Capita che il forno a microonde non riesca più a scongelare, nè a riscaldare. Pazienza.
Capita che Jarvis, il mio amato robot che spazza tutta la casa, decida che non vuol percorrere più di un metro prima di riaddormentarsi. Pazienza.
Capita che la pompa della lavastoviglie non riesca più a erogare acqua. Pazienza.
Capita che la termoregolazione del forno se ne vada in malora. Pazienza.
Pazienza....
Pazienza una emerita cippalippa! E' da aprile che il mio parco elettrodomestici mi sta boicottando! Manca solo che il phon esploda e la televisione vada in tilt poi siamo al gran completo!
La tecnologia mi si è rivoltata contro! Questa è una insurrezione bella e buona!
Se per la lavastoviglie ho già provveduto alla sostituzione e per il microonde la sostituzione è imminente, per il robot sono ancora in alto mare.
Per il forno sto attendendo il responso del tecnico, che mi deve dire se devo vendere un rene per ripagare il pezzo da sostituire o se mi conviene cambiare forno.
Prevedo un Natale low budget....
Tutta questa situazione ha inevitabili ripercussioni sulle mie attività in cucina che, al momento, si svolgono esclusivamente ai fornelli.
Il lato positivo è stato la scoperta di un nuovo modo di cucinare la zucca: veloce e molto sfizioso, ottimo come secondo piatto leggero o come originale antipasto.
Provare per credere!
BISTECCA di ZUCCA con BRIE e NOCCIOLE
Ingredienti (per 2 persone):
Zucca butternut
100 g di Brie
5-6 Nocciole
Olio evo
Sale
Tagliare 4 fette di zucca alte circa 1 cm dalla cima della butternut, così da ottenere 4 dischi pieni.
Eliminare la buccia e incidere con un coltello un lato della parte piatta della fetta in modo da formare una sorta di "quadrettatura".
Ungere appena, con olio evo, il fondo di una padella antiaderente, poi scaldare su fuoco vivace.
Quando la padella è calda poggiarvi le fette di zucca e cuocerle 5 minuti per ogni lato (meglio se con coperchio). Salare solo a fine cottura.
Tagliare a dadolini il brie e tritare grossolanamente le nocciole.
Disporre la zucca ancora calda nei piatti da portata e guarnire con la dadolata di brie e la granella di nocciole.
Da servire calda o a temperatura ambiente.
Buon appetito!
Pagine
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giovedì 5 dicembre 2019
martedì 19 novembre 2019
Il risotto svuotafrigo (Piselli, prosciutto e robiola)
Apro il frigo e trovo una robiola in odore di scadenza e un rimasuglio di trancio di prosciutto. Poi mi ricordo di una esigua quantità di piselli surgelati che girano per il congelatore: troppo pochi anche solo per farne un contorno. I maschi alfa di casa si aggirano per casa come lupi famelici... che fare?
Mi scopro a pensare che non preparo un risotto da tanto tempo e mi dico "Perchè no?! Risotto sia!".
Non è una di quelle preparazioni che faccio a occhi chiusi: devo dedicare tempo e attenzione per avere un buon risultato ma alla fine che gran soddisfazione!
Questo risotto, in particolare, mi ha stupito per l'ottima riuscita nonostante la mia totale mancanza di premeditazione e l'improvvisazione degli ingredienti.
Risi e bisi è un abbinamento classico della cucina italiana, il risotto piace a tutti e arricchito con prosciutto e robiola ha dato vita ad un fantastico piatto unico!
Il piccolo di casa ha anche chiesto il bis, troppo tardi purtroppo, ed è rimasto piuttosto contrariato dalla pentola vuota, tanto che ha voluto controllare personalmente che non ne fosse rimasto nemmeno un chicco!
RISOTTO con PISELLI, PROSCIUTTO e ROBIOLA
Ingredienti (per 3-4 persone):
1 cipolla bianca
250 g riso da risotto (carnaroli, roma, vialone nano, per esempio)
4-5 cucchiai di olio evo
15 g burro
150 g prosciutto crudo in una solo pezzo (Per me di tipo toscano, salato)
1 tazza di piselli surgelati
50 ml vino bianco
100 g robiola
600 ml brodo vegetale o acqua calda
Sale
Pepe nero
Bollire i pisellini per circa 15 minuti in abbondante acqua salata, scolarli e tenerli da parte. Sbucciare e tritare finemente la cipolla. Tagliare a dadini piccoli il prosciutto crudo. Scaldare il brodo lasciandolo poi sobbollire sul fuoco.
In una casseruola capiente (io ne uso una con interno in pietra antiaderente) scaldare insieme 4-5 cucchiai di olio evo e il burro, fino a che non si è sciolto completamente. A questo punto aggiungere il trito di cipolla e lasciare stufare delicatamente fino a che non è trasparente. Versare anche la dadolata di prosciutto e alzare la fiamma, quindi lasciare insaporire per un minuto. Salare leggermente.
Aggiungere il riso alla cipolla e farlo tostare a fiamma vivace per un minuto mescolando. Sfumare con il vino. Quando l'alcool è evaporato, bagnare il riso con un mestolo di brodo (che avevo in precedenza salato appena) e abbassare la fiamma. Aggiungere anche i piselli e altro brodo, fino al livello del riso, mescolare bene e incoperchiare. Mescolare e aggiungere altro brodo caldo ogni 5 minuti circa in modo che il riso non si attacchi e resti sempre bello umido. Occorreranno circa 15-20 minuti per arrivare a cottura. Aggiustare eventualmente di sale (non ne occorre molto perchè il prosciutto è già molto sapido).
Solo a fine cottura mantecare con la robiola lontano dal fuoco. Servire subito spolverizzato da un po' di pepe nero appena macinato.
Buon appetito!
Mi scopro a pensare che non preparo un risotto da tanto tempo e mi dico "Perchè no?! Risotto sia!".
Non è una di quelle preparazioni che faccio a occhi chiusi: devo dedicare tempo e attenzione per avere un buon risultato ma alla fine che gran soddisfazione!
Questo risotto, in particolare, mi ha stupito per l'ottima riuscita nonostante la mia totale mancanza di premeditazione e l'improvvisazione degli ingredienti.
Risi e bisi è un abbinamento classico della cucina italiana, il risotto piace a tutti e arricchito con prosciutto e robiola ha dato vita ad un fantastico piatto unico!
Il piccolo di casa ha anche chiesto il bis, troppo tardi purtroppo, ed è rimasto piuttosto contrariato dalla pentola vuota, tanto che ha voluto controllare personalmente che non ne fosse rimasto nemmeno un chicco!
RISOTTO con PISELLI, PROSCIUTTO e ROBIOLA
Ingredienti (per 3-4 persone):
1 cipolla bianca
250 g riso da risotto (carnaroli, roma, vialone nano, per esempio)
4-5 cucchiai di olio evo
15 g burro
150 g prosciutto crudo in una solo pezzo (Per me di tipo toscano, salato)
1 tazza di piselli surgelati
50 ml vino bianco
100 g robiola
600 ml brodo vegetale o acqua calda
Sale
Pepe nero
Bollire i pisellini per circa 15 minuti in abbondante acqua salata, scolarli e tenerli da parte. Sbucciare e tritare finemente la cipolla. Tagliare a dadini piccoli il prosciutto crudo. Scaldare il brodo lasciandolo poi sobbollire sul fuoco.
