-6.
Tra esattamente sei giorni, a quest'ora, mi troverò in volo e, per la prima volta, starò sorvolando l'oceano.
Sono ormai più di 4 mesi che studiamo, organizziamo, tramiamo nell'ombra e finalmente siamo pronti.
Per me è ancora difficile capacitarmi di questo incredibile viaggio fuori stagione. Per lungo tempo ho continuato a usare il condizionale "dovremmo partire", "prenderemmo 2 auto", "andremmo", "faremmo"... perchè mi sembra tutt'ora impossibile. Ho taciuto fino a ora per scaramanzia (perchè io alla sfiga non ci credo, però non si sa mai!). Eppure ormai è cosa certa: documenti, biglietti, prenotazioni... è tutto fatto. Per una volta si è presentata un'occasione straordinaria e abbiamo saputo coglierla. Anzi, a dir la verità l'abbiamo colta in molti perchè siamo in 8. 8 amici...praticamente come andare in gita, solo che ormai siamo tutti ultra-trentenni e decisamente più citrulli di quando eravamo teenager (almeno per quanto mi riguarda). Secondo me ci aspettano scene da barzelletta!
A proposito: non ho ancora detto dove vado! In FLORIDA!!!
Per 11 giorni voglio dimenticarmi di tutto e scorrazzare attraverso il Sunshine State: Miami, Florida Keys Islands, Everglades, Cape Canaveral, Orlando (con ovvia tappa al parco Universal di Harry Potter!) e chissà cos'altro mi aspetta. E' un sogno che si avvera! Ancora adesso se in tv vedo o sento parlare di Miami il mio pensiero istintivo è "Cavolo che viaggione, come sarebbe bello andarci!"...beh, stavolta ci vado davvero!
Saluto l'Italia e il freddo con una ricetta deliziosa, sorprendente (non pensavo assolutamente mi sarebbe venuta così bene) che più autunnale non si può. Sembra una classica torta al cioccolato ma attenzione: è totalmente gluten-free grazie alla farina di castagne che conferisce un sapore pieno e inconfondibile. La consistenza è sofficissima, umida e scioglievole: difficile da descrivere ma va giù che è una meraviglia! Si conserva ottimamente per svariati giorni e secondo me dà il massimo se accompagnata da panna montata. Può costituire anche un'ottima base da farcire, magari con crema di marroni o ganache al cioccolato. Magari provo al mio rientro!
Se non riuscirò a postare nient'altro saluto tutti quanti e....buon viaggio a me!
TORTA di CASTAGNE e CIOCCOLATO
Ingredienti:
300 g farina di castagne
150 g zucchero
85 g burro
3 uova
250 ml latte intero
150 g cioccolato fondente
1 bustina di vanillina
1 bustina di lievito
1/2 bicchierino di rum
Separare i tuorli dagli albumi e montare molto bene i primi con lo zucchero e la vanillina fino a farli diventare chiari e spumosi (io uso le mie fidate fruste elettriche).
Sciogliere il burro, lasciarlo intiepidire e aggiungerlo lentamente all'impasto di uova continuando a mescolare con le fruste. sempre lentamente e continuando a mescolare, aggiungere anche il latte.
Mescolare la farina di castagne con il lievito e aggiungerla gradualmente all'impasto.
Sciogliere il cioccolato molto dolcemente (possibilmente a bagnomaria) e dopo averlo lasciato intiepidire, aggiungerlo all'impasto insieme al rum e amalgamare bene.
Montare a neve ben ferma gli albumi e incorporarli delicatamente all'impasto con movimenti dal basso verso l'alto.
Imburrare e infarinare uno stampo a cerniera a bordi alti da 21 cm di diametro e infornare a 180°C per 40 minuti (fare comunque la prova stecchino perchè la torta è molto umida). Sfornare e lasciare raffreddare prima di aprire lo stampo. Servire accompagnata da panna montata.
Buon appetito!
Con questa ricetta partecipo al contest di Zucchero & farina e le auguro buon compleanno.
venerdì 9 novembre 2012
giovedì 1 novembre 2012
La zuppa delle streghe
"Tremate, tremate, le streghe son tornate..."
Anche per quest'anno è ormai trascorsa la notte-horror per eccellenza, con le sue zucche, dolcetto-scherzetto, streghe-vampiri&Co.
Per l'occasione avevo deciso di uscire con le amiche, truccata in modo assurdo, per andare a sganzarmi un po', ma la mia cervicale ha deciso diversamente: voleva restare a casa! Ho dovuto ripiegare su una cena coi miei, anche se non ho rinunciato al trucco assurdo e stravagante, tanto che facevo una seria concorrenza alle bambine travestite da strega presenti al ristorante!
Certo è che è stata veramente una notte da streghe con il freddo e la pioggia! Ma cosa mangeranno mai le streghe??? Qualcosa di orripilante, tipo questa zuppa?
