E' difficile avere la reale percezione delle condizioni meteo stando al chiuso. Guardo fuori dalla finestra e vedo giornate luminose, soleggiate, con un bel cielo sgombro. "E' ancora caldo", mi dico, e mi illudo che sia ancora estate. Esco speranzosa in maniche di camicia e vengo travolta da un simpatico venticello che si insinua subdolamente tra i vestiti facendomi rabbrividire. Al diavolo le previsioni meteo! La mattina devo uscire con maglioncino e giacca, all'ora di pranzo starei bene in maglietta e per la sera ho già esibito il mio plaid da divano. Inutile dire che il raffreddore è dietro l'angolo che mi attende...
Per assecondare questo illusorio mood estivo mi sono inventata questa vellutata che ricorda tanto l'hummus negli ingredienti: ceci, aglio, sesamo. E siccome a me l'hummus piace mangiarlo con le carote ecco che queste non potevano mancare come tocco finale. Diciamo che sembra hummus ma è calda, ottima per le prime fresche sere d'autunno.
VELLUTATA di CECI con CAROTE al SESAMO
Ingredienti (per 3 persone):
300 g ceci lessati
1 spicchio d'aglio
3 carote
semi di sesamo
olio evo
sale
Sbucciare l'aglio, schiacciarlo e soffriggerlo con un paio di cucchiai di olio evo in una casseruola a bordi alti. Dopo un paio di minuti aggiungere i ceci sgocciolati e lasciarli insaporire a fiamma vivace. Salare e poi aggiungere acqua calda fino a coprire abbondantemente i ceci. Portare a bollore e lasciare sobbollire un paio di minuti. Frullare i ceci e lo spicchio d'aglio con un minipimer: si deve ottenere una crema liscia e vellutata. Se la consistenza è troppo soda aggiungere altra calda, se troppo liquida rimettere sul fuoco fino a che non raggiunge la consistenza desiderata. Aggiustare di sale a fine cottura.
Nel frattempo raschiare le carote e avvolgerle nella carta forno. Passarle un paio di minuti nel microonde alla massima potenza in modo che si ammorbidiscano (in alternativa possono essere cotte al vapore). Tagliare le carote cotte a rondelle e saltarle in padella con un filo di olio evo. Cospargere con abbondanti semi di sesamo e aspettare che le carote si abbrustoliscano appena. Salare alla fine.
Servire la vellutata calda o tiepida, a piacere, guarnita con le carote al sesamo.
Buon appetito!
sabato 8 ottobre 2016
lunedì 3 ottobre 2016
Ci vuole fegato! (Fegato alla veneziana)
Il calo delle temperature mi ha già portato a modificare le mie consuetudini alimentari stagionali: diradate di molto le insalate, i carpacci e le cruditè mi sono rivolta a piatti più caldi, strutturati e succulenti, soprattutto per la sera, quando le temperature frizzantine invogliano a riempirsi la pancia con qualcosa di più confortevole.
Oggi un piatto della tradizione veneta che non tutti apprezzano ma che a me piace proporre ogni tanto e che merita di essere riscoperto: il fegato alla veneziana. Purtroppo le frattaglie in generale sono carni un po' snobbate perchè hanno gusti e consistenze particolari, che necessitano di una certa educazione alimentare. Le frattaglie (dette anche quinto quarto) fanno parte della cucina tradizionale povera: infatti sono carni molto economiche ma parimenti gustose, se ben trattate e cucinate. Oltre a ciò sono spesso povere di grassi e ricche di sostanze utili all'organismo (tipo l'acido folico, il ferro, molte vitamine e sali minerali) tanto che possono essere consigliate anche nelle diete.
Ammetto che anche io, da piccola, avevo difficoltà a mandare giù trippa&co.: quelle consistenze un po' viscide non mi convincevano proprio! Poi, un giorno, con una consapevolezza più adulta, ho assaggiato la trippa in umido e mi è piaciuta, poi il lampredotto e mi è piaciuto pure quello! Da quel momento è stata una continua riscoperta di queste carni povere: fegato, centopelli, nervetti e quant'altro. E' bello scoprire che tutto ha un buon sapore quando ben cucinato, soprattutto perchè in questo caso è applicabile il detto "minima spesa, massima resa!"
Tornando al nostro fegato in particolare: la preparazione è veramente semplice e veloce e gli ingredienti sono di quelli sempre presenti in dispensa: la dolcezza delle cipolle si accosta gentilmente al sapore del fegato, che viene esaltato dalla punta acidula dell'aceto per rendere tutto ancora più appetitoso. Non tralasciare il prezzemolo: dona una ulteriore nota aromatica al piatto che rinfresca la bocca.
