ben 20 anni insieme! Per tale motivo abbiamo deciso di cambiare: non essendo riusciti a fare uno dei nostri viaggi novembrini cercheremo di rifarci almeno in parte durante queste festività e migreremo per qualche giorno a nord, in Svizzera per l'esattezza!
E' un viaggio un po' improvvisato: 3 coppie di amici e un camper...dio solo sa cosa ne verrà fuori vista l'inesperienza generale per questa specie di "zingarata" on the road. Ovviamente non saranno possibili elaborati manicaretti ma sono convinta che ci divertiremo e che visiteremo dei bei posti.
La nostra intima e romantica cenetta a lume di candela e a base di pesce è solo rimandata al nostro rientro. Ecco uno dei piatti che voglio riproporgli, visto che al maschio alfa è piaciuto particolarmente.



GAMBERI PICCANTI ai PEPERONI

Ingredienti (per 2 persone):
350 g code di gambero (o di mazzancolle)
1 peperone
1 cipollotto fresco
8-10 pomodorini ciliegini
100 ml di vino bianco secco
1/2 peperoncino piccante
1 cucchiaio di senape in grani
1/2 cucchiaino di paprika
prezzemolo
olio evo
sale

Tagliare a metà il peperone, togliere il picciolo, i semi e i filamenti bianchi, poi affettarlo a strisce sottili. Lavare il peperoncino, asciugarlo e tagliarlo a rondelle.
Tagliare al cipollotto il ciuffo verde e le radichette e affettarlo sottilmente.
Lavare e tritare finemente il prezzemolo.
Versare in una casseruola 2-3 cucchiai di olio evo, unire il cipollotto e far rosolare un paio di minuti, poi aggiungere i pomodorini tagliati a metà, il peperoncino, la paprika e far cuocere a fiamma media circa 5 minuti: la salsa deve restringere leggermente. Unire la senape e le code di gambero e alzare la fiamma, mescolando. Dopo un minuto sfumare con il vino; quando è evaporato abbassare di nuovo la fiamma e aggiungere anche il peperone tagliato a listarelle. Lasciare cuocere i gamberi una decina di minuti, rigirando spesso, poi aggiustare di sale. Il peperone deve rimanere appena croccante. Cospargere con il prezzemolo tritato e servire accompagnando con riso basmati bollito.
Buon appetito!


venerdì 23 dicembre 2016

Tradizioni natalizie (Spezzatino di tonno saporito)

La tradizione vuole che la sera della Vigilia di Natale si debba mangiare di magro, in maniera parca e leggera, anche se ormai è diventata più un'occasione come un'altra per strafogarsi all'insegna del "senza carne". Infatti in tutta Italia, da nord a sud, la sera della Vigilia è dedicata prevalentemente al pesce. In famiglia però siamo originali e, almeno in questo senso, poco ipocriti: la cena della Vigilia è comunque mangereccia e a base di animali terrestri, per accontentare tutti.
Ammetto però che per una volta mi piacerebbe preparare una cena della Vigilia a base di pesce: per quest'anno ormai è andata ma per i prossimi anni...chissà! Magari ci riesco!
Nella speranza che altri si cimentino col pesce, lascio un'idea per un secondo a base di tonno che ho preparato qualche giorno fa: veloce da preparare ma ricco e con tutti i sapori del sud. Secondo me non sfigurerebbe per niente sulla tavola delle feste!
Ne approfitto anche per fare gli auguri di buon Natale a tutti quelli che si troveranno a dare uno sguardo qui, nel mio angolino di web. Auguri!



SPEZZATINO di TONNO SAPORITO

Ingredienti (per 2 persone):
300 g di tonno fresco senza pelle
1 cipolla rossa
5-6 pomodorini
1 spicchio di aglio
capperi sotto sale
10 olive nere secche
3 pomodorini secchi sott'olio
5-6 mandorle pelate
origano secco
farina
aceto di vino bianco
olio evo
sale

Tagliare il tonno a tocchetti e infarinarli leggermente. In un tegame a bordi alti scaldare qualche cucchiaio di olio evo insieme allo spicchio di aglio sbucciato e schiacciato, poi rosolare il tonno su tutti i lati fino a che non è dorato. Scolare i bocconcini di tonno con un mestolo forato e tenerlo in caldo. Eliminare lo spicchio d'aglio dal tegame e nel fondo di cottura del tonno rosolare la cipolla sbucciata e affettata sottilmente. Quando la cipolla è trasparente aggiungere anche i pomodorini tagliati a fettine e cuocere a fiamma vivace per 3-4 minuti. Aggiungere anche una manciata di capperi dissalati sotto acqua corrente, le olive nere,  i pomodorini secchi sott'olio tagliati a pezzetti e infine di nuovo il tonno. Mescolare bene e sfumare con 2-3 cucchiai di aceto di vino bianco. Abbassare la fiamma, irrorare con mezzo bicchiere di acqua calda e lasciare cuocere una decina di minuti. Aggiustare di sale e cospargere con  abbondante origano secco tritato e le mandorle grossolanamente tritate. Lasciare cuocere ancora 5 minuti, mescolando di tanto in tanto e servire subito.
Buon appetito!


Con questa ricetta partecipo al contest di Una mamma che cucina


lunedì 19 dicembre 2016

Serate solitarie (Insalata tiepida di quinoa e cavolini di Bruxelles al limone)

Le trasferte lavorative del maschio alfa continuano, nonostante l'avvicinarsi delle festività, e io mi ritrovo spesso la sera in casa da sola. Per fortuna ho Kiki a tenermi compagnia. Kiki e il mio blog, a cui però non riesco mai a dedicarmi quanto vorrei. Il lato positivo è che l'assenza del maschio alfa mi permette di sperimentare cose che altrimenti non farei, data la nota schizzinosità del sopra citato maschio.
Ecco quindi un'idea sana, leggera e gustosa per una cena solitaria che comprende ingredienti di stagione, come i cavolini di Bruxelles, e un pieno di sali minerali, vitamine e proteine. Un piatto unico completo e saporito, gluten-free, lattosio-free, che non sfigurerà nemmeno sulla tavola delle feste grazie ai suoi profumi e alla presenza della tradizionale frutta secca che addolcisce l'insieme e dà una nota croccante.
Mi è piaciuta talmente questa insalata che me la sono preparata ben due volte in una settimana!

INSALATA TIEPIDA di QUINOA e CAVOLINI di BRUXELLES PROFUMATA al LIMONE



Ingredienti (per 1 persona):
50 g quinoa
10-12 cavolini di Bruxelles
una manciata di mirtilli rossi disidratati
5-6 mandorle pelate (meglio ancora un cucchiaio di scaglie di mandorle)
la scorza di un limone
succo di limone
sommacco
olio evo
sale

Cuocere i cavolini al vapore per 10-15 minuti (se non si ha la vaporiera si possono lessare in acqua bollente per 10 minuti). Lessare la quinoa per 15 minuti in abbondante acqua bollente salata, poi scolare e tenere da parte.
In una padella scaldare 2-3 cucchiai di olio evo. Aggiungere i mirtilli rossi e le mandorle e lasciare insaporire l'olio per un paio di minuti. Spadellare i cavolini tagliati a metà nell'olio insieme ai mirtilli e alle mandorle fino a che non si bruniscono appena. Aggiungere la scorzetta di limone grattata ai cavolini, poi aggiustare di sale e lasciare cuocere ancora un minuto. Aggiungere la quinoa e farla insaporire nei cavolini. Irrorare con il succo di limone e cospargere con un poco di sommacco per accentuare ancora il gusto di limone e dare una nota di colore. Servire tiepida.
Buon appetito!