Ma siamo sicuri che non sia buona? Io l'ho provata: il gusto è particolare e speziato ma mi è sembrata piuttosto buona! ;-)
Ho utilizzato le carote viola che non avevo mai visto, nè assaggiato: il sapore non mi è sembrato particolarmente diverso dalle solite carote arancioni, ma il colore...quello si che è diverso e adatto alle streghe! Facendo qualche ricerca ho anche scoperto che le carote viola sono quelle originali, mentre quelle arancioni sono frutto di una modificazione genetica operata nel '700 da agricoltori olandesi particolarmente devoti alla dinastia regnante degli Orange: per questo hanno iniziato ad incrociare la carota viola (originaria dell'Afganistan) con altre varietà fino a che non è stata ottenuta la varietà arancione, che poi è diventata talmente popolare da soppiantare quella viola.
VELLUTATA SPEZIATA di CAROTE VIOLA
Ingredienti (per 3 persone):
4 grosse carote viola
1 scalogno
1 piccola patata
2 cucchiai di semi di cumino
1 cucchiaio di semi di coriandolo
cannella in polvere
600 ml di brodo vegetale
yoghurt bianco magro
olio evo
sale, pepe nero
Affettare lo scalogno e farlo appassire in una pentola con un paio di cucchiai di olio evo, una punta di cucchiaino di cannella in polvere e i semi di cumino e di coriandolo precedentemente pestati in un mortaio. Sbucciare la patata, raschiare le carote e tagliare tutto a tocchetti. Quando lo scalogno è diventato lucido e trasparente aggiungere la patata e le carote e lasciare insaporire il tutto alcuni minuti. Aggiungere il brodo caldo tutto in una volta e far prendere il bollore, poi incoperchiare, abbassare il fuoco e lasciare cuocere lentamente circa mezz'ora (le verdure devono essere cotte e morbide). Verso fine cottura salare e pepare a piacere. Frullare con il pimer a immersione fino a ridurre tutto in una crema omogenea. Accompagnare con yoghurt bianco leggermente salato: la sua acidità ben contrasta il sapore dolce della carota e delle spezie utilizzate. Servire calda.
Buon appetito!
Con questa ricetta partecipo al contest di Radici di zenzero
Con questa ricetta partecipo al contest di L'emporio 21 sulle spezie in collaborazione con il Mercato del Gusto
Anche per quest'anno è ormai trascorsa la notte-horror per eccellenza, con le sue zucche, dolcetto-scherzetto, streghe-vampiri&Co.
Per l'occasione avevo deciso di uscire con le amiche, truccata in modo assurdo, per andare a sganzarmi un po', ma la mia cervicale ha deciso diversamente: voleva restare a casa! Ho dovuto ripiegare su una cena coi miei, anche se non ho rinunciato al trucco assurdo e stravagante, tanto che facevo una seria concorrenza alle bambine travestite da strega presenti al ristorante!
Certo è che è stata veramente una notte da streghe con il freddo e la pioggia! Ma cosa mangeranno mai le streghe??? Qualcosa di orripilante, tipo questa zuppa?
Ma siamo sicuri che non sia buona? Io l'ho provata: il gusto è particolare e speziato ma mi è sembrata piuttosto buona! ;-)
Ho utilizzato le carote viola che non avevo mai visto, nè assaggiato: il sapore non mi è sembrato particolarmente diverso dalle solite carote arancioni, ma il colore...quello si che è diverso e adatto alle streghe! Facendo qualche ricerca ho anche scoperto che le carote viola sono quelle originali, mentre quelle arancioni sono frutto di una modificazione genetica operata nel '700 da agricoltori olandesi particolarmente devoti alla dinastia regnante degli Orange: per questo hanno iniziato ad incrociare la carota viola (originaria dell'Afganistan) con altre varietà fino a che non è stata ottenuta la varietà arancione, che poi è diventata talmente popolare da soppiantare quella viola.
VELLUTATA SPEZIATA di CAROTE VIOLA
Ingredienti (per 3 persone):
4 grosse carote viola
1 scalogno
1 piccola patata
2 cucchiai di semi di cumino
1 cucchiaio di semi di coriandolo
cannella in polvere
600 ml di brodo vegetale
yoghurt bianco magro
olio evo
sale, pepe nero
Affettare lo scalogno e farlo appassire in una pentola con un paio di cucchiai di olio evo, una punta di cucchiaino di cannella in polvere e i semi di cumino e di coriandolo precedentemente pestati in un mortaio. Sbucciare la patata, raschiare le carote e tagliare tutto a tocchetti. Quando lo scalogno è diventato lucido e trasparente aggiungere la patata e le carote e lasciare insaporire il tutto alcuni minuti. Aggiungere il brodo caldo tutto in una volta e far prendere il bollore, poi incoperchiare, abbassare il fuoco e lasciare cuocere lentamente circa mezz'ora (le verdure devono essere cotte e morbide). Verso fine cottura salare e pepare a piacere. Frullare con il pimer a immersione fino a ridurre tutto in una crema omogenea. Accompagnare con yoghurt bianco leggermente salato: la sua acidità ben contrasta il sapore dolce della carota e delle spezie utilizzate. Servire calda.
