sabato 28 aprile 2012

La dicotomia mente-corpo

Ho un sacco di tempo libero e questo mi costringe a pensare. Il mio ginocchio ha messo in chiara luce ciò che il mio cervello si rifiuta di ammettere: sto invecchiando, male perdipiù. Non che da ragazzina sia stata Wonder Woman: sarei curiosa di sapere quanti possono vantare attacchi acuti di sciatica a 15 anni, solo che con il tempo i miei acciacchi non possono che peggiorare, soprattutto se mi ostino a praticare assiduamente un qualunque tipo di attività fisica. Non mi spaventano le rughe, le responsabilità o i capelli bianchi (per ora ne ho solo uno e lo nascondo bene nella mia folta criniera da leonessa!); è solo che mi sento ancora come quando avevo 15 anni, con la stessa voglia di ridere e fare casino. Non mi sembra di aver fatto grossi progressi da allora! So che dovrei crescere (anche se non in altezza. In quel frangente ormai ci ho rinunciato), essere più seria e compita ma proprio non ce la faccio: mi viene ancora da ridere quando mi chiamano dottoressa e mi infurio se mi chiamano signora, continuo ad esibire capelli troppo lunghi e gonne troppo corte, mi piacciono i cartoni animati e il rosa continua ad essere il mio colore preferito, spesso anche nell'abbigliamento. Se fra una ventina d'anni continuerò ad andare in giro in rosa e infiocchettata come un uovo di Pasqua spero che nessuno chiami la neuro!
Visto che la mia mente si sente ancora una pischella, mi sono preparata un piatto bello sporcaccione, pieno di maionese che delizia il palato e scende giù giù fino alle mie cosce da non-più-pischella. Una deliziosa insalata di pollo che nessuno può rifiutare, bambini e teenager schizzinosi compresi!

Insalata di pollo


INSALATA di POLLO

Ingredienti (per 3-4 persone):
2 cosce di pollo con sovracosce
1 cipollotto fresco
20 g pinoli
2 coste di sedano
80 g prosciutto cotto in una sola fetta
1 grossa patata
alcune foglie di insalata (per me gentile)
70 g maionese
15 g senape in crema
vino bianco secco
olio evo

Sbucciare la patata e taglirla a dadini di circa 1 cm di lato. Spellare le cosce di pollo e cuocerle insieme alle patate al vapore almeno 40  minuti: devono essere ben cotte anche vicino all'osso. In alternativa il pollo può essere lessato in acqua bollente ma la carne in questo modo resta meno compatta e rilascia più liquidi. Scarnificare le cosce e le sovracosce e tagliare la carne ottenuta a bocconcini. Affettare sottilmente il cipollotto. Tagliare il prosciutto cotto e il sedano a dadini. Spezzettare a mano le foglie di insalata. Tostare i pinoli per alcuni minuti in una padellina antiaderente calda. Dopo aver fatto raffreddare il pollo e le patate riunire tutti gli ingredienti preparati in una ciotola.
Preparare il condimento mescolando a parte la maionese, la senape, 2 cucchiai di vino bianco e dell'olio evo in quantità tale da rendere più fluido il tutto (a me ne saranno occorsi una decina di cucchiai a occhio e croce). Condire l'insalata con la salsa preparata. Lasciare freddare in frigo una mezz'ora prima di servire.
Buon appetito!

N.B.
- In questo tipo di insalata ci sarebbe stato bene anche del groviera a dadini, del mais, dei funghetti freschi, solo che io non avevo a disposizione nessuno dei 3 ingredienti!
- Non salare assolutamente! Il condimento a base di maionese e senape è sufficientemente saporito per poter ovviare all'utilizzo del sale.
- E' un piatto versatile: si possono usare anche altri tagli del pollo, come ad esempio il petto (io avevo le cosce e quelle ho usato) o addirittura avanzi di pollo lesso: si tratta quindi anche di un'ottimo piatto di riciclo.