In una casseruola capiente (io ne uso una con interno in pietra antiaderente) scaldare insieme 4-5 cucchiai di olio evo e il burro, fino a che non si è sciolto completamente. A questo punto aggiungere il trito di cipolla e lasciare stufare delicatamente fino a che non è trasparente. Versare anche la dadolata di prosciutto e alzare la fiamma, quindi lasciare insaporire per un minuto. Salare leggermente.
Aggiungere il riso alla cipolla e farlo tostare a fiamma vivace per un minuto mescolando. Sfumare con il vino. Quando l'alcool è evaporato, bagnare il riso con un mestolo di brodo (che avevo in precedenza salato appena) e abbassare la fiamma. Aggiungere anche i piselli e altro brodo, fino al livello del riso, mescolare bene e incoperchiare. Mescolare e aggiungere altro brodo caldo ogni 5 minuti circa in modo che il riso non si attacchi e resti sempre bello umido. Occorreranno circa 15-20 minuti per arrivare a cottura. Aggiustare eventualmente di sale (non ne occorre molto perchè il prosciutto è già molto sapido).
Solo a fine cottura mantecare con la robiola lontano dal fuoco. Servire subito spolverizzato da un po' di pepe nero appena macinato.
Buon appetito!
giovedì 7 novembre 2019
I love pasta! (pasta di riso e mais al ragù di prosciutto cotto)
Ancora pasta. Ebbene si. E' inutile negare che negli ultimi tempi la pasta è tornata prepotentemente ad essere protagonista nella mia cucina. Vuoi per la velocità di esecuzione, abbinata alla mia personale scarsità di tempo, vuoi per il rispetto del principio "Poca spesa, massima resa", spesso la sera mi trovo ad ingegnarmi in condimenti gustosi e veloci per un ricco piatto di pasta che accontenti il piccolo e il grande maschio alfa.
La ricetta di oggi è tratta da "Il cucchiaino d'argento", libro di ricette per bambini che mi è stato regalato da mio cognato, forse preoccupato che durante lo svezzamento propinassi da subito spezie e peperoncino al piccolo!
In ogni caso, bambini o no, contiene ricette davvero interessanti e questa è una di quelle!
PASTA di RISO e MAIS al RAGU' di PROSCIUTTO COTTO
Ingredienti (per 3-4 persone):
150 g Prosciutto cotto (vanno bene sia il trancio che le fette)
300 g pasta corta di riso e mais (fusilli, penne, rigatoni, farfalle...)
1 carota
1 costola di sedano
1 piccola cipolla rossa
350 ml di passata di pomodoro
1 bacca di ginepro
olio evo
sale
Raschiare la carota, lavare e asciugare la costola di sedano, sbucciare la cipolla. Tritare finemente tutte le verdure e farle soffriggere gentilmente con 3 cucchiai di olio evo, la bacca di ginepro schiacciata e qualche cucchiaio di acqua, per evitare che si brucino.
Mentre le verdure appassiscono tritare anche il prosciutto cotto.
Quando il soffritto è pronto, togliere la bacca di ginepro e aggiungere il prosciutto cotto tritato mescolando, salare leggermente e lasciare insaporire un paio di minuti. A questo punto aggiungere anche la passata di pomodoro e far prendere il bollore, poi abbassare la fiamma al minimo e lasciare cuocere, coperto, per una ventina di minuti.
Nel frattempo cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolare e condire con il sugo preparato. Servire subito.
Buon appetito!
N.B.: Ho usato una pasta di riso e mais perchè trovo che si sposi bene con questo condimento ma niente vieta di usare la classica pasta di grano duro!
La ricetta di oggi è tratta da "Il cucchiaino d'argento", libro di ricette per bambini che mi è stato regalato da mio cognato, forse preoccupato che durante lo svezzamento propinassi da subito spezie e peperoncino al piccolo!
In ogni caso, bambini o no, contiene ricette davvero interessanti e questa è una di quelle!
PASTA di RISO e MAIS al RAGU' di PROSCIUTTO COTTO
Ingredienti (per 3-4 persone):
150 g Prosciutto cotto (vanno bene sia il trancio che le fette)
300 g pasta corta di riso e mais (fusilli, penne, rigatoni, farfalle...)
1 carota
1 costola di sedano
1 piccola cipolla rossa
350 ml di passata di pomodoro
1 bacca di ginepro
olio evo
sale
Raschiare la carota, lavare e asciugare la costola di sedano, sbucciare la cipolla. Tritare finemente tutte le verdure e farle soffriggere gentilmente con 3 cucchiai di olio evo, la bacca di ginepro schiacciata e qualche cucchiaio di acqua, per evitare che si brucino.
Mentre le verdure appassiscono tritare anche il prosciutto cotto.
Quando il soffritto è pronto, togliere la bacca di ginepro e aggiungere il prosciutto cotto tritato mescolando, salare leggermente e lasciare insaporire un paio di minuti. A questo punto aggiungere anche la passata di pomodoro e far prendere il bollore, poi abbassare la fiamma al minimo e lasciare cuocere, coperto, per una ventina di minuti.
Nel frattempo cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolare e condire con il sugo preparato. Servire subito.
Buon appetito!
N.B.: Ho usato una pasta di riso e mais perchè trovo che si sposi bene con questo condimento ma niente vieta di usare la classica pasta di grano duro!
mercoledì 30 ottobre 2019
Il dramma di una foodblogger. Parte 2. (Carote al latte)
Breve storia triste.
"Mamma, oggi prepariamo una torta insieme?"
...
Il forno non funziona.
Fine.
Di quando tuo figlio duenne ti invita a cucinare insieme e tu aspettavi questo momento da quando hai saputo di essere incinta e non puoi accontentarlo perchè il forno ti ha abbandonata e non vuoi che le velleità culinarie del suddetto baby vengano frustrate da elettrodomestici malfunzionanti.
"Tesoro mio, oggi, invece della torta, prepareremo delle buonissime carote al latte!"
Per stavolta me la sono cavata così, con delle carote che, per quanto semplici sono comunque buone. E' vero: è un delicato contorno da bambini ma chi l'ha detto che non può essere gustato anche dagli adulti?