Buon appetito!
Con questa ricetta partecipo al contest di Radici di zenzero
Con questa ricetta partecipo al contest di L'emporio 21 sulle spezie in collaborazione con il Mercato del Gusto
martedì 30 ottobre 2012
E giunse l'autunno
Se fino ad ora abbiamo goduto di un autunno fittizio, infine è giunto anche l'autunno sostanziale con le sue piogge e il cielo scuro e grigio. Inevitabile. L'importante è non lasciarsi scoraggiare dal grigiume e coglierne i lati positivi: non posso più indossare magliette come la scorsa settimana? Poco male: tiro fuori dall'armadio i miei fashionissimi cappottini e gli stivali. E mentre fuori dalla mia porta infuria una pioggia fredda e insistente da due giorni, mi viene da domandarmi: in questo momento, in quale altro luogo potrei stare così bene se non a casa mia, all'asciutto, con il calore dei fornelli accesi e un bel libro mentre mi rannicchio sotto il mio plaid zebrato? In fondo ogni stagione porta con sè lati positivi e negativi, basta saperli vedere. ;-)
E per riscaldare gli animi e contrastare il freddo pungente ecco un piatto decisamente "hot", che di certo sarebbe controindicato in estate!
Ho utilizzato la verza e l'ultimo peperone dell'orto, per evidenziare il passaggio di consegne dall'estate all'autunno e la mia amata 'nduja per dare più carattere al tutto. E' un contorno molto ricco, che accompagna molto bene carne di ogni tipo semplicemente grigliata, ma può essere utilizzato anche per farcire dei bei crostoni di pane abbrustolito. E la cena è pronta...anche se fuori piove!
PADELLATA di VERZA e PEPERONI PICCANTE
Ingredienti (per 6 persone):
1 verza
60 g 'nduja
60 g pancetta tesa in una sola fetta
1 peperone rosso
1 cipolla rossa
1 spicchio d'aglio
olio evo
sale
Affettare la cipolla molto sottile e farla soffriggere insieme all'aglio sbucciato e schiacciato con 3 cucchiai di olio evo fino a che non è trasparente (attenzione a non farla bruciare), poi aggiungere la 'nduja e farla sciogliere dolcemente nel soffritto a fuoco basso. Aggiungere anche la pancetta tagliata a dadini. Nel frattempo affettare la verza a listarelle, eliminando le parti più dure. Togliere il picciolo al peperone ed eliminare i semi e i filamenti bianchi al suo interno, poi tagliarlo anch'esso a listarelle. Eliminare l'aglio, salare (poco, la 'nduja e la pancetta sono già molto saporite) e versare il peperone e la verza nel tegame insieme al soffritto. Stufare tutto a fuoco medio per almeno mezz'ora aggiungendo eventualmente acqua calda nel caso il fondo di cottura si asciugasse troppo. Il contorno è pronto quando la verza è morbida.
Buon appetito!
E per riscaldare gli animi e contrastare il freddo pungente ecco un piatto decisamente "hot", che di certo sarebbe controindicato in estate!
Ho utilizzato la verza e l'ultimo peperone dell'orto, per evidenziare il passaggio di consegne dall'estate all'autunno e la mia amata 'nduja per dare più carattere al tutto. E' un contorno molto ricco, che accompagna molto bene carne di ogni tipo semplicemente grigliata, ma può essere utilizzato anche per farcire dei bei crostoni di pane abbrustolito. E la cena è pronta...anche se fuori piove!
PADELLATA di VERZA e PEPERONI PICCANTE
Ingredienti (per 6 persone):
1 verza
60 g 'nduja
60 g pancetta tesa in una sola fetta
1 peperone rosso
1 cipolla rossa
1 spicchio d'aglio
olio evo
sale
Affettare la cipolla molto sottile e farla soffriggere insieme all'aglio sbucciato e schiacciato con 3 cucchiai di olio evo fino a che non è trasparente (attenzione a non farla bruciare), poi aggiungere la 'nduja e farla sciogliere dolcemente nel soffritto a fuoco basso. Aggiungere anche la pancetta tagliata a dadini. Nel frattempo affettare la verza a listarelle, eliminando le parti più dure. Togliere il picciolo al peperone ed eliminare i semi e i filamenti bianchi al suo interno, poi tagliarlo anch'esso a listarelle. Eliminare l'aglio, salare (poco, la 'nduja e la pancetta sono già molto saporite) e versare il peperone e la verza nel tegame insieme al soffritto. Stufare tutto a fuoco medio per almeno mezz'ora aggiungendo eventualmente acqua calda nel caso il fondo di cottura si asciugasse troppo. Il contorno è pronto quando la verza è morbida.