Con questa ricetta partecipo al contest "Insalatando" di Photo and food



Dato che sono una habituè dei pasti take-away ma rigorosamente homemade partecipo anche al contest di Pensieri e pasticci, in collaborazione con Enjoy,  per la sezione ricette fredde



e al contest InsalaTIAMO di Puffin in cucina e non solo


Con questa ricetta partecipo al contest di Una pasticciona in cucina




venerdì 27 aprile 2012

Immobilità

Dopo l'episodio della scorsa settimana sono stata costretta a casa per la difficoltà nel camminare e soprattutto nel guidare. Penso di essere stata l'unica a gioire per il brutto tempo degli ultimi giorni: se proprio devo stare tra 4 mura voglio almeno che piova, così posso pensare che non mi perdo le prime giornate all'aria aperta, al mare o in collina! Si può dire che mi sono comportata da perfetta meteoropatica al contrario: felice in caso di nubi grigie e pioggia e depressa in caso di sole e cielo terso. Oggi in effetti è stata dura con tutta quella luce che entrava dalla finestra!
La mia forzata permanenza a casa mi ha portato spesso ad annoiarmi, così da indurmi a trascorrere un bel po' di tempo in cucina, sfidando le fitte al ginocchio e armeggiando in bilico su una gamba sola o addirittura con le stampelle! Irriducibile!
Non vedo l'ora di tornare a camminare normalmente, di giocare a pallavolo e a tennis, di andare a correre e persino di tornare a lavoro (vabbè...di quello non ho molta nostalgia). Senza contare che questa carenza di attività fisica (compensata da un aumento di attività a carattere mangereccio) ha effetti decisamente deleteri sui miei già consistenti accumuli di ciccia (e non mi riferisco alle scorte che ho nel freezer).
Tanto per confermare quanto ho scritto sopra ho preparato dei muffin, che negli ultimi mesi sono diventati il dolcetto preferito del maschio alfa. Ne mangiamo a tutte le ore: colazione? Ovvio! Merenda? Perchè no?! Spuntino notturno? Già che sono pronti e sento un certo languorino...
Insomma, ogni momento è quello giusto, l'importante è che contengano cioccolato, altrimenti l'uomo storce un po' il naso! Ma il dramma, il vero dramma, legato ai muffin è che l'impasto si prepara in 5 minuti 5 e con una ventina di minuti in forno è pronto un delizioso dolcetto: troppo facili e veloci da preparare, troppo buoni per fermarsi al primo.
Stavolta oltre al cioccolato ho usato il cocco, dolce e fresco mi ricorda che non manca così tanto alla mia stagione preferita. La consistenza dell'impasto è più soda e ruvida a causa della presenza della farina di cocco ma il risultato finale è comunque molto soffice e molto godurioso!

Muffin cocco e cioccolato


MUFFIN CIOCCOLATO e COCCO

Ingredienti (per 10 muffin):
190 g farina 00
80 g farina di cocco
65 g olio di semi
110 g zucchero
1 uovo
125 g yoghurt bianco magro
1/2 bustina lievito
50 g gocce di cioccolato fondente

In una ciotola mescolare le due farine, il lievito e le gocce di cioccolato. In un'altra ciotola mescolare bene l'uovo con lo zucchero, poi aggiungere lo yoghurt e l'olio e amalgamare. Aggiungere il composto di farine a quello di uovo-zucchero-yoghurt-olio e amalgamare velocemente. Suddividere il composto nei pirottini da muffin (io ho usato quelli in silicone ma vanno benissimo anche quelli di carta) e cuocere in forno caldo a 180°C per 25 minuti (fare comunque la prova stecchino). Sfornare e lasciare raffreddare prima di consumare.
Buon appetito!

