Ho cercato sul dizionario la definizione di "stress": Tensione fisica, psichica e nervosa che si manifesta nell'organismo, in
forme più o meno gravi, come risposta patologica agli stimoli negativi
dell'ambiente.
Bene. Posso affermare con ragionevole sicurezza di essere stressata ormai da svariati mesi.
E che cosa si fa quando ci si sente sotto pressione? Si cercano degli antistress, ovvio!
Ecco quindi che mi lancio nello shopping, ma a quanto pare il mio portafogli non è sufficiente a rilassarmi quanto servirebbe.
Allora acchiappo la gatta e me la spupazzo fino a che non ne può più e scappa a nascondersi da quella pazza sclerata della sua padrona, ma non basta.
Cerco di leggere qualche libro ma la testa continua a girare a vuoto sulle cause del mio malessere (che poi è una sola: il lavoro).
Maltratto il povero maschio alfa, che sopporta pazientemente in attesa di tempi migliori.
Provo a rintanarmi in cucina a spignattare, si, ma cosa? In questo stato di perenne scoglionamento anche pensare a qualcosa da cucinare diventa una missione impossibile.
In questi casi vado sul classico, un comfort food al limite del food porn, il mio primo piatto preferito in assoluto: la sola e unica pasta alla carbonara!
Una bomba calorica che mi concedo di rado ma quando ci vuole ci vuole. Servono pochi ingredienti ed è velocissima da fare anche se necessita di alcune irrinunciabili accortezze: uova freschissime, pecorino romano (non parmigiano, non pecorino sardo, nè toscano) e guanciale. Diffidare delle imitazioni.
Dopo un piatto di questa tipica prelibatezza romana tutti i guai risultano ridimensionati e si ha quasi l'impressione di sentire il canto degli angeli!
Che poi si sa che i carboidrati complessi danno serenità!
PASTA alla CARBONARA
Ingredienti (per 2 persone):
200 g pasta (penne o spaghetti a piacere)
3 uova freschissime
3 cucchiai abbondanti di pecorino romano grattugiato
80 g di guanciale
olio evo
sale
pepe nero
Tagliare a dadini il guanciale (eventualmente sostituibile con della pancetta tesa, ma solo in caso di emergenza!). Mettere a bollire una pentola con abbondante acqua. Nel frattempo scaldare una padella saltapasta con appena un cucchiaio di olio evo, giusto per ungere il fondo (soprattutto se non è antiaderente) e farvi rosolare il guanciale che dovrà sciogliersi un poco e diventare croccantino sui bordi. Mentre la pasta cuoce sbattere leggermente le uova con il pecorino e poco sale. Scolare la pasta (raccomando che sia al dente) mantenendo poca acqua di cottura e farla insaporire nella padella con il guanciale a fuoco vivace, mescolando energicamente per 1-2 minuti. Togliere la padella dal fuoco e versare immediatamente le uova sbattute con il pecorino sempre mescolando: l'uovo deve appena addensarsi. Attenzione: non rimettere la padella sul fuoco! L'uovo deve cuocersi appena con il calore della pasta e formare una deliziosa cremina, senza creare l'effetto "uovo strapazzato".
Terminare con una generosa spolverata di pepe nero appena macinato e, se piace, ancora un po' di pecorino romano grattugiato. Servire immediatamente.
Buon appetito!
N.B. Per il formato di pasta io consiglio penne, rigatoni o spaghetti. Non so bene quale sia il formato tradizionale da usare.
N.B.2. Ricordare di conteggiare 1 uovo a testa più 1 (che lo richiede la padella...almeno così dice Alessandro Borghese!)
mercoledì 8 giugno 2016
lunedì 30 maggio 2016
Biscotti da lettura (Frollini after-eight)
Una delle cose che apprezzo di più dello scrivere un blog è l'anonimato. Sono una foodblogger in incognito: solo amici e parenti riconoscerebbero Jeggy in mezzo alla folla. Per il resto voglio che siano le mie ricette a parlare. Non è solo timidezza, è che non mi sento così fenomeno dei fornelli da farmi pubblicità dal vivo. Questo per me è un hobby, lo faccio prima di tutto per mio diletto e non voglio che mi crei ansia.
La scorsa settimana però, in barba a tutte le mie paure, ho deciso di "metterci la faccia" e partecipare ad un concorso culinario-letterario. "Biscotti da lettura" era il titolo. In pratica si trattava di preparare dei biscotti da associare ad un libro. L'idea mi è piaciuta talmente tanto che ho preso il coraggio a due mani e mi sono iscritta.
Ho pensato a libro (Jane Eyre) e biscotti (frollini cacao e menta), li ho provati e li ho replicati per la presentazione presso la libreria Lo Spazio, a Pistoia, teatro dell'evento.
Una odissea: gli impegni serali si sono accavallati a tal punto che mi sono ritrovata a fare l'impasto per i biscotti in 5 minuti netti lunedì sera, prima di volare in palestra; martedì sera dalle 21.30 alle 23.30 è stata dedicata alla formatura, cottura e, alla fine, l'assaggio. A questo punto, il dramma: appena fatti i biscotti non avevano il sapore che mi aspettavo e non avevo margine temporale per rifarli. Solo che ormai mi ero iscritta e dovevo presentarmi....imprecazioni. Tutti i partecipanti avrebbero assaggiato i miei biscotti e la menta non si sentiva quasi per niente. Eppure il sabato con le stesse dosi erano venuti perfetti!!!