Buon appetito!
sabato 20 ottobre 2012
Non tutti sanno che...
Ho sempre avuto difficoltà ad argomentare. La cosa potrà sembrare strana, dato il mio infinito sproloquiare su questo blog, ma è così: a scuola i miei temi raramente superavano le 2 colonne e venivano solitamente scritti furiosamente nell'ultima mezz'ora del tempo concesso. Non è che mi manchino le idee, è solo che mi risulta difficile tradurle in parole coerenti fra loro. Date le premesse ci si potrebbe chiedere come mi è venuto in mente di lanciarmi in questa avventura da blogger e la risposta è sempre lui: il maschio alfa.
Perchè è lui il vero letterato della coppia: lettore accanito di tomi immensi, aspirante scrittore, mio personale editor, nonchè blogger (pure lui!) di cinema, libri e musica prevalentemente. Voglio fargli un po' di pubblicità, quindi ecco il link: http://mygreendarling.blogspot.it/ e voglio anche dire che nel prossimo numero della rivista "Il mucchio selvaggio" è pubblicato un suo racconto che ha vinto il concorso indetto dalla rivista stessa. Ne siamo strafelici!
Nel corso degli anni ha cercato di trasferirmi la sua passione per la scrittura così, alla fine, mi ha convinto a condividere le ricette che preparo (e di cui spesso mi veniva richiesta la ricetta) e a dare un tocco personale al blog scrivendo qualcosa, che è anche un ottimo modo per mantenere in esercizio la grammatica e l'italiano in generale.
La ricetta di oggi quindi è dedicata a colui che mi ha spinta ad iniziare a scrivere in modo che non diventi "un'analfabeta di ritorno", come diceva sempre il nostro professore di italiano. In effetti i biscotti di oggi somigliano molto al mio compagno: esteriormente hanno un aspetto duro, scontroso e sembrano dei sassi screpolati ma è solo timidezza perchè l'interno è incredibilmente morbido, scioglievole, dolce ma con il carattere forte del cioccolato fondente e poi la nota fresca e sorprendente data dalla menta, che stupisce senza coprire il resto. Magari potranno non essere perfetti ma a me piacciono esattamente così!
MINT-CHOCOLATE CRINKLES
Ingredienti (per circa 20 biscotti):
100 g cioccolato fondente
60 g zucchero
1 uovo
40 g burro
125 g farina
15 g cacao amaro
3 cucchiai sciroppo di menta
1 bustina di vanillina
1 punta di cucchiaio di lievito per dolci
sale
zucchero
zucchero a velo
Setacciare la farina con il lievito, il cacao e un pizzico di sale. Spezzettare il cioccolato e scioglierlo a bagnomaria: quando è fuso togliere dalla fiamma, aggiungere il burro a pezzetti e mescolare con una spatola fino a che non si è ottenuto un composto lucido e omogeneo. Lasciare intiepidire.
A parte montare l'uovo con lo zucchero fino a che non è gonfio e spumoso, unire la vanillina, lo sciroppo di menta e il composto di cioccolato e burro. A questo punto aggiungere anche le polveri, gradualmente e mescolare fino a che non sono state completamente assorbite. Risultra un impasto piuttosto morbido. Coprire la ciotola con pellicola e far riposare in frigo almeno un'ora (in questo modo l'impasto si rassoda). Dopo il riposo l'impasto risulta decisamente più consistente ed è lavorabile. Prelevare il composto ottenuto con le mani, formare palline di circa 2/2.5 cm di diametro e schiacciarle leggermente ai "poli". Passare le palline prima nello zucchero semolato e poi nello zucchero a velo. Adagiare le palline ottenute (con queste dosi ho ottenuto circa 20 biscotti) su una teglia rivestita di carta da forno e far riposare ancora in frigo per circa 15 minuti. Cuocere in forno preriscaldato a 170°C per 9 minuti (sfornare appena si formano le crettature in superficie): in questo modo il cuore resta morbido e scioglievole. Appena sfornati sembrano crudi tanto sono morbidi ma basta lasciarli raffreddare per ottenere la consistenza perfetta.
Buon appetito!
Perchè è lui il vero letterato della coppia: lettore accanito di tomi immensi, aspirante scrittore, mio personale editor, nonchè blogger (pure lui!) di cinema, libri e musica prevalentemente. Voglio fargli un po' di pubblicità, quindi ecco il link: http://mygreendarling.blogspot.it/ e voglio anche dire che nel prossimo numero della rivista "Il mucchio selvaggio" è pubblicato un suo racconto che ha vinto il concorso indetto dalla rivista stessa. Ne siamo strafelici!