Con questa ricetta partecipo al contest della simpaticissima Vale



e al contest di Giovanni 

martedì 24 aprile 2012

Infortunio sportivo

L'anno scorso in questo periodo ero reduce da uno dei periodi più isterici che abbia mai avuto: fare da badante a un bambinone di 32 anni con un tendine di achille rotto non è esattamente rilassante. Oggi posso affermare con un certo orgoglio di trovarmi più o meno nella stessa situazione del bambinone...
Mercoledì sera, partita di campionato UISP, categoria misto. Dopo 1 ora e mezzo di viaggio io e la mia squadra siamo giunti in quel di Montaione per il match. Alla terza palla del primo set un omaccione della squadra avversaria schiaccia nella mia direzione. "Tsè, questo tizio non penserà mica di fare punto su di me?" penso. Con un'agile mossa da gatto mi piego in accosciata sul ginocchio sinistro per difendere e... CROC! Croc? Oddio...possibile che fosse proprio il mio ginocchio? Nel frattempo la palla è caduta a terra regalando il punto agli avversari. Mi rialzo da terra un po' irritata per non essere riuscita a difendere: ok, fa un po' male sul momento ma se riesco a stare in piedi e a muovere la gamba non deve essere tanto grave. Continuo a giocare e, senza grossi sforzi, vinciamo 3 a 0, per fortuna. Quel dolorino sordo dietro al ginocchio però non se ne va. Torno a casa un po' zoppicante, con la speranza di svegliarmi la mattina successiva in piena forma. Col cavolo! Il mattino dopo come provo a stendere la gamba inizio ad avere strepitosi attacchi di nausea dal dolore, sudori freddi e una luce abbagliante inizia a lampeggiarmi davanti agli occhi. Forse il mio ginocchio ha qualcosa che non va...
Parte il toto-infortunio: collaterale? crociato? menisco? tutto quanto contemporaneamente? e io inizio ad essere un po' spaventata dalle possibilità, anche perchè il dolore non accenna a diminuire e io sono costretta a muovermi per casa saltellando come un canguro con la gamba sinistra piegata a 90°. E' vero che si tratta di un ottimo esercizio di potenziamento muscolare, però ne farei volentieri a meno. Dopo una giornata trascorsa in un disorganizzatissimo pronto soccorso, dopo vari maneggiamenti da parte di molteplici medici (radiologo, medici generici, ortopedico) durante i quali ho visto le stelle, le galassie e tutti i santi, la diagnosi: nessuna frattura, legamenti saldi, probabile stiramento o lesione del menisco. Tiro un sospiro di sollievo: è l'infortunio meno grave che poteva capitarmi. Mi sono fatta prestare le stampelle dalla solita amica (di nuovo....prometto di pagare il noleggio con una torta!), anche se per la maggior parte degli ultimi 4 giorni me ne sono stata seduta, sdraiata, accasciata su qualunque superficie in casa che mi consentisse di tenere la gamba piegata e mi sono drogata con antidolorifici talmente potenti che mi fanno dormire un sacco.
Vediamo i lati positivi: adesso è il mio turno di essere accudita dal maschio alfa e dichiaro tutta l'intenzione di approfittarmene brutalmente! :-)
Tutto questo che c'entra con la ricetta di oggi? Assolutamente niente! Era tanto per far capire il contesto e per spiegare che, essendo parzialmente non deambulante, non mi sto applicando molto alla cucina e che tutto ciò che preparo deve essere veloce ma molto godurioso: devo gratificarmi per non cadere in depressione!
Visto che il rosa è il mio colore preferito la vista di un bel trancio di salmone non può che mettermi di buon umore, se poi è accompagnato da una salsina saporita ma delicata a base di finocchio (abbinamento che le mie papille gustative trovano perfetto), allora il gioco è fatto!