La sera in questione mi sono recata sconsolata in libreria, accompagnata da mia mamma a darmi man forte in quello che, ero sicura, si sarebbe rivelato un clamoroso fiasco.
Ho consegnato i biscotti alla giuria a testa bassa e mi sono nascosta in un angolino della sala aspettando il verdetto.
Beh, come previsto non ho vinto ma non è stato nemmeno il drastico flop che immaginavo, anzi, a quanto pare sono stata in lizza per il terzo posto. La cosa mi ha sorpreso non poco!
A fine serata mi sono stati fatti un sacco di complimenti da alcuni membri della giuria, tra cui una nota pasticcera pistoiese da cui ho imparato la ricetta base della frolla sablèe che ho usato per i biscotti: giuro che non mi importa di non avere vinto....ero felicissima e sono tornata a casa con un sorriso ebete stampato in faccia!
A quanto pare con il riposo il sapore dei biscotti si è stabilizzato e la menta è piacevolmente riemersa come gradevole e fresco retrogusto del frollino al cacao: un miracolo!
Ingredienti:
270 g farina 0
55 g cacao amaro
5 bustine di infuso di menta
3-4 cucchiai di sciroppo di menta
240 g burro
50 g tuorli
140 g zucchero a velo + altro per decorare
sale
Lavorare il burro morbido con lo zucchero, lo sciroppo di menta e le foglie di infuso di menta ben tritate. Quando tutti i grumi sono stati eliminati aggiungere i tuorli e amalgamare, poi aggiungere anche la farina, il cacao e mezzo cucchiaino di sale, tutto setacciato. Lavorare velocemente per ottenere un impasto omogeneo, poi avvolgere nella pellicola e lasciare riposare in frigo almeno 4 ore (io tutta la notte). Trascorso il tempo di riposo stendere l'impasto tra 2 fogli di carta forno (o di pellicola), tagliare nella forma desiderata e cuocere in forno a 180°C per 10-12 minuti (dipende dallo spessore).
Sfornare, lasciare raffreddare completamente e cospargere con zucchero a velo prima di servire.
Buon appetito!
A proposito: questa è la mia presentazione per l'abbinamento biscotto-libro!
Libro: Jane Eyre
di Charlotte Bronte
Ho scelto di abbinare questo biscotto a Jane Eyre non solo perchè l’after eight è tipicamente inglese, così come lo è il libro da me scelto, ma soprattutto perché lo trovo pertinente al personaggio di Jane Eyre.
L’aspetto dei miei biscotti è volutamente semplice, modesto, quasi insignificante, così come è Jane: di umili origini e non particolarmente attrente, né interessante, almeno a prima vista. E’ solo conoscendo meglio Jane che la si scopre dotata di grande forza e coraggio, di una mentalità acuta e vivace e di una insospettabile passione; tutte doti quanto mai sconvenienti per una donna dell’epoca. La menta nel biscotto rappresenta la sorpresa nell’assaggio, la sua qualità nascosta, un po’ anticonvenzionale, forte ma fresca, come Jane Eyre.
La scorsa settimana però, in barba a tutte le mie paure, ho deciso di "metterci la faccia" e partecipare ad un concorso culinario-letterario. "Biscotti da lettura" era il titolo. In pratica si trattava di preparare dei biscotti da associare ad un libro. L'idea mi è piaciuta talmente tanto che ho preso il coraggio a due mani e mi sono iscritta.
Ho pensato a libro (Jane Eyre) e biscotti (frollini cacao e menta), li ho provati e li ho replicati per la presentazione presso la libreria Lo Spazio, a Pistoia, teatro dell'evento.
Una odissea: gli impegni serali si sono accavallati a tal punto che mi sono ritrovata a fare l'impasto per i biscotti in 5 minuti netti lunedì sera, prima di volare in palestra; martedì sera dalle 21.30 alle 23.30 è stata dedicata alla formatura, cottura e, alla fine, l'assaggio. A questo punto, il dramma: appena fatti i biscotti non avevano il sapore che mi aspettavo e non avevo margine temporale per rifarli. Solo che ormai mi ero iscritta e dovevo presentarmi....imprecazioni. Tutti i partecipanti avrebbero assaggiato i miei biscotti e la menta non si sentiva quasi per niente. Eppure il sabato con le stesse dosi erano venuti perfetti!!!
La sera in questione mi sono recata sconsolata in libreria, accompagnata da mia mamma a darmi man forte in quello che, ero sicura, si sarebbe rivelato un clamoroso fiasco.
Ho consegnato i biscotti alla giuria a testa bassa e mi sono nascosta in un angolino della sala aspettando il verdetto.
Beh, come previsto non ho vinto ma non è stato nemmeno il drastico flop che immaginavo, anzi, a quanto pare sono stata in lizza per il terzo posto. La cosa mi ha sorpreso non poco!
A fine serata mi sono stati fatti un sacco di complimenti da alcuni membri della giuria, tra cui una nota pasticcera pistoiese da cui ho imparato la ricetta base della frolla sablèe che ho usato per i biscotti: giuro che non mi importa di non avere vinto....ero felicissima e sono tornata a casa con un sorriso ebete stampato in faccia!
A quanto pare con il riposo il sapore dei biscotti si è stabilizzato e la menta è piacevolmente riemersa come gradevole e fresco retrogusto del frollino al cacao: un miracolo!