Con questa ricetta partecipo al contest di Una mamma che cucina


domenica 11 dicembre 2016

Souvenir veneziani (Essi Buranei)

Qualche settimana fa il fratello del maschio alfa, che chiamerò Emme, ha trascorso un weekend nella laguna veneziana. Emme, molto carinamente, ha pensato a noi ma invece di portarci uno dei classici magneti da frigo o un ninnolo in vetro di Murano ha pensato bene di deliziare i nostri palati con qualcosa di tipico. Sa bene che siamo degli irriducibili golosoni! Un pacchetto di biscotti a forma di lettera "esse": gli essi buranei. Complice la visita di una'amica un sabato pomeriggio e una tazza di thè fumante ho aperto il pacchetto....
Diciamo pure che non credo che il maschio alfa sia riuscito ad assaggiarli.
Buoni, anzi buonissimi. Una frolla semplice ma profumatissima, con limone, vaniglia e rum. Finire l'ultimo biscotto e cercare la ricetta per rifarli è stato un tutt'uno. Anche solo per farmi perdonare dal povero maschio alfa che non ha potuto godere del dono del fratello!



ESSI BURANEI

Ingredienti:
250 g farina 00
75 g burro
150 g zucchero
3 tuorli d'uovo
3 cucchiai di rum
1 bustina di vanillina
la scorza di un limone grattugiata
un pizzico di sale

In una ciotola lavorare velocemente la farina insieme a tutti gli altri ingredienti fino a formare una frolla. Avvolgere la frolla nella pellicola e lasciare riposare in frigo almeno un'ora.
Con la frolla formare poi dei rotolini spessi più o meno quanto un dito, tagliarli di una lunghezza di circa 8-10 cm e dar loro la forma di una "esse".
Rivestire una leccarda di carta da forno e infornare i biscotti a 180°C per 15-16 minuti (se si aumenta lo spessore del biscotto bisogna aumentare anche il tempo di cottura a 20 minuti). Far raffreddare completamente prima di servire, magari con una buona tazza di thè caldo.
Buon appetito!

lunedì 5 dicembre 2016

Cucina indiana (Pollo Biryani)

E' trascorso ormai un anno dalla mia partenza per l'India e ancora mi sembra incredibile essere riuscita a realizzare questo sogno. Ho ancora negli occhi e nel naso gli intensi colori e odori delle spezie e della frutta esotica.
Uno degli aspetti più belli del viaggiare è proprio scoprire nuovi modi di cucinare e di mangiare, nuovi sapori e nuovi accostamenti. Per questo torno a parlare della mia amata India e della sua incredibile tradizione culinaria, che mi ha stuzzicato e sorpreso.
Circa l'80% della popolazione indiana e' vegetariana ma, se ci si pensa, non è poi così strano: si tratta di un Paese prevalentemente povero ma sovrapopolato, le vacche sono sacre, i maiali sono impuri e le restanti bestie non basterebbero a sfamare tutti. Perciò, da sempre, la gente si arrangia come può, attingendo alle risorse vegetali presenti sul territorio e creando piatti a dir poco deliziosi, sebbene senza carne. Un tripudio di cavoli, patate, riso, spinaci, lenticchie, paneer e spezie. Durante il viaggio ho avuto modo di provare una gran varietà di piatti: dallo street food dei baracchini lungo la strada, ai ristoranti degli hotel, a quelle che potrebbero essere identificate come "trattorie" indiane. Ovunque ho provato pietanze diverse, spesso forzatamente vegetariane proprio a causa dell'assenza di carne, eppure non ne ho sentito minimamente la mancanza. Per la prima volta, al nostro rientro, non ho avvertito quella familiare voglia di cibo italiano: pizza, salumi e pasta non mi mancavano così tanto. Per la prima volta mi sono rammaricata di non poter più gustare ogni mattina il poha o una masala omelette accompagnato da una tazza di thè chai, o di pasteggiare con quell'onnipresente mix di spezie che mi riempiva la bocca di gioia.
E' vero che mi sono ben rifornita di spezie e ricette ma non sarà mai come essere lì, anche se ho provato a riprodurre le sensazioni della vera cucina indiana.
Questo è uno di quei tentativi, che definirei ben riuscito. Il pollo Biryani. Un piatto piuttosto lungo e laborioso da preparare, che risale al tempo dell'impero Moghul e viene cucinato in occasione delle festività. E' un piatto unico a base di riso, carne e spezie che si presta a moltissime variazioni. Io mi sono cimentata con il pollo ma può essere preparato anche con agnello o montone, variando anche il mix di spezie.
Nonostante la grande quantità di spezie in questo caso il gusto è delicato e molto equilibrato. Decisamente delizioso.



POLLO BIRYANI

Ingredienti (per 3 persone):
1 grosso petto di pollo
2 cipolle dorate
150 g di riso basmati
4 bacche di cardamomo verde
2 foglie di alloro
5 grani di pepe nero
1 stecca di cannella
2 chiodi di garofano
1 cucchiaio abbondante di semi di cumino
una manciata di arachidi non salate (o anacardi)
una manciata di uvetta
curcuma in polvere
menta tritata (per me secca ma meglio se fresca)
3 semi di coriandolo
1 cucchiaino di pistilli di zafferano (o una bustina)
2 spicchi di aglio
un pezzo di ginger fresco
1 peperoncino fresco verde
1 patata
125 g di yoghurt bianco
150 ml di latte di cocco
20 g di burro (o ghee)
olio di semi di girasole (o altro olio vegetale)
sale

Lavare il riso sotto acqua corrente e tenerlo in ammollo per mezz'ora (serve per far rilasciare l'amido al riso). In una pentola portare a ebollizione abbondante acqua con 2 bacche di cardamomo verde aperte, una foglia di alloro, una manciata di sale grosso e un cucchiaio di olio di semi (per non far attaccare il riso). Versare il riso nell'acqua bollente e, quando bolle di nuovo, lasciare cuocere per circa 5 minuti. Scolare il riso e tenerlo da parte. Emulsionare lo zafferano in una tazzina di acqua e tenere da parte.
Sbucciare e affettare sottilmente le cipolle, poi farle appassire in una padella con dell'olio di semi di girasole, salando a fine cottura. Tenere da parte.
Tritare finemente il pezzo di ginger sbucciato insieme agli spicchi di aglio.
In un'altra padella scaldare a fuoco medio il burro (o ghee) con un paio di cucchiai di olio di semi di girasole. Quando è caldo aggiungere l'uvetta e le arachidi (o anacardi) fino a che queste ultime non assumono un colore dorato. Scolare attentamente dal fondo di burro l'uvetta e le arachidi e mettere da parte. Aggiungere al burro le spezie in pezzi mescolando continuamente: la stecca di cannella, la foglia di alloro, le restanti bacche di cardamomo aperte,  i semi di coriandolo schiacciati, il pepe in grani e i chiodi di garofano. Fare friggere per circa un minuto. Aggiungere anche i semi di cumino e far sfrigolare anche quello. Aggiungere il trito di aglio e ginger e continuare a girare.
Tagliare il petto di pollo a bocconcini e aggiungerlo alle spezie finchè ogni parte è dorata e sigillata. Salare. A questo punto aggiungere lo yoghurt, il latte di cocco, metà delle cipolle stufate in precedenza, un cucchiaino di menta secca, mezzo peperoncino tagliato a pezzetti, le patate sbucciate e tagliate a pezzetti (simili al pollo come dimensioni) e un cucchiaino di curcuma in polvere. Mescolare tutto, incoperchiare e lasciare cuocere a fiamma bassa per 20 minuti.
Preriscaldare il forno a 120°C e ungere bene una pirofila con dell'olio di semi. Disporre il pollo sul fondo della pirofila con qualche patata. Tenere da parte il sugo per gli strati superiori. Creare uno strato di riso e condire con il fondo di cottura del pollo e le patate restanti. Bagnare il restante riso con l'acqua allo zafferano e mescolare. Usare il riso allo zafferano per creare un altro strato e cospargerlo con le restanti cipolle, l'uvetta, le arachidi e il restante peperoncino verde a fettine. Cospargere la superficie con un filo d'olio, coprire la pirofila con carta stagnola e infornare a 120°C per circa 45 minuti. Sfornare, rimuovere la stagnola e mescolare delicatamente (per non rompere i chicchi di riso). Lasciare riposare qualche minuto prima di servire.
Buon appetito!


mercoledì 23 novembre 2016

Poliedrico finocchio (Finocchi panati con nocciole e timo)

Quest'autunno l'orto sembra essere particolarmente prolifico di finocchi, una verdura che sarebbe bene consumare in abbondanza dato il modestissimo apporto calorico e le proprietà diuretiche e digestive. Mi rendo conto che il suo sapore dolciastro non incontra il favore di tutti ma io credo che si può sempre trovare il modo di rendere più appetitoso qualcosa, anche se in partenza non ci fa impazzire.
Certo questo non è il mio caso, dato che quando ho fame sarei capace di addentare anche una ciabatta ma cercare la varietà e nuovi accostamenti è sempre un esercizio interessante. Così, dopo la vellutata e l'abbinamento con la mia amata curcuma, ho pensato di metterli in forno, si, ma con una panatura che è tutta un programma: del timo fresco, anch'esso proveniente dall'orto e delle meravigliose nocciole piemontesi, gradito souvenir di una gita dei miei. Non poteva venirne fuori che qualcosa di profumato e goloso.
Massimo risultato, minimo sforzo, garantito!



