domenica 29 luglio 2012

Clima continentale

No, questa volta non mi sarei fatta cogliere impreparata. La fredda vacanza estiva trascorsa a Praga, anni fa, mi ha insegnato che questo clima continentale centro-europeo non è così caldo come credevo: dalle foto dell'epoca si vede benissimo che indosso sempre la stessa camicetta a righe, l'unico capo di abbigliamento a maniche lunghe che mi ero portata, convinta che sarebbe stato un caldo tremendo. Perciò stavolta, partendo alla volta di Budapest, niente canotte, vestitini e sandali, ma maglie a manica lunga, jeans e scarpe chiuse. Giusto un paio di bermuda per partire, qualche maglietta, una gonna di jeans e 2 ballerine nel caso in cui fosse spuntato qualche raggio di sole, nonostante le previsioni di piogge torrenziali, temporali e temperature massime previste di 24°C. Ma si sa che a volte anche i meteorologi sbagliano...
Più di una volta mi è capitato di vedere il termometro toccare i 36°C: caldo, caldo e sole a picco per 6 giorni di fila. Quanto ho invidiato le turiste (e le autoctone) in sandali e prendisole: io ho rischiato la sublimazione e ho rimediato una simpatica abbronzatura a maglietta! Pioggia? Poca, e tale da sollevare un'afa notevole: più di una sera ci siamo trovati a cercare refrigerio sul lungodanubio. Per fortuna era uno spettacolo niente male...


Eppure sono convinta che se mi fossi portata l'abbigliamento prettamente estivo sarebbe stato brutto tempo: questo significa andare oltre il concetto di nuvola di Fantozzi! Non a caso ha iniziato a piovere l'unico giorno in cui non ci eravamo portati dietro l'ombrello!
Dal punto di vista gastronomico in Ungheria ci vanno giù pesanti: zuppe dense, cremose e piccanti come il goulash, salsicce speziate, fritti vari e dolci a base di noci (abbiamo provato la crepe alla Gundel: crepe ripiena di noci e affogata nel cioccolato!). Questo straordinario paese merita sicuramente una visita in inverno, con temperature più idonee a questi piatti, che ci siamo comunque sbafati con gran gusto pur sudando sette camicie.
In onore della cucina ungherese ecco quindi un dolcino con le noci, anche se decisamente più adeguato al periodo estivo!



VIENNETTA NOCI e CAFFE'

Ingredienti (per circa 8 persone):
500 ml panna fresca
100 g cioccolato fondente
150 g zucchero a velo
2 albumi (da uova freschissime)
liquore nocino
8 biscotti secchi (tipo marie)
caffè (1 tazzina)
qualche gheriglio di noce

Sciogliere a bagnomaria 80 g di cioccolato fondente e spalmarlo quando è ancora caldo su 4 strisce di carta da forno di larghezza e lunghezza simili a quella dello stampo da plumcake da usare per il dessert. Mettere le strisce a raffreddare in frigo per una ventina di minuti: in questo modo si ottengono delle sfoglie sottili di cioccolato. Montare la panna con le fruste elettriche aggiungendo gradualmente lo zucchero a velo fino a che non è gonfia ma ancora morbida (non deve essere troppo soda). Montare anche gli albumi a neve ben ferma e incorporarli delicatamente alla panna con movimenti dal basso verso l'alto.
Foderare uno stampo da plumcake con carta da forno bagnata e strizzata. In una ciotolina mescolare il caffè e il nocino in uguali quantità. Inzuppare 4 biscotti nel caffè al nocino e disporli centralmente sul fondo dello stampo. Coprire i biscotti con 3 cucchiaiate di composto di panna e livellare. Posare la prima sfoglia di cioccolato, staccandola delicatamente dalla carta da forno, e coprire con altra panna. Ripetere l'operazione con la seconda sfoglia di cioccolato. Inzuppare i restanti biscotti e disporli sull'ultimo strato di panna deposto. Coprire di nuovo con panna e sfoglie di cioccolato fino ad esaurimento degli ingredienti. Terminare con uno strato di panna. A questo punto sciogliere i restanti 20 g di cioccolato insieme a qualche cucchiaio di caffè e nocino. Guarnire la superficie del dolce con la cioccolata fusa e i gherigli di noce. Far raffreddare in freezer almeno un paio di ore prima di servire.
Buon appetito!





Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Mamma Papera



giovedì 19 luglio 2012

Fase pre-vacanziera

In casa è iniziato il caos: valigia aperta ai piedi del letto, una montagna di panni da stirare, abbigliamento di vario tipo ben piegato ma sparso in ogni dove, zero tempo a disposizione per pensare in maniera lucida a tutti i preparativi. Per fortuna partiamo domenica! Domenica? Oddio mancano solo 2 giorni!!!! Panico.

Questa è l'ultima settimana di lavoro prima delle sospirate vacanze e sembra non voler finire mai. Mai come quest'anno avverto la necessità impellente di staccarmi da tutto, di allontanarmi per un po' e vedere che nel mondo c'è altro da fare e da vedere oltre le solite menate di tutto i giorni. In fondo val bene la pena di sopportare per poter poi godere, anche se solo per pochi giorni, di tutta la bellezza, la cultura, la storia che un luogo per noi straniero ha da offrire. Quest'anno la meta prescelta, rigorosamente low cost, è Budapest. Vedremo cosa ha da offrire questa storica citta dell'est europeo anche se le previsioni meteo dicono pioggia per la prossima settimana: portiamo ufficialmente iella!
Al momento però la mia principale preoccupazione è lo svuotamento del frigo e del congelatore: questo significa cercare di consumare tutte le scorte presenti, operazione pressochè impossibile visto che stazionano nel freezer anche delle ossa da brodo che di certo non ho nessuna intenzione di cucinare con più di 30°C...vabbè, qualche parente prossimo avrà l'onore di ospitare il contenuto del mio freezer.
E poi c'è Carla che, avendo vinto lo scorso mese, ospita The recipe-tionist, a cui voglio assolutamente partecipare. E allora colgo l'occasione per smaltire l'ultimo uovo, un avanzo di burro e mezzo cubetto di lievito di birra per preparare un dolce che da tempo aveva attirato la mia attenzione.
So di aver rischiato: tra le mille ricette del blog di Carla ho voluto scegliere proprio un lievitato e si sa che, con queste preparazioni, io non vado molto d'accordo (eufemismo!). Però mi fidavo della ricetta di Carla che, infatti, non ha deluso e si è rivelata a prova di incompetente!
Questi dolcetti sono proprio buoni: forse non è la stagione più adatta per gustarli ma al mattino, per colazione con un succo di frutta o un bicchiere di latte freddo, ci stanno proprio bene.


Rose al cacao


ROSE al CACAO

Ingredienti (per 6 dolcetti):
125 g farina bianca
70 g burro
1 uovo
8 g lievito di birra
50 g zucchero
30 g cacao amaro
scorza grattugiata di mezzo limone
2 cucchiai colmi di yoghurt bianco
sale
zucchero a velo

Non avendo il latte ho sciolto il lievito di birra in un bicchiere con lo yoghurt e 50 ml di acqua. Impastare (io con una spatola) l'uovo, 35 g di burro sciolto, 25 g di zucchero, la scorza di limone, un pizzico di sale e il lievito di birra sciolto nello yoghurt fino ad ottenere un composto omogeneo: nel mio caso era molto morbido e ho pensato di aver sbagliato qualcosa, così ho aggiunto un paio di cucchiai di farina in più. Coprire con la pellicola da cucina e lasciar lievitare in luogo tiepido (la mia cucina era perfetta in questo senso...un caldo da impazzire) per 2-3 ore fino a che il volume non è raddoppiato. A me ne sono bastate 2 per far quasi triplicare di volume! Montare il restante burro molto morbido e zucchero con il cacao: si ottiene una crema. Dividere l'impasto in 6-7 palline delle stesse dimensioni (un'impresa!) e stenderle a mano su un piano infarinato fino a formare delle strisce rettangolari. Attenzione: infarinare bene anche le mani prima di questa operazione perchè, come ho detto, l'impasto è molto morbido e si appiccica dappertutto. Stendere un cuccchiaino di crema al cacao sulla striscia di impasto e arrotolare su se stessa. Ripetere l'operazione con le altre palline di impasto. Adagiare le pseudo-rose ottenute in pirottini di carta all'interno di uno stampo per muffin. Lasciare lievitare ancora 30 minuti, poi cuocere in forno caldo a 180°C per 20 minuti. Sfornare, lasciare raffreddare e spolverizzare con poco zucchero a velo prima di servire.
Buon appetito!





domenica 15 luglio 2012

L'avvoltoio

Finalmente ci siamo. E' giunta l'ora.
Ho aspettato. Ogni giorno, al rientro da lavoro, ho controllato numero e dimensioni di zucchine, pomodori, peperoni e melanzane. Ogni giorno ho aspettato che fosse il momento giusto e adesso ci siamo. L'orto di mio suocero è nel suo momento di massimo fulgore. Un tripudio di colori, foglie, frutti e verdura: una meraviglia per gli occhi e per la pancia!
Con gli occhi scintillanti di bramosia (o forse era solo fame!) mi sono armata di sacchetto e coltellaccio e con fare guardingo mi sono recata nell'orto...
"Vuoi i pomodori?"
Silenzio. Mi volto lentamente, colta in flagranza di reato, brandendo ancora il mio coltello IKEA mentre una nuvola di zanzare banchettava allegramente sulle mie gambe scoperte e sorrido imbarazzata a mio suocero.
"Ci sono anche i peperoni!"
"Ehm...veramente mi servirebbero un paio  di zucchine..."
"Allora vieni in casa, che le abbiamo appena colte!"
...
Se dovessi rimanere disoccupata non credo che mi dedicherò ai furti...

 Il contorno che ho preparato con le zucchine in questione è uno dei miei preferiti: è bello e colorato, ottimo sia caldo che freddo o tiepido, sufficientemente light (basta non abbondare con l'olio), se avanza va benissimo anche per condire la pasta o farcire dei crostoni ed è adatto per qualunque stagione. Certo con le zucchine di stagione appena colte è tutta un'altra storia!
Inutile dire che il maschio alfa quando ha visto zucchine, olive e capperi non si è nemmeno avvicinato al tegame che ho usato per cucinare!

Zucchine saporite


ZUCCHINE SAPORITE

2 zucchine
1 peperoncino rosso dolce
5 pomodorini datterini
capperi sotto sale (una manciata)
5-6 olive nere denocciolate
1 spicchio d'aglio (sostituibile con un cipollotto fresco)
1 filetto d'acciuga sott'olio
origano secco
olio evo
sale


Eliminare il picciolo alle zucchine e tagliarle a dadi. In un tegame scaldare uno spicchio d'aglio sbucciato e schiacciato con un paio di cucchiai di olio evo, il filetto di acciuga e il peperoncino tagliato a fettine. Quando il filetto di acciuga si è praticamente sciolto e l'aglio inizia a soffriggere aggiungere le zucchine e i pomodorini tagliati a metà. Incoperchiare, abbassare un po' la fiamma e stufare per 10-15 minuti (dipende se si vogliono le zucchine leggermente croccantine o più morbide). A questo punto aggiungere i capperi dissalati sotto acqua corrente e le olive nere tagliate a fettine. Aggiustare di sale, cospargere con origano (fresco o secco secondo la disponibilità) e cuocere a fiamma più alta per un paio di minuti per far amalgamare i sapori. Servire caldo o freddo.
Buon appetito!

Con questa ricetta partecipo al contest di Max per il mese di luglio

domenica 8 luglio 2012

Alla faccia della crisi

Inutile negarlo, la crisi si fa sentire e, a volte, anche solo a livello psicologico. Penso al mio caso: ho iniziato a lavorare e ad avere un briciolo di stipendio proprio all'inizio di questo periodo economicamente nero, perciò la mia situazione è comunque migliorata passando da 0 euro di reddito a un piccolo stipendiuccio. Nonostante ciò guardo i tg e mi lascio assalire dall'ansia, considerando anche la mia precaria situazione lavorativa, e cerco di essere più risparmiosa. Credo che questo meccanismo scatti non solo per me ma per tante altre persone, che la crisi colpisce in modo più o meno forte, e le conseguenze sono, in primis, un atteggiamento più oculato verso le spese in generale. Pertanto le nostre uscite serali al ristorante si sono alquanto diradate. Ma si può davvero rinunciare a una cena in buona compagnia, ai festeggiamenti per compleanni e varie altre occasioni? Certo che no! E allora ecco che in questa caldissima estate le uscite in pizzeria sono state sostituite da feste molto casalinghe ma altrettanto gustose e divertenti, soprattutto se si tratta di feste a tema, per fingere di essere da qualche altra parte nel mondo, visto anche che le vacanze estive di quest'anno saranno abbastanza contentute!
Con questo spirito ci siamo ritrovati a casa di un'amica per un'insolita cena caraibica: per sognare di essere spaparanzati al sole su qualche sperduta isoletta sorseggiando mojito e daiquiri.
Per restare in tema ho sperimentato i miei primi cupcakes e ne sono rimasta soddisfattissima sia per sapore che per aspetto in generale (tenere sempre presenti le mie scarse doti decorative). Qualcuno potrebbe obiettare che i cupcakes non hanno niente a che fare con i Caraibi (e avrebbe pure ragione!) se non fosse che si trattava di Mojito cupcakes!
La tortina è sofficissima e lo sciroppo di menta si trova solo nell'impasto e non è affatto invadente (detto anche da chi non ama follemente la menta come me). Il frosting, appena alcolico, non ha fatto altro che richiamare alla mente il famigerato cocktail. Anche in questo caso però non bisogna abusarne: se con il cocktail si rischia la sbronza, con questi dolcetti si rischiano le taglie forti!!!
Ovviamente la ricetta non è mia (figuriamoci se ho una tale fantasia!) e l'ho presa qui, un'autorità in fatto di cupcakes! Non ho volontariamnente usato il colorante alimentare, che non mi piace utilizzare perciò il mio frosting è rimasto bello bianco anzichè verde!


Mojito cupcakes



MOJITO CUPCAKES

Ingredienti (per 14 cupcakes):
125 g burro a temperatura ambiente
150 g zucchero di canna
200 g farina
2 uova
2 lime (scorza)
1 limone (scorza)
5 cucchiai sciroppo di menta
2 cucchiai rum
1 cucchiaino di lievito
1 pizzico di sale


Frosting al rum:
125 g burro
250 g zucchero a velo
240 g Philadelphia (3 panetti)
3 cucchiai rum

Per le tortine: lavorare il burro molto morbido con le fruste elettriche e quando sarà gonfio e spumoso aggiungere lo zucchero di canna. Continuare a lavorare fino a che non si ottiene una crema soffice. Incorporare le uova una alla volta (non aggiungere la seconda se la prima non si è perfettamente amalgamata), poi aggiungere gradualmente farina, lievito e sale mescolati insieme e setacciati. Aggiungere la scorza grattugiata di lime e limone, lo sciroppo di menta e il rum e mescolare tutto delicatamente con un cucchiaio di legno. Riempire i pirottini di carta per 3/4 e cuocere in forno preriscaldato per 15 minuti a 180°C (fare comunque la prova dello stecchino). Sfornare le tortine e lasciare raffreddare.



Nel frattempo preparare il frosting montando il burro molto morbido con le fruste elettriche e incorporando gradulamente il Philadelphia. Dopo aggiungere lo zucchero a velo e infine il rum e continuare a montare per alcuni minuti. Quando tutto è omogeneo riporre in frigo per almeno 40 minuti per dare più consistenza al frosting (fondamentale soprattutto adesso con questo caldo).
Dopo il raffreddamento riempire la sac-a-poche e guarnire le tortine a piacere ormai fredde. Io ho aggiunto anche un quarto di fettina di lime, giusto per richiamare il sapore dell'impasto (non avevo la menta fresca che ci sarebbe stata benissimo).
Buon appetito!




Con qesta ricetta partecipo al contest di Miei dolci da sogno



Con questa ricetta partecipo al contest di L'officina del cibo


Con questa ricetta partecipo al contest di Lucia