CAROTE al LATTE
Ingredienti (per 3 persone):
4-5 carote
1 spicchio di aglio
burro
olio evo
120 ml di latte (circa un bicchiere)
sale
prezzemolo fresco (facoltativo)
Raschiare le carote e tagliarle a rondelle (o a bastoncino, se preferite). In una padella (meglio antiaderente) scaldare dolcemente una noce di burro e un cucchiaio di olio evo. Quando il burro è sciolto aggiungere lo spicchio d'aglio sbucciato e schiacciato e alzare la fiamma per farlo soffriggere. Eliminare l'aglio dopo un minuto per evitare che bruci e aggiungere le rondelle di carote. Mescolare bene in modo che si ungano da tutte le parti e lasciarle rosolare un un paio di minuti. Aggiustare di sale, poi aggiungere il latte (meglio se tiepido). Far prendere il bollore, incoperchiare e, solo a questo punto, abbassare la fiamma al minimo. Lasciare cuocere fino a che le carote non sono morbide e sul fondo si è formata una invitante cremina: occorreranno una decina di minuti. Spolverizzare con del prezzemolo finemente tritato prima di servire calde o fredde, a piacere.
Buon appetito!
"Mamma, oggi prepariamo una torta insieme?"
...
Il forno non funziona.
Fine.
Di quando tuo figlio duenne ti invita a cucinare insieme e tu aspettavi questo momento da quando hai saputo di essere incinta e non puoi accontentarlo perchè il forno ti ha abbandonata e non vuoi che le velleità culinarie del suddetto baby vengano frustrate da elettrodomestici malfunzionanti.
"Tesoro mio, oggi, invece della torta, prepareremo delle buonissime carote al latte!"
Per stavolta me la sono cavata così, con delle carote che, per quanto semplici sono comunque buone. E' vero: è un delicato contorno da bambini ma chi l'ha detto che non può essere gustato anche dagli adulti?
CAROTE al LATTE
Ingredienti (per 3 persone):
4-5 carote
1 spicchio di aglio
burro
olio evo
120 ml di latte (circa un bicchiere)
sale
prezzemolo fresco (facoltativo)
Raschiare le carote e tagliarle a rondelle (o a bastoncino, se preferite). In una padella (meglio antiaderente) scaldare dolcemente una noce di burro e un cucchiaio di olio evo. Quando il burro è sciolto aggiungere lo spicchio d'aglio sbucciato e schiacciato e alzare la fiamma per farlo soffriggere. Eliminare l'aglio dopo un minuto per evitare che bruci e aggiungere le rondelle di carote. Mescolare bene in modo che si ungano da tutte le parti e lasciarle rosolare un un paio di minuti. Aggiustare di sale, poi aggiungere il latte (meglio se tiepido). Far prendere il bollore, incoperchiare e, solo a questo punto, abbassare la fiamma al minimo. Lasciare cuocere fino a che le carote non sono morbide e sul fondo si è formata una invitante cremina: occorreranno una decina di minuti. Spolverizzare con del prezzemolo finemente tritato prima di servire calde o fredde, a piacere.
Buon appetito!
sabato 26 ottobre 2019
Il dramma di una foodblogger (pasta con porri, gorgonzola e noci)
La vita di una foodblogger non è solo una cucina immacolata, verdure fresche di stagione appena colte dall'orto, buon cibo appena cucinato, foto patinate da rivista di cucina. No! Anche nella quotidianità di una foodblogger esistono momenti bui, di crisi nera e sconforto.
Ne sto attraversando uno terribile in questo periodo: dopo la dipartita ad aprile del forno a microonde e della lavastoviglie (prontamente sostituita) sembra che anche il forno mi stia abbandonando.
Forse qualcuno ha notato che da tempo non pubblico ricette di dolci da forno: ci ho provato ma i risultati sono stati a dir poco discutibili.
Dopo mesi di dubbi tormentosi sulle mie capacità in cucina (torte bruciate fuori e crude dentro, arrosti di carne, pesce e verdure da controllare a vista per evitare la carbonizzazione) all'ennesimo tentativo di super collaudati muffin finiti semi carbonizzati mi sono convinta che il problema è la termoregolazione del forno.
Quando il tecnico si degnerà di venire a riparare il guasto, forse tornerò anche a cucinare dolci.
Nel frattempo mi dedico a un bel piatto di pasta, ricco e saporito, che ieri era il #worldpastaday e noi lo abbiamo festeggiato a dovere!
PASTA con PORRI, GORGONZOLA e NOCI
Ingredienti (per 3-4 persone):
300 g pasta corta (farfalle, fusilli, penne. ..)
150 g gorgonzola piccante
1 grosso porro
5-6 gherigli di noce
Olio evo
Una noce di burro
Latte
Sale
Pepe nero
Affettare sottilmente il porro, previamente lavato e asciugato, e farlo soffriggere in padella con un paio di cucchiai di olio evo e una noce di burro. Dopo un paio di minuti aggiungere circa 100 ml di acqua, far riprendere il bollore, poi abbassare la fiamma e lasciare stufare dolcemente per circa 15 minuti.
Quando il porro è cotto e quasi sfatto aggiungere in padella il gorgonzola tagliato a tocchetti e lasciarlo sciogliere dolcemente mescolando. Aggiungere qualche cucchiaio di latte per rendere il condimento più cremoso. Aggiustare di sale a piacere (non ne occorre molto grazie alla sapidità del gorgonzola) e spengere il fuoco fino a che non è cotta la pasta.
Mentre preparate il condimento far bollire abbondante acqua salata e cuocere la pasta per il tempo indicato. Scolare la pasta e aggiungerla in padella insieme alla salsa di porri e gorgonzola facendola insaporire per un minuto a fiamma vivace.
Cospargere coni gherigli di noce tritati e servire immediatamente con una spolverata di pepe nero appena macinato.
Buon appetito!
N.B.1: Si possono usare le varietà di gorgonzola che si preferiscono: dolce, piccante, cremoso. Personalmente preferisco quello piccante che ha un gusto più deciso, anche se richiede l'uso di un poco più di latte per conferire cremosità al condimento.
N.B.2: E' un piatto da gustare appena preparato: una volta raffreddato non è più così buono!
Ne sto attraversando uno terribile in questo periodo: dopo la dipartita ad aprile del forno a microonde e della lavastoviglie (prontamente sostituita) sembra che anche il forno mi stia abbandonando.
Forse qualcuno ha notato che da tempo non pubblico ricette di dolci da forno: ci ho provato ma i risultati sono stati a dir poco discutibili.
Dopo mesi di dubbi tormentosi sulle mie capacità in cucina (torte bruciate fuori e crude dentro, arrosti di carne, pesce e verdure da controllare a vista per evitare la carbonizzazione) all'ennesimo tentativo di super collaudati muffin finiti semi carbonizzati mi sono convinta che il problema è la termoregolazione del forno.
Quando il tecnico si degnerà di venire a riparare il guasto, forse tornerò anche a cucinare dolci.
Nel frattempo mi dedico a un bel piatto di pasta, ricco e saporito, che ieri era il #worldpastaday e noi lo abbiamo festeggiato a dovere!
PASTA con PORRI, GORGONZOLA e NOCI
Ingredienti (per 3-4 persone):
300 g pasta corta (farfalle, fusilli, penne. ..)
150 g gorgonzola piccante
1 grosso porro
5-6 gherigli di noce
Olio evo
Una noce di burro
Latte
Sale
Pepe nero
Affettare sottilmente il porro, previamente lavato e asciugato, e farlo soffriggere in padella con un paio di cucchiai di olio evo e una noce di burro. Dopo un paio di minuti aggiungere circa 100 ml di acqua, far riprendere il bollore, poi abbassare la fiamma e lasciare stufare dolcemente per circa 15 minuti.