FINOCCHIO PANATO con NOCCIOLE e TIMO

Ingredienti:
1 finocchio
2 cucchiai di pangrattato
timo fresco
5-6 nocciole
1 spicchio di aglio
olio evo
sale
pepe nero

Lavare il finocchio ed eliminarne i gambi verdi. Tagliare il finocchio a fette spesse 1 cm. Tritare lo spicchio d'aglio sbucciato con le nocciole e le foglioline di timo (quantità a piacere ma a me piace abbondare). Mescolare il trito con il pangrattato, una presa di sale e una macinata di pepe nero. Ungere leggermente le fette di finocchio e passarle nel trito aromatico in modo che questo aderisca bene. Disporre le fette di finocchio in una piccola teglia da forno unta con dell'olio evo e cospargere con l'eventuale trito avanzato. Irrorare con un filo d'olio evo e infornare a 200°C per circa 30 minuti, fino a che la superficie non è ben dorata. Servire caldi.
Buon appetito!


venerdì 18 novembre 2016

Cucina povera di riciclo (Lesso rifatto con le cipolle)

Tempo di brodini e minestre calde. In questo periodo in casa non faccio mai mancare una pentola di brodo o di minestrone: due pietanze che riescono a scaldarmi anche nella più uggiosa delle giornate novembrine. Soprattutto il brodo, preparato con verdure e tagli poco nobili di manzo, rappresenta la base di innumerevoli altre ricette. E poi cosa ne facciamo della carne? Non sempre viene mangiata immediatamente appena cotta, quando è ancora morbida e calda. Spesso succede che rimanga come stoppaccioso avanzo sul fondo della pentola e, diciamolo, non è che dopo risulti molto appetitosa, persino per i palati più alla buona. Ecco allora che i buoni vecchi contadini toscani avevano trovato il modo di recuperare e rendere gustosi anche questi "avanzi", per non sprecare nemmeno un boccone della preziosa carne.
Il lesso rifatto con le cipolle è un piatto tanto semplice ed economico quanto saporito, una sorta di spezzatino di recupero in cui la carne con cui si è fatto il brodo viene cotta nuovamente insieme alle cipolle, ai pomodori e agli "odori" fino a sfaldarsi e a perdere la sua fibrosità. Credetemi se dico che non ha niente da invidiare ai piatti stellati!



LESSO RIFATTO con le CIPOLLE

Ingredienti
(per 3 persone):
500 g muscolo di manzo bollito
2-3 grosse cipolle rosse
1 costola di sedano
2 carote
una decina pomodorini (in alternativa 200 g di pomodori pelati)
un bicchiere di brodo
1 foglia di alloro
1 spicchio di aglio
olio evo
sale

Sbucciare le cipolle e affettarle sottilmente. Fare soffriggere le cipolle in un tegame a bordi alti con dell'olio evo, lo spicchio d'aglio sbucciato e schiacciato e la foglia di alloro. Quando le cipolle sono appassite togliere lo spicchio d'aglio e aggiungere il manzo bollito e tagliato a bocconcini, le carote raschiate e tagliate a rondelle e la costola di sedano lavata e tagliata anch'essa a fettine. Lasciare insaporire tutto alcuni minuti, mescolando. Se il fondo di cottura risultasse troppo asciutto aggiungere un po' di brodo caldo. Aggiungere anche i pomodori pelati spezzettati grossolanamente, abbassare la fiamma, incoperchiare e lasciare cuocere a fuoco basso per 20-30 minuti. Aggiustare di sale e una volta che il sughetto di fondo si è un po' asciugato servire con abbondante pane.
Buon appetito!

sabato 12 novembre 2016

In&Out (Muffin alla Coca-cola)

Ammetto candidamente di non essere una modaiola. Oddio, mi piacerebbe, ma non so se per pigrizia o mancanza di tempo proprio non ce la faccio. Così resto sempre un passo indietro. Magari mi rivolgo verso uno stile più classico, che con quello non si sbaglia mai.
Lo stesso mi succede in cucina: mi rendo conto che sul web, in determinati periodi, imperversano certi ingredienti o ricette "di tendenza" ma io non riesco mai a seguire il mood del momento. Così ho osservato da lontano l'avvento del thè matcha, delle bacche di Goji, dell'ortica, dei macaron senza mai entrare nel vivo, senza mai cogliere l'attimo e riuscire a proporre qualcosa di mio o anche solo copiare qualche ricetta. Però ho buona memoria e continuo a imparare e ad accumulare informazioni: so che prima o poi mi serviranno.
Qualche anno fa era il momento dei muffin alla Coca cola: ne ho viste tante versioni e mi sono rimasti impressi perchè ho pensato che fosse una cosa davvero strana usare quella bevanda per cucinare. A me non piace molto, perciò in casa non entra praticamente mai eppure, qualche giorno fa, complice una cenetta con una amica astemia che la adora, mi sono ritrovata con un avanzo di bottiglia di Coca cola. Che farne? La butto? Stavo per farlo, poi mi sono ricordata di quei muffin tanto spesso decantati un tempo che fu e mi sono subito messa all'opera per la colazione della domenica.
Definirei il risultato affascinante: la Coca cola in realtà non si sente, se non un leggerissimo retrogusto sciropposo, ma i muffin hanno un ottimo sapore e una buona consistenza, umida e compatta. Direi che l'esperimento è riuscito e sono molto contenta di aver rispolverato una ricetta "trendy", anche se ormai è quasi vintage!



MUFFIN alla COCA COLA

Ingredienti (per 6 muffin):
65 g farina 00
50 g fecola di patate
20 g cacao amaro in polvere
1 pizzico di sale
1/2 bustina di lievito per dolci
90 g di zucchero semolato
1 uovo
30 g di burro
110 ml di coca cola

Sciogliere il burro a bagnomaria (in alternativa scioglierlo nel microonde a media potenza per circa 3 minuti) e unitelo all'uovo leggermente sbattuto e alla coca cola, mescolando. In un'altra ciotola miscelare la farina, la fecola, il cacao e il lievito (tutto setacciato per evitare grumi), poi aggiungere sale e zucchero. Versare lentamente, e mescolando con una frusta, gli ingredienti liquidi nella ciotola di quelli solidi. Amalgamare il tutto velocemente, poi versare il composto nei pirottini di carta, riempiendoli per circa 2/3. Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 25 minuti: controllare comunque la cottura con uno stecchino prima di sfornare. Lasciare raffreddare completamente prima di servire.
Buon appetito!

N.B. Si possono guarnire i muffin con zucchero a velo o glassa ma io li ho preferiti al naturale, primo perchè hanno un bel colore, secondo perchè sono già abbastanza dolci per i miei gusti.


giovedì 10 novembre 2016

Liebster award

Rimango sempre piacevolmente sorpresa quando qualche altra blogger decide di assegnarmi un premio: perlopiù sono convinta che i miei post siano un promemoria per rifare ricette che altrimenti dimenticherei e uno sproloquiare con me stessa riguardo....beh, qualunque cosa mi frulli in testa!
Invece ci sono persone che decidono di seguire il mio blog! E di leggerlo pure, nonostante la mia superficialità e incostanza! La cosa mi fa innegabilmente un gran piacere. Perciò grazie a tutti coloro che ancora mi seguono nonostante la mia incostanza e soprattutto grazie a Barbara, che ho appena conosciuto ma che ha un sacco di ricette interessanti nel suo blog e che ha deciso di premiarmi con il "Liebster Award".