FROLLINI AFTER-EIGHT
Ingredienti:
270 g farina 0
55 g cacao amaro
5 bustine di infuso di menta
3-4 cucchiai di sciroppo di menta
240 g burro
50 g tuorli
140 g zucchero a velo + altro per decorare
sale
Lavorare il burro morbido con lo zucchero, lo sciroppo di menta e le foglie di infuso di menta ben tritate. Quando tutti i grumi sono stati eliminati aggiungere i tuorli e amalgamare, poi aggiungere anche la farina, il cacao e mezzo cucchiaino di sale, tutto setacciato. Lavorare velocemente per ottenere un impasto omogeneo, poi avvolgere nella pellicola e lasciare riposare in frigo almeno 4 ore (io tutta la notte). Trascorso il tempo di riposo stendere l'impasto tra 2 fogli di carta forno (o di pellicola), tagliare nella forma desiderata e cuocere in forno a 180°C per 10-12 minuti (dipende dallo spessore).
Sfornare, lasciare raffreddare completamente e cospargere con zucchero a velo prima di servire.
Buon appetito!
A proposito: questa è la mia presentazione per l'abbinamento biscotto-libro!
Libro: Jane Eyre
di Charlotte Bronte
Ho scelto di abbinare questo biscotto a Jane Eyre non solo perchè l’after eight è tipicamente inglese, così come lo è il libro da me scelto, ma soprattutto perché lo trovo pertinente al personaggio di Jane Eyre.
L’aspetto dei miei biscotti è volutamente semplice, modesto, quasi insignificante, così come è Jane: di umili origini e non particolarmente attrente, né interessante, almeno a prima vista. E’ solo conoscendo meglio Jane che la si scopre dotata di grande forza e coraggio, di una mentalità acuta e vivace e di una insospettabile passione; tutte doti quanto mai sconvenienti per una donna dell’epoca. La menta nel biscotto rappresenta la sorpresa nell’assaggio, la sua qualità nascosta, un po’ anticonvenzionale, forte ma fresca, come Jane Eyre.
domenica 22 maggio 2016
Droga al curry
Scrivo questo blog da quasi 6 anni: si potrebbe dire che ormai sono una veterana del foodblogging. Si potrebbe anche ipotizzare che mi sia montata un po' la testa (di sicuro c'è chi lo avrebbe fatto), che mi senta migliore, più esperta, in grado di dispensare consigli e correggere errori grossolani in cucina. Magari guardare pure qualcuno con aria di sufficienza mentre al supermercato cerca di accaparrarsi l'ultima busta di zuppa liofilizzata. No, non sono io: dopo 6 anni mi sono resa conto che ho ancora un mondo di cose da fare e da imparare per potermi definire anche solo un'appassionata di cucina e che ascoltare anche chi apparentemente potrebbe saperne di meno può comunque essere utile per imparare qualcosa di nuovo. E' con estrema umiltà e riconoscenza che oggi parlo di questa ricetta sorprendente che non è mia. Me ne parlò una collega 4-5 anni fa, quando ancora facevo l'assistente di laboratorio all'università. Una ragazza normalissima, cui piace il mangiare etnico e cucinare per sopravviere: insomma, non la classica espertona di cucina.Tra una provetta e l'altra mi parlò di questa salsa al curry che le piaceva tanto e facile facile da preparare. La ascoltai curiosa e feci tesoro delle sue parole. Nonostante il mio scetticismo per gli ingredienti, che trovavo di improbabile abbinamento, decisi di provare (d'altronde la presenza di un'abbondante dose di curry non poteva che incuriosirmi): è da allora che questa salsa è diventata uno dei miei cavalli di battaglia; un autentico must di tutti i miei ritrovi con amici, siano essi pranzi, cene, aperitivi. Giuro che ho visto chi ripuliva la ciotola con il dito, chi addirittura la leccava! Invariabilmente mi viene chiesta la ricetta e finalmente eccola qua. Provoca dipendenza, sul serio. Non provarla è un reato. Per fortuna è una droga legale!
Ingredienti:
2 cipolle dorate
1 mela (preferibilmente gialla)
1 panetto di Philadelphia da 80 g
polvere per curry
curcuma in polvere
olio evo
sale
Sbucciare la mela e le cipolle, tagliare tutto a pezzetti e mettere in un pentolino insieme a un paio di cucchiai di olio evo e un cucchiaio abbondante di curry. Far rosolare il tutto a fiamma vivace per un paio di minuti, poi aggiungere mezzo bicchiere di acqua, incoperchiare parzialmente e abbassare la fiamma al minimo appena il fondo ha ripreso il bollore. Lasciare cuocere almeno mezz'ora: mela e cipolle devono essere praticamente sfatte e il fondo di cottura abbastanza asciutto (attenzione però a non farlo attaccare al fondo del tegame. Nel caso aggiungere ancora poca acqua). Verso fine cottura aggiustare di sale, aggiungere un mezzo cucchiaino di curcuma e mescolare. Lasciare intiepidire e frullare con il pimer a immersione insieme al Philadelphia fino ad ottenere una salsa liscia e densa. Raffreddare completamente in frigo prima di servire. Si conserva un giorno al massimo. Servire insieme a cruditè di verdure e crostini, oppure può essere usata anche per condire la pasta.
Buon appetito!
N.B.1: Dopo varie prove ho constatato che la mela gialla è quella che dà il risultato più soddisfacente in termini di armoniosità di gusto e di consistenza della salsa, almeno secondo il mio gusto.