FEGATO alla VENEZIANA
250 g fegato di vitellone in fette
1 cipolla dorata grande
1 foglia di alloro
olio evo
10 g burro
aceto di vino bianco
prezzemolo fresco
sale, pepe nero
Scaldare in un tegame 2-3 cucchiai di olio evo con il burro e la foglia di alloro; quando tutto è caldo e spumeggiante aggiungere la cipolla sbucciata e tagliata a fette (non importa siano sottilissime) e far soffriggere alcuni minuti. Aggiungere anche mezzo bicchiere d'acqua per far si che la cipolla stufi lentamente senza bruciare. Quando la cipolla è morbida, dopo una decina di minuti, sfumare con 2-3 cucchiai di aceto di vino bianco, poi aggiungere anche il fegato tagliato a striscioline e farlo rosolare velocemente su tutti i lati. Lasciare cuocere ancora 5 minuti mescolandolo bene con le cipolle in modo che i sapori si amalgamino bene: non stracuocere il fegato che altrimenti diventa duro. La carne dovrà risultare compatta ma morbida, non asciutta.
A fine cottura aggiustare di sale e pepe e spolverizzare con del prezzemolo fresco tritato prima di servire ben caldo con abbondante pane per fare scarpetta. In alternativa può essere servito anche con della polenta.
Buon appetito!
Oggi un piatto della tradizione veneta che non tutti apprezzano ma che a me piace proporre ogni tanto e che merita di essere riscoperto: il fegato alla veneziana. Purtroppo le frattaglie in generale sono carni un po' snobbate perchè hanno gusti e consistenze particolari, che necessitano di una certa educazione alimentare. Le frattaglie (dette anche quinto quarto) fanno parte della cucina tradizionale povera: infatti sono carni molto economiche ma parimenti gustose, se ben trattate e cucinate. Oltre a ciò sono spesso povere di grassi e ricche di sostanze utili all'organismo (tipo l'acido folico, il ferro, molte vitamine e sali minerali) tanto che possono essere consigliate anche nelle diete.
Ammetto che anche io, da piccola, avevo difficoltà a mandare giù trippa&co.: quelle consistenze un po' viscide non mi convincevano proprio! Poi, un giorno, con una consapevolezza più adulta, ho assaggiato la trippa in umido e mi è piaciuta, poi il lampredotto e mi è piaciuto pure quello! Da quel momento è stata una continua riscoperta di queste carni povere: fegato, centopelli, nervetti e quant'altro. E' bello scoprire che tutto ha un buon sapore quando ben cucinato, soprattutto perchè in questo caso è applicabile il detto "minima spesa, massima resa!"
Tornando al nostro fegato in particolare: la preparazione è veramente semplice e veloce e gli ingredienti sono di quelli sempre presenti in dispensa: la dolcezza delle cipolle si accosta gentilmente al sapore del fegato, che viene esaltato dalla punta acidula dell'aceto per rendere tutto ancora più appetitoso. Non tralasciare il prezzemolo: dona una ulteriore nota aromatica al piatto che rinfresca la bocca.
FEGATO alla VENEZIANA
250 g fegato di vitellone in fette
1 cipolla dorata grande
1 foglia di alloro
olio evo
10 g burro
aceto di vino bianco
prezzemolo fresco
sale, pepe nero
Scaldare in un tegame 2-3 cucchiai di olio evo con il burro e la foglia di alloro; quando tutto è caldo e spumeggiante aggiungere la cipolla sbucciata e tagliata a fette (non importa siano sottilissime) e far soffriggere alcuni minuti. Aggiungere anche mezzo bicchiere d'acqua per far si che la cipolla stufi lentamente senza bruciare. Quando la cipolla è morbida, dopo una decina di minuti, sfumare con 2-3 cucchiai di aceto di vino bianco, poi aggiungere anche il fegato tagliato a striscioline e farlo rosolare velocemente su tutti i lati. Lasciare cuocere ancora 5 minuti mescolandolo bene con le cipolle in modo che i sapori si amalgamino bene: non stracuocere il fegato che altrimenti diventa duro. La carne dovrà risultare compatta ma morbida, non asciutta.
A fine cottura aggiustare di sale e pepe e spolverizzare con del prezzemolo fresco tritato prima di servire ben caldo con abbondante pane per fare scarpetta. In alternativa può essere servito anche con della polenta.