Il premio "Liebster Award" è rivolto ai migliori blog con meno di 200 sostenitori. Lo scopo di questo premio è appunto quello di far conoscere questi blog ad altre persone per poter condividere ricette e la passione per il buon cibo.

Le regole dei nominati sono:

1- Nominare il blogger che vi ha nominato
2- Seguirlo
3- Rispondere alle 11 domande che vi pone
4- Nominare altri 10 blogger che hanno meno di 200 lettori
5- Pubblicare il logo sul vostro blog
6- Elaborare altre 11 domande per i blogger

Intanto ecco le mie 11 risposte alle domande di Barbara:

  1. Perchè hai deciso di aprire un blog? E' stato tutto merito del mio compagno che, ormai 6 anni fa, mi ha convinto (e insegnato a gestire il blog) dopo che molto spesso amici e parenti mi chiedevano le ricette di ciò che preparavo loro.
  2. Descriviti brevemente. Sono una curiosona e una mangiona e per questo mi piace provare sempre cose nuove (soprattutto in cucina). Amo alla follia viaggiare e leggere. Cerco il lato divertente delle cose perchè mi piace ridere ma so essere anche piuttosto cinica. Da sempre innamorata del mio maschio alfa e della mia gattona, Kiki!
  3. Che genere di cucina fai? Cerco di essere molto versatile: mi piace spaziare dalla cucina tradizionale a quella con ingredienti più particolari, anche se ho un attrazione particolare verso la cucina etnica in generale.
  4. Dolce o salato? Indubbiamente salato
  5. Qual è il cibo che ti riporta a quando eri bambina? La pappa al pomodoro. Mi piaceva tantissimo nonostante la mia inappetenza e mia mamma me la preparava anche per merenda!
  6. Come vedi il tuo blog tra 5 anni? Spero solo che sia ancora vivo e vegeto nonostante i mille impegni quotidiani.
  7. Hai un sogno nel cassetto? Ce l'avevo: andare in India. Il sogno è uscito dal cassetto e sono stata in India lo scorso anno. Adesso devo trovarmi un altro sogno da mettere nel cassetto!
  8. Il tuo flop in cucina? La bavarese.
  9. e il piatto che ti riesce meglio? Credo siano i dolci in generale, anche se non scenografici.
  10. Che piatto ti evoca un ricordo particolare? Un panino. Il Reuben all'aragosta mangiato alla Keys Fisheries alle Key Islands in Florida. Io, il mio compagno, e i nostri amici abbiamo mangiato questi strepitosi sandwich farciti di aragosta seduti ad un tavolaccio di legno vista oceano: una magnifica giornata di sole, tante risate e del buon cibo. Vorrei che tutti i giorni fossero così.
  11. Hai stretto amicizia con altre blogger? Si e no. Per mancanza di tempo o per pigrizia non sono mai riuscita a incontrarle di persona perciò si tratta, per ora, solo di amicizie online.
Le mie 11 domande:
1- Cosa non deve mai mancare nella tua cucina?
2- Cosa proprio non ti piace mangiare?
3- Se fossi un dolce, cosa saresti?
4- Frutta secca o frutta fresca?
5- Quando viaggi ti lasci tentare dalla cucina locale o cerchi comunque la classica cucina italiana?
6- Per chi ti piace cucinare?
7- La cosa più buona che tu abbia mai mangiato.
8- Inventi oppure cerchi ricette su internet o su giornali o libri di ricette?
9- Dove preferisci fare la spesa?
10- Hai un "guru" di riferimento in cucina?
11- Cosa rappresenta per te il blog?

Purtroppo non conosco 10 blog con meno di 200 followers, quindi mi limito a nominare i pochi a me noti:

lunedì 7 novembre 2016

Il bosco nel piatto (Zuppa autunnale di bosco)

Nelle scorse settimane, prima dell'arrivo delle piogge torrenziali, ho avuto la possibilità di fare qualche bella passeggiata nel bosco insieme ai miei, cercatori di funghi della domenica ma pur sempre più esperti della sottoscritta, che riesce a scovare solo quelli molto appariscenti (rossi, bianco fluo, arancione acceso) e invariabilmente tossici.
A prescindere dalle mie scarsissime capacità di riconoscimento fungino si è trattato di una esperienza molto rigenerante: le giornate erano belle e soleggiate, per niente fredde e il profumo del sottobosco assolutamente inebriante. Camminare su un tappeto di coloratissime foglie secche e muschio, immersi solo nei rumori del bosco è estremamente rilassante. Sembrava di essere in un bosco da fiaba con il fruscio delle foglie e colori che sfumavano dal giallo vivo, all'ocra, al rosso mattone, al marrone scuro...bellissimo.
Ho ascoltato, osservato, annusato, ho raccolto castagne e ho cercato di scoprire se davvero i Puffi vivono nei funghi rossi.
Una volta tornata a casa non ho potuto fare a meno di usare i frutti del bosco trovati per preparare qualcosa di assolutamente autunnale: una zuppa calda, confortante e preziosa nei suoi ingredienti di stagione appena raccolti. Una leccornia che riabilita il mio rapporto con l'autunno.



ZUPPA AUTUNNALE di BOSCO

Ingredienti (per 2 persone):
una trentina di castagne cotte (bollite o frugiate) sgusciate
50 g di pancetta stufata in un unico pezzo
1 cipolla
300 g funghi misti puliti (porcini, galletti, pioppini, pleurotus...)
1 l brodo vegetale
1 rametto di rosmarino
olio evo
sale, pepe nero

Sbucciare e tritare la cipolla, tagliare a dadolini la pancetta. Far soffriggere in una pentola (meglio se di coccio) la cipolla e la pancetta insieme a 2-3 cucchiai di olio evo e al rametto di rosmarino intero. Quando la cipolla è trasparente aggiungere anche le castagne e i funghi lavati e tagliati a pezzetti. Fare insaporire tutto un paio di minuti. La scelta dei funghi è libera: io avevo a disposizione porcini e galletti ma i veri conoscitori possono usare tutti quelli che preferiscono e che sono reperibili nei boschi in questo periodo (ma attenzione a quelli tossici e velenosi!) o al mercato, per i più pigri!
Aggiungere gradualmente il brodo caldo e portare a bollore, poi abbassare la fiamma al minimo e lasciare sobbollire coperto per almeno un'ora: in questo modo i sapori si amalgamano bene e le castagne si sfaldano quasi completamente formando una deliziosa cremina. Verso fine cottura aggiustare di sale e pepe. Servire calda.
Buon appetito!

Con questa ricetta partecipo al contest di Betulla in collaborazione con la Locanda 2 camini


giovedì 27 ottobre 2016

Uova per cena (Uova in purgatorio)

Sono semplici.
Sono veloci.
Sono stra-famose e super-saporite.
Risolvono il problema cena in 15 minuti con ingredienti che tutti hanno sempre in dispensa!
Unica accortezza: tanto pane a disposizione per la scarpetta.