Quando il porro è cotto e quasi sfatto aggiungere in padella il gorgonzola tagliato a tocchetti e lasciarlo sciogliere dolcemente mescolando. Aggiungere qualche cucchiaio di latte per rendere il condimento più cremoso. Aggiustare di sale a piacere (non ne occorre molto grazie alla sapidità del gorgonzola) e spengere il fuoco fino a che non è cotta la pasta.
Mentre preparate il condimento far bollire abbondante acqua salata e cuocere la pasta per il tempo indicato. Scolare la pasta e aggiungerla in padella insieme alla salsa di porri e gorgonzola facendola insaporire per un minuto a fiamma vivace.
Cospargere coni gherigli di noce tritati e servire immediatamente con una spolverata di pepe nero appena macinato.
Buon appetito!
N.B.1: Si possono usare le varietà di gorgonzola che si preferiscono: dolce, piccante, cremoso. Personalmente preferisco quello piccante che ha un gusto più deciso, anche se richiede l'uso di un poco più di latte per conferire cremosità al condimento.
N.B.2: E' un piatto da gustare appena preparato: una volta raffreddato non è più così buono!
giovedì 5 settembre 2019
Un classico straordinario (Spaghettoni alle vongole)
Ho sfogliato all'indietro il blog e mi sono resa conto che negli ultimi mesi ho postato solo ricette di pesce.
No, non ho smesso di mangiare carne. Non potrei. Però ammetto che a casa ho avuto una notevole virata verso gli animali acquatici, forse più veloci da cucinare, sicuramente più digeribili e leggeri.
Quindi pesce anche oggi, anzi, molluschi, che adoro.
Perfino il piccolo maschio alfa non riesce a resistere di fronte agli spaghetti con le "bombole"!
Come dargli torto?! Chi riesce davvero a resistere di fronte a un piatto così?!????
SPAGHETTONI alle VONGOLE
Ingredienti (per 4 persone):
1 kg di vongole (o lupini di mare)
450 g spaghettoni
5-6 spicchi di aglio
mezzo bicchiere di vino bianco
prezzemolo fresco
olio evo
sale
peperoncino fresco (facoltativo)
Far spurgare le vongole qualche ora (meglio una notte intera): porle in un colino e tenerle in ammollo in acqua salata. In questo modo le vongole espellono l'eventuale sabbia contenuta nelle valve, che sarebbe fastidiosissima se finisse sotto i denti. Scolare e sciacquare bene le vongole prima di cuocerle.
Preparare un trito fine con gli spicchi di aglio sbucciati; se piace, tagliare a rondelle un piccolo peperoncino. Versare aglio e peperoncino in una capiente padella con almeno mezzo bicchiere d'olio e accendere il fuoco al minimo. Lasciare che l'olio si insaporisca a fiamma bassissima per almeno 5 minuti stando bene attenti a che l'aglio non imbrunisca. Appena prima di versare le vongole in padella, alzare la fiamma al massimo. Spadellare le vongole per alcuni minuti in modo che si aprano, poi sfumare con il vino. Aggiustare di sale. Spengere il fuoco una volta che il vino è evaporato e si è formato un bel po' di fondo di cottura.
Cuocere gli spaghettoni (ma vanno bene anche linguine, tagliolini, spaghetti normali...) in abbondante acqua bollente salata, scolare al dente conservando circa un bicchiere di acqua di cottura.
Spadellare gli spaghettoni con le vongole a fiamma alta, irrorando eventualmente con l'acqua di cottura della pasta se il sughetto si dovesse asciugare troppo. Spolverizzare con abbondante prezzemolo fresco tritato e servire immediatamente.
Buon appetito!
No, non ho smesso di mangiare carne. Non potrei. Però ammetto che a casa ho avuto una notevole virata verso gli animali acquatici, forse più veloci da cucinare, sicuramente più digeribili e leggeri.
Quindi pesce anche oggi, anzi, molluschi, che adoro.
Perfino il piccolo maschio alfa non riesce a resistere di fronte agli spaghetti con le "bombole"!
Come dargli torto?! Chi riesce davvero a resistere di fronte a un piatto così?!????
SPAGHETTONI alle VONGOLE
Ingredienti (per 4 persone):
1 kg di vongole (o lupini di mare)
450 g spaghettoni
5-6 spicchi di aglio
mezzo bicchiere di vino bianco
prezzemolo fresco
olio evo
sale
peperoncino fresco (facoltativo)
Far spurgare le vongole qualche ora (meglio una notte intera): porle in un colino e tenerle in ammollo in acqua salata. In questo modo le vongole espellono l'eventuale sabbia contenuta nelle valve, che sarebbe fastidiosissima se finisse sotto i denti. Scolare e sciacquare bene le vongole prima di cuocerle.
Preparare un trito fine con gli spicchi di aglio sbucciati; se piace, tagliare a rondelle un piccolo peperoncino. Versare aglio e peperoncino in una capiente padella con almeno mezzo bicchiere d'olio e accendere il fuoco al minimo. Lasciare che l'olio si insaporisca a fiamma bassissima per almeno 5 minuti stando bene attenti a che l'aglio non imbrunisca. Appena prima di versare le vongole in padella, alzare la fiamma al massimo. Spadellare le vongole per alcuni minuti in modo che si aprano, poi sfumare con il vino. Aggiustare di sale. Spengere il fuoco una volta che il vino è evaporato e si è formato un bel po' di fondo di cottura.
Cuocere gli spaghettoni (ma vanno bene anche linguine, tagliolini, spaghetti normali...) in abbondante acqua bollente salata, scolare al dente conservando circa un bicchiere di acqua di cottura.
Spadellare gli spaghettoni con le vongole a fiamma alta, irrorando eventualmente con l'acqua di cottura della pasta se il sughetto si dovesse asciugare troppo. Spolverizzare con abbondante prezzemolo fresco tritato e servire immediatamente.
Buon appetito!
mercoledì 21 agosto 2019
Le grasse vacanze (Filetto di nasello all'acqua pazza)
Riassunto di 4 giorni in Trentino: polenta, formaggi, canederli, crauti, gulasch, carne salada, strauben e birra.
Rientro a casa per ferragosto, dove ci aspettava il pranzo luculliano coi parenti. A seguire cena con gli amici, tanto per restare in esercizio.
Partenza per Berlino.
Riassunto di 4 giorni a Berlino: wurstel, currywurst, patate, stinco, patate, schnitzel, patate, birra e patate, sfoglie glassate grandi come un piatto da pizza, patate.
Ormai non cammino più: rotolo.
Tornata a casa anelavo solo del pesce e della verdura fresca...
La ricetta di oggi rispecchia perfettamente questa mia necessità: pesce fresco leggero e saporito, che si cucina molto velocemente e profuma di estate. Ovviamente con i pomodori buoni dell'orto!