N.B.2: Non sostituire, ripeto, non sostituire il Philadelphia con altro, tipo ricotta, robiola, stracchino....il gusto finale ne è totalmente stravolto (in peggio).
N.B.3: Meglio usare il Philadelphia in panetto piuttosto che quello cremoso in scatola che dà una consistenza un po' troppo liquida alla salsa.
Ingredienti:
2 cipolle dorate
1 mela (preferibilmente gialla)
1 panetto di Philadelphia da 80 g
polvere per curry
curcuma in polvere
olio evo
sale
Sbucciare la mela e le cipolle, tagliare tutto a pezzetti e mettere in un pentolino insieme a un paio di cucchiai di olio evo e un cucchiaio abbondante di curry. Far rosolare il tutto a fiamma vivace per un paio di minuti, poi aggiungere mezzo bicchiere di acqua, incoperchiare parzialmente e abbassare la fiamma al minimo appena il fondo ha ripreso il bollore. Lasciare cuocere almeno mezz'ora: mela e cipolle devono essere praticamente sfatte e il fondo di cottura abbastanza asciutto (attenzione però a non farlo attaccare al fondo del tegame. Nel caso aggiungere ancora poca acqua). Verso fine cottura aggiustare di sale, aggiungere un mezzo cucchiaino di curcuma e mescolare. Lasciare intiepidire e frullare con il pimer a immersione insieme al Philadelphia fino ad ottenere una salsa liscia e densa. Raffreddare completamente in frigo prima di servire. Si conserva un giorno al massimo. Servire insieme a cruditè di verdure e crostini, oppure può essere usata anche per condire la pasta.
Buon appetito!
N.B.1: Dopo varie prove ho constatato che la mela gialla è quella che dà il risultato più soddisfacente in termini di armoniosità di gusto e di consistenza della salsa, almeno secondo il mio gusto.
N.B.2: Non sostituire, ripeto, non sostituire il Philadelphia con altro, tipo ricotta, robiola, stracchino....il gusto finale ne è totalmente stravolto (in peggio).
N.B.3: Meglio usare il Philadelphia in panetto piuttosto che quello cremoso in scatola che dà una consistenza un po' troppo liquida alla salsa.
domenica 24 aprile 2016
Gita fuori porta (Plumcake al caffè e cioccolato)
Tutti pronti per il 25 aprile?
Noi siamo sulla linea di partenza armati di carbonella, costine di maiale, torta da asporto e tanta voglia di stare all'aria aperta.
Peccato che stia diluviando....
Posso solo immaginare in quali melmose condizioni possano essere i prati su cui sognavamo un ricco barbecue tra amici.
Ma non ci perderemo d'animo e faremo comunque la nostra gita fuori porta: attraverseremo la strada con l'ombrello e accenderemo un bel barbecue nel capannone vuoto di fronte a casa! In fondo l'importante è stare in buona compagnia!
Nel frattempo mi godo una domenica mattina piovosa ma rilassante in compagnia di uno dei miei amati cake da colazione: stavolta il binomio è caffè e cioccolato. Niente di meglio per iniziare la giornata con energia.
Altra nota positiva? Non contiene burro ma è comunque morbidissimo!
PLUMCAKE al CAFFE' e CIOCCOLATO
Ingredienti:
3 uova
240 g farina 00
180 g zucchero semolato
90 g olio di semi (per me di girasole)
2 cucchiai abbondanti di caffè solubile
125 g yoghurt bianco
1 bustina di lievito
100 g cioccolato fondente
Passare al setaccio il caffè solubile in modo che si polverizzi. Spezzettare il cioccolato e cospargerlo con un cucchiaio di farina. Con le fruste elettriche montare le uova con lo zucchero fino a che non sono chiare e gonfie. Sempre mescolando aggiungere lo yoghurt, l'olio a filo e il caffè solubile polverizzato. Aggiungere a poco a poco anche la farina e il lievito setacciati. Infine aggiungere il cioccolato infarinato e amalgamare molto delicatamente. Versare l'impasto in uno stampo da plumcake rivestito di carta da forno e infornare a 180°C per 50 minuti circa. Controllare la cottura facendo la prova stecchino prima di sfornare.
Lasciare raffreddare a temperatura ambiente prima di servire.
Buon appetito!
N.B.1. Per un gusto ancora più intenso usare dello yoghurt al caffè.
N.B.2. Se si usa del cioccolato al latte invece del fondente diminuire di 15-20 g il quantitativo di zucchero per evitare un gusto eccessivamente dolce (secondo il mio personale gusto).
Con questa ricetta partecipo al contest di Sabrinaincucina "Festeggia con me"
Noi siamo sulla linea di partenza armati di carbonella, costine di maiale, torta da asporto e tanta voglia di stare all'aria aperta.
Peccato che stia diluviando....
Posso solo immaginare in quali melmose condizioni possano essere i prati su cui sognavamo un ricco barbecue tra amici.
Ma non ci perderemo d'animo e faremo comunque la nostra gita fuori porta: attraverseremo la strada con l'ombrello e accenderemo un bel barbecue nel capannone vuoto di fronte a casa! In fondo l'importante è stare in buona compagnia!
Nel frattempo mi godo una domenica mattina piovosa ma rilassante in compagnia di uno dei miei amati cake da colazione: stavolta il binomio è caffè e cioccolato. Niente di meglio per iniziare la giornata con energia.
Altra nota positiva? Non contiene burro ma è comunque morbidissimo!