UOVA in PURGATORIO

Ingredienti (per 1 persona):
2 uova
150 ml passata di pomodoro
1 spicchio d'aglio
mezza cipolla
qualche foglia di basilico fresco
olio evo
sale
pepe nero

Far soffriggere in un tegame lo spicchio d'aglio sbucciato e schiacciato e la cipolla affettata a velo con un paio di cucchiai di olio evo. Quando la cipolla inizia a diventare trasparente e l'aglio a brunire, togliere l'aglio e aggiungere la passata di pomodoro dopo aver avuto l'accortezza di abbassare la fiamma (altrimenti schizza ovunque e si rischia di bruciarsi). Salare il sughetto e farlo cuocere 5 minuti in modo che si asciughi un pochino. Profumare con del basilico fresco spezzettato. Con un cucchiaio ricavare 2 cavità nel sughetto e rompervi le uova. Far cuocere a fiamma vivace un paio di minuti se le uova piacciono molto morbide e con il tuorlo scioglievole, altrimenti prolungare il tempo di cottura. Salare e pepare le uova a piacere.
Un trucchetto: se piace il tuorlo molto morbido ma l'albume ben cotto si può coprire la padella con dell'alluminio o un coperchio per 2-3 minuti. In questo modo il calore viene trattenuto e l'albume si cuoce bene anche nella parte superiore esposta, mentre il tuorlo resta comunque morbido.
Servire immediatamente ben calde.
Buon appetito!


giovedì 20 ottobre 2016

L'autunno è servito! (Risotto al radicchio rosso)

Mi lamentavo di un autunno fresco e soleggiato perchè non sapevo come vestirmi? Bene....eccomi accontentata: è arrivato l'autunno vero con pioggia, grigiume, freddo. Stessi mai zitta io!
L'idea di affrontare mesi e mesi di questo clima, onestamente, mi atterrisce.
Voglio il colore e il calore, la luce e le lucciole nei prati, le magliette e gli occhiali da sole....e invece sono sul divano, sepolta da un plaid, con mani e piedi gelati nonostante la tisana bollente. No....non ce la posso proprio fare. Non potevo nascere ai Tropici???
Visto che i veneti se ne intendono di freddo, grigio e umidità ho pensato che magari sanno anche come combatterlo. Perciò mi sono lasciata ispirare dalla loro cucina e il risultato è stato un magnifico classico: il risotto al radicchio rosso. Mi piace molto il gusto amarognolo del radicchio nel riso e poi il colore è molto più allegro della pioggia che batte sulla finestra!




RISOTTO al RADICCHIO ROSSO

Ingredienti (per 2 persone):
200 g di riso
1 cespo di radicchio rosso di Chioggia
1 cipolla dorata piccola
1/2 bicchiere di vino rosso
circa 500 ml di brodo vegetale
40 g di burro
noce moscata
olio evo
sale

Sbucciare e affettare sottilmente la cipolla. Tagliare a listarelle il radicchio e lavarlo bene sotto acqua corrente.
In un tegame dai bordi alti scaldare appena 20 g di burro e 2 cucchiai di olio evo (in alternativa 40 g di burro o 4 cucchiai di olio evo. Secondo me il misto tra olio e burro è il miglior compromesso tra gusto e calorie) e aggiungere la cipolla e il radicchio. Far rosolare a fiamma vivace per alcuni minuti. Aggiungere il riso e farlo tostare, mescolando continuamente, per un paio di minuti. Sfumare con il vino e una volta che l'alcool è evaporato abbassare la fiamma. Iniziare ad aggiungere il brodo ben caldo (o, se non si ha del brodo, dell'acqua calda) un mestolo alla volta, mescolando e aggiungendo il successivo solo quando il precedente è stato assorbito.  Il risotto sarà pronto dopo circa 30 minuti di cottura, quando i chicchi saranno morbidi e avranno assorbito tutto il brodo. Aggiustare di sale, profumare con una abbondante macinata di noce moscata e, infine, mantecare con i restanti 20 grammi di burro prima di servire.
Buon appetito!


lunedì 17 ottobre 2016

Buone abitudini (Torta al latte caldo)

Siamo abitudinari, io e il maschio alfa, almeno nel weekend: sabato mattina colazione al bar, nel pomeriggio partita per lui e faccende domestiche per me, sabato sera in casa, spiaggiati sul divano con gatta e plaid. Domenica mattina colazione in casa, l'unica colazione che consumiamo insieme in casa in tutta la settimana. E siccome si tratta di una occasione speciale non mi va di mettere in tavola il solito pacco di biscotti: preferisco qualcosa che ho preparato con cura da gustare insieme, con calma, pigramente, ancora in pigiama, fra due chiacchere e una tazza di thè o caffè. Non importa che sia qualcosa di elaborato, mi basta che sia buono e dolce, che sappia di casa e di relax. Spesso è una teglia di muffin, una ciambella o un plumcake; questo weekend, invece, ho provato la famosa torta al latte caldo. La ricetta è super-collaudata: vista e rivista sul web, finalmente mi sono decisa a toglierla dal dimenticatoio e prepararla. E' stata un successo! L'impasto si prepara in massimo 10 minuti e il risultato è uno di quei classici dolci da credenza che mi piacciono tanto. La consistenza è particolare: compatta eppure leggera e sofficissima. Si presta ad essere farcita con creme e marmellate e aromatizzata a piacere. Si conserva benissimo per alcuni giorni protetta da alluminio.
Un ottimo modo per iniziare la domenica e anche il lunedì mattina.



TORTA al LATTE CALDO

Ingredienti:
170 g farina 00
170 g zucchero
3 uova
120 ml di latte (per me parzialmente scremato)
60 g burro
8 g lievito per dolci
un pizzico di sale
una bustina di vanillina (o scorza di arancia, o di limone, o cannella in polvere)
zucchero a velo

Montare con le fruste elettriche le uova con lo zucchero per 5 minuti. Nel frattempo scaldare in un pentolino il latte con il burro fino all'ebollizione, poi spengere. Scaldare il forno a 175°C.
Aggiungere al composto di uova la farina setacciata con il lievito, il sale e la vanillina (la vaniglia è l'aroma che preferisco nei dolci ma niente vieta di usare scorza di agrumi o cannella) mescolando con una spatola: non usare più le fruste elettriche!
Una volta amalgamata la farina aggiungere il latte caldo con il burro, sempre mescolando con la spatola. Rivestire con carta da forno una tortiera a cerniera da 22 cm di diametro e riempire con l'impasto. Cuocere in forno caldo a 175°C per circa 30 minuti (fare comunque la prova stecchino). Sfornare e lasciare raffreddare prima di aprire la cerniera. Guarnire con zucchero a velo e servire.
Buon appetito!



giovedì 13 ottobre 2016

Restyling (Pasta con pesto di pistacchi)

Mi sono resa conto che ricercare una specifica ricetta nel mio blog non è cosa così semplice: i titoli dei miei post sono volutamente fantasiosi e non fanno alcun riferimento alla ricetta. Anche le etichette date ai piatti non sempre aiutano: considerando che il numero di post inizia ad essere cospicuo, se si è alla ricerca di una vecchia ricetta si rischia di dover scorrere pagine e pagine di altre ricette prima di giungere a quella di interesse.
Così, complice un po' di tempo libero e un repentino abbassamento di temperature che non mi invoglia ad uscire, mi sono lanciata in una sorta di restyling del blog. Una cosa che volevo fare già da tempo ma per la quale non riuscivo a ritagliarmi un angolino. Ecco quindi che inauguro una nuova pagina del blog con l'indice di tutte le ricette (con il relativo link) pubblicate nel corso di questi 6 anni: devo ammettere che sono più di quante ne ricordassi!

Per festeggiare questa impresa titanica (beh, per me lo è stata) mi sono preparata un mega piatto di golosissima pasta: penne con pesto di pistacchi! E al diavolo le calorie: me lo sono meritata!
Chi è ghiotto di questo delizioso frutto non può proprio esimersi dal provarla e in 15 minuti il piatto è pronto!



