venerdì 31 agosto 2012

Caldo e piccante

Fino a ora me ne è mancato il coraggio: mi vergognavo. E ne avevo tutte le ragioni.
La ricetta di oggi staziona nel mio pc da circa un mese: è facile e buonissima, però....è piccante...molto piccante. Perciò in presenza di Minosse, Caronte, Lucifero & Co. non ho avuto il cuore di proporre sul blog questa delizia decisamente "hot".
Nonostante non abbia avuto il coraggio di scriverne sul blog ho comunque avuto l'ardire di servire questi simpatici finger food come antipasto, durante la cena che avevo organizzato in occasione della partita Italia-Spagna degli europei di quest'anno, che si sono svolti a giugno-luglio.
Non so se qualcuno lo ricorda ma quella è stata una sera caldissima, afosa, non si respirava. Avevo allestito ben 2 ventilatori per cercare di creare un po' di refrigerio in cucina e in sala, invano. Si sudava anche stando fermi tanto che io e un'amica ci siamo trasferite direttamente in terrazza con le sedie. E al diavolo la partita: ci siamo accontentate di sentire l'audio come 2 vecchie comari!
Adesso, con l'avvento di Poppea e un deciso calo di temperatura, dopo una notte di tuoni e fulmini, credo sia finalmente giunto il momento per condividere questo sfizio "caliente", senza dovermi vergognare se dico che per prepararli c'è bisogno di accendere il forno!
In ogni caso queste girelle piccanti sono state molto gradite dai miei ospiti che le hanno spazzolate tutte nonostante la calura tremenda. Forse vuol dire che sono davvero buone!





GIRELLE di SFOGLIA PICCANTI

2 rotoli di pasta sfoglia rettangolari
250 g ricotta di mucca
75 g 'nduja calabrese
1 cipollotto di Tropea
sale

Tritare il cipollotto e riunirlo in una terrina con la ricotta e la 'nduja morbida (io la sciolgo parzialmente tenendola 1 minuto nel microonde a media potenza). Salare leggermente e amalgamare bene il tutto fino a ottenere un composto omogeneo. Stendere i 2 rotoli di pasta sfoglia e spalmarvi uniformemente la crema preparata fino ad esaurimento. Arrotolare la sfoglia su se stessa sul lato lungo aiutandosi con la carta da forno su cui è stesa. Porre i 2 rotoli formati in freezer per circa 15 minuti in modo che tutto diventi più solido e quindi più semplice da tagliare. Trascorso questo tempo tagliare i rotoli a fette spesse circa mezzo centimetro con un coltello a lama piatta e adagiarle su una teglia rivestita di carta da forno. Infornare a 180° C per 30-35 minuti (la sfoglia deve essere dorata). Sfornare, lasciare raffreddare e servire.
Buon appetito!




Con questa ricetta partecipo al contest piccantissimo di Le cuoche per gioco


sabato 25 agosto 2012

Teenager in cucina

Correva l'anno 1998. Non avevo ancora la patente, i cellulari erano qualcosa che si vedeva praticamente solo nei film, il maschio alfa pesava 10 kg meno rispetto a ora e il coprifuoco era a mezzanotte! Era l'anno dei Mondiali di calcio in Francia e, sebbene io non sia mai stata una tifosa di calcio, era una buona occasione per passare del tempo in compagnia degli amici, da cui mi accompagnavano i genitori.
Era il tempo delle prime cene in casa fai-da-te e delle prime sperimentazioni in cucina. E' stato lì, a casa di un'amica, che ho avuto il mio primo incontro con la pasta fredda che ho imparato ad amare e replicare. Delle partite non ricordo assolutamente nulla ma non posso dimenticare il grande tavolo all'aperto dove cenavamo, con la televisione portata fuori per l'occasione, le risate e le scempiaggini tipiche dei teenager.
Da allora mi piace organizzare cene a casa per gli amici e preparare le stesse bruschette con i funghi trifolati che mi furono insegnate allora: ne andavo letteralmente matta!
La particolarità sta nel fatto che i funghi sono crudi e ben conditi: sono molto saporiti e freschissimi da mangiare. Ho usato il mio amato aglio che in questo caso è assolutamente indispensabile: senza di esso i funghi non avrebbero lo stesso sapore. Data la facile reperibilità degli ingredienti è un piatto che può essere preparato in qualunque stagione, sia come antipasto, per un'aperitivo o per una cena veloce e sfiziosa.
E' curioso che ancora non avessi inserito questa ricetta, che è una delle prime cose che ho imparato a fare e che continuo a replicare anno dopo anno: èassolutamente da provare!

