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sabato 17 gennaio 2015

Inquietudine (Filetto di maiale in crosta di erbe con salsa di cipolle)

Sono le 16.30 e quella poca luminosità che ci ha accompagnato durante il giorno sta ormai scomparendo. Il cielo è grigio e coperto, la bruma si sta addensando sul lago e sui campi circostanti, sfumando i contorni, confondendo le forme. Camminiamo solitari sul ponte per raggiungere l'isoletta al centro: si sentono solo i nostri passi sul metallo e i versi di uno stormo di enormi corvi appena alzatosi in volo. L'isola è deserta, eccetto due giardinieri che ci guardano con aria stranita. Nessun turista, nessun chiosco di souvenir. La temperatura sta scendendo rapidamente; fa freddo e c'è silenzio. E' quasi irreale. Arriviamo alla cappella nel centro dell'isola ma la porta è chiusa. Spingo coraggiosamente il portone che cigola in modo inquietante. Buio. Buio pesto. Non una lampada, una candela. Niente. La luce che filtra dalle alte vetrate è troppo poca per capire come è fatto l'ambiente. "Ecco", penso, "Ci siamo! Ora salta fuori dall'ombra e ci addenta!". Rimpiango di non avere con me un paletto di frassino o almeno qualche spicchio d'aglio. Ci muoviamo alla cieca fino in fondo alla cappella dove "inciampiamo" in una sorta di scalino. Illuminiamo i nostri passi con i cellulari.....Porca vacca! E' lui! E' davvero la sua tomba! Un brivido gelido lungo la schiena.....



Grazie ai flash della macchina fotografica vediamo finalmente la cappella. Primo lampo: un susseguirsi di affreschi religiosi su tutte le pareti, santi e Gesù che osservano minacciosi dall'alto. Un altro lampo: l'effige di Vlad Tepes III di Valacchia, detto l'impalatore, posata sulla sua presunta, spoglia tomba (sul fatto che il corpo sia presente è ancora oggetto di varie diatribe). Un ultimo flash: alcuni cartelloni che narrano la storia del violento difensore della Romania dall'attacco di Turchi con aneddoti alquanto truculenti.
Terminiamo di scattare le nostre foto senza fiatare e poi scappiamo via in silenzio, inseguiti da quegli spettrali corvi gracchianti. Così si conclude l'ultima tappa del viaggio, prima di tornare in aeroporto.

Se non si fosse capito a novembre ho avuto bisogno di una vacanzetta e siamo andati in Transilvania, a trovare Dracula! Niente di meglio per rilassarsi un po'! Pur non essendo una credulona, ammetto che i luoghi e le ambientazioni particolarmente lugubri si prestano bene alla suggestione e capisco come possano essere nate così tante truci leggende a proposito del cosiddetto conte Dracula. E' innegabile che fosse un abile condottiero e un violento guerriero ma da qui ad essere un vampiro ne passa!

Visto che in Romania mi sono rimpinzata di carne, per rimanere in tema oggi propongo la mia versione per cucinare ad hoc il filetto di maiale: in crosta di erbe lasciato appena rosa, perchè la carne rimanga morbida e succosa. In tavola fa gran figura ed è comunque facile e piuttosto veloce da preparare: massimo risultato, minimo sforzo. Secondo me lo apprezzerebbe anche il conte Dracula e magari i suoi canini resterebbero lontano dal mio collo! ;-)



FILETTO di MAIALE in CROSTA di ERBE con SALSA di CIPOLLE

Ingredienti (per 3-4 persone):
600 g di filetto di maiale
erbe aromatiche miste (prezzemolo, basilico, salvia, rosmarino, timo...)
2 spicchi d'aglio
2 cipolle dorate
1 bacca di ginepro
1 foglia di alloro
1 bicchiere di vino bianco
1 cucchiaio di farina 00
olio evo
grappa
sale
pepe nero

Preparare un trito molto fine con gli spicchi d'aglio e le erbette aromatiche (in questo caso io ho usato i classici salvia e rosmarino). Mescolare con un cucchiaio di sale e uno di pepe nero. Ungere la superficie del filetto con poco olio evo, rotolarlo nel trito preparato e lasciarlo insaporire circa mezz'ora.
Nel frattempo tritare finemente 2 grosse cipolle dorate e metterle in un tegame a rosolare molto lentamente con un paio di cucchiai di olio evo, la foglia di alloro e la bacca di ginepro schiacciata. Aggiungere il vino e cuocere una ventina di minuti mescolando di continuo. In ultimo salare, aggiungere la farina e far amalgamare ancora per 5 minuti, sempre mescolando. Togliere l'alloro e il ginepro, frullare con un minipimer a immersione, poi rimettere la salsa sul fuoco per farla addensare. Una volta pronta togliere dal fuoco e tenere coperta al caldo.
Accendere il forno a 200°C.
Scaldare una padella antiaderente unta con poche gocce di olio evo e scottarvi il filetto di maiale a fiamma alta alcuni minuti su tutti i lati, in modo da dorare bene la carne. Sfumare con un bicchierino di grappa e lasciare evaporare l'alcool. Togliere dal fuoco e infornare subito (ormai il forno avrà raggiunto la temperatura) per 25 minuti (se il filetto è più grande o lo si vuole più cotto aumentare il tempo di cottura in forno). Togliere dal forno e lasciare riposare la carne per 5 minuti avvolta nell'alluminio prima di tagliarla a fette e servirla adagiandola sulla salsa di cipolle.
Buon appetito!



4 commenti:

  1. Ma dai.. che bel viaggio.. piacerebbe anche a me.. ma son sicura che fifona come sono.. quell'atmosfera mi farebbe prendere il cagotto.. hihihihh.. Ottimo invece questo filetto.. così presentato mette una fame assurda,,, smack e buona serata :-)

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  2. La carne cotta in questo modo mi piace tantissimo, soprattutto se bella aromatizzata e profumata come la tua.
    Sei stata in Transilvania????
    Beata te!!! Un viaggio emozionante!!!
    Da sempre le storie e le leggende che ruotano attorno alla figura del conte Dracula mi hanno affascinata.

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  3. Ecco dove ti eri cacciata! Mai stata sulle tracce di Dracula, per essere sicura questo arrosto lo avrei fatto con una bella salsa all'aglio.... bacioni

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