Si tratta di una ricetta classica per il pesce, inventata dai pescatori che cucinavano il pescato del giorno con ciò che avevano a disposizione: pomodori e acqua di mare, naturalmente salata. Visto che il sale era un bene di lusso, con un costo "pazzo", i poveri pescatori che non potevano permetterselo usavano l'acqua di mare per insaporire il pesce.
FILETTO di NASELLO all'ACQUA PAZZA
Ingredienti (per 3 persone):
3 filetti di nasello da circa 200g ciascuno (meglio se con la pelle)
20-25 pomodorini maturi
1 spicchio di aglio
50 ml di vino bianco
Prezzemolo
Olio evo
Sale
In una padella dal fondo piatto far scaldare per un minuto a fiamma vivace 3 cucchiai di olio evo con uno spicchio di aglio sbucciato e schiacciato. Buttare in padella i pomodorini tagliati a metà e lasciarli soffriggere per un paio di minuti. Aggiungere i filetti di pesce (posarli dalla parte della pelle) e incoperchiare. Mescolare 50 ml di vino bianco con 50 ml di acqua e mezzo cucchiaino di sale. Irrorare il pesce con il liquido preparato che non dovrà coprire interamente i filetti ma bagnarli fino a circa metà. Far prendere il bollore, poi abbassare la fiamma e lasciare cuocere per 10-15 minuti: il liquido dovrà essersi parzialmente ristretto e aver formato un invitante sughetto. Non occorre salare ulteriormente.
Servire subito il pesce coi pomodorini in accompagnamento abbondantemente cosparso di prezzemolo fresco tritato.
Buon appetito!
Rientro a casa per ferragosto, dove ci aspettava il pranzo luculliano coi parenti. A seguire cena con gli amici, tanto per restare in esercizio.
Partenza per Berlino.
Riassunto di 4 giorni a Berlino: wurstel, currywurst, patate, stinco, patate, schnitzel, patate, birra e patate, sfoglie glassate grandi come un piatto da pizza, patate.
Ormai non cammino più: rotolo.
Tornata a casa anelavo solo del pesce e della verdura fresca...
La ricetta di oggi rispecchia perfettamente questa mia necessità: pesce fresco leggero e saporito, che si cucina molto velocemente e profuma di estate. Ovviamente con i pomodori buoni dell'orto!
Si tratta di una ricetta classica per il pesce, inventata dai pescatori che cucinavano il pescato del giorno con ciò che avevano a disposizione: pomodori e acqua di mare, naturalmente salata. Visto che il sale era un bene di lusso, con un costo "pazzo", i poveri pescatori che non potevano permetterselo usavano l'acqua di mare per insaporire il pesce.
FILETTO di NASELLO all'ACQUA PAZZA
Ingredienti (per 3 persone):
3 filetti di nasello da circa 200g ciascuno (meglio se con la pelle)
20-25 pomodorini maturi
1 spicchio di aglio
50 ml di vino bianco
Prezzemolo
Olio evo
Sale
In una padella dal fondo piatto far scaldare per un minuto a fiamma vivace 3 cucchiai di olio evo con uno spicchio di aglio sbucciato e schiacciato. Buttare in padella i pomodorini tagliati a metà e lasciarli soffriggere per un paio di minuti. Aggiungere i filetti di pesce (posarli dalla parte della pelle) e incoperchiare. Mescolare 50 ml di vino bianco con 50 ml di acqua e mezzo cucchiaino di sale. Irrorare il pesce con il liquido preparato che non dovrà coprire interamente i filetti ma bagnarli fino a circa metà. Far prendere il bollore, poi abbassare la fiamma e lasciare cuocere per 10-15 minuti: il liquido dovrà essersi parzialmente ristretto e aver formato un invitante sughetto. Non occorre salare ulteriormente.
Servire subito il pesce coi pomodorini in accompagnamento abbondantemente cosparso di prezzemolo fresco tritato.
Buon appetito!
mercoledì 24 luglio 2019
Autoelogio (Padellata speziata di quinoa e mazzancolle)
Raramente una ricetta è perfetta al primo tentativo: di solito parto da una idea e cerco di perfezionarla nel tempo secondo i miei gusti e gli ingredienti disponibili.
Con questa ricetta invece non c'è stata la necessità di pensare ad alcuna modifica: nasce così, al primo tentativo ed è perfetta.Saporita e speziata ma leggera, ottima per l'estate ma anche per climi più freddi. La adoro.E, cosa ancora più sorprendente, la adora anche il maschio alfa che, dopo aver raschiato gli ultimi granelli di quinoa dalla padella, ha alzato gli occhi verso di me e ha detto "Certo che avresti potuto farne un po' di più!"
Grandi pacche sulle spalle per me e soddisfazione alle stelle.
PADELLATA SPEZIATA di QUINOA e MAZZANCOLLE
Ingredienti (per 2 persone):
300 g di mazzancolle
1 cipollotto fresco
200 g quinoa
una costola di sedano
una carota
un pezzetto di radice di ginger
prezzemolo
olio evo
paprika affumicata
curry
peperoncino chipotle secco
Per il Bisque:
1 spicchio di aglio
mezzo bicchiere di vino bianco
5-6 steli di prezzemolo
5 grani di pepe nero
un pezzetto di radice di ginger
1 cipolla dorata
30 g burro
1l acqua
Sciacquare la quinoa sotto acqua corrente, poi asciugarla con un canovaccio.
Staccare testa, zampette e carapace alle mazzancolle, lasciando solo la coda. Tenere da parte le mazzancolle sgusciate e usare gli scarti per preparare il bisque.
Per il bisque: far sciogliere il burro in una casseruola capiente, poi aggiungere lo spicchio d'aglio schiacciato, la radice di ginger sbucciata e tagliata a pezzetti e la cipolla sbucciata e tagliata in 4 spicchi. Lasciare soffriggere un minuto poi aggiungere gli scarti delle mazzancolle. Appena il tutto riprende il bollore sfumare con il vino. Quando il vino è evaporato aggiungere gli steli di prezzemolo, il pepe nero in grani e versare acqua fino a coprire il tutto (circa 1 l). Far riprendere il bollore, poi abbassare la fiamma al minimo, incoperchiare e lasciare sobbollire per circa un'ora, togliendo ogni tanto la schiumetta che si forma in superficie con una schiumarola. Aggiustare di sale (ne occorre davvero pochissimo perchè questo brodetto è già molto saporito). Una volta che il bisque si è ridotto di circa la metà, filtrare con un colino a maglie fitte e tenerlo in caldo.
Tritare sedano, carota (precedentemente raschiata), ginger (sbucciato) e cipollotto e far soffriggere 5 minuti a fiamma vivace insieme a circa 5 cucchiai di olio evo in un largo tegame a bordi non troppo alti (una sorta di paellera). Sfumare con mezzo bicchiere di bisque e lasciare appassire tutto ben bene a fuoco dolce. Spolverizzare con un cucchiaio di paprika affumicata (o paprika dolce) e mezzo cucchiaio di miscela per curry, mescolare e versare subito la quinoa. Lasciare tostare la quinoa per un minuto, poi versare il bisque fino a ricoprirla completamente. Mescolare, incoperchiare e lasciare cuocere a fiamma bassissima per circa 15 minuti senza più toccare niente.