PENNE con PESTO di PISTACCHI

Ingredienti (per 3 persone):
300 g penne rigate
65 g pistacchi salati sgusciati
1 spicchio d'aglio
3-4 foglie di basilico fresco
olio evo
sale

Io ho usato i classici pistacchi da aperitivo, salati e con guscio, quindi la prima operazione è stata quella di sgusciarli uno per uno. Ovviamente si possono usare quelli già sgusciati e non salati.
Sbucciare l'aglio, tagliarlo a metà per il lungo ed eliminarne l'anima. In un pentolino far bollire dell'acqua, immergervi i pistacchi e lo spicchio d'aglio per alcuni minuti, poi scolare. In questo modo i pistacchi perdono il sale e la pellicina esterna diventa più facilmente asportabile e il sapore dell'aglio diventa meno pungente. Togliere le pellicine ai pistacchi quando sono ancora umidi. Frullare i pistacchi e lo spicchio d'aglio insieme alle foglie di basilico, 4 cucchiai di olio evo e poca acqua (possibilmente quella di cottura della pasta): ho preferito dare la giusta consistenza al pesto usando l'acqua piuttosto che l'olio per non appesantire troppo il pesto, già calorico di per sè. Aggiustare di sale.
Mentre si prepara il pesto cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolare al dente e condire immediatamente con il pesto di pistacchi. Spolverizzare eventualmente con granella di pistacchi. Servire subito.
Buon appetito!

N.B. Non si tratta di un pesto da conservare ma di un "pronto uso" da fare anche all'ultimo minuto e usare immediatamente.




sabato 8 ottobre 2016

Illusione (Vellutata di ceci con carote al sesamo)

E' difficile avere la reale percezione delle condizioni meteo stando al chiuso. Guardo fuori dalla finestra e vedo giornate luminose, soleggiate, con un bel cielo sgombro. "E' ancora caldo", mi dico, e mi illudo che sia ancora estate. Esco speranzosa in maniche di camicia e vengo travolta da un simpatico venticello che si insinua subdolamente tra i vestiti facendomi rabbrividire. Al diavolo le previsioni meteo! La mattina devo uscire con maglioncino e giacca, all'ora di pranzo starei bene in maglietta e per la sera ho già esibito il mio plaid da divano. Inutile dire che il raffreddore è dietro l'angolo che mi attende...
Per assecondare questo illusorio mood estivo mi sono inventata questa vellutata che ricorda tanto l'hummus negli ingredienti: ceci, aglio, sesamo. E siccome a me l'hummus piace mangiarlo con le carote ecco che queste non potevano mancare come tocco finale. Diciamo che sembra hummus ma è calda, ottima per le prime fresche sere d'autunno.



VELLUTATA di CECI con CAROTE al SESAMO

Ingredienti (per 3 persone):
300 g ceci lessati
1 spicchio d'aglio
3 carote
semi di sesamo
olio evo
sale

Sbucciare l'aglio, schiacciarlo e soffriggerlo con un paio di cucchiai di olio evo in una casseruola a bordi alti. Dopo un paio di minuti aggiungere i ceci sgocciolati e lasciarli insaporire a fiamma vivace. Salare e poi aggiungere acqua calda fino a coprire abbondantemente i ceci. Portare a bollore e lasciare sobbollire un paio di minuti. Frullare i ceci e lo spicchio d'aglio con un minipimer: si deve ottenere una crema liscia e vellutata. Se la consistenza è troppo soda aggiungere altra calda, se troppo liquida rimettere sul fuoco fino a che non raggiunge la consistenza desiderata. Aggiustare di sale a fine cottura.
Nel frattempo raschiare le carote e avvolgerle nella carta forno. Passarle un paio di minuti nel microonde alla massima potenza in modo che si ammorbidiscano (in alternativa possono essere cotte al vapore). Tagliare le carote cotte a rondelle e saltarle in padella con un filo di olio evo. Cospargere con abbondanti semi di sesamo e aspettare che le carote si abbrustoliscano appena. Salare alla fine.
Servire la vellutata calda o tiepida, a piacere, guarnita con le carote al sesamo.
Buon appetito!


lunedì 3 ottobre 2016

Ci vuole fegato! (Fegato alla veneziana)

Il calo delle temperature mi ha già portato a modificare le mie consuetudini alimentari stagionali: diradate di molto le insalate, i carpacci e le cruditè mi sono rivolta a piatti più caldi, strutturati e succulenti, soprattutto per la sera, quando le temperature frizzantine invogliano a riempirsi la pancia con qualcosa di più confortevole.
Oggi un piatto della tradizione veneta che non tutti apprezzano ma che a me piace proporre ogni tanto e che merita di essere riscoperto: il fegato alla veneziana. Purtroppo le frattaglie in generale sono carni un po' snobbate perchè hanno gusti e consistenze particolari, che necessitano di una certa educazione alimentare. Le frattaglie (dette anche quinto quarto) fanno parte della cucina tradizionale povera: infatti sono carni molto economiche ma parimenti gustose, se ben trattate e cucinate. Oltre a ciò sono spesso povere di grassi e ricche di sostanze utili all'organismo (tipo l'acido folico, il ferro, molte vitamine e sali minerali) tanto che possono essere consigliate anche nelle diete.
Ammetto che anche io, da piccola, avevo difficoltà a mandare giù trippa&co.: quelle consistenze un po' viscide non mi convincevano proprio! Poi, un giorno, con una consapevolezza più adulta, ho assaggiato la trippa in umido e mi è piaciuta, poi il lampredotto e mi è piaciuto pure quello! Da quel momento è stata una continua riscoperta di queste carni povere: fegato, centopelli, nervetti e quant'altro. E' bello scoprire che tutto ha un buon sapore quando ben cucinato, soprattutto perchè in questo caso è applicabile il detto "minima spesa, massima resa!"
Tornando al nostro fegato in particolare: la preparazione è veramente semplice e veloce e gli ingredienti sono di quelli sempre presenti in dispensa: la dolcezza delle cipolle si accosta gentilmente al sapore del fegato, che viene esaltato dalla punta acidula dell'aceto per rendere tutto ancora più appetitoso. Non tralasciare il prezzemolo: dona una ulteriore nota aromatica al piatto che rinfresca la bocca.




FEGATO alla VENEZIANA

250 g fegato di vitellone in fette
1 cipolla dorata grande
1 foglia di alloro
olio evo
10 g burro
aceto di vino bianco
prezzemolo fresco
sale, pepe nero

Scaldare in un tegame 2-3 cucchiai di olio evo con il burro e la foglia di alloro; quando tutto è caldo e spumeggiante aggiungere la cipolla sbucciata e tagliata a fette (non importa siano sottilissime) e far soffriggere alcuni minuti. Aggiungere anche mezzo bicchiere d'acqua per far si che la cipolla stufi lentamente senza bruciare. Quando la cipolla è morbida, dopo una decina di minuti, sfumare con 2-3 cucchiai di aceto di vino bianco, poi aggiungere anche il fegato tagliato a striscioline e farlo rosolare velocemente su tutti i lati. Lasciare cuocere ancora 5 minuti mescolandolo bene con le cipolle in modo che i sapori si amalgamino bene: non stracuocere il fegato che altrimenti diventa duro. La carne dovrà risultare compatta ma morbida, non asciutta.
A fine cottura aggiustare di sale e pepe e spolverizzare con del prezzemolo fresco tritato prima di servire ben caldo con abbondante pane per fare scarpetta. In alternativa può essere servito anche con della polenta.
Buon appetito!



mercoledì 28 settembre 2016

Amore felino (Patate sabbiose)

Forse qualcuno ricorderà che il mio primo approccio con Kiki, la gatta che 3 anni fa il maschio alfa mi ha fatto trovare in casa, non è stato proprio idilliaco: si arrampicava ovunque, si nascondeva ovunque, correva e saltava in modo incontrollato per tutta la casa...un autentico elemento di caos che mi faceva impazzire!
Nel corso degli anni le cose fortunatamente sono cambiate e abbiamo imparato a convivere pacificamente. Non solo....ci siamo innamorate l'una dell'altra! Quella che inizialmente era un elemento di disturbo è diventata una piacevole compagnia quando sono in casa da sola: mi segue, giochiamo insieme, dormiamo sul divano insieme, si accovaccia sulle mie gambe in un tripudio di fusa mentre guardo la televisione. E parliamo anche: ancora non ho capito bene cosa dice ma se le rivolgo una domanda lei risponde! Inutile dire che il maschio alfa è un po' geloso delle sue femmine che lo snobbano per fare comunella fra di sè!
Uno dei momenti che preferisco è quando cucino: lei si accovaccia sullo schienale del divano in salotto e mi guarda interessata mentre spignatto. Solo quando apro una scatoletta di tonno perde il suo elegante aplomb e si fionda miagolando su di me per ottenere qualche bocconcino! Golosona!
Oggi, per non correre rischi di essere assaltata, mi sono dedicata a delle gustose patate al forno: Kiki è rimasta diligentemente a guardarmi e io ho potuto lavorare indisturbata per fare una sorpresa al povero maschio alfa.