Salmone con salsa di finocchio


SALMONE con SALSA di FINOCCHIO

Ingredienti (per 2 persone):
2 tranci di salmone alti circa 2 cm
1 finocchio
2 spicchi aglio
150 ml panna fresca
olio evo
sale, pepe nero

Sbucciare e schiacciare i 2 spicchi di aglio e farli soffriggere un paio di minuti in 2 cucchiai di olio evo. fare attenzione: non devono assolutamente bruciare. Tagliare il finocchio prima a spicchi, poi a fettine sottili e spadellarlo insieme agli spicchi d'aglio: se il fondo di cottura è troppo asciutto aggiungere poca acqua e far stufare almeno 5 minuti a fiamma vivace. Salare, pepare leggermente, aggiungere la panna e abbassare il fuoco. Far ridurre e addensare leggermente il fondo di cottura (occorrono altri 5-10 minuti di cottura). Nel frattempo cuocere le fette di salmone al vapore per circa 15 minuti.
Frullare il finocchio, quando è diventato morbido, col suo fondo di cottura, compresi gli spicchi di aglio e servire la salsa ottenuta come accompagnamento del salmone caldo, appena cotto. Guarnire eventualmente con le foglioline verdi del finocchio.
Buon appetito!

N.B.
1) Non far raffreddare il salmone cotto al vapore: diventa secco e stopposo.
2) Se l'aglio non piace può essere eliminato dopo il soffritto iniziale o a fine cottura dei finocchi. A me piace e quindi non lo elimino nemmeno alla fine e lo frullo insieme al finocchio: secondo me dà gusto.
3) Esiste la variante light da preparare con il latte al posto della panna ma, onestamente, non c'è paragone a livello di gusto. E poi il salmone cotto senza grassi aggiunti è già di per sè light!


Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Le padelle fan fracasso



e al simpatico contest "Secondi a nessuno" di Mani amore e fantasia


martedì 17 aprile 2012

Pigrizia

Sabato sera in casa. Pioggia battente. Eppure non mi è dispiaciuto affatto. Esco, vedo amici, ceno fuori...ma non questo sabato. E' stata una giornata pigra, pigra e lenta: sono rimasta a riposare, leggere, guardare la tv. Spesso il sabato diventa una giornata di "ripiglio" da una settimana particolarmente devastante: non è raro che mi ritrovi seduta a fissare il muro con elettroencefalogramma piatto! Anche in cucina è stata una giornata pigra: pranzo take away (dove i "rivenditori" erano in realta i miei genitori, autentici spacciatori di trippa, lampredotto e frattaglie varie) e cena con una semplice tagliata di manzo. Poca fatica, massima resa.
Ci sono dei giorni invece in cui mi capita di essere iperattiva e una volta preso il via, non riesco quasi a fermarmi, tipo quando ho preparato il pane ripieno di broccoli. Eh si, perche non mi sono limitata a quello: visto che avanzava della mollica di pane e che di buttarla non se ne parla nemmeno, mi sono inventata sul momento delle deliziose polpette come antipastino, un po' alternative e con un gusto molto deciso, per non dire rustico. Non a caso il maschio alfa  ha snobbato il pane ripieno ma a queste non ha saputo proprio dir di no! Irresistibili per chi ama la senape come me: una tira l'altra, specialmente se presentate in versione finger food! Visto che si trattava di un esperimento fatto con degli avanzi, le dosi sono precise ma poco consistenti: per più di 2 persone occorre moltiplicare almeno per 2!

Polpette integrali alla senape

 POLPETTE INTEGRALI alla SENAPE

Ingredienti (per circa 10 polpette):
60 g mollica di pane integrale
1 salsiccia fresca
1 uovo
1 cipollotto fresco
senape in crema
vino bianco
pangrattato
sale, pepe nero
qualche foglia di prezzemolo (facoltativa)

In una ciotola sbriciolare la mollica e bagnarla conun bicchierino di vino bianco. Dopo una decina di minuti strizzare la mollica e unire il cipollotto tritato, la salsiccia cruda e sbriciolata, l'uovo, un cucchiaio di senape, poco pepe e un pizzico di sale. Lavorare l'impasto fino a che non è omogeneo poi modellare con le mani umide delle polpettine delle dimensioni di una noce, passarle nel pangrattato e infornarle a 180°C per 25-30 minuti: devono essere croccanti all'esterno e morbide all'interno. Servire calde o fredde guarnite con qualche foglia di prezzemolo.
Buon appetito!