Nel corso degli anni ha cercato di trasferirmi la sua passione per la scrittura così, alla fine, mi ha convinto a condividere le ricette che preparo (e di cui spesso mi veniva richiesta la ricetta) e a dare un tocco personale al blog scrivendo qualcosa, che è anche un ottimo modo per mantenere in esercizio la grammatica e l'italiano in generale.
La ricetta di oggi quindi è dedicata a colui che mi ha spinta ad iniziare a scrivere in modo che non diventi "un'analfabeta di ritorno", come diceva sempre il nostro professore di italiano. In effetti i biscotti di oggi somigliano molto al mio compagno: esteriormente hanno un aspetto duro, scontroso e sembrano dei sassi screpolati ma è solo timidezza perchè l'interno è incredibilmente morbido, scioglievole, dolce ma con il carattere forte del cioccolato fondente e poi la nota fresca e sorprendente data dalla menta, che stupisce senza coprire il resto. Magari potranno non essere perfetti ma a me piacciono esattamente così!
MINT-CHOCOLATE CRINKLES
Ingredienti (per circa 20 biscotti):
100 g cioccolato fondente
60 g zucchero
1 uovo
40 g burro
125 g farina
15 g cacao amaro
3 cucchiai sciroppo di menta
1 bustina di vanillina
1 punta di cucchiaio di lievito per dolci
sale
zucchero
zucchero a velo
Setacciare la farina con il lievito, il cacao e un pizzico di sale. Spezzettare il cioccolato e scioglierlo a bagnomaria: quando è fuso togliere dalla fiamma, aggiungere il burro a pezzetti e mescolare con una spatola fino a che non si è ottenuto un composto lucido e omogeneo. Lasciare intiepidire.
A parte montare l'uovo con lo zucchero fino a che non è gonfio e spumoso, unire la vanillina, lo sciroppo di menta e il composto di cioccolato e burro. A questo punto aggiungere anche le polveri, gradualmente e mescolare fino a che non sono state completamente assorbite. Risultra un impasto piuttosto morbido. Coprire la ciotola con pellicola e far riposare in frigo almeno un'ora (in questo modo l'impasto si rassoda). Dopo il riposo l'impasto risulta decisamente più consistente ed è lavorabile. Prelevare il composto ottenuto con le mani, formare palline di circa 2/2.5 cm di diametro e schiacciarle leggermente ai "poli". Passare le palline prima nello zucchero semolato e poi nello zucchero a velo. Adagiare le palline ottenute (con queste dosi ho ottenuto circa 20 biscotti) su una teglia rivestita di carta da forno e far riposare ancora in frigo per circa 15 minuti. Cuocere in forno preriscaldato a 170°C per 9 minuti (sfornare appena si formano le crettature in superficie): in questo modo il cuore resta morbido e scioglievole. Appena sfornati sembrano crudi tanto sono morbidi ma basta lasciarli raffreddare per ottenere la consistenza perfetta.
Buon appetito!
martedì 9 ottobre 2012
Mal comune, mezzo gaudio?
Quando, una delle prime mattine di autunno, il maschio alfa si sveglia e ti comunica con voce gracchiante che ha un po' di mal di gola, tu sai già che ne pagherai le conseguenze molto presto. Detto, fatto: stamattina mi sono alzata con la gola in fiamme, naso tappato, voce da oltretomba e aspetto da sopravvissuta a una esplosione nucleare. Penso che chiunque abbia inventato gli zombie si sia ispirato a qualcuno con un pesante raffreddore! Siamo una bella coppia... non c'è che dire! Quando eravamo più giovincelli e rampanti la sera brindavamo con mojito e cosmopolitan: ieri sera ci siamo guardati negli occhi lucidi semi-influenzati e abbiamo amabilmente condiviso una aspirina effervescente prima di andare a dormire. Le nuove frontiere del romanticismo!
Con la difficoltà di respirazione anche mangiare diventa faticoso, quindi cosa c'è di più adatto di una calda e corroborante zuppa? Questa versione è sempre stata preparata da mia mamma ma devo ammettere che sono molto soddisfatta del risultato. Semplice e buona: un vero toccasana.