PATATE SABBIOSE

Ingredienti (per 3 persone):
400-500 g patate
4 cucchiai pangrattato
4 cucchiai parmigiano grattugiato
rosmarino
timo
2 spicchi di aglio
olio evo
sale, pepe nero

Sbucciare le patate e tagliarle a spicchi. Preparare la "sabbiatura" mescolando in una ciotola capiente il pangrattato, il parmigiano grattugiato, abbondanti timo e rosmarino tritati (se non ne avete a disposizione di fresco va bene anche quello secco), gli spicchi d'aglio sbucciati e tritati, una presa di sale e del pepe nero a piacere. Ungere appena le patate con un filo di olio evo  (magari aiutarsi con un pennello in modo che tutta la superficie delle patate risulti appena unta) e rotolarle nella panatura in modo che questa aderisca bene su tutta la superficie delle patate.
Disporre le patate in una teglia da forno, possibilmente in un solo strato, cospargere con la panatura avanzata e infornare a 200°C per 30-40 minuti. Sfornare appena la panatura sulle patate inizia a brunirsi.
Servire subito, calde, per accompagnare carni arrosto.
Buon appetito!



martedì 20 settembre 2016

Aria di novità (Risotto light con zucchine e fiori di zucca)

Settembre, mese di transizione. Nonostante sia il mese che tradizionalmente viene associato alla fine dell'estate e delle vacanze è anche un mese di cambiamenti e aspettative. Dopo essersi ritemprati con le vacanze e con l'arrivo di aria più fresca nuove energie iniziano a scorrere, nuovi progetti prendono il via e si respira un gran fermento: è il vero inizio dell'anno, ben più del primo gennaio!
Per affrontare le nuove sfide ci vuole energia e leggerezza: ecco quindi che ho approfittato delle ultime zucchine di stagione e di alcuni meravigliosi fiori di zucca che mi sono stati regalati, per preparare un semplicissimo risotto, dal gusto leggero e delicatissimo e molto adatto per questo periodo.



RISOTTO LIGHT con ZUCCHINE e FIORI di ZUCCA

Ingredienti (per 2 persone):
160 g riso per risotti (per me ribe)
2 zucchine
1 cipollotto fresco
4-5 fiori di zucca
1/2 tazzina di vino bianco
Brodo vegetale (in alternativa acqua calda)
Yogurt bianco magro
Olio evo
Sale, pepe nero

Tritare la cipollina e soffriggerla un paio di minuti in una casseruola insieme a 3 cucchiai di olio evo: deve diventare trasparente. Aggiungere il riso e farlo tostare a fiamma vivace mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Sfumare con il vino poi aggiungere le zucchine lavate e grattugiate con la grattugia a fori larghi. Salare. Abbassare la fiamma e, dopo un paio di minuti, iniziare le aggiunte graduali di brodo caldo mescolando bene dopo ogni aggiunta. Occorreranno 20-25 minuti per portare a cottura il riso. Quando mancano pochi minuti al termine aggiungere anche i fiori spezzettati e aggiustare eventualmente di sale. Mantecare con un paio di cucchiai di yogurt per rendere tutto più cremoso e servire subito con una spolverata di pepe nero e, se piace, del parmigiano grattugiato  (io preferisco la versione più semplice senza formaggio per apprezzare al massimo il gusto delicato delle verdure).
Buon appetito!


lunedì 29 agosto 2016

Ricordi d'estate (Shopska Salada)

Le mie vacanze, ahimè, sono terminate. Sono già rientrata a lavoro con la voglia tipica di chi preferirebbe prendere un paio di calci negli stinchi piuttosto che stare tutto il giorno rinchiusa mentre fuori splende il sole.
Visto che questa nostalgia-canaglia mi attanaglia, perche non concentrarsi sui bei ricordi del viaggio appena terminato?
Quest'anno sono stata in Bulgaria, a Sofia per l'esattezza. Città piccola, poco frequentata dai turisti ma affascinante come tutte le citta dell'est-europeo. Moltissime le chiese (ortodosse) e i parchi che, seppure piccoli, sono veramente numerosi tanto da renderla una città molto verde in cui è estremamente piacevole passeggiare. Devo ammettere che le chiese mi hanno stupito: gli interni sono super decorati, oro e affreschi ricoprono ogni centimetro di soffitti e pareti (si dice per tenere lontano il maligno) e le luci delle tante candele accese e dei bassi lampadari creano dei giochi di luci e ombre molto suggestivi. Purtroppo gli interni non sono fotografabili. Non ci sono sedute se non per i malati, gli infermi e gli anziani ma il giorno di ferragosto abbiamo visto tanti devoti ordinatamente in coda per poter toccare, baciare e pregare le icone sacre. Ognuno portava un dono: fiori, dolci, bottiglie di vino. Ho notato che il basilico viene usato come ornamento nei mazzi di fiori: è stato curioso avvertire il suo aroma, che di solito io associo alla cucina, misto all'odore di cera all'interno della cattedrale!
La cucina bulgara è stata un'altra piacevole scoperta: piatti semplici ma saporiti in cui si ritrovano echi della cucina turca (soprattutto nei dolci) ma anche di quella greca, oltre che di quella più corposa tipica del nord-est dell'Europa. Grande varietà di formaggi e un'ottimo yoghurt bianco (c'è chi dice che siano stati i bulgari a inventarlo).  La carne (pollo, maiale, manzo, agnello) viene servita come stufato o, preferibilmente, cotta al barbecue sotto forma di polpette o salsicce infilate in grossi spiedi (kepap). In entrambi i casi spezie e erbe aromatiche la rendono davvero deliziosa (ho assaggiato uno spiedo di carne trita di agnello alla menta sublime....tenendo presente che non sono una fan dell'agnello!).
Comunque, durante l'estate piuttosto calda, ho notato che anche i locali preferiscono fresche insalate a sontuosi piatti di carne! Viene fatto largo uso di verdure fresche come pomodori, cetrioli, cipolle e peperoni: non a caso uno dei piatti tipici bulgari è proprio una insalata, la "shopska salada", condita con un formaggio fresco grattugiato, il "Sirene", molto simile alla feta che può fungere sia da ricco contorno che da leggero piatto principale. Ricorda moltissimo la ben più nota insalata greca, sebbene questa abbia la particolarità di comprendere anche una spiccata nota piccante molto gradevole.
E' proprio questa la ricetta che propongo oggi, un omaggio alla mia vacanza bulgara.



SHOPSKA SALADA

Ingredienti:
2 pomodori maturi
1 cipollina rossa fresca
1 cetriolo
1/2 peperone
1 peperoncino fresco
formaggio Sirene (per me feta)
prezzemolo tritato
menta tritata
olio evo
aceto di vino
sale
olive nere per guarnire

Lavare i pomodori, asciugarli e tagliarli a pezzi. Affettare la cipollina (non troppo sottile). Sbucciare il cetriolo e tagliarlo a fettine. Togliere il picciolo, i semi e i filamenti bianchi interni al peperone e tagliarlo a listarelle. Tagliare a fettine anche il peperoncino, avendo cura di eliminare i semi che, secondo il mio gusto, sono troppo piccanti per una insalata. Riunire tutte le verdure in una ciotola e distribuire sopra circa 80 g di feta grattugiata con la grattugia a fori larghi. Spolverizzare con un trito di menta e prezzemolo e guarnire con olive nere a piacere. Condire con olio evo, sale e aceto di vino e servire subito.
Buon appetito!



sabato 20 agosto 2016

Profumo d'estate (Peperonata piccantina all'agro)

Oggi sono a casa e ho caldo. Potrei uscire ma sembra che le mie membra siano saldamente incollate al divano. Sarà la voglia di stare un po' ferma e tranquilla, sarà che alla prospettiva di rientrare lunedì a lavoro mi sento già stanca. Nonostante ciò ho ancora voglia di estate e una delle cose che più mi evoca questa stagione sono i peperoni, così colorati e profumati. Visto che quest'anno l'orto è particolarmente prolifico di questi meravigliosi frutti, ne ho approfittato e nella mia giornata casalinga mi sono preparata una semplice peperonata, buona sia calda che fredda, come contorno o come condimento per delle coloratissime bruschette. Direi che ci sono modi peggiori di trascorrere gli ultimi giorni di vacanza!