Con questa ricetta partecipo al contest di Vane

giovedì 12 aprile 2012

Debacle

Capita a tutti di fare il passo più lungo della gamba. Stavolta è stato il mio turno. Dopo un periodo particolarmente fortunato (in cucina), nello scorso weekend ho inanellato una sconfortante serie di debacle culinarie.
La più tragica, sabato sera, quando ho voluto organizzare una cena tra amici. Niente di formale, né di elaborato: una sorta di apericena seduta casalinga. Dato che una delle invitate era appena tornata da un viaggio a New York, e viste le continue insistenze di un altro amico (lo stesso della torta di noci) ho deciso di tentare di fare i bagel. La ricetta l'ho presa pari pari da un libro che mi è stato regalato, ma non avendo la planetaria ho dovuto impastare tutto a mano. Mi avevano avvertito che avrei dovuto usare olio di gomito, ma non immaginavo così tanto: una faticaccia incredibile! E mentre io mi aggiravo per la cucina, madida di sudore, tra una pentola di acqua in ebollizione e il forno acceso, il maschio alfa mi ha chiesto di accendere il riscaldamenteo perché aveva freddo!!! Avrei dovuto far impastare lui...
Comunque, dopo aver ferocemente impastato per una buona mezz'ora e aver fatto lievitare in forno tiepido per un paio d'ore, mi sembrava che la consistenza non fosse quella giusta, troppo dura. Ho iniziato a sagomare le ciambelline e l'operazione si è rivelata praticamente impossibile: la pasta era dura, poco umida e molto elastica...sembrava chewing gum! Sconsolata ho pensato: "Speriamo che non vengano fuori dei taralli giganti". Al momento di infornare sono riuscita a sagomare delle semi-ciambelle e il mio secondo pensiero è stato "Speriamo che siano almeno dei taralli giganti!"
Dopo 40 minuti di cottura ho sfornato queste "cose" abbrustolite, niente affatto soffici (anzi, potevano essere usati come armi contundenti) dall'aspetto tutt'altro che invitante: tutto sembravano tranne che dei bagel. Magari fossero stati dei taralli giganti! Fortunatamente ho degli amici fantastici che hanno trangugiato tutto senza lamentarsi, anzi! Riproverò con una ricetta diversa, per ora mi accontento di non aver avvelenato nessuno!
Quando mi sono resa contodella mancata riuscita dei bagel mi sono adoperata per preparare qualcosa di facile, veloce e commestibile e visto che avevo appena lessato dei ceci ho pensato di ripiegare su un delizioso hummus. Conoscevo già questa crema densa e saporita ma per la sua preparazione ero sempre andata un po' a caso. Stavolta ho seguito la ricetta presa dal libro "La citta che profuma di coriandolo e cannella", che fa venire voglia di andare a Damasco ad assaggiare un sacco di prelibatezze medio-orientali e di ascoltare le storie di tutti giorni a cui sono legate.
Almeno l'hummus mi è venuto bene ed è stato molto gradito!

Hummus


HUMMUS

Ingredienti:
250 g ceci secchi
2 cucchiai tahine
1 limone
3 spicchi aglio fresco
5 semi secchi di coriandolo
olio evo
prezzemolo fresco
semi di cumino
paprika
sale

Tenere i ceci a bagno in acqua per circa 12 ore, metterli in una pentola capiente con abbondante acqua fredda e far prendere il bollore, poi abbassare il fuoco al minimo e lasciare lessare per un paio d'ore circa (devono risultare teneri). Una volta cotti lasciare raffrreddare.
In un mortaio pestare un cucchiao raso di semi di cumino, i semi di coriandolo, gli spicchi d'aglio spezzettati (ho usato l'aglio fresco, che ha un sapore più delicato e ora è facilmente reperibile, ma va benissimo anche il solito aglio secco) e una generosa presa di sale, fino a ottenere una salsa densa. Frullare i ceci lessati e scolati con il succo del limone, un paio di cucchiai di olio evo, 2 cucchiai rasi di tahine e la salsa preparata: si deve ottenere una crema densa e non troppo liscia. Se la consistenza dovesse risultare troppo soda aggiungere anche qualche cucchaio di acqua di cottura dei ceci (io non ne ho avuto bisogno) e frullare ancora. Servire in una ciotola guarnito con paprika e prezzemolo tritato, accompagnato con crostini di pane tostato.
Buon appetito!