Bruschette con funghi trifolati


BRUSCHETTE con FUNGHI TRIFOLATI

Ingredienti (per 6 persone):
500 g funghi champignon
2 spicchi d'aglio
Succo filtrato di1 limone
un mazzetto di prezzemolo
olio evo
1 piccolo peperoncino piccante
sale
300 g pane toscano

Tagliare la parte terrosa ai funghi, poi lavarli bene sotto acqua corrente per eliminare l'eventuale terriccio. Tagliare i funghi a fettine molto sottili (si può usare una mandolina), metterli in una ciotola e irrorarli via via con il succo di limone in modo che non anneriscano.
Tritare il prezzemolo lavato e asciugato e gli spicchi d'aglio sbucciati e senza l'anima.Condire i funghi con il trito preparato, olio evo (non occorre abbondare: i funghi sono già umidi con il succo di limone) sale e il peperoncino tritato (facoltativo ma a me piacciono piccanti). Lasciare insaporire in funghi almeno un'ora in frigo.
Tagliare a fette il pane e tostarlo. Disporre i funghi sulle fette di pane tostate ancora calde e servire.
Buon appetito!


martedì 21 agosto 2012

Lucida follia

E' caldo.
Molto caldo.
Caldissimo.
Mentre scrivo in abbigliamento molto succinto (praticamente ai limiti della decenza) ho il ventilatore puntato addosso e le finestre di casa sono sprangate per non far entrare la calura. Inutile.
Quasi quasi ho nostalgia dell'aria condizionata a lavoro. Non è vero: preferisco il caldo al lavoro.
Lucifero è arrivato ma io non ho intenzione di dargliela vinta. Sia mai. E così mi è presa voglia di biscotti e contro ogni logica ho acceso il forno.
Pensandoci bene non è una cosa così stupida accendere il forno quando in cucina si sfiorano naturalmente i 40°C: il caldo è già infernale e il riscaldamento del forno stesso non richiede più di 5 minuti, oltre al fatto che il mantenimento della temperatura richiede sicuramente meno energia che in inverno. Insomma è un'ottima strategia per un po' di risparmio energetico!
Sono pazza? Può darsi ma cosa non si farebbe per assecondare la voglia di biscotti! Certo che con queste argomentazioni avrei potuto fare l'avvocato!
Alla fine me ne sono fregata del caldo, dell'afa, dei carboidrati che fanno ingrassare e mi sono preparata questi gustosi cookies che avevo adocchiato da un pezzo da Valentina di Frutta&Zafferano per il gioco Dai! Ci scambiamo una ricetta? di Cinzia. Le uniche variazioni che ho apportato sono state l'utilizzo di mirtilli rossi al posto di quelli normali e l'aggiunta di vanillina, della quale sono dipendente!


Cookies con cioccolato bianco e mirtilli rossi


COOKIES con CIOCCOLATO BIANCO e MIRTILLI ROSSI

Ingredienti:
250 g farina 00
120 g burro
zucchero
1 uovo
1 tuorlo
1/2 cucchiaino di lievito
1 bustina di vanillina
65 g cioccolato bianco
50 g mirtilli rossi disidratati
sale (un pizzico)