Buon appetito!
mercoledì 28 settembre 2016
Amore felino (Patate sabbiose)
Forse qualcuno ricorderà che il mio primo approccio con Kiki, la gatta che 3 anni fa il maschio alfa mi ha fatto trovare in casa, non è stato proprio idilliaco: si arrampicava ovunque, si nascondeva ovunque, correva e saltava in modo incontrollato per tutta la casa...un autentico elemento di caos che mi faceva impazzire!
Nel corso degli anni le cose fortunatamente sono cambiate e abbiamo imparato a convivere pacificamente. Non solo....ci siamo innamorate l'una dell'altra! Quella che inizialmente era un elemento di disturbo è diventata una piacevole compagnia quando sono in casa da sola: mi segue, giochiamo insieme, dormiamo sul divano insieme, si accovaccia sulle mie gambe in un tripudio di fusa mentre guardo la televisione. E parliamo anche: ancora non ho capito bene cosa dice ma se le rivolgo una domanda lei risponde! Inutile dire che il maschio alfa è un po' geloso delle sue femmine che lo snobbano per fare comunella fra di sè!
Uno dei momenti che preferisco è quando cucino: lei si accovaccia sullo schienale del divano in salotto e mi guarda interessata mentre spignatto. Solo quando apro una scatoletta di tonno perde il suo elegante aplomb e si fionda miagolando su di me per ottenere qualche bocconcino! Golosona!
Oggi, per non correre rischi di essere assaltata, mi sono dedicata a delle gustose patate al forno: Kiki è rimasta diligentemente a guardarmi e io ho potuto lavorare indisturbata per fare una sorpresa al povero maschio alfa.
PATATE SABBIOSE
Ingredienti (per 3 persone):
400-500 g patate
4 cucchiai pangrattato
4 cucchiai parmigiano grattugiato
rosmarino
timo
2 spicchi di aglio
olio evo
sale, pepe nero
Sbucciare le patate e tagliarle a spicchi. Preparare la "sabbiatura" mescolando in una ciotola capiente il pangrattato, il parmigiano grattugiato, abbondanti timo e rosmarino tritati (se non ne avete a disposizione di fresco va bene anche quello secco), gli spicchi d'aglio sbucciati e tritati, una presa di sale e del pepe nero a piacere. Ungere appena le patate con un filo di olio evo (magari aiutarsi con un pennello in modo che tutta la superficie delle patate risulti appena unta) e rotolarle nella panatura in modo che questa aderisca bene su tutta la superficie delle patate.
Disporre le patate in una teglia da forno, possibilmente in un solo strato, cospargere con la panatura avanzata e infornare a 200°C per 30-40 minuti. Sfornare appena la panatura sulle patate inizia a brunirsi.
Servire subito, calde, per accompagnare carni arrosto.
Buon appetito!
Nel corso degli anni le cose fortunatamente sono cambiate e abbiamo imparato a convivere pacificamente. Non solo....ci siamo innamorate l'una dell'altra! Quella che inizialmente era un elemento di disturbo è diventata una piacevole compagnia quando sono in casa da sola: mi segue, giochiamo insieme, dormiamo sul divano insieme, si accovaccia sulle mie gambe in un tripudio di fusa mentre guardo la televisione. E parliamo anche: ancora non ho capito bene cosa dice ma se le rivolgo una domanda lei risponde! Inutile dire che il maschio alfa è un po' geloso delle sue femmine che lo snobbano per fare comunella fra di sè!
Uno dei momenti che preferisco è quando cucino: lei si accovaccia sullo schienale del divano in salotto e mi guarda interessata mentre spignatto. Solo quando apro una scatoletta di tonno perde il suo elegante aplomb e si fionda miagolando su di me per ottenere qualche bocconcino! Golosona!
Oggi, per non correre rischi di essere assaltata, mi sono dedicata a delle gustose patate al forno: Kiki è rimasta diligentemente a guardarmi e io ho potuto lavorare indisturbata per fare una sorpresa al povero maschio alfa.