Con questa ricetta partecipo al contest di Rosy sulle ricette straniere

martedì 10 aprile 2012

Previsioni meteo

Nella vita c'è bisogno di certezze, almeno per quanto mi riguarda. Questo è uno dei motivi per cui le scienze e la matematica mi sono sempre piaciute: 2 + 2 farà sempre 4, la Terra girerà sempre intorno al sole, etc. etc. Ho sempre trovato confortanti questi capisaldi.
Nel quotidiano, invece, è molto più difficile trovare dei punti di riferimento perchè tutto è mutevole, tutto può cambiare e il caos è sempre in agguato, anzi, in casa mia ormai regna indisturbato da tempo! Nonostante ciò esiste comunque l'eccezione, una circostanza che esula dall'imprevedibilità quotidiana e segue la metereologia in maniera praticamente matematica ed è...la programmazione della mia lavatrice!
Dopo una settimana di piovosissime previsioni meteo, naturalmente smentite da un cielo limpido e soleggiato, mi sono decisa finalmente a fare la lavatrice: tempo un paio d'ore da che avevo steso i panni è iniziato un temporale coi fiocchi e, ovviamente, io mi trovavo lontano da casa e con indosso le ballerine semi-estive. Il risultato è stato bucato ancora più bagnato e piedi umidi. Eppure avrei dovuto saperlo che sarebbe successo: accidenti alla legge di Murphy!
Così, giusto per non lasciarmi logorare troppo dalla mia scellerata voglia di fare il bucato (manco fosse il mio passatempo preferito), mi sono rifugiata in cucina e ho preparato questo semplicissimo pane ripieno che mi tormentava da anni: ricordo di averne letto la ricetta su qualche rivista di cucina  ma per un motivo o per un altro avevo sempre rimandato, fino a oggi. Ricettina rustica e saporita, ottima per una cena informale fra amici o per un simpatico picnic all'aria aperta (quando non piove, anche se l'importante è non stendere i panni prima di uscire!).

Pane integrale ripieno ai broccoli

PANE INTEGRALE RIPIENO ai BROCCOLI

Ingredienti:
200 g sfilatino integrale
300 g broccoli
4-5 pomodorini secchi sott'olio
50 g scamorza bianca
3 filetti di acciuga sott'olio
olio evo
peperoncino in polvere
sale

Dividere i broccoli a cimette e cuocerli al vapore fino a che non sono molto morbidi (20 minuti sono sufficienti), poi, in una terrina, condirli con un filo di olio, sale e abbondante peperoncino e schiacciarli bene con una forchetta.
Tagliare un cantuccio allo sfilatino e, con l'aiuto di un coltello a lama lunga e sottile, scavare la mollica fino a che non è rimasta poco più della crosta dello sfilatino. Conservare la mollica per altre preparazioni (io ci ho preparato delle polpette spettacolari).
Tagliare i pomodorini, la scamorza e i filetti di acciuga a pezzetti e aggiungerli i broccoli. Riempire la cavità scavata nel pane con il composto di broccoli aiutandosi con un cucchiaio. Premere bene il ripieno in modo che si compatti e non si creino zone vuote. Avvolgere lo sfilatino nella pellicola e far raffreddare in frigo per almeno mezz'ora. Prima di servire tagliare lo sfilatino a fette di circa un centimetro di spessore usando un coltello a lama liscia e facendo attenzione al ripieno: è un'operazione un pò delicata ma basta un minimo di accortezza e pazienza per avere un buon risultato (è riuscito persino a me!)
Impiattare e servire accompagnato da un buon bicchiere di vino rosso.
Buon appetito!

