martedì 31 maggio 2011

Come un pesce all'amo

Da dove viene questa mia smisurata passione per la buona tavola? La risposta è quasi banale. Sono nata e cresciuta in una casa di mangiatori professionisti e cucinatori accaniti (si, ho detto proprio cucinatori: gente che cucina pur non essendo un vero e proprio cuoco!). In casa mia la qualità del cibo è sempre stata di fondamentale importanza: meglio un piatto di pasta con l'olio buono che quei tremendi piatti pronti surgelati; meglio pane e prosciutto a merenda che le pastine confezionate che tanto piacciono ai bambini (ma non a me: le volevo solo per il regalino che c'era all'interno!). La logica conseguenza di ciò è stata che ci siamo abituati tutti a prepararci i pasti con le nostre mani.... e che pasti!
Certo è che pur molto attenti alla qualità, non si è mai rinunciato alla quantità! In casa mia, un pasto che si possa dire tale, deve essere composto da almeno 3 portate e guai a non finire tutto quello che mi veniva messo nel piatto o venivo accusata di voler diventare anoressica! Sfido chiunque a rimanere in forma in questo modo...altro che sport: praticamente avrei dovuto vivere sul tapis-roulant!
Da circa un anno ho una casa mia (licenza poetica: veramente la casa è dell'uomo che mi porto appresso :-P) e mi sono potuta dedicare con continuità al mio modo di cucinare: decisamente più leggero e meno abbondante. Eppure ci sono giorni in cui guardo le mie belle ciotole piene di insalata e penso che avrei tanta voglia dei crostini neri che prepara mio papà: i migliori, i più buoni che abbia mai assaggiato... assolutamente deliziosi. Il problema è che lui e mia mamma sanno bene quanto sia sensibile al richiamo dei loro manicaretti e ne approfittano per attirarmi più spesso possibile verso di loro!
Così qualunque pretesto (del tipo "Domenica hanno detto che piove...Vieni a pranzo?") è buono per propormi pranzi e cene luculliani e io, debole, cedo sempre!
La scorsa settimana è stata la volta del lampredotto: come diavolo facevo a dire di no????
Rigorosamente preparato da mio papà, che ha le mani d'oro per tutto ciò che riguarda carne e pesce: è lui il prescelto da amici e parenti per la cucina delle ricorrenze e per attirarmi nella sua rete fa sfoggio di tutto il suo sapere culinario!
So che a un sacco di persone le frattaglie non piacciono a causa della loro consistenza callosa e molliccia e, in effetti, anche a me fino a qualche anno fa non piacevano poi, però, azzardi un assaggio e scopri che il sapore è talmente paradisiaco da non poterne più fare a meno. Tra l'altro mio papa ormai può fare concorrenza ai trippai fiorentini!
Ho deciso di postare la sua ricetta perchè mi sembra ottima per partecipare al contest del Blog di Max Oggi cucina lui...per lei e poi perchè veramente merita di essere provata: se ho imparato a mangiare bene è merito dei miei genitori!



PASTA AL LAMPREDOTTO

Ingredienti:
Lampredotto già pulito e sbollentato (reperibile solo dai macellai di fiducia)
2 cipolle
4 costole di sedano
4 carote
2 pomodori maturi
3 spicchi aglio
1 foglia alloro
2 peperoncino essiccato
pomodori pelati
prezzemolo
basilico
timo essiccato
erba cipollina (fresca o secca secondo la disponibilita)
olio evo
pasta corta (penne rigate o rigatoni)

Le dosi sono praticamente a occhio, anche se con quello che aveva preparato mio papà avremmo sfamato un esercito (come al solito!).
Riempire una pentola con acqua fredda e mettere il lampredotto, una cipolla, due costole di sedano, due carote, un pomodoro, uno spicchio di aglio, qualche foglia di basilico, un ciuffetto di prezzemolo, mezzo cucchiaino di timo e di erba cipollina. Portare a bollore e lasciar cuocere circa 20 minuti. Scolare il lampredotto e lavarlo sotto acqua corrente. Buttare l'acqua di cottura e le verdure. Queste operazioni sono importantissime per evitare che la carne emani un odore sgradevole (stiamo pur sempre parlando di una parte dello stomaco di una mucca!).
Tagliare la carne a losanghe larghe circa 3 cm. Far bollire l'acqua (o del brodo) in un'altra pentola, poi aggiungere di nuovo il lampredotto, una cipolla, due costole di sedano, un pomodoro, due carote, basilico, prezzemolo, erba cipollina, timo, la foglia di alloro e il peperoncino spezzettato. Lasciare cuocere a fuoco basso per 60/90 minuti. A questo punto il lampredotto puo essere servito tal quale, accompagnato dal suo brodo di cottura, le verdure lesse, delle fette di pane tostato e soprattutto salsa verde (prezzemolo, aglio, capperi, olive verdi, olio evo) e salsa piccante (pomodoro, peperoncino, cipolla, olio evo, basilico).

Lampredotto bollito

Oppure si puo preparare la pasta con il lampredotto! (tanto per stare leggeri)
Tritare grossolanamente il lampredotto e le verdure lesse con  una mezzaluna. Preparare un trito con aglio, prezzemolo, basilico e peperoncino e farlo soffriggere bene con olio evo: quando inizia a imbiondire aggiungere il lampredotto con le verdure tritate e far insaporire qualche minuto. Salare e aggiungere pochi pomodori pelati (il sugo deve essere rosè) schiacciati. Dopo che il sugo si è ritirato, allungare  con un bicchiere di brodo di bollitura del lampredotto e lasciare cuocere a fuoco basso per circa 15 minuti.
Nel frattempo cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Scolarla al dente e aggiungerla al sugo caldissimo in modo da finire la cottura. Se risultasse troppo asciutta aggiungere ancora del brodo di bollitura.
Servire calda...una meraviglia!

Non so se avrò mai il coraggio di preparare questo piatto: onestamente temo il confronto!
Buon appetito!

Pasta con il lampredotto

1 commento:

  1. Scusami, se non ti ho ringraziato subito, ma ho avuto problemi con blogger!!! Grazie per la vostra partecipazione, penso sia proprio difficile stare a dieta a casa vostra... Buon we... Ciao.

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