PATATE SABBIOSE
Ingredienti (per 3 persone):
400-500 g patate
4 cucchiai pangrattato
4 cucchiai parmigiano grattugiato
rosmarino
timo
2 spicchi di aglio
olio evo
sale, pepe nero
Sbucciare le patate e tagliarle a spicchi. Preparare la "sabbiatura" mescolando in una ciotola capiente il pangrattato, il parmigiano grattugiato, abbondanti timo e rosmarino tritati (se non ne avete a disposizione di fresco va bene anche quello secco), gli spicchi d'aglio sbucciati e tritati, una presa di sale e del pepe nero a piacere. Ungere appena le patate con un filo di olio evo (magari aiutarsi con un pennello in modo che tutta la superficie delle patate risulti appena unta) e rotolarle nella panatura in modo che questa aderisca bene su tutta la superficie delle patate.
Disporre le patate in una teglia da forno, possibilmente in un solo strato, cospargere con la panatura avanzata e infornare a 200°C per 30-40 minuti. Sfornare appena la panatura sulle patate inizia a brunirsi.
Servire subito, calde, per accompagnare carni arrosto.
Buon appetito!
martedì 20 settembre 2016
Aria di novità (Risotto light con zucchine e fiori di zucca)
Settembre, mese di transizione. Nonostante sia il mese che tradizionalmente viene associato alla fine dell'estate e delle vacanze è anche un mese di cambiamenti e aspettative. Dopo essersi ritemprati con le vacanze e con l'arrivo di aria più fresca nuove energie iniziano a scorrere, nuovi progetti prendono il via e si respira un gran fermento: è il vero inizio dell'anno, ben più del primo gennaio!
Per affrontare le nuove sfide ci vuole energia e leggerezza: ecco quindi che ho approfittato delle ultime zucchine di stagione e di alcuni meravigliosi fiori di zucca che mi sono stati regalati, per preparare un semplicissimo risotto, dal gusto leggero e delicatissimo e molto adatto per questo periodo.
RISOTTO LIGHT con ZUCCHINE e FIORI di ZUCCA
Ingredienti (per 2 persone):
160 g riso per risotti (per me ribe)
2 zucchine
1 cipollotto fresco
4-5 fiori di zucca
1/2 tazzina di vino bianco
Brodo vegetale (in alternativa acqua calda)
Yogurt bianco magro
Olio evo
Sale, pepe nero
Tritare la cipollina e soffriggerla un paio di minuti in una casseruola insieme a 3 cucchiai di olio evo: deve diventare trasparente. Aggiungere il riso e farlo tostare a fiamma vivace mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Sfumare con il vino poi aggiungere le zucchine lavate e grattugiate con la grattugia a fori larghi. Salare. Abbassare la fiamma e, dopo un paio di minuti, iniziare le aggiunte graduali di brodo caldo mescolando bene dopo ogni aggiunta. Occorreranno 20-25 minuti per portare a cottura il riso. Quando mancano pochi minuti al termine aggiungere anche i fiori spezzettati e aggiustare eventualmente di sale. Mantecare con un paio di cucchiai di yogurt per rendere tutto più cremoso e servire subito con una spolverata di pepe nero e, se piace, del parmigiano grattugiato (io preferisco la versione più semplice senza formaggio per apprezzare al massimo il gusto delicato delle verdure).
Buon appetito!
Per affrontare le nuove sfide ci vuole energia e leggerezza: ecco quindi che ho approfittato delle ultime zucchine di stagione e di alcuni meravigliosi fiori di zucca che mi sono stati regalati, per preparare un semplicissimo risotto, dal gusto leggero e delicatissimo e molto adatto per questo periodo.
RISOTTO LIGHT con ZUCCHINE e FIORI di ZUCCA
Ingredienti (per 2 persone):
160 g riso per risotti (per me ribe)
2 zucchine
1 cipollotto fresco
4-5 fiori di zucca
1/2 tazzina di vino bianco
Brodo vegetale (in alternativa acqua calda)
Yogurt bianco magro
Olio evo
Sale, pepe nero
Tritare la cipollina e soffriggerla un paio di minuti in una casseruola insieme a 3 cucchiai di olio evo: deve diventare trasparente. Aggiungere il riso e farlo tostare a fiamma vivace mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Sfumare con il vino poi aggiungere le zucchine lavate e grattugiate con la grattugia a fori larghi. Salare. Abbassare la fiamma e, dopo un paio di minuti, iniziare le aggiunte graduali di brodo caldo mescolando bene dopo ogni aggiunta. Occorreranno 20-25 minuti per portare a cottura il riso. Quando mancano pochi minuti al termine aggiungere anche i fiori spezzettati e aggiustare eventualmente di sale. Mantecare con un paio di cucchiai di yogurt per rendere tutto più cremoso e servire subito con una spolverata di pepe nero e, se piace, del parmigiano grattugiato (io preferisco la versione più semplice senza formaggio per apprezzare al massimo il gusto delicato delle verdure).