Nel frattempo preparare le mazzancolle: in un ciotolino mescolare qualche cucchiaio di olio evo con un cucchiaino di paprika e un cucchiaino di peperoncino chipotle secco. Ungere bene le mazzancolle con l'olio speziato e spadellarle 1 minuto per lato in una padella antiaderente caldissima.
Disporre le mazzancolle sulla quinoa ormai cotta (deve aver assorbito tutto il liquido) e spolverizzare con un trito di prezzemolo fresco.
Servire subito.
Buon appetito!
N.B.1 Il bisque può essere preparato anche il giorno prima.
N.B.2 Le mazzancolle possono essere sostituire da code di gambero o da gamberoni
Con questa ricetta invece non c'è stata la necessità di pensare ad alcuna modifica: nasce così, al primo tentativo ed è perfetta.Saporita e speziata ma leggera, ottima per l'estate ma anche per climi più freddi. La adoro.E, cosa ancora più sorprendente, la adora anche il maschio alfa che, dopo aver raschiato gli ultimi granelli di quinoa dalla padella, ha alzato gli occhi verso di me e ha detto "Certo che avresti potuto farne un po' di più!"
Grandi pacche sulle spalle per me e soddisfazione alle stelle.
PADELLATA SPEZIATA di QUINOA e MAZZANCOLLE
Ingredienti (per 2 persone):
300 g di mazzancolle
1 cipollotto fresco
200 g quinoa
una costola di sedano
una carota
un pezzetto di radice di ginger
prezzemolo
olio evo
paprika affumicata
curry
peperoncino chipotle secco
Per il Bisque:
1 spicchio di aglio
mezzo bicchiere di vino bianco
5-6 steli di prezzemolo
5 grani di pepe nero
un pezzetto di radice di ginger
1 cipolla dorata
30 g burro
1l acqua
Sciacquare la quinoa sotto acqua corrente, poi asciugarla con un canovaccio.
Staccare testa, zampette e carapace alle mazzancolle, lasciando solo la coda. Tenere da parte le mazzancolle sgusciate e usare gli scarti per preparare il bisque.
Per il bisque: far sciogliere il burro in una casseruola capiente, poi aggiungere lo spicchio d'aglio schiacciato, la radice di ginger sbucciata e tagliata a pezzetti e la cipolla sbucciata e tagliata in 4 spicchi. Lasciare soffriggere un minuto poi aggiungere gli scarti delle mazzancolle. Appena il tutto riprende il bollore sfumare con il vino. Quando il vino è evaporato aggiungere gli steli di prezzemolo, il pepe nero in grani e versare acqua fino a coprire il tutto (circa 1 l). Far riprendere il bollore, poi abbassare la fiamma al minimo, incoperchiare e lasciare sobbollire per circa un'ora, togliendo ogni tanto la schiumetta che si forma in superficie con una schiumarola. Aggiustare di sale (ne occorre davvero pochissimo perchè questo brodetto è già molto saporito). Una volta che il bisque si è ridotto di circa la metà, filtrare con un colino a maglie fitte e tenerlo in caldo.
Tritare sedano, carota (precedentemente raschiata), ginger (sbucciato) e cipollotto e far soffriggere 5 minuti a fiamma vivace insieme a circa 5 cucchiai di olio evo in un largo tegame a bordi non troppo alti (una sorta di paellera). Sfumare con mezzo bicchiere di bisque e lasciare appassire tutto ben bene a fuoco dolce. Spolverizzare con un cucchiaio di paprika affumicata (o paprika dolce) e mezzo cucchiaio di miscela per curry, mescolare e versare subito la quinoa. Lasciare tostare la quinoa per un minuto, poi versare il bisque fino a ricoprirla completamente. Mescolare, incoperchiare e lasciare cuocere a fiamma bassissima per circa 15 minuti senza più toccare niente.
Nel frattempo preparare le mazzancolle: in un ciotolino mescolare qualche cucchiaio di olio evo con un cucchiaino di paprika e un cucchiaino di peperoncino chipotle secco. Ungere bene le mazzancolle con l'olio speziato e spadellarle 1 minuto per lato in una padella antiaderente caldissima.
Disporre le mazzancolle sulla quinoa ormai cotta (deve aver assorbito tutto il liquido) e spolverizzare con un trito di prezzemolo fresco.
Servire subito.
Buon appetito!
N.B.1 Il bisque può essere preparato anche il giorno prima.
N.B.2 Le mazzancolle possono essere sostituire da code di gambero o da gamberoni
lunedì 17 giugno 2019
Cambio di stagione (Insalata di polpo e patate)
Per quanto mi renda conto che quello passato è stato un inverno secco, che c'era bisogno di pioggia e di maltempo, non vedevo l'ora che arrivasse l'estate. Dopo una primavera che non è stata primavera, l'arrivo dei primi caldi mi ha enormemente confortata e rigenerata, mi ha ridato forza ed energia e, perchè no, pure un po' più di verve in cucina.
Per mesi ho anelato fresche insalate, risi freddi e tenere verdurine crude e finalmente è arrivato il loro momento.
Approfitto delle torride temperature previste per rispolverare un intramontabile classico della cucina italiana: l'insalata di polpo e patate.
Fondamentale è la lunga cottura del polpo, onde evitare di ritrovarsi in bocca tentacoli gommosi; per il resto è una ricetta di una semplicità imbarazzante e di grande versatilità. Perchè se la base restano polpo e patate, il resto dei condimenti è assolutamente personalizzabile secondo il proprio gusto.
Questa resta comunque la mia versione preferita.
INSALATA di POLPO e PATATE
Ingredienti (per 3 persone):
1 grosso polpo (o due piccoli) da circa 1,2 kg
3 patate medie
un mazzetto di rucola
una manciata abbondante di capperi sotto sale
olive nere taggiasche (o al forno)
1 spicchio di aglio
succo di limone
1/2 bicchiere di aceto di vino
olio evo
sale
pepe nero (facoltativo)
Per prima cosa occorre lessare il polpo: portare a bollore abbondante acqua in una pentola capiente con mezzo bicchiere di aceto. Quando l'acqua bolle afferrare il polpo con delle pinze, immergerlo per un paio di secondi e poi tirarlo fuori. Ripetere l'operazione altre due volte, poi lasciarlo definitivamente immerso. Abbassare la fiamma al minimo, incoperchiare e lasciare sobbollire almeno 45 minuti (meglio un'ora). Una volta cotto, scolare il polpo, lasciarlo raffreddare poi spellarlo (operazione facoltativa, solo che a me la pelle non piace e preferisco toglierla) e tagliarlo a pezzetti.
Sbucciare le patate e tagliarle a tocchetti; cuocerle al vapore per circa 20 minuti, poi lasciarle raffreddare.