PEPERONATA PICCANTINA all'AGRO

Ingredienti:
3 peperoni (verdi, rossi, gialli)
1/2 peperoncino fresco piccante
1 cipolla rossa
2 spicchi d'aglio
3 cucchiai aceto di vino bianco
olio evo
sale
prezzemolo

Sbucciare e affettare la cipolla. Sbucciare l'aglio e schiacciarlo. Togliere il picciolo ai peperoni, eliminare i semi e i filamenti bianchi interni e tagliarli a listarelle.
In un tegame soffriggere a fiamma vivace l'aglio, la cipolla e il peperoncino spezzettato insieme a abbondante fondo di olio (4-5 cucchiai). Appena la cipolla è appassita aggiungere i peperoni tagliati a listarelle e farli rosolare alcuni minuti. Sfumare con l'aceto e aggiustare di sale. Abbassare la fiamma e lasciare cuocere lentamente per almeno 40 minuti, mescolando ogni tanto. Attenzione a non far bruciare i peperoni: se il fondo di cottura si asciuga troppo aggiungere poca acqua calda.
A fine cottura cospargere con prezzemolo tritato e servire calda o fredda, a piacere.
Buon appetito!


mercoledì 17 agosto 2016

Macumba? (Coniglio con patate e peperoni)

Giuro che è la verita, non una barzelletta.
Nello scorso post dicevo ironicamente di aspettarmi una invasione di cavallette.
Beh, tranquilli, le cavallette non sono arrivate.
Sono arrivate le formiche. A frotte.
7 anni che abitiamo in quella casa (al primo piano, per di più) e di formiche mai nemmeno l'ombra. Almeno fino a qualche giorno fa, quando mi sono svegliata e in cucina ho trovato un gran andirivieni. Pensavo fosse colpa del sonno, delle cispe o che so io. Invece no. Erano proprio formiche in cerca di briciole. Fortunatamente io l'insetticida ce lo avevo per davvero, almeno ciò che rimaneva del viaggio in India (mica posso viaggiare in questi Paesi senza una adeguata difesa!).
La cucina è stata prontamente disinfestata e non ho fatto prigionieri.
Se non ci credessi potrei pensare che qualcuno mi stia lanciando una macumba!


CONIGLIO con PATATE e PEPERONI

Ingredienti (per 2 persone):
1/2 coniglio a pezzi (sostituibile con 1/2 pollo spellato)
2 spicchi d'aglio
2 filetti di acciuga sott'olio
1 scalogno
4 patate medie
2 peperoni
1 bicchiere di vino bianco secco
basilico fresco
5 pomodorini
olio evo
sale

Sbucciare e schiacciare l'aglio. Sbucciare e tagliare grossolanamente a dadi le patate e lo scalogno. Eliminare il picciolo, i semi e le pellicine bianche interne dei peperoni e tagliarli a pezzetti.
In un capace tegame a bordi alti scaldare a fiamma vivace un fondo di olio evo con gli spicchi d'aglio e i filetti di acciuga sott'olio fino a che questi ultimi non si sono disfatti nell'olio. Attenzione a non bruciare l'aglio e se inizia a brunirsi toglierlo subito dal tegame.
Adagiare i pezzi di coniglio nel tegame in modo che siano a contatto con il fondo e farli rosolare bene su tutti i lati: quando non sono piu visibili parti rosa sfumare con il vino. Quando l'alcool è evaporato aggiungere le patate, mescolare bene e appena il fondo ha ripreso il bollore incoperchiare, abbassare la fiamma e lasciare cuocere una decina di minuti. Trascorso questo tempo aggiungere anche i peperoni, lo scalogno, i pomodorini tagliati a spicchietti e qualche foglia di basilico spezzettata. Aggiustare di sale. Se il fondo di cottura dovesse asciugarsi aggiungere poca acqua calda alla volta e mescolare. Lasciare cuocere 40-45 minuti, coperto, con fiamma bassa, mescolando di tanto in tanto. A fine cottura profumare ancora con foglie di basilico fresche spezzettate. Prima di servire controllare che le patate siano morbide altrimenti proseguire la cottura. Servire caldo con abbondante pane per fare scarpetta (ma è buono pure a temperatura ambiente!).
Buon appetito!



N.B.1 Come già accennato il coniglio è sostituibile con del pollo spellato a pezzi.
N.B.2 Una versione secondo me più invernale prevede l'uso di rosmarino al posto del basilico e una aggiunta di peperoncino al soffritto iniziale.

mercoledì 27 luglio 2016

Cataclismi biblici (Insalata alla mela verde)

Venerdì sera. Ore 18.00. Varco in uscita la porta del laboratorio. La prospettiva di un weekend senza pensare al lavoro mi fa sorridere....Per me è il momento più bello della settimana.
Ore 18.05. Telefonata isterica del maschio alfa il quale mi informa che abbiamo casa allagata. Mentre i miei sogni di relax svaniscono alla velocità della luce mi precipito a casa dove l'acqua sta scrosciando giù dal terrazzo che neanche le cascate del Niagara. Trovo i miei suoceri e l'idraulico intenti a spalare da cucina e salotto uno strato alto 3 dita di acqua, mentre dal soffitto sembra che piova. L'origine del dramma (che si consuma sempre quando non c'è nessuno in casa) è il filtro della caldaia, situata in soffitta, che si è misteriosamente rotto! Dopo che la soffitta si è allagata l'acqua ha percolato attraverso muri e soffitti per giungere in salotto, più precisamente sul divano e sul mio portatile, che non è sopravvissuto all'onda anomala.
Così, mentre l'Italia era stretta nella morsa del caldo noi, che ci sentiamo parecchio originali, sembravamo dei pescatori di arselle. Solo che eravamo in casa, non al mare.
Il fatto è che dopo esserci chiusi fuori di casa e aver rischiato l'incendio ora non potevamo che essere preda dell'acqua.
Se continuiamo così sarà bene che mi rifornisca di insetticidi perchè a breve mi aspetto un'invasione di cavallette!

Dopo tali sventure chi avrebbe mai voglia di mettersi a cucinare? Io no di sicuro ma essendo comunque affamata e bisognosa di qualcosa di appagante mi sono rimboccata le maniche e in 5 minuti appena ho preparato la cena: una insalata fresca e sfiziosa che ho visto servire da un catering a lavoro e che mi ha decisamente convinto, tanto che l'ho già fatta varie volte.




INSALATA alla MELA VERDE

Ingredienti (per 1-2persone):
1 mela verde
2 costole di sedano
Pinoli
parmigiano reggiano
aceto di mele
olio evo
sale, pepe nero

Lavare e asciugare le coste di sedano, poi eliminare le estremità più dure e fibrose e tagliarle a fettine. Lavare la mela e tagliarla a dadini dopo aver eliminato il torsolo. Io lascio la buccia perché mi piace ma può essere tranquillamente eliminata. Fare delle scagliette con il parmigiano. Riunire sedano, mela, parmigiano e pinoli in una terrina e condire tutto con una emulsione preparata con 2 cucchiai di olio evo, 1 cucchiaio di aceto di mele, una presa di sale fino e poco pepe nero. Servire subito.
Buon appetito!

N.B.  Trovo carina l'idea di servire questa insalata in dei cestini monoporzione fatti di pasta di pane o di pizza.