Con questa ricetta partecipo al contest di La cucina di Vane

martedì 3 aprile 2012

Tra inverno e primavera

Per quanto sia cosciente che è primavera, vedo ancora intorno a me strascichi dell'inverno appena terminato: non tutte le piante hanno già messo fiori e foglie nuovi, l'orto di mio suocero non è ancora stato ripulito e liberato dalle coltivazioni invernali, ormai esauste...
Poi però vedo la luce, e il sole mi accarezza il viso quando esco da lavoro, la mattina avverto il cinguettare degli uccellini e i prati sono verdi e pieni di non-ti-scordar-di-me: tutti chiari segni di un prodigioso risveglio che si ripete anno dopo anno.
Ho voglia di colore, di freschezza, di novità: non a caso ho tirato fuori magliette e ballerine anzitempo (così un bel raffreddore precoce e qualche torcicollo non me li toglie nessuno).
Anche in cucina sono alla ricerca continua di tutti quei colori che impreziosiscono questo periodo: rosso, giallo, per non parlare di tutta la gamma dei verdi al completo. Anche il maschio alfa avverte il richiamo della primavera (come ogni animaletto che si rispetti) e per presentarsi in forma alla prova costume (che comunque non faremo visto che al mare non mi porta quasi mai) sta ingurgitando una tale quantità di verdure da far invidia a una mucca. Ormai in casa più che mangiare si bruca erba, con la testa infilata in grandi ciotole di insalata e lui più che un maschio alfa sembra un coniglietto! Le scorte di ortaggi in frigo vengono esaurite in pochi giorni e spesso mi trovo a dover fare le corse per l'approvigionamento della dose giornaliera di insalata. Per fortuna è venuta in mio soccorso la suocera, con le ultime delizie invernali dall'orto: prima di dissodare tutto mi ha gentilmente omaggiato dei germogli del cavolo nero, una vera rarità, anche qui in Toscana. Con questo preziosa prelibatezza mi sono preparata un'insalatina da mille e una notte, in cui l'inverno, rappresentato dal cavolo nero, seppur crudo, e dalla pancetta (si sa che maiale e cavolo vanno molto d'accordo), si sposano a meraviglia con le prime uova e i giovani e freschi cipollotti di Tropea. Gustosissima e colorata, adattissima da trasportare per picnic all'aria aperta, oppure può rappresentare un ottimo antipastino anche per il giorno di Pasqua, magari sostituendo l'uovo con quello di quaglia e il cavolo nero con rucola, più facilmente reperibile.
Ecco qua! Non sembra un fiore in un prato?

Insalata di cavolo nero e uovo

INSALATA di CAVOLO NERO e UOVO

Ingredienti (per 1 persona):
40 g germogli di cavolo nero
30 g pancetta tesa a fettine sottilissime
1 uovo
1/2 cipollotto fresco di Tropea
olio evo
sale

Scaldare una pedellina antiaderente e cuocervi le fette di pancetta fino a che non sono diventate croccanti. Far rassodare l'uovo in acqua bollente per 7-8 minuti. Nel frattempo lavare bene le foglioline di cavolo nero, separandole una ad una dal fusto, poi asciugarle con un canovaccio pulito. Tagliare il cipollotto a rondelle sottili. In una terrina unire le foglioline di cavolo nero e il cipollotto: condire semplicemente con sale e dell'ottimo olio evo (non c'è bisogno di altro, data la sapidità degli ingredienti). Sgusciare l'uovo, tagliarlo in 4 spicchi e disporlo "a fiore" sull'insalatina condita. Sbriciolare la pancetta con le mani e distribuirla su insalatina e uovo e servire.
Buon appetito!




Con questa ricetta partecipo al contest di Photo and food sulle mie amate insalate





e al contest di Archcook, sempre sulle insalate






Con questa ricetta partecipo al nuovo contest della Cuochina Sopraffina "Spuntino sopraffino, fallo sveltino"!



Con questa ricetta partecipo al contest di Una pasticciona in cucina