Buon appetito!
lunedì 29 agosto 2016
Ricordi d'estate (Shopska Salada)
Le mie vacanze, ahimè, sono terminate. Sono già rientrata a lavoro con la voglia tipica di chi preferirebbe prendere un paio di calci negli stinchi piuttosto che stare tutto il giorno rinchiusa mentre fuori splende il sole.
Visto che questa nostalgia-canaglia mi attanaglia, perche non concentrarsi sui bei ricordi del viaggio appena terminato?
Quest'anno sono stata in Bulgaria, a Sofia per l'esattezza. Città piccola, poco frequentata dai turisti ma affascinante come tutte le citta dell'est-europeo. Moltissime le chiese (ortodosse) e i parchi che, seppure piccoli, sono veramente numerosi tanto da renderla una città molto verde in cui è estremamente piacevole passeggiare. Devo ammettere che le chiese mi hanno stupito: gli interni sono super decorati, oro e affreschi ricoprono ogni centimetro di soffitti e pareti (si dice per tenere lontano il maligno) e le luci delle tante candele accese e dei bassi lampadari creano dei giochi di luci e ombre molto suggestivi. Purtroppo gli interni non sono fotografabili. Non ci sono sedute se non per i malati, gli infermi e gli anziani ma il giorno di ferragosto abbiamo visto tanti devoti ordinatamente in coda per poter toccare, baciare e pregare le icone sacre. Ognuno portava un dono: fiori, dolci, bottiglie di vino. Ho notato che il basilico viene usato come ornamento nei mazzi di fiori: è stato curioso avvertire il suo aroma, che di solito io associo alla cucina, misto all'odore di cera all'interno della cattedrale!
La cucina bulgara è stata un'altra piacevole scoperta: piatti semplici ma saporiti in cui si ritrovano echi della cucina turca (soprattutto nei dolci) ma anche di quella greca, oltre che di quella più corposa tipica del nord-est dell'Europa. Grande varietà di formaggi e un'ottimo yoghurt bianco (c'è chi dice che siano stati i bulgari a inventarlo). La carne (pollo, maiale, manzo, agnello) viene servita come stufato o, preferibilmente, cotta al barbecue sotto forma di polpette o salsicce infilate in grossi spiedi (kepap). In entrambi i casi spezie e erbe aromatiche la rendono davvero deliziosa (ho assaggiato uno spiedo di carne trita di agnello alla menta sublime....tenendo presente che non sono una fan dell'agnello!).
Comunque, durante l'estate piuttosto calda, ho notato che anche i locali preferiscono fresche insalate a sontuosi piatti di carne! Viene fatto largo uso di verdure fresche come pomodori, cetrioli, cipolle e peperoni: non a caso uno dei piatti tipici bulgari è proprio una insalata, la "shopska salada", condita con un formaggio fresco grattugiato, il "Sirene", molto simile alla feta che può fungere sia da ricco contorno che da leggero piatto principale. Ricorda moltissimo la ben più nota insalata greca, sebbene questa abbia la particolarità di comprendere anche una spiccata nota piccante molto gradevole.
E' proprio questa la ricetta che propongo oggi, un omaggio alla mia vacanza bulgara.
SHOPSKA SALADA
Ingredienti:
2 pomodori maturi
1 cipollina rossa fresca
1 cetriolo
1/2 peperone
1 peperoncino fresco
formaggio Sirene (per me feta)
prezzemolo tritato
menta tritata
olio evo
aceto di vino
sale
olive nere per guarnire
Lavare i pomodori, asciugarli e tagliarli a pezzi. Affettare la cipollina (non troppo sottile). Sbucciare il cetriolo e tagliarlo a fettine. Togliere il picciolo, i semi e i filamenti bianchi interni al peperone e tagliarlo a listarelle. Tagliare a fettine anche il peperoncino, avendo cura di eliminare i semi che, secondo il mio gusto, sono troppo piccanti per una insalata. Riunire tutte le verdure in una ciotola e distribuire sopra circa 80 g di feta grattugiata con la grattugia a fori larghi. Spolverizzare con un trito di menta e prezzemolo e guarnire con olive nere a piacere. Condire con olio evo, sale e aceto di vino e servire subito.
Buon appetito!
Visto che questa nostalgia-canaglia mi attanaglia, perche non concentrarsi sui bei ricordi del viaggio appena terminato?