PLUMCAKE al CAFFE' e CIOCCOLATO
Ingredienti:
3 uova
240 g farina 00
180 g zucchero semolato
90 g olio di semi (per me di girasole)
2 cucchiai abbondanti di caffè solubile
125 g yoghurt bianco
1 bustina di lievito
100 g cioccolato fondente
Passare al setaccio il caffè solubile in modo che si polverizzi. Spezzettare il cioccolato e cospargerlo con un cucchiaio di farina. Con le fruste elettriche montare le uova con lo zucchero fino a che non sono chiare e gonfie. Sempre mescolando aggiungere lo yoghurt, l'olio a filo e il caffè solubile polverizzato. Aggiungere a poco a poco anche la farina e il lievito setacciati. Infine aggiungere il cioccolato infarinato e amalgamare molto delicatamente. Versare l'impasto in uno stampo da plumcake rivestito di carta da forno e infornare a 180°C per 50 minuti circa. Controllare la cottura facendo la prova stecchino prima di sfornare.
Lasciare raffreddare a temperatura ambiente prima di servire.
Buon appetito!
N.B.1. Per un gusto ancora più intenso usare dello yoghurt al caffè.
N.B.2. Se si usa del cioccolato al latte invece del fondente diminuire di 15-20 g il quantitativo di zucchero per evitare un gusto eccessivamente dolce (secondo il mio personale gusto).
Con questa ricetta partecipo al contest di Sabrinaincucina "Festeggia con me"
domenica 17 aprile 2016
I soliti idioti (Crostoni con avocado e cipollotti)
Domenica. Pranzo a casa. Cielo limpido e sole. Due idioti alle prese con una bistecca da cuocere sul barbecue in giardino. Lui, indaffarato intorno al braciere tra pigne, carbone e legnetti con tanto di sbaffo nero sulla faccia; lei, impegnata in cucina. Ad un tratto lei deve uscire sul terrazzo per buttare la spazzatura, facendo attenzione ad accostare bene la porta di casa che altrimenti la gatta scappa e... accosta troppo. "Tesoro! Mi sono chiusa fuori di casa! Vabbè, passami le chiavi di scorta che ha tua mamma, così rientro." Lei rientra in casa e poggia le chiavi di scorta sul tavolo in cucina, accanto agli altri 2 mazzi. Fine primo atto.
Secondo atto. Lei davanti al barbecue a cuocere la carne e ad arrostire il pane; lui in casa che apre il vino e apparecchia la tavola. Lui esce sul terrazzo per buttare la spazzatura e accosta la porta perchè altrimenti la gatta scappa e....accosta troppo. "Cara, mi sono chiuso fuori di casa! Passami le chiavi di scorta che hai reso a mia mamma, così rientro".
"WJ%CBV!!!UA&(HDGX?/!!!.....Le chiavi sono tutte in casa!!!" Seguono momenti di intenso nervosismo e ipotesi di scasso stile Mission Impossible.
Fortuna vuole che l'amico falegname abiti a 1 km di distanza. Fortuna vuole che tale amico quella particolare domenica fosse a casa e si sia reso disponibile per aiutare i 2 poveri idioti (E' proprio vero il detto "Dio li fa e poi li accoppia"). Fortuna vuole che l'amico sia riuscito a riaprire il portone senza spaccare nè porta, nè finestre ma arrampicandosi sulla scala per entrare dalla finestrella della soffitta.
Come dire: chi non ha cervello abbia gambe, o almeno un amico falegname nei paraggi!
In tutto questo trambusto ho trovato comunque il tempo di preparare dei crostini per antipasto e sono decisamente a prova di idioti (perchè si, eravamo io e il maschio alfa i 2 poveri scemi senza chiavi): 5 minuti e sono pronti per essere serviti. Ottimi da preparare all'ultimo minuto, soprattutto se si è fortemente in ritardo sulla tabella di marcia del pranzo perchè ci si chiude fuori di casa!
La ricetta, che poi una ricetta non è, l'ho presa da Nigella che, mi pare di capire, è una grande fan dell'avocado, proprio come me: posta sempre un sacco di foto di pane tostato con spiaccicato sopra dell'avocado che mi ha fatto venire una gran voglia di provare. Beh, neanche a dirlo, ha ragione: è fantastico nella sua semplicità!
CROSTONI con AVOCADO e CIPOLLOTTI
Ingredienti:
1 avocado molto maturo e morbido
pane toscano
1 cipollotto di Tropea fresco
succo di limone
tabasco
olio evo
sale
Tagliare a metà l'avocado, eliminare il nocciolo e recuperare la polpa in una terrina. Aggiungere un cucchiaio di succo di limone, una presa di sale e qualche goccia di tabasco e spappolare tutto grossolanamente con una forchetta. Attenzione: per fare ciò occorre che l'avocado sia molto, molto maturo, con la polpa talmente morbida da non poter essere praticamente tagliata a fette.
Tagliare a fette il pane e tostarlo alcuni minuti in forno molto caldo: a me piace che sia croccante fuori e ancora morbido dentro ma dipende dai gusti personali. Spalmare la crema di avocado sul pane tostato e guarnire con il cipollotto affettato ad anelli e un filo di olio evo. Facoltatico qualche fiocco di sale nero, giusto per dare un tocco di colore. Servire subito.
Buon appetito!