Mescolare la farina, il lievito, lo zucchero, il sale e la vanillina. Aggiungere alle polveri il burro morbido tagliato a dadini e incorporare bene aiutandosi con una spatola. Aggiungere anche l'uovo e il tuorlo, impastare e infine addizionare anche i mirtilli rossi e il cioccolato bianco tagliato a dadini. Impastare ancora e compattare l'impasto fino a formare una palla. Coprire l'impasto con la pellicola e far riposare in frigo almeno un'ora. Trascorso questo tempo riammorbidire l'impasto con le mani sul piano ben infarinato e formare dei filoncini da 4-5 cm di diametro. Tagliare dai filoncini delle fette spesse circa 1/2 cm da depositare su una teglia da forno foderata di carta da forno. Cuocere in forno preriscaldato a 200°C per 15 minuti, poi sfornare e far raffreddare prima prima di gustare.
Buon appetito!


Con questa ricetta partecipo per la prima volta al gioco di Cinzia


venerdì 17 agosto 2012

L'equilibrio tra eleganza e stile macho

Ferragosto insieme a buoni amici all'ombra di una fresca pineta in riva al lago. Tante risate e tanto buon cibo. Salsicce, pancetta, rosticciana e scamerita: tanta carne cucinata alla brace, profumata, bella grassa e succulenta accompagnata da un corposo vino rosso e pomodori appena colti dall'orto e lavati direttamente nel lago, così, come un tempo. Altro che ristoranti a 5 stelle, altro che manicaretti super elaborati, altro che immacolate divise da grandi chef: per stare intorno alla brace occorre stare a dorso nudo sotto il sole, al caldo, da vero macho! Tutto molto semplice, molto rustico: piatti e bicchieri di plastica, posate condivise e c'è stato pure chi ha mangiato l'insalata usando il cucchiaio! Qualche aghetto di pino che cadeva dall'alto e qualche ape che sciamava intorno ai piatti. Non servono grandi cose per stare bene.
Oggi invece si cambia registro. Dopo la giornata in stile corso di sopravvivenza avevo bisogno di sentirmi un po' più "elegante". Ho pensato di preparare uno sfizietto veloce, fresco e molto carino....con la pasta! Ma si! Perchè non usare gli ottimi fusilli integrali Benedetto Cavalieri come se fossero degli stuzzichini da affondare in una morbida cremina di sedano? Sono facili da preparare e fanno bella figura su una tavola estiva anche quando il caldo fa diminuire la fame. Per un aperitivo chic!




FINGER FOOD di FUSILLI INTEGRALI con PESTO di SEDANO

Ingredienti (per circa 12 bicchierini):
100 g fusilli integrali Benedetto Cavalieri
1 cuore di sedano
3 filetti di acciuga sott'olio
10 gherigli di noce
15 olive nere
olio evo
sale, pepe nero

Lavare il sedano e frullarlo nel mixer (o con il minipimer) con i filetti di acciuga, una presa di sale, poco pepe nero e 3-4 cucchiai di olio evo fino ad ottenere una crema abbastanza liscia. Tritare le noci e tenerle da parte.
Cuocere i fusilli integrali Benedetto Cavalieri per 12 minuti in acqua bollente salata, scolarli e passarli velocemente sotto acqua corrente fredda per fermare la cottura.
Nei bicchierini trasparenti di Atmosfera Italiana versare sul fondo una cucchiaiata di pesto di sedano e sistemare 5 fusilli in verticale per ogni bicchierino. Cospargere con le noci tritate e decorare con una oliva nera al centro.
Buon appetito!










giovedì 9 agosto 2012

Cartolina da Budapest

In questo post farò finta di essere una persona seria e parlerò un po' della mia vacanza a Budapest. Nonostante le impreviste e roventi condizioni meteorologiche, Budapest si è rivelata una meta sorprendentemente affascinante. La città è piacevolissima per passeggiate e gite in bicicletta (che sembra essere uno dei mezzi più utilizzati dagli autoctoni e non solo): parchi e piazze verdi abbracciate da edifici in stile eclettico sono testimoni di un passato recente ma non dimenticato.
Ho attraversato più volte il Danubio sui suoi maestosi ponti e ho camminato sull'isola Margherita all'ombra dei suoi alberi. Qui ho scoperto che gli ungheresi sono dei gran podisti: dalle 17 in poi l'isola si affolla di persone di tutte le età intente a fare footing. Alla vista dei podisti che ci sorpassavano di slancio non mi sono preoccupata ma mi sono sentita prorpio una polpetta quando anche i normali pedoni hanno iniziato a sorpassarci!
Passeggiando in Andrassy utca, la via più elegante della città, la nostra attenzione è stata attratta da un grande palazzo signorile, visibilmente restaurato di recente e adibito a museo: la Casa del Terrore.