Quest'anno sono stata in Bulgaria, a Sofia per l'esattezza. Città piccola, poco frequentata dai turisti ma affascinante come tutte le citta dell'est-europeo. Moltissime le chiese (ortodosse) e i parchi che, seppure piccoli, sono veramente numerosi tanto da renderla una città molto verde in cui è estremamente piacevole passeggiare. Devo ammettere che le chiese mi hanno stupito: gli interni sono super decorati, oro e affreschi ricoprono ogni centimetro di soffitti e pareti (si dice per tenere lontano il maligno) e le luci delle tante candele accese e dei bassi lampadari creano dei giochi di luci e ombre molto suggestivi. Purtroppo gli interni non sono fotografabili. Non ci sono sedute se non per i malati, gli infermi e gli anziani ma il giorno di ferragosto abbiamo visto tanti devoti ordinatamente in coda per poter toccare, baciare e pregare le icone sacre. Ognuno portava un dono: fiori, dolci, bottiglie di vino. Ho notato che il basilico viene usato come ornamento nei mazzi di fiori: è stato curioso avvertire il suo aroma, che di solito io associo alla cucina, misto all'odore di cera all'interno della cattedrale!
La cucina bulgara è stata un'altra piacevole scoperta: piatti semplici ma saporiti in cui si ritrovano echi della cucina turca (soprattutto nei dolci) ma anche di quella greca, oltre che di quella più corposa tipica del nord-est dell'Europa. Grande varietà di formaggi e un'ottimo yoghurt bianco (c'è chi dice che siano stati i bulgari a inventarlo). La carne (pollo, maiale, manzo, agnello) viene servita come stufato o, preferibilmente, cotta al barbecue sotto forma di polpette o salsicce infilate in grossi spiedi (kepap). In entrambi i casi spezie e erbe aromatiche la rendono davvero deliziosa (ho assaggiato uno spiedo di carne trita di agnello alla menta sublime....tenendo presente che non sono una fan dell'agnello!).
Comunque, durante l'estate piuttosto calda, ho notato che anche i locali preferiscono fresche insalate a sontuosi piatti di carne! Viene fatto largo uso di verdure fresche come pomodori, cetrioli, cipolle e peperoni: non a caso uno dei piatti tipici bulgari è proprio una insalata, la "shopska salada", condita con un formaggio fresco grattugiato, il "Sirene", molto simile alla feta che può fungere sia da ricco contorno che da leggero piatto principale. Ricorda moltissimo la ben più nota insalata greca, sebbene questa abbia la particolarità di comprendere anche una spiccata nota piccante molto gradevole.
E' proprio questa la ricetta che propongo oggi, un omaggio alla mia vacanza bulgara.
SHOPSKA SALADA
Ingredienti:
2 pomodori maturi
1 cipollina rossa fresca
1 cetriolo
1/2 peperone
1 peperoncino fresco
formaggio Sirene (per me feta)
prezzemolo tritato
menta tritata
olio evo
aceto di vino
sale
olive nere per guarnire
Lavare i pomodori, asciugarli e tagliarli a pezzi. Affettare la cipollina (non troppo sottile). Sbucciare il cetriolo e tagliarlo a fettine. Togliere il picciolo, i semi e i filamenti bianchi interni al peperone e tagliarlo a listarelle. Tagliare a fettine anche il peperoncino, avendo cura di eliminare i semi che, secondo il mio gusto, sono troppo piccanti per una insalata. Riunire tutte le verdure in una ciotola e distribuire sopra circa 80 g di feta grattugiata con la grattugia a fori larghi. Spolverizzare con un trito di menta e prezzemolo e guarnire con olive nere a piacere. Condire con olio evo, sale e aceto di vino e servire subito.
Buon appetito!
sabato 20 agosto 2016
Profumo d'estate (Peperonata piccantina all'agro)
Oggi sono a casa e ho caldo. Potrei uscire ma sembra che le mie membra siano saldamente incollate al divano. Sarà la voglia di stare un po' ferma e tranquilla, sarà che alla prospettiva di rientrare lunedì a lavoro mi sento già stanca. Nonostante ciò ho ancora voglia di estate e una delle cose che più mi evoca questa stagione sono i peperoni, così colorati e profumati. Visto che quest'anno l'orto è particolarmente prolifico di questi meravigliosi frutti, ne ho approfittato e nella mia giornata casalinga mi sono preparata una semplice peperonata, buona sia calda che fredda, come contorno o come condimento per delle coloratissime bruschette. Direi che ci sono modi peggiori di trascorrere gli ultimi giorni di vacanza!