Secondo atto. Lei davanti al barbecue a cuocere la carne e ad arrostire il pane; lui in casa che apre il vino e apparecchia la tavola. Lui esce sul terrazzo per buttare la spazzatura e accosta la porta perchè altrimenti la gatta scappa e....accosta troppo. "Cara, mi sono chiuso fuori di casa! Passami le chiavi di scorta che hai reso a mia mamma, così rientro".
"WJ%CBV!!!UA&(HDGX?/!!!.....Le chiavi sono tutte in casa!!!" Seguono momenti di intenso nervosismo e ipotesi di scasso stile Mission Impossible.
Fortuna vuole che l'amico falegname abiti a 1 km di distanza. Fortuna vuole che tale amico quella particolare domenica fosse a casa e si sia reso disponibile per aiutare i 2 poveri idioti (E' proprio vero il detto "Dio li fa e poi li accoppia"). Fortuna vuole che l'amico sia riuscito a riaprire il portone senza spaccare nè porta, nè finestre ma arrampicandosi sulla scala per entrare dalla finestrella della soffitta.
Come dire: chi non ha cervello abbia gambe, o almeno un amico falegname nei paraggi!
In tutto questo trambusto ho trovato comunque il tempo di preparare dei crostini per antipasto e sono decisamente a prova di idioti (perchè si, eravamo io e il maschio alfa i 2 poveri scemi senza chiavi): 5 minuti e sono pronti per essere serviti. Ottimi da preparare all'ultimo minuto, soprattutto se si è fortemente in ritardo sulla tabella di marcia del pranzo perchè ci si chiude fuori di casa!
La ricetta, che poi una ricetta non è, l'ho presa da Nigella che, mi pare di capire, è una grande fan dell'avocado, proprio come me: posta sempre un sacco di foto di pane tostato con spiaccicato sopra dell'avocado che mi ha fatto venire una gran voglia di provare. Beh, neanche a dirlo, ha ragione: è fantastico nella sua semplicità!
CROSTONI con AVOCADO e CIPOLLOTTI
Ingredienti:
1 avocado molto maturo e morbido
pane toscano
1 cipollotto di Tropea fresco
succo di limone
tabasco
olio evo
sale
Tagliare a metà l'avocado, eliminare il nocciolo e recuperare la polpa in una terrina. Aggiungere un cucchiaio di succo di limone, una presa di sale e qualche goccia di tabasco e spappolare tutto grossolanamente con una forchetta. Attenzione: per fare ciò occorre che l'avocado sia molto, molto maturo, con la polpa talmente morbida da non poter essere praticamente tagliata a fette.
Tagliare a fette il pane e tostarlo alcuni minuti in forno molto caldo: a me piace che sia croccante fuori e ancora morbido dentro ma dipende dai gusti personali. Spalmare la crema di avocado sul pane tostato e guarnire con il cipollotto affettato ad anelli e un filo di olio evo. Facoltatico qualche fiocco di sale nero, giusto per dare un tocco di colore. Servire subito.
Buon appetito!
domenica 10 aprile 2016
Estasi primaverile (Quiche con salmone affumicato e porri)
E' indubbiamente primavera e io sono estasiata di fronte a questo clima: mi viene voglia di uscire, passeggiare, stare all'aria aperta e godermi il tepore del sole. Tutte le mie paturnie invernali sono passate e sento di nuovo quella voglia di fare che si accompagna a giornate soleggiate e miti. La cucina non può che assecondare il mio buonumore.
Se esiste una pietanza che secondo me "fa primavera" questa è sicuramente la torta salata perchè è allegra, colorata, conviviale e facilmente trasportabile per i pic-nic d'ordinanza. E' informale perchè puo essere mangiata con le mani e personalizzabile secondo i propri gusti (o secondo cio che c'è in frigo!), nonostante ne esistano anche versioni più classiche, per non dire storiche, come la torta Pasqualina o la quiche Lorraine. Negli ultimi tempi sto riscoprendo il piacere di preparare (e mangiare) le torte salate: un tipo di preparazione che avevo lasciato un po' nel dimenticatoio, chissà poi perchè! Molto probabilmente è stata la scoperta della pasta brisee a ricondurmi verso le torte salate, le quiche in particolar modo. Sarà che è più veloce da preparare in casa, sarà che cuoce meglio, fatto sta che con la sua consistenza biscottata la preferisco di gran lunga alla pasta sfoglia.
Già qui ne avevo proposta una deliziosa versione aromatizzata alla senape. Stavolta, invece, l'ho preparata nella sua versione neutra, a fare da guscio ad un ripieno che è un trionfo di gusto: porri e salmone affumicato. Da leccarsi i baffi!
QUICHE di SALMONE AFFUMICATO e PORRI
Ingredienti:
Per la pasta brisee
200 g farina 00
100 g burro freddo
70 ml acqua ghiacciata
sale
Per il ripieno
200 g salmone affumicato
2 porri
250 ml panna fresca
2 uova
erba cipollina fresca
olio evo
sale
La pasta briseè:
Frullare nel mixer la farina con il burro freddo tagliato a dadini e una presa di sale fino a ottenere un composto sabbioso. Disporre il composto a fontana su una spianatoia, aggiungere l'acqua ghiacciata al centro e impastare velocemente fino all'omogeneità. Lasciare riposare in frigo almeno un'ora, avvolta nella pellicola.
Trascorso il tempo stendere la briseè tra 2 fogli di carta forno ad uno spessore di circa mezzo centimetro e adagiarla in una teglia rotonda di circa 26 cm di diametro. Pareggiare i bordi prima di procedere con il riempimento.