In una ciotola mescolare patate e polpo, poi aggiungere la rucola, ben lavata, asciugata e spezzettata a mano. Aggiungere anche le olive a piacere, lo spicchio di aglio sbucciato e tagliato a pezzetti e i capperi, precedentemente dissalati sotto acqua corrente e ben strizzati. Condire con sale, pepe nero appena macinato, un filo di olio evo e qualche goccia di succo di limone. Mescolare tutto e lasciare riposare in frigo almeno mezz'ora, in modo che l'insalata si insaporisca bene.
Servire fresca.
Buon appetito!
N.B.1: Aglio, capperi, olive e rucola sono facoltativi: come ho detto sopra, la base è polpo e patate, il resto si può variare a piacere. Si possono agiungere e/o sostituire ingredienti eventualmente con pomodorini, insalatine di vario tipo e, perchè no, magari impreziosire il tutto con dei gamberetti bolliti o dell'avocado a tocchetti.
N.B.2: Le patate possono anche essere bollite intere, poi sbucciate e tagliate a tocchetti. Personalmente le preferisco cotte al vapore: cuociono più velocemente e restano meno umide.
Per mesi ho anelato fresche insalate, risi freddi e tenere verdurine crude e finalmente è arrivato il loro momento.
Approfitto delle torride temperature previste per rispolverare un intramontabile classico della cucina italiana: l'insalata di polpo e patate.
Fondamentale è la lunga cottura del polpo, onde evitare di ritrovarsi in bocca tentacoli gommosi; per il resto è una ricetta di una semplicità imbarazzante e di grande versatilità. Perchè se la base restano polpo e patate, il resto dei condimenti è assolutamente personalizzabile secondo il proprio gusto.
Questa resta comunque la mia versione preferita.
INSALATA di POLPO e PATATE
Ingredienti (per 3 persone):
1 grosso polpo (o due piccoli) da circa 1,2 kg
3 patate medie
un mazzetto di rucola
una manciata abbondante di capperi sotto sale
olive nere taggiasche (o al forno)
1 spicchio di aglio
succo di limone
1/2 bicchiere di aceto di vino
olio evo
sale
pepe nero (facoltativo)
Per prima cosa occorre lessare il polpo: portare a bollore abbondante acqua in una pentola capiente con mezzo bicchiere di aceto. Quando l'acqua bolle afferrare il polpo con delle pinze, immergerlo per un paio di secondi e poi tirarlo fuori. Ripetere l'operazione altre due volte, poi lasciarlo definitivamente immerso. Abbassare la fiamma al minimo, incoperchiare e lasciare sobbollire almeno 45 minuti (meglio un'ora). Una volta cotto, scolare il polpo, lasciarlo raffreddare poi spellarlo (operazione facoltativa, solo che a me la pelle non piace e preferisco toglierla) e tagliarlo a pezzetti.
Sbucciare le patate e tagliarle a tocchetti; cuocerle al vapore per circa 20 minuti, poi lasciarle raffreddare.
In una ciotola mescolare patate e polpo, poi aggiungere la rucola, ben lavata, asciugata e spezzettata a mano. Aggiungere anche le olive a piacere, lo spicchio di aglio sbucciato e tagliato a pezzetti e i capperi, precedentemente dissalati sotto acqua corrente e ben strizzati. Condire con sale, pepe nero appena macinato, un filo di olio evo e qualche goccia di succo di limone. Mescolare tutto e lasciare riposare in frigo almeno mezz'ora, in modo che l'insalata si insaporisca bene.
Servire fresca.
Buon appetito!
N.B.1: Aglio, capperi, olive e rucola sono facoltativi: come ho detto sopra, la base è polpo e patate, il resto si può variare a piacere. Si possono agiungere e/o sostituire ingredienti eventualmente con pomodorini, insalatine di vario tipo e, perchè no, magari impreziosire il tutto con dei gamberetti bolliti o dell'avocado a tocchetti.
N.B.2: Le patate possono anche essere bollite intere, poi sbucciate e tagliate a tocchetti. Personalmente le preferisco cotte al vapore: cuociono più velocemente e restano meno umide.
giovedì 9 maggio 2019
Orgoglio di mamma (Torta semolino e ricotta)
Due anni. Un grande amore per il cibo, per le palline di tutte le dimensioni, il fuoco, gli aerei e i camion.
Una testolina bionda e furbissima. Occhioni verdi trasparenti. Manine paffutelle, sempre sporche, che non riesco a smettere di mordicchiare.
Inutile cercare di esprimere quanto io trovi bella, intelligente e perfetta la mia progenie: credo siano sentimenti legittimi per tutti i genitori.
Lo so. Sono impazzita. "Ogni scarrafone è bello a mamma sua" e io non faccio eccezione. Ahimè, questi ormoni di mamma mi hanno proprio rincoglionita e so che prima o poi ne pagherò le conseguenze.
Poco prima di partorire chiesi ad una cara amica, se fossi diventata una sdolcinata mammina che parla solo del suo bebè e pubblica roba melensa sui social, di venire a casa mia e tirarmi un paio di schiaffi.
....Sto aspettando che squilli il campanello....
Però devo ammettere che ci sono momenti che non solo rasentano la perfezione ma che addirittura mi inorgogliscono tanto da raccontarne persino qui.
Ad esempio:
Festa dell'asilo. Tavolo dei rinfreschi carico di dolci di ogni tipo.
Vedere il mio nano che si fionda sicuro sulla mia torta al semolino e fa addirittura il bis....l'espressione tronfia che si stampa sulla mia faccia è il minimo che posso fare. E no, non era la torta più bella, ma mi piace pensare che fosse la più buona....almeno secondo il piccolo J!
Ricetta supercollaudata: fatta e rifatta tantissime volte, riscuote sempre grande successo tra i commensali con la sua consistenza morbida, quasi da sembrare un dessert al cucchiaio. Inoltre è semplice e veloce da preparare. "Semplice e veloce" .....praticamente è diventato il mio mantra in cucina da un po' di tempo!
In ogni caso straconsiglio questa deliziosa torta adatta a grandi e piccini.
TORTA SEMOLINO e RICOTTA (simil migliaccio napoletano)
Ingredienti:
200 g semolino
250 ml panna fresca
500 ml latte
250 ml acqua
4 uova medie
250 g ricotta vaccina
250 g zucchero semolato
40 g burro
1 bustina di vanillina
Un pizzico di sale
Zucchero a velo
In una pentola scaldare insieme latte, panna, acqua, burro e un pizzico di sale. Mescolare ogni tanto in modo da favorire lo scioglimento del burro. Quando il tutto inizia a bollire versare a pioggia il semolino mescolando con una frusta. Abbassare il fuoco al minimo e mescolare continuamente con la frusta per evitare la formazione di grumi. Continuare così la cottura per 4-5 minuti: a questo punto il semolino si sarà addensato. Trasferire l'impasto in una pirofila e lasciarlo raffreddare a temperatura ambiente.