PEPERONATA PICCANTINA all'AGRO
Ingredienti:
3 peperoni (verdi, rossi, gialli)
1/2 peperoncino fresco piccante
1 cipolla rossa
2 spicchi d'aglio
3 cucchiai aceto di vino bianco
olio evo
sale
prezzemolo
Sbucciare e affettare la cipolla. Sbucciare l'aglio e schiacciarlo. Togliere il picciolo ai peperoni, eliminare i semi e i filamenti bianchi interni e tagliarli a listarelle.
In un tegame soffriggere a fiamma vivace l'aglio, la cipolla e il peperoncino spezzettato insieme a abbondante fondo di olio (4-5 cucchiai). Appena la cipolla è appassita aggiungere i peperoni tagliati a listarelle e farli rosolare alcuni minuti. Sfumare con l'aceto e aggiustare di sale. Abbassare la fiamma e lasciare cuocere lentamente per almeno 40 minuti, mescolando ogni tanto. Attenzione a non far bruciare i peperoni: se il fondo di cottura si asciuga troppo aggiungere poca acqua calda.
A fine cottura cospargere con prezzemolo tritato e servire calda o fredda, a piacere.
Buon appetito!
PEPERONATA PICCANTINA all'AGRO
Ingredienti:
3 peperoni (verdi, rossi, gialli)
1/2 peperoncino fresco piccante
1 cipolla rossa
2 spicchi d'aglio
3 cucchiai aceto di vino bianco
olio evo
sale
prezzemolo
Sbucciare e affettare la cipolla. Sbucciare l'aglio e schiacciarlo. Togliere il picciolo ai peperoni, eliminare i semi e i filamenti bianchi interni e tagliarli a listarelle.
In un tegame soffriggere a fiamma vivace l'aglio, la cipolla e il peperoncino spezzettato insieme a abbondante fondo di olio (4-5 cucchiai). Appena la cipolla è appassita aggiungere i peperoni tagliati a listarelle e farli rosolare alcuni minuti. Sfumare con l'aceto e aggiustare di sale. Abbassare la fiamma e lasciare cuocere lentamente per almeno 40 minuti, mescolando ogni tanto. Attenzione a non far bruciare i peperoni: se il fondo di cottura si asciuga troppo aggiungere poca acqua calda.
A fine cottura cospargere con prezzemolo tritato e servire calda o fredda, a piacere.
Buon appetito!
mercoledì 17 agosto 2016
Macumba? (Coniglio con patate e peperoni)
Giuro che è la verita, non una barzelletta.
Nello scorso post dicevo ironicamente di aspettarmi una invasione di cavallette.
Beh, tranquilli, le cavallette non sono arrivate.
Sono arrivate le formiche. A frotte.
7 anni che abitiamo in quella casa (al primo piano, per di più) e di formiche mai nemmeno l'ombra. Almeno fino a qualche giorno fa, quando mi sono svegliata e in cucina ho trovato un gran andirivieni. Pensavo fosse colpa del sonno, delle cispe o che so io. Invece no. Erano proprio formiche in cerca di briciole. Fortunatamente io l'insetticida ce lo avevo per davvero, almeno ciò che rimaneva del viaggio in India (mica posso viaggiare in questi Paesi senza una adeguata difesa!).
La cucina è stata prontamente disinfestata e non ho fatto prigionieri.
Se non ci credessi potrei pensare che qualcuno mi stia lanciando una macumba!
CONIGLIO con PATATE e PEPERONI
Ingredienti (per 2 persone):
1/2 coniglio a pezzi (sostituibile con 1/2 pollo spellato)
2 spicchi d'aglio
2 filetti di acciuga sott'olio
1 scalogno
4 patate medie
2 peperoni
1 bicchiere di vino bianco secco
basilico fresco
5 pomodorini
olio evo
sale
Sbucciare e schiacciare l'aglio. Sbucciare e tagliare grossolanamente a dadi le patate e lo scalogno. Eliminare il picciolo, i semi e le pellicine bianche interne dei peperoni e tagliarli a pezzetti.
In un capace tegame a bordi alti scaldare a fiamma vivace un fondo di olio evo con gli spicchi d'aglio e i filetti di acciuga sott'olio fino a che questi ultimi non si sono disfatti nell'olio. Attenzione a non bruciare l'aglio e se inizia a brunirsi toglierlo subito dal tegame.