Preparare il ripieno: lavare i porri e affettarli. Scaldare in un tegame un paio di cucchiai di olio evo e farvi stufare i porri per una decina di minuti (aggiungere anche mezzo bicchiere di acqua per evitare che i porri si brucino). Spengere il fuoco e far raffreddare.
Mescolare i porri con il salmone tagliato a striscioline sottili e distribuire tutto nel guscio di pasta brisee. A parte sbattere appena la panna con le uova, l'erba cipollina tritata e una presa di sale. Versare il composto di uova sui porri e lasciare che si distribuisca uniformemente su tutta la superficie. Cuocere la quiche in forno caldo a 180° C per 35-40 minuti. La superficie deve brunirsi leggermente. Sfornare e lasciare raffreddare completamente prima di servire.
Buon appetito!
Se esiste una pietanza che secondo me "fa primavera" questa è sicuramente la torta salata perchè è allegra, colorata, conviviale e facilmente trasportabile per i pic-nic d'ordinanza. E' informale perchè puo essere mangiata con le mani e personalizzabile secondo i propri gusti (o secondo cio che c'è in frigo!), nonostante ne esistano anche versioni più classiche, per non dire storiche, come la torta Pasqualina o la quiche Lorraine. Negli ultimi tempi sto riscoprendo il piacere di preparare (e mangiare) le torte salate: un tipo di preparazione che avevo lasciato un po' nel dimenticatoio, chissà poi perchè! Molto probabilmente è stata la scoperta della pasta brisee a ricondurmi verso le torte salate, le quiche in particolar modo. Sarà che è più veloce da preparare in casa, sarà che cuoce meglio, fatto sta che con la sua consistenza biscottata la preferisco di gran lunga alla pasta sfoglia.
Già qui ne avevo proposta una deliziosa versione aromatizzata alla senape. Stavolta, invece, l'ho preparata nella sua versione neutra, a fare da guscio ad un ripieno che è un trionfo di gusto: porri e salmone affumicato. Da leccarsi i baffi!
QUICHE di SALMONE AFFUMICATO e PORRI
Ingredienti:
Per la pasta brisee
200 g farina 00
100 g burro freddo
70 ml acqua ghiacciata
sale
Per il ripieno
200 g salmone affumicato
2 porri
250 ml panna fresca
2 uova
erba cipollina fresca
olio evo
sale
La pasta briseè:
Frullare nel mixer la farina con il burro freddo tagliato a dadini e una presa di sale fino a ottenere un composto sabbioso. Disporre il composto a fontana su una spianatoia, aggiungere l'acqua ghiacciata al centro e impastare velocemente fino all'omogeneità. Lasciare riposare in frigo almeno un'ora, avvolta nella pellicola.
Trascorso il tempo stendere la briseè tra 2 fogli di carta forno ad uno spessore di circa mezzo centimetro e adagiarla in una teglia rotonda di circa 26 cm di diametro. Pareggiare i bordi prima di procedere con il riempimento.
Preparare il ripieno: lavare i porri e affettarli. Scaldare in un tegame un paio di cucchiai di olio evo e farvi stufare i porri per una decina di minuti (aggiungere anche mezzo bicchiere di acqua per evitare che i porri si brucino). Spengere il fuoco e far raffreddare.
Mescolare i porri con il salmone tagliato a striscioline sottili e distribuire tutto nel guscio di pasta brisee. A parte sbattere appena la panna con le uova, l'erba cipollina tritata e una presa di sale. Versare il composto di uova sui porri e lasciare che si distribuisca uniformemente su tutta la superficie. Cuocere la quiche in forno caldo a 180° C per 35-40 minuti. La superficie deve brunirsi leggermente. Sfornare e lasciare raffreddare completamente prima di servire.
Buon appetito!
giovedì 24 marzo 2016
La pappa si veste a festa (Pappa di mare)
Mi sono voluta cimentare con un piatto di cui ho tanto sentito parlare ultimamente ma che non avevo mai assaggiato: la pappa di mare. L'idea è quanto mai intrigante: si parte da una ricetta povera di riciclo per arrivare a qualcosa di decisamente più pregiato grazie all'aggiunta di pesce e crostacei. Il gusto, neanche a dirlo, è favoloso e la preparazione non richiede particolari doti culinarie, solo buoni ingredienti, del buon pane toscano (senza sale) in primis, pomodori ben maturi e pesce fresco.
Se la pappa al pomodoro già di per se è una leccornia (almeno secondo il mio gusto) abbinata al pesce diventa sublime e, perchè no, anche chic! Un'idea alternativa che trovo originale anche per pranzi e cene di festa: il figurone è assicurato senza particoli sforzi.
Vi ho convinto a provarla?
PAPPA di MARE
Ingredienti (per 4 porzioni):
300 g pane raffermo toscano
4 spicchi d'aglio
15 pomodori piccadilly maturi
250 ml passata di pomodoro
500 g di polpa di palombo (o altro pesce come persico, pesce spada, nasello, merluzzo...)