Nel frattempo montare le uova (tuorlo e albumi) con lo zucchero e la vanillina con le fruste elettriche fino a che il composto non è gonfio e cremoso. A questo punto aggiungere la ricotta alle uova (meglio se setacciata) e mescolare delicatamente. Aggiungere infine anche il semolino ormai intiepidito e amalgamare bene. Versare l'impasto in una tortiera tonda in silicone da 26 cm, livellare con una spatola e coprire con un foglio di alluminio. Infornare a 200°C per 45 minuti, poi togliere l'alluminio e lasciare cuocere scoperta ancora 10 minuti. Fare la prova stecchino per controllare la cottura e poi sfornare. Lasciare freddare completamente prima di servire la torta ben spolverizzata di zucchero a velo.
Buon appetito!
N.B.1: Nel caso venga usata una tortiera di metallo occorre imburrare e infarinare i bordi per evitare che la torta vi resti attaccata, oppure rivestire la tortiera di carta da forno.
N.B.2: Le mie modifiche, rispetto all'originale ricetta campana, consistono nel non aver usato la scorza di limone per aromatizzare e nell'uso della panna al posto dell'acqua, per un risultato ancora più godurioso.
N.B.3: Il nome migliaccio viene dal fatto che anticamente veniva usata farina di miglio al posto del semolino, oggi ben più reperibile.
Una testolina bionda e furbissima. Occhioni verdi trasparenti. Manine paffutelle, sempre sporche, che non riesco a smettere di mordicchiare.
Inutile cercare di esprimere quanto io trovi bella, intelligente e perfetta la mia progenie: credo siano sentimenti legittimi per tutti i genitori.
Lo so. Sono impazzita. "Ogni scarrafone è bello a mamma sua" e io non faccio eccezione. Ahimè, questi ormoni di mamma mi hanno proprio rincoglionita e so che prima o poi ne pagherò le conseguenze.
Poco prima di partorire chiesi ad una cara amica, se fossi diventata una sdolcinata mammina che parla solo del suo bebè e pubblica roba melensa sui social, di venire a casa mia e tirarmi un paio di schiaffi.
....Sto aspettando che squilli il campanello....
Però devo ammettere che ci sono momenti che non solo rasentano la perfezione ma che addirittura mi inorgogliscono tanto da raccontarne persino qui.
Ad esempio:
Festa dell'asilo. Tavolo dei rinfreschi carico di dolci di ogni tipo.
Vedere il mio nano che si fionda sicuro sulla mia torta al semolino e fa addirittura il bis....l'espressione tronfia che si stampa sulla mia faccia è il minimo che posso fare. E no, non era la torta più bella, ma mi piace pensare che fosse la più buona....almeno secondo il piccolo J!
Ricetta supercollaudata: fatta e rifatta tantissime volte, riscuote sempre grande successo tra i commensali con la sua consistenza morbida, quasi da sembrare un dessert al cucchiaio. Inoltre è semplice e veloce da preparare. "Semplice e veloce" .....praticamente è diventato il mio mantra in cucina da un po' di tempo!
In ogni caso straconsiglio questa deliziosa torta adatta a grandi e piccini.
TORTA SEMOLINO e RICOTTA (simil migliaccio napoletano)
Ingredienti:
200 g semolino
250 ml panna fresca
500 ml latte
250 ml acqua
4 uova medie
250 g ricotta vaccina
250 g zucchero semolato
40 g burro
1 bustina di vanillina
Un pizzico di sale
Zucchero a velo
In una pentola scaldare insieme latte, panna, acqua, burro e un pizzico di sale. Mescolare ogni tanto in modo da favorire lo scioglimento del burro. Quando il tutto inizia a bollire versare a pioggia il semolino mescolando con una frusta. Abbassare il fuoco al minimo e mescolare continuamente con la frusta per evitare la formazione di grumi. Continuare così la cottura per 4-5 minuti: a questo punto il semolino si sarà addensato. Trasferire l'impasto in una pirofila e lasciarlo raffreddare a temperatura ambiente.
Nel frattempo montare le uova (tuorlo e albumi) con lo zucchero e la vanillina con le fruste elettriche fino a che il composto non è gonfio e cremoso. A questo punto aggiungere la ricotta alle uova (meglio se setacciata) e mescolare delicatamente. Aggiungere infine anche il semolino ormai intiepidito e amalgamare bene. Versare l'impasto in una tortiera tonda in silicone da 26 cm, livellare con una spatola e coprire con un foglio di alluminio. Infornare a 200°C per 45 minuti, poi togliere l'alluminio e lasciare cuocere scoperta ancora 10 minuti. Fare la prova stecchino per controllare la cottura e poi sfornare. Lasciare freddare completamente prima di servire la torta ben spolverizzata di zucchero a velo.
Buon appetito!
N.B.1: Nel caso venga usata una tortiera di metallo occorre imburrare e infarinare i bordi per evitare che la torta vi resti attaccata, oppure rivestire la tortiera di carta da forno.
N.B.2: Le mie modifiche, rispetto all'originale ricetta campana, consistono nel non aver usato la scorza di limone per aromatizzare e nell'uso della panna al posto dell'acqua, per un risultato ancora più godurioso.
N.B.3: Il nome migliaccio viene dal fatto che anticamente veniva usata farina di miglio al posto del semolino, oggi ben più reperibile.
martedì 23 aprile 2019
Baby shark (Orata sotto sale)
Madri. Padri. Puerpere. Gravide. Sappiate che se non conoscete il significato del titolo di questo post siete out. Terribilmente, out. Se siete genitori o state per diventarlo, non si può più prescindere da Baby shark, la hit del momento, il tormentone dell'anno, uno di quei motivetti orecchiabili che penetra nel cervello e non ne esce più. Cantare al proprio adorato bebè le canzoncine dello Zecchino d'oro ormai è demodè. Al bando anche Wiskey il ragnetto, la vecchia fattoria e ci son due coccodrilli e un orangotango. Se vuoi essere un genitore trendy bisogna cimentarsi con qualcosa di più esotico e innovativo come Baby Shark! Altro che la tartaruga di Lauzi!
In questo senso noi, per una volta, siamo sulla cresta dell'onda: ne conosciamo tutte le versioni presenti su YouTube, il che comprende quella cartone animato, quella giapponese, quella di Halloween, quella con scimmie in molteplici lingue e varie altre che mi sfuggono al momento.
In base all'umore il pargolo decide quale preferisce e allora via che parte il momento disco-dance, con tanto di balletto di accompagnamento, ovviamente.
Così ci ritroviamo spesso, io e il maschio alfa, a cantare e agitarsi come due cretini sotto gli occhi deliziati del piccolo J, che batte le mani a tempo con la sua canzone preferita.
Ormai abbiamo messo su un numero da circo con questa colonna sonora, tanto che sto meditando di organizzare un tour di esibizioni per le piazze italiane....sia mai che ci scappi la comparsata in Tv!
Tornando alle cose serie, cioè alla cucina, la ricetta di oggi non può che essere pesce!
Sono dell'idea che quando il pesce è fresco come deve essere, non ha bisogno di tanti salamelecchi per essere delizioso: cucinarlo nel modo più semplice possibile rappresenta la migliore opzione per gustarlo a pieno. Per