Adagiare i pezzi di coniglio nel tegame in modo che siano a contatto con il fondo e farli rosolare bene su tutti i lati: quando non sono piu visibili parti rosa sfumare con il vino. Quando l'alcool è evaporato aggiungere le patate, mescolare bene e appena il fondo ha ripreso il bollore incoperchiare, abbassare la fiamma e lasciare cuocere una decina di minuti. Trascorso questo tempo aggiungere anche i peperoni, lo scalogno, i pomodorini tagliati a spicchietti e qualche foglia di basilico spezzettata. Aggiustare di sale. Se il fondo di cottura dovesse asciugarsi aggiungere poca acqua calda alla volta e mescolare. Lasciare cuocere 40-45 minuti, coperto, con fiamma bassa, mescolando di tanto in tanto. A fine cottura profumare ancora con foglie di basilico fresche spezzettate. Prima di servire controllare che le patate siano morbide altrimenti proseguire la cottura. Servire caldo con abbondante pane per fare scarpetta (ma è buono pure a temperatura ambiente!).
Buon appetito!
N.B.1 Come già accennato il coniglio è sostituibile con del pollo spellato a pezzi.
N.B.2 Una versione secondo me più invernale prevede l'uso di rosmarino al posto del basilico e una aggiunta di peperoncino al soffritto iniziale.
Nello scorso post dicevo ironicamente di aspettarmi una invasione di cavallette.
Beh, tranquilli, le cavallette non sono arrivate.
Sono arrivate le formiche. A frotte.
7 anni che abitiamo in quella casa (al primo piano, per di più) e di formiche mai nemmeno l'ombra. Almeno fino a qualche giorno fa, quando mi sono svegliata e in cucina ho trovato un gran andirivieni. Pensavo fosse colpa del sonno, delle cispe o che so io. Invece no. Erano proprio formiche in cerca di briciole. Fortunatamente io l'insetticida ce lo avevo per davvero, almeno ciò che rimaneva del viaggio in India (mica posso viaggiare in questi Paesi senza una adeguata difesa!).
La cucina è stata prontamente disinfestata e non ho fatto prigionieri.
Se non ci credessi potrei pensare che qualcuno mi stia lanciando una macumba!
CONIGLIO con PATATE e PEPERONI
Ingredienti (per 2 persone):
1/2 coniglio a pezzi (sostituibile con 1/2 pollo spellato)
2 spicchi d'aglio
2 filetti di acciuga sott'olio
1 scalogno
4 patate medie
2 peperoni
1 bicchiere di vino bianco secco
basilico fresco
5 pomodorini
olio evo
sale
Sbucciare e schiacciare l'aglio. Sbucciare e tagliare grossolanamente a dadi le patate e lo scalogno. Eliminare il picciolo, i semi e le pellicine bianche interne dei peperoni e tagliarli a pezzetti.
In un capace tegame a bordi alti scaldare a fiamma vivace un fondo di olio evo con gli spicchi d'aglio e i filetti di acciuga sott'olio fino a che questi ultimi non si sono disfatti nell'olio. Attenzione a non bruciare l'aglio e se inizia a brunirsi toglierlo subito dal tegame.
Adagiare i pezzi di coniglio nel tegame in modo che siano a contatto con il fondo e farli rosolare bene su tutti i lati: quando non sono piu visibili parti rosa sfumare con il vino. Quando l'alcool è evaporato aggiungere le patate, mescolare bene e appena il fondo ha ripreso il bollore incoperchiare, abbassare la fiamma e lasciare cuocere una decina di minuti. Trascorso questo tempo aggiungere anche i peperoni, lo scalogno, i pomodorini tagliati a spicchietti e qualche foglia di basilico spezzettata. Aggiustare di sale. Se il fondo di cottura dovesse asciugarsi aggiungere poca acqua calda alla volta e mescolare. Lasciare cuocere 40-45 minuti, coperto, con fiamma bassa, mescolando di tanto in tanto. A fine cottura profumare ancora con foglie di basilico fresche spezzettate. Prima di servire controllare che le patate siano morbide altrimenti proseguire la cottura. Servire caldo con abbondante pane per fare scarpetta (ma è buono pure a temperatura ambiente!).
Buon appetito!
N.B.1 Come già accennato il coniglio è sostituibile con del pollo spellato a pezzi.
N.B.2 Una versione secondo me più invernale prevede l'uso di rosmarino al posto del basilico e una aggiunta di peperoncino al soffritto iniziale.
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