ZUPPA di CIPOLLE
Ingredienti (per 4 persone):
4 cipolle bianche
1 carota
1 costola di sedano
1 patata
2 spicchi d'aglio
prezzemolo
3 cucchiai farina integrale
noce moscata
olio evo
sale, pepe nero
pane toscano
Formaggio Asiago (o pecorino fresco)
Preparare un brodo vegetale con la carota raschiata, la patata sbucciata, la costola di sedano, una cipolla, un mazzetto di prezzemolo e un litro e mezzo di acqua. Lasciare sobbollire un paio d'ore. Nel frattempo affettare le restanti cipolle e soffriggerle con 4 cucchiai di olio, gli spicchi d'aglio sbucciati e schiacciati e poca acqua (in modo che non si brucino) fino a che non sono morbide. Salare e pepare a piacere durante la cottura.Quando il brodo è pronto frullare tutto con il pimer a immersione e tenere in caldo. Scaldare una pentola e tostarvi la farina a fiamma alta per un paio di minuti al massimo, poi iniziare ad aggiungere gradualmente il brodo caldo mescolando velocemente con una frusta perchè non si formino grumi. Una volta terminato il brodo aggiungere le cipolle stufate (dopo aver eliminato gli spicchi d'aglio) e lasciare insaporire una decina di minuti a fiamma media. Aggiungere una macinata di noce moscata e aggiustare di sale.Servire calda accompagnata con crostini di pane toscano farciti con qualche fettina sottile di formaggio e tostati in forno 5 minuti. Io ho usato l'Asiago, che ci stava splendidamente (il connubio cipolle-formaggio? Godurioso!), ma credo che anche un pecorino poco stagionato sarebbe un valido sostituto.
Buon appetito!
Con la difficoltà di respirazione anche mangiare diventa faticoso, quindi cosa c'è di più adatto di una calda e corroborante zuppa? Questa versione è sempre stata preparata da mia mamma ma devo ammettere che sono molto soddisfatta del risultato. Semplice e buona: un vero toccasana.
ZUPPA di CIPOLLE
Ingredienti (per 4 persone):
4 cipolle bianche
1 carota
1 costola di sedano
1 patata
2 spicchi d'aglio
prezzemolo
3 cucchiai farina integrale
noce moscata
olio evo
sale, pepe nero
pane toscano
Formaggio Asiago (o pecorino fresco)
Preparare un brodo vegetale con la carota raschiata, la patata sbucciata, la costola di sedano, una cipolla, un mazzetto di prezzemolo e un litro e mezzo di acqua. Lasciare sobbollire un paio d'ore. Nel frattempo affettare le restanti cipolle e soffriggerle con 4 cucchiai di olio, gli spicchi d'aglio sbucciati e schiacciati e poca acqua (in modo che non si brucino) fino a che non sono morbide. Salare e pepare a piacere durante la cottura.Quando il brodo è pronto frullare tutto con il pimer a immersione e tenere in caldo. Scaldare una pentola e tostarvi la farina a fiamma alta per un paio di minuti al massimo, poi iniziare ad aggiungere gradualmente il brodo caldo mescolando velocemente con una frusta perchè non si formino grumi. Una volta terminato il brodo aggiungere le cipolle stufate (dopo aver eliminato gli spicchi d'aglio) e lasciare insaporire una decina di minuti a fiamma media. Aggiungere una macinata di noce moscata e aggiustare di sale.Servire calda accompagnata con crostini di pane toscano farciti con qualche fettina sottile di formaggio e tostati in forno 5 minuti. Io ho usato l'Asiago, che ci stava splendidamente (il connubio cipolle-formaggio? Godurioso!), ma credo che anche un pecorino poco stagionato sarebbe un valido sostituto.
Buon appetito!
domenica 7 ottobre 2012
Globalizzazione
E' ricominciata la stagione dei cavoli nell'orto e io ne sto già approfittando ampiamente: verze, cappucci cavolfiori... tutti deliziosi.
Per utilizzare un piccolo cavolo cappuccio stavolta ho preparato la mitica insalata di cavolo (o coleslow), un classico della cucina americana. L'ho assaggiata per la prima volta questa estate, durante la nostra vacanza a Budapest. A Budapest???? E che c'entra la coleslow con Budapest? Niente, ovviamente, non fosse per il fatto che il primo impatto con la città è stato piuttosto traumatico: poche indicazioni e tutte in ungherese (chiunque capisca questa lingua ha tutto il mio rispetto), cartine non aggiornate, non trovavamo la metro, il bancomat, il bus navetta... E' stata una fatica raggiungere il centro città come non mi era mai capitato. Eravamo stanchi e un po' scoraggiati e appena giunti in prossimità dell'albergo abbiamo sentito il bisogno di rifocillarci, così ci siamo rifugiati in un noto e rassicurante Kentucky Fried Chicken.