500 g circa tra seppioline, totani e calamari
1 kg cozze (o misto di cozze, vongole e altri gusci)
200 g gamberetti sgusciati
Scampi, cicale e gamberoni (1 a testa)
1 bicchiere di vino bianco secco
olio evo
1/2 peperoncino piccante (facoltativo)
Prezzemolo
sale
Tagliare il pane a pezzetti e tenerlo in ammollo in acqua tiepida per almeno mezz'ora, in modo che si ammorbidisca. Preparare la pappa al pomodoro: in una capace pentola (meglio se di coccio) scaldare un fondo di olio evo con 2 spicchi di aglio sbucciati e schiacciati. Quando l'aglio è soffritto, dopo un paio di minuti, toglierlo dal tegame se non piace troppo il suo gusto, altrimenti lasciarlo nel tegame, come faccio io, per un gusto più deciso. Aggiungere i pomodorini tagliati a spicchi e, dopo 5 minuti, anche il pane ben strizzato. Mescolare e, dopo che tutto si è insaporito, aggiungere anche la passata di pomodoro e circa 400 ml di acqua calda. Far prendere il bollore, poi abbassare la fiamma, incoperchiare e lasciare sobbollire circa mezz'ora. Mescolare frequentemente per evitare che il pane si attacchi al fondo. Se la pappa si asciuga troppo aggiungere altra acqua calda durante la cottura.
Nel frattempo sbollentare le cozze per un minuto in abbondante acqua per far aprire le valve, scolarle e sgusciarle. Tenere da parte alcune cozze nel guscio da usare come decorazione. Cuocere il pesce: scaldare un fondo di olio con un paio di spicchi di aglio tritati e il peperoncino spezzettato, facendo attenzione a che l'aglio non imbrunisca; aggiungere la polpa di pesce tagliata a dadini, le cozze sgusciate e tutti gli altri pesci e crostacei e far rosolare per un paio di minuti a fiamma alta. Sfumare con il vino e lasciar cuocere ancora alcuni minuti, fino a che l'alcool non è completamente evaporato. Aggiustare di sale e cospargere di prezzemolo fresco tritato a fine cottura. Tenere da parte, in caldo, le cozze con il guscio, gli scampi, i gamberoni e le cicale cotti; versare i restanti pesci, con il relativo fondo di cottura, nella pappa calda. Mescolare per distribuire bene il pesce e lasciare insaporire tutto a fiamma bassa per 10-15 minuti: la consistenza deve essere soda ma morbida. Aggiustare di sale, guarnire con le cozze, gli scampi, i gamberoni e le cicale tenuti da parte.
Buon appetito!
N.b. Per l'estate è buona anche da servire fredda.
Se la pappa al pomodoro già di per se è una leccornia (almeno secondo il mio gusto) abbinata al pesce diventa sublime e, perchè no, anche chic! Un'idea alternativa che trovo originale anche per pranzi e cene di festa: il figurone è assicurato senza particoli sforzi.
Vi ho convinto a provarla?
PAPPA di MARE
Ingredienti (per 4 porzioni):
300 g pane raffermo toscano
4 spicchi d'aglio
15 pomodori piccadilly maturi
250 ml passata di pomodoro
500 g di polpa di palombo (o altro pesce come persico, pesce spada, nasello, merluzzo...)
500 g circa tra seppioline, totani e calamari
1 kg cozze (o misto di cozze, vongole e altri gusci)
200 g gamberetti sgusciati
Scampi, cicale e gamberoni (1 a testa)
1 bicchiere di vino bianco secco
olio evo
1/2 peperoncino piccante (facoltativo)
Prezzemolo
sale
Tagliare il pane a pezzetti e tenerlo in ammollo in acqua tiepida per almeno mezz'ora, in modo che si ammorbidisca. Preparare la pappa al pomodoro: in una capace pentola (meglio se di coccio) scaldare un fondo di olio evo con 2 spicchi di aglio sbucciati e schiacciati. Quando l'aglio è soffritto, dopo un paio di minuti, toglierlo dal tegame se non piace troppo il suo gusto, altrimenti lasciarlo nel tegame, come faccio io, per un gusto più deciso. Aggiungere i pomodorini tagliati a spicchi e, dopo 5 minuti, anche il pane ben strizzato. Mescolare e, dopo che tutto si è insaporito, aggiungere anche la passata di pomodoro e circa 400 ml di acqua calda. Far prendere il bollore, poi abbassare la fiamma, incoperchiare e lasciare sobbollire circa mezz'ora. Mescolare frequentemente per evitare che il pane si attacchi al fondo. Se la pappa si asciuga troppo aggiungere altra acqua calda durante la cottura.
Nel frattempo sbollentare le cozze per un minuto in abbondante acqua per far aprire le valve, scolarle e sgusciarle. Tenere da parte alcune cozze nel guscio da usare come decorazione. Cuocere il pesce: scaldare un fondo di olio con un paio di spicchi di aglio tritati e il peperoncino spezzettato, facendo attenzione a che l'aglio non imbrunisca; aggiungere la polpa di pesce tagliata a dadini, le cozze sgusciate e tutti gli altri pesci e crostacei e far rosolare per un paio di minuti a fiamma alta. Sfumare con il vino e lasciar cuocere ancora alcuni minuti, fino a che l'alcool non è completamente evaporato. Aggiustare di sale e cospargere di prezzemolo fresco tritato a fine cottura. Tenere da parte, in caldo, le cozze con il guscio, gli scampi, i gamberoni e le cicale cotti; versare i restanti pesci, con il relativo fondo di cottura, nella pappa calda. Mescolare per distribuire bene il pesce e lasciare insaporire tutto a fiamma bassa per 10-15 minuti: la consistenza deve essere soda ma morbida. Aggiustare di sale, guarnire con le cozze, gli scampi, i gamberoni e le cicale tenuti da parte.
Buon appetito!
N.b. Per l'estate è buona anche da servire fredda.
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