Pensavamo fosse una qualche stupidaggine per turisti: quanto ci siamo dovuti ricredere!
Si tratta in realtà dell'edificio che è stato la sede della polizia segreta sin dal periodo fascista e poi nel lungo periodo comunista, adesso destinato alla memoria di tutte le efferatezze compiute in Ungheria da parte dei due regimi più sanguinari dell'ultimo secolo. Ne siamo usciti con un nodo allo stomaco e il groppo in gola: mai riuscirò a capire la molla che spinge l'uomo a un tale profondo e insensato odio ma è giusto sapere e soprattutto ricordare. E questo, gli ungheresi, mi sembra lo cosiderino veramente importante.
Dopo una tale esperienza avevamo bisogno di qualcosa di più leggero siamo andati a rilassarci alle terme. Si perchè Budapest è una città termale, ricchissima di stabilimenti dato che le terme sono parte integrante dello stile di vita della città. Nella penombra delle antiche terme turche, immersa fino al collo nella vasca ottagonale a 38°C, ho pensato che ovunque io vada in vacanza riesco a imparare tante cose e a trovare luoghi meravigliosi.
Ma adesso ormai sono tornata a casa, anche se non posso fare a meno di ripensare al mio viaggio...anche in cucina. Cosciente che non è proprio la stagione adatta per riproporre zuppe e goulash, ho pensato comunque di preparare un piatto a base di carne di manzo (ne abbiamo mangiata un sacco a Budapest!) anche se rigorosamente freddo: una bella idea per mangiare un po' di carne in estate nonostante il gran caldo.


MANZO FREDDO al PEPE VERDE e ROSMARINO

Ingredienti  (per 2 persone):
350 g fettine di manzo per pizzaiola (sostituibile con fette di petto di pollo, di tacchino o filetti di pesce)
1 cucchiaio di pepe verde in salamoia
rosmarino fresco
aceto di vino bianco
succo di 1 limone
olio evo
sale

In un mortaio pestare il pepe verde e relativa salamoia con le foglie di 2 rametti di rosmarino. Aggiungere al pesto ottenuto il succo filtrato di un limone, 2 cucchiai di aceto e 3 cucchiai di olio evo ed emulsionare bene il tutto.
Poggiare le fettine di carne tra 2 fogli di carta da forno e batterle con il batticarne per assottigliarle come per un carpaccio. Scaldare una piastra antiaderente e cuocere le fettine ottenute un minuto per lato, salando leggermente solo a fine cottura.
Disporre le fettine ben distese su un vassoio e irrorarle abbondantemente con la marinata al pepe verde. Lasciare insaporire le fettine in frigo almeno mezz'ora (io le ho preparate la sera per il giorno successivo: più riposano e più si insaporiscono). Servire fredde.
Buon appetito!