Lo so che di solito faccio la salutista, che non mangia porcherie e snobba i fast food ma le alette di pollo fritte del KFC mi mandano letteralmente fuori di testa e non perdiamo mai l'occasione, all'estero (visto che solo in Italia non esiste!), di sbafarci inaudite quantità di untissimo pollo fritto. Budapest non ha fatto eccezione solo che stavolta, insieme al pollo al colesterolo, veniva servita anche una ignota piccola scatolina con all'interno una specie di insalatina condita da una salsa bianca. Il temerario maschio alfa si è comportato da vero cavaliere ("Prima le signore!") e mi ha caldamente invitato ad assaggiare per prima, per scoprire cosa fosse. E' stato lì che ho avuto la rivelazione: insalata di cavolo! Da allora, quando c'è un cavolo cappuccio a giro per casa, non riusciamo a fare a meno di prepararla perchè è davvero buona e saporita, un contorno speciale per wurstel e salsicce alla griglia (ma non solo)!
L'unica cosa strana è che quando la mangio, invece di pensare a New York o Chicago o San Francisco mi viene in mente Budapest!!! Magari in futuro le cose cambieranno, anche perchè conto di assaggiare presto l'originale coleslow. Ma questa è un'altra storia...
INSALATA di CAVOLO (COLESLOW)
Ingredienti (per 4 persone):
350 g cavolo cappuccio
1 carota
1 cipollotto fresco
125 g yoghurt bianco magro
2 cucchiai di maionese
1 cucchiaio di senape
1 cucchiaio di aceto di vino
1 cucchiaio di zucchero
erba cipollina fresca
sale, pepe nero
Per prima cosa occorre preparare la salsa: riunire in una terrina lo yoghurt, la maionese, la senape, l'aceto, lo zucchero, un a presa di sale e pepe nero appena macinato in quantità a piacere. Aggiungere anche un mazzetto di erba cipollina finemente tritata e mescolare tuttto fino a che non è omogenea. Affettare molto sottilmente il cavolo e il cipollotto. Grattugiare la carota (dopo averla raschiata) con la grattugia a fori larghi e mischiarla con il cavolo e il cipollotto. Condire l'insalata ottenuta con la salsina preparata e servire.
Buon appetito!
Per utilizzare un piccolo cavolo cappuccio stavolta ho preparato la mitica insalata di cavolo (o coleslow), un classico della cucina americana. L'ho assaggiata per la prima volta questa estate, durante la nostra vacanza a Budapest. A Budapest???? E che c'entra la coleslow con Budapest? Niente, ovviamente, non fosse per il fatto che il primo impatto con la città è stato piuttosto traumatico: poche indicazioni e tutte in ungherese (chiunque capisca questa lingua ha tutto il mio rispetto), cartine non aggiornate, non trovavamo la metro, il bancomat, il bus navetta... E' stata una fatica raggiungere il centro città come non mi era mai capitato. Eravamo stanchi e un po' scoraggiati e appena giunti in prossimità dell'albergo abbiamo sentito il bisogno di rifocillarci, così ci siamo rifugiati in un noto e rassicurante Kentucky Fried Chicken.
Lo so che di solito faccio la salutista, che non mangia porcherie e snobba i fast food ma le alette di pollo fritte del KFC mi mandano letteralmente fuori di testa e non perdiamo mai l'occasione, all'estero (visto che solo in Italia non esiste!), di sbafarci inaudite quantità di untissimo pollo fritto. Budapest non ha fatto eccezione solo che stavolta, insieme al pollo al colesterolo, veniva servita anche una ignota piccola scatolina con all'interno una specie di insalatina condita da una salsa bianca. Il temerario maschio alfa si è comportato da vero cavaliere ("Prima le signore!") e mi ha caldamente invitato ad assaggiare per prima, per scoprire cosa fosse. E' stato lì che ho avuto la rivelazione: insalata di cavolo! Da allora, quando c'è un cavolo cappuccio a giro per casa, non riusciamo a fare a meno di prepararla perchè è davvero buona e saporita, un contorno speciale per wurstel e salsicce alla griglia (ma non solo)!
L'unica cosa strana è che quando la mangio, invece di pensare a New York o Chicago o San Francisco mi viene in mente Budapest!!! Magari in futuro le cose cambieranno, anche perchè conto di assaggiare presto l'originale coleslow. Ma questa è un'altra storia...
INSALATA di CAVOLO (COLESLOW)
Ingredienti (per 4 persone):
350 g cavolo cappuccio
1 carota
1 cipollotto fresco
125 g yoghurt bianco magro
2 cucchiai di maionese
1 cucchiaio di senape
1 cucchiaio di aceto di vino
1 cucchiaio di zucchero
erba cipollina fresca
sale, pepe nero
Per prima cosa occorre preparare la salsa: riunire in una terrina lo yoghurt, la maionese, la senape, l'aceto, lo zucchero, un a presa di sale e pepe nero appena macinato in quantità a piacere. Aggiungere anche un mazzetto di erba cipollina finemente tritata e mescolare tuttto fino a che non è omogenea. Affettare molto sottilmente il cavolo e il cipollotto. Grattugiare la carota (dopo averla raschiata) con la grattugia a fori larghi e mischiarla con il cavolo e il cipollotto. Condire l'insalata ottenuta con la salsina preparata e servire.
