domenica 27 febbraio 2022

Cucina terapeutica (Involtini di branzino e prosciutto)

Succede di non avere voglia. Di tornare a casa la casa e sentirsi svuotati di ogni energia, di non avere nemmeno la forza di pensare a cosa si vuole mangiare. Poi apri il frigo e le vedi, quelle belle fettine di branzino che hai comprato il giorno prima, anche se non sapevi ancora cosa combinarci. Qualcosa inizia a muoversi, l'omino del cervello si risveglia dal suo torpore e qualche vaga idea prende forma. Idee semplici, ovviamente, ma capaci almeno di risolvere la cena.
Ecco l'effetto che mi fa cucinare, anche solo per necessità: mi costringe a pensare, inventare e uscire dallo stato di apatia che spesso mi accompagna tutto il giorno. Un hobby, si, ma che ha degli indubbi effetti positivi su tutta la famiglia!



INVOLTINI di BRANZINO e PROSCIUTTO alle NOCCIOLE 

Ingredienti (per 2 persone):
300 g carpaccio di branzino (senza pelle né lische)
100g prosciutto crudo
30 g granella di nocciole 
Olio evo 
Sale 

Stendere bene le fette di carpaccio e adagiarvi sopra, ben stesa, una o più fette di prosciutto. Arrotolare strettamente il tutto fino a formare un involtino, poi fermatelo con uno stuzzicadenti. Ungere uniformemente la superficie degli involtini con poco olio evo (io mi aiuto con un pennello da cucina), poi passarli nella granella di nocciole. Salare leggermente e infornare dentro una teglia a 200°C per 10-15 minuti, girandoli a metà cottura. Servire caldi o tiepidi accompagnati da una fresca insalatina. 
Buon appetito!

giovedì 17 febbraio 2022

Effetto pandemia (Frittelle di riso)

Partiamo da un semplice assioma: io non friggo. Mai. Troppa untuosità da ripulire, troppa puzza a giro per casa e no, non basta chiudere la porta: la cucina è un open space con il salotto e il divano tappezzato di stoffa è veramente troppo vicino ai fornelli. E poi troppe calorie e troppi sensi di colpa dopo un piatto di fritto. Quindi io non friggo. 
Poi è arrivata la pandemia. E i lockdown. E mentre tutta Italia imparava a panificare e si accapigliava per l'ultimo panetto di lievito di birra, io, nella noia della reclusione forzata, ho iniziato a friggere. Ho iniziato timidamente, con la salvia dell'orto, poi sono passata alle acciughe, alle verdure, alla mozzarella in carrozza e, per finire, le frittelle di riso. 
Bene. La ricetta di oggi è il risultato del lockdown da pandemia. Come si suole dire "non tutto il male viene per nuocere" e le frittelle di riso sono veramente superlative, soprattutto nel periodo di carnevale! 😉



FRITTELLE di RISO

Ingredienti:
250 g riso originario 
1 l di latte (per me parzialmente scremato)
1 bicchiere di acqua 
80-100 g zucchero semolato (+ altro per decorazione)
La scorza di un'arancia
2 uova intere 
Sale 
1 tazzina di vinsanto 
1 tazzina di brandy 
Farina 00
yogurt greco (facoltativo)
Olio di semi per friggere (io di semi di girasole)

In una pentola capiente porre il riso, il latte, l'acqua, lo zucchero, un cucchiaino di sale e la scorza di arancia in un unico pezzo, tutto a freddo. Portare a ebollizione, poi abbassare la fiamma al minimo e incoperchiare parzialmente. Lasciare cuocere circa 45 minuti, mescolando di tanto in tanto per evitare che il riso si attacchi al fondo della pentola: alla fine il riso dovrà essere ben cotto (ma non sfatto!) e il liquido quasi del tutto assorbito. Se il riso si asciugasse troppo in cottura, aggiungere acqua calda. A cottura ultimata togliere la scorza di arancia dalla pentola e lasciare raffreddare completamente. A questo proposito consiglio di cuocere il riso un giorno prima.
Quando il riso è raffreddato aggiungere il brandy, il vinsanto, i tuorli delle uova e mezzo vasetto di yogurt greco (facoltativo) per ammorbidire l'impasto e mescolare energicamente. Aggiungere anche 4-5 cucchiai di farina. Se non si aggiunge lo yogurt ne bastano 2-3 cucchiai e in ogni caso dipende da quanto liquido ha assorbito il riso, cosa che sarà ben visibile in cottura.
Montare a neve ben ferma gli albumi rimasti e incorporarli delicatamente al riso. A questo punto l'impasto è pronto per la frittura.
Scaldare l'olio (abbondante. Deve essere profondo per tuffarci letteralmente le frittelle) in un tegame dai bordi alti: è pronto quando buttandoci un pizzico di farina questa sfrigola copiosamente. Prelevare poco impasto con un cucchiaio e versare direttamente nell'olio bollente aiutandosi con un altro cucchiaio. Attenzione: cuocere poche frittelle alla volta per evitare che la temperatura dell'olio si abbassi! Far cuocere le frittelle su tutti i lati fino a che la superficie non sarà leggermente brunita: occorreranno circa 4 minuti.
Se le frittelle dovessero aprirsi e appiattirsi significa che l'impasto è troppo morbido e occorre aggiungere altra farina, fino a che in cottura non mantengono una forma più o meno tondeggiante. 
Una volta cotte scolare le frittelle dall'olio di cottura con l'aiuto di una schiumarola e asciugarle su carta assorbente, poi rotolarle bene in abbondante zucchero semolato.
Servire calde o fredde, a piacere, e godete!
Buon appetito!

N.B.1: mio babbo aggiunge sempre all'impasto abbondanti uvette ammollate nel rum e pinoli ma i miei congiunti non gradiscono (mannaggia a loro!)

N.B.2: a me piace usare il riso originario perché ha il chicco piccolo e tondo e ben si adatta a questo tipo di preparazione ma niente vieta di usare altre varietà come arborio o roma o baldo. Da evitare i risi poco amidacei e a chicco lungo come il basmati. 

N.B.3: Per aromatizzare io uso solo la scorza di arancia ma niente vieta di usare anche la scorza di limone (che però non piace al mio bimbo) o della vaniglia, per un gusto più dolce.







mercoledì 9 febbraio 2022

In agguato (Insalata di arance, finocchio, cipollotti e salmone)

Succede quasi ogni giorno: parcheggio l'auto davanti casa e, mentre mi accingo a salire le scale per arrivare al portone, all'improvviso, spunta mio suocero, che sembra sempre stia lì ad aspettarmi per farmi prendere un colpo. "Nell'orto ci sono da cogliere....(cavoli, broccoli, rape, finocchi.....vegetali in generali)!"
Ora, a parte che non so quanto le mie coronarie potranno resistere a questi agguati, credo che mio suocero mi abbia scambiata per una sorta di gigantesco e famelico coniglio, capace di ingurgitare quantità tali di vegetali da far impallidire anche un vegano.
Adesso, per esempio, è il momento dei finocchi e allora via, che ogni giorno mi ricorda che-li-devo-andare-a-cogliere-che-altrimenti-poi-si-ghiacciano-se-fa-troppo-freddo-e-diventano-duri-se-crescono-troppo-oppure-marciscono-se-piove-troppo. E io, che sono gentile (e solitamente affamata) mi lascio "infinocchiare"!
E mangio finocchi! In tutti  modi possibili, perchè altrimenti sai che noia finocchi tutti i giorni! 
Mi piacciono molto crudi, croccanti, in insalata e nella versione di oggi costituiscono un veloce e pratico secondo piatto (con del pane in accompagnamento addirittura un fantastico piatto unico), bello e colorato da vedere, buono da mangiare e molto sano!




INSALATA  di ARANCE, FINOCCHI, CIPOLLOTTI e SALMONE

Ingredienti (per 2 persone):
1 grosso finocchio
1 arancia
1 cipollotto fresco
200 g di salmone affumicato
olio evo
sale
pepe nero

Pulire molto bene il finocchio sotto acqua corrente, poi affettarlo molto sottile, usando magari una mandolina. Pelare l'arancia al vivo e affettarla a proprio piacere. Affettare anche il cipollotto. Riunire tutto in una terrina e condire con un filo di buon olio evo, un pizzico di sale e del pepe nero appena macinato.
Disporre l'insalata sul piatto di portata e guarnire con le fette di salmone affumicato.
Servire subito.
Buon appetito!

N.B.: Non è necessario usare aceto per condire ulteriormente l'insalata poichè l'arancia fornirà il giusto grado di acidità.