Manzo freddo al pepe verde e rosmarino

domenica 29 luglio 2012

Clima continentale

No, questa volta non mi sarei fatta cogliere impreparata. La fredda vacanza estiva trascorsa a Praga, anni fa, mi ha insegnato che questo clima continentale centro-europeo non è così caldo come credevo: dalle foto dell'epoca si vede benissimo che indosso sempre la stessa camicetta a righe, l'unico capo di abbigliamento a maniche lunghe che mi ero portata, convinta che sarebbe stato un caldo tremendo. Perciò stavolta, partendo alla volta di Budapest, niente canotte, vestitini e sandali, ma maglie a manica lunga, jeans e scarpe chiuse. Giusto un paio di bermuda per partire, qualche maglietta, una gonna di jeans e 2 ballerine nel caso in cui fosse spuntato qualche raggio di sole, nonostante le previsioni di piogge torrenziali, temporali e temperature massime previste di 24°C. Ma si sa che a volte anche i meteorologi sbagliano...
Più di una volta mi è capitato di vedere il termometro toccare i 36°C: caldo, caldo e sole a picco per 6 giorni di fila. Quanto ho invidiato le turiste (e le autoctone) in sandali e prendisole: io ho rischiato la sublimazione e ho rimediato una simpatica abbronzatura a maglietta! Pioggia? Poca, e tale da sollevare un'afa notevole: più di una sera ci siamo trovati a cercare refrigerio sul lungodanubio. Per fortuna era uno spettacolo niente male...


Eppure sono convinta che se mi fossi portata l'abbigliamento prettamente estivo sarebbe stato brutto tempo: questo significa andare oltre il concetto di nuvola di Fantozzi! Non a caso ha iniziato a piovere l'unico giorno in cui non ci eravamo portati dietro l'ombrello!
Dal punto di vista gastronomico in Ungheria ci vanno giù pesanti: zuppe dense, cremose e piccanti come il goulash, salsicce speziate, fritti vari e dolci a base di noci (abbiamo provato la crepe alla Gundel: crepe ripiena di noci e affogata nel cioccolato!). Questo straordinario paese merita sicuramente una visita in inverno, con temperature più idonee a questi piatti, che ci siamo comunque sbafati con gran gusto pur sudando sette camicie.
In onore della cucina ungherese ecco quindi un dolcino con le noci, anche se decisamente più adeguato al periodo estivo!



VIENNETTA NOCI e CAFFE'

Ingredienti (per circa 8 persone):
500 ml panna fresca
100 g cioccolato fondente
150 g zucchero a velo
2 albumi (da uova freschissime)
liquore nocino
8 biscotti secchi (tipo marie)
caffè (1 tazzina)
qualche gheriglio di noce

Sciogliere a bagnomaria 80 g di cioccolato fondente e spalmarlo quando è ancora caldo su 4 strisce di carta da forno di larghezza e lunghezza simili a quella dello stampo da plumcake da usare per il dessert. Mettere le strisce a raffreddare in frigo per una ventina di minuti: in questo modo si ottengono delle sfoglie sottili di cioccolato. Montare la panna con le fruste elettriche aggiungendo gradualmente lo zucchero a velo fino a che non è gonfia ma ancora morbida (non deve essere troppo soda). Montare anche gli albumi a neve ben ferma e incorporarli delicatamente alla panna con movimenti dal basso verso l'alto.
Foderare uno stampo da plumcake con carta da forno bagnata e strizzata. In una ciotolina mescolare il caffè e il nocino in uguali quantità. Inzuppare 4 biscotti nel caffè al nocino e disporli centralmente sul fondo dello stampo. Coprire i biscotti con 3 cucchiaiate di composto di panna e livellare. Posare la prima sfoglia di cioccolato, staccandola delicatamente dalla carta da forno, e coprire con altra panna. Ripetere l'operazione con la seconda sfoglia di cioccolato. Inzuppare i restanti biscotti e disporli sull'ultimo strato di panna deposto. Coprire di nuovo con panna e sfoglie di cioccolato fino ad esaurimento degli ingredienti. Terminare con uno strato di panna. A questo punto sciogliere i restanti 20 g di cioccolato insieme a qualche cucchiaio di caffè e nocino. Guarnire la superficie del dolce con la cioccolata fusa e i gherigli di noce. Far raffreddare in freezer almeno un paio di ore prima di servire.
Buon appetito!





Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Mamma Papera



giovedì 19 luglio 2012

Fase pre-vacanziera

In casa è iniziato il caos: valigia aperta ai piedi del letto, una montagna di panni da stirare, abbigliamento di vario tipo ben piegato ma sparso in ogni dove, zero tempo a disposizione per pensare in maniera lucida a tutti i preparativi. Per fortuna partiamo domenica! Domenica? Oddio mancano solo 2 giorni!!!! Panico.

Questa è l'ultima settimana di lavoro prima delle sospirate vacanze e sembra non voler finire mai. Mai come quest'anno avverto la necessità impellente di staccarmi da tutto, di allontanarmi per un po' e vedere che nel mondo c'è altro da fare e da vedere oltre le solite menate di tutto i giorni. In fondo val bene la pena di sopportare per poter poi godere, anche se solo per pochi giorni, di tutta la bellezza, la cultura, la storia che un luogo per noi straniero ha da offrire. Quest'anno la meta prescelta, rigorosamente low cost, è Budapest. Vedremo cosa ha da offrire questa storica citta dell'est europeo anche se le previsioni meteo dicono pioggia per la prossima settimana: portiamo ufficialmente iella!
Al momento però la mia principale preoccupazione è lo svuotamento del frigo e del congelatore: questo significa cercare di consumare tutte le scorte presenti, operazione pressochè impossibile visto che stazionano nel freezer anche delle ossa da brodo che di certo non ho nessuna intenzione di cucinare con più di 30°C...vabbè, qualche parente prossimo avrà l'onore di ospitare il contenuto del mio freezer.
E poi c'è Carla che, avendo vinto lo scorso mese, ospita The recipe-tionist, a cui voglio assolutamente partecipare. E allora colgo l'occasione per smaltire l'ultimo uovo, un avanzo di burro e mezzo cubetto di lievito di birra per preparare un dolce che da tempo aveva attirato la mia attenzione.
So di aver rischiato: tra le mille ricette del blog di Carla ho voluto scegliere proprio un lievitato e si sa che, con queste preparazioni, io non vado molto d'accordo (eufemismo!). Però mi fidavo della ricetta di Carla che, infatti, non ha deluso e si è rivelata a prova di incompetente!
Questi dolcetti sono proprio buoni: forse non è la stagione più adatta per gustarli ma al mattino, per colazione con un succo di frutta o un bicchiere di latte freddo, ci stanno proprio bene.


Rose al cacao


ROSE al CACAO

Ingredienti (per 6 dolcetti):
125 g farina bianca
70 g burro
1 uovo
8 g lievito di birra
50 g zucchero
30 g cacao amaro
scorza grattugiata di mezzo limone
2 cucchiai colmi di yoghurt bianco
sale
zucchero a velo

Non avendo il latte ho sciolto il lievito di birra in un bicchiere con lo yoghurt e 50 ml di acqua. Impastare (io con una spatola) l'uovo, 35 g di burro sciolto, 25 g di zucchero, la scorza di limone, un pizzico di sale e il lievito di birra sciolto nello yoghurt fino ad ottenere un composto omogeneo: nel mio caso era molto morbido e ho pensato di aver sbagliato qualcosa, così ho aggiunto un paio di cucchiai di farina in più. Coprire con la pellicola da cucina e lasciar lievitare in luogo tiepido (la mia cucina era perfetta in questo senso...un caldo da impazzire) per 2-3 ore fino a che il volume non è raddoppiato. A me ne sono bastate 2 per far quasi triplicare di volume! Montare il restante burro molto morbido e zucchero con il cacao: si ottiene una crema. Dividere l'impasto in 6-7 palline delle stesse dimensioni (un'impresa!) e stenderle a mano su un piano infarinato fino a formare delle strisce rettangolari. Attenzione: infarinare bene anche le mani prima di questa operazione perchè, come ho detto, l'impasto è molto morbido e si appiccica dappertutto. Stendere un cuccchiaino di crema al cacao sulla striscia di impasto e arrotolare su se stessa. Ripetere l'operazione con le altre palline di impasto. Adagiare le pseudo-rose ottenute in pirottini di carta all'interno di uno stampo per muffin. Lasciare lievitare ancora 30 minuti, poi cuocere in forno caldo a 180°C per 20 minuti. Sfornare, lasciare raffreddare e spolverizzare con poco zucchero a velo prima di servire.
Buon appetito!