Buon appetito!
lunedì 1 ottobre 2012
Cena alternativa
Premetto che mangiare mi piace (se non si fosse capito) e mi piace sia la quantità che la qualità. Però quando è troppo, è troppo. Non è nemmeno un mese che sono a casa e già mi sembra di scoppiare. La mia disoccupazione fa si che io sia a casa per pranzo ogni giorno e, dato che sono sola, la soluzione più naturale è pranzare dai miei, che abitano molto vicino. Un unico problema: se non si mangia primo, secondo, contorno, frutta non può essere classificato come pranzo, al massimo spuntino.Considerando che negli ultimi anni mi sono abituata a mangiare una sola portata a pasto, seppur abbondante e con le ovvie eccezioni di uscite, feste e ricorrenze, si fa presto a capire come un pranzo completo ogni giorno mi provochi un certo appesantimento e una fantastica sonnolenza pomeridiana.
La sera, molto spesso, mi scopro a non essere affamata ma, per evitare di arrivare a mezzanotte e aver voglia di addentare anche il tavolino, mi costringo (si vabbè....non è poi una così grossa violenza) a una cena più frugale, di solito a base di verdura.
Potrei controllarmi di più a pranzo invece di abbuffarmi? In linea teorica si, solo che quando ho davanti tutto quel ben di dio la mia forza di volontà migra in luoghi lontani e la mia gola prende decisamente il controllo della situazione.
E allora c'è bisogno di qualche escamotage serale per evitare di brucare la solita insalata o i soliti spinaci saltati: questa, secondo me, è una valida alternativa.
Patate. Ebbene si, sono delle banalissime patate al vapore: leggere ma molto sazianti. Però le patate bollite sono noiose! Ecco allora che le ho condite con una salsina sorprendente a base di birra, più delicata di quanto si possa immaginare ma abbastanza saporita da rendere queste patate un contorno speciale o, nel mio caso, un appetitoso piatto unico!
PATATE alla BIRRA
Ingredienti (per 3 persone):
600 g patate
1 cipollotto bianco fresco
100 ml birra chiara
1 cucchiaio di senape
alcune foglie di salvia fresca
olio evo
sale, pepe nero
Sbucciare le patate, tagliarle a tocchetti e cuocerle al vapore (oppure bollirle) una ventina di minuti. Scolarle e lasciarle raffreddare. Tritare molto finemente il cipollotto. Preparare il condimento: riunire in una ciotolina la birra fredda, la senape, il cipollotto tritato, 3-4 cucchiai di olio evo, una presa di sale e del pepe nero (meglio se appena macinato) ed emulsionare il tutto con una forchetta. Condire le patate ormai fredde con la salsina preparata e profumare con alcune foglie di salvia spezzettate. Servire subito oppure conservare in frigo per il giorno successivo.
Buon appetito!
La sera, molto spesso, mi scopro a non essere affamata ma, per evitare di arrivare a mezzanotte e aver voglia di addentare anche il tavolino, mi costringo (si vabbè....non è poi una così grossa violenza) a una cena più frugale, di solito a base di verdura.
Potrei controllarmi di più a pranzo invece di abbuffarmi? In linea teorica si, solo che quando ho davanti tutto quel ben di dio la mia forza di volontà migra in luoghi lontani e la mia gola prende decisamente il controllo della situazione.
E allora c'è bisogno di qualche escamotage serale per evitare di brucare la solita insalata o i soliti spinaci saltati: questa, secondo me, è una valida alternativa.
Patate. Ebbene si, sono delle banalissime patate al vapore: leggere ma molto sazianti. Però le patate bollite sono noiose! Ecco allora che le ho condite con una salsina sorprendente a base di birra, più delicata di quanto si possa immaginare ma abbastanza saporita da rendere queste patate un contorno speciale o, nel mio caso, un appetitoso piatto unico!
PATATE alla BIRRA
Ingredienti (per 3 persone):
600 g patate
1 cipollotto bianco fresco
100 ml birra chiara
1 cucchiaio di senape
alcune foglie di salvia fresca
olio evo
sale, pepe nero
Sbucciare le patate, tagliarle a tocchetti e cuocerle al vapore (oppure bollirle) una ventina di minuti. Scolarle e lasciarle raffreddare. Tritare molto finemente il cipollotto. Preparare il condimento: riunire in una ciotolina la birra fredda, la senape, il cipollotto tritato, 3-4 cucchiai di olio evo, una presa di sale e del pepe nero (meglio se appena macinato) ed emulsionare il tutto con una forchetta. Condire le patate ormai fredde con la salsina preparata e profumare con alcune foglie di salvia spezzettate. Servire subito oppure conservare in frigo per il giorno successivo.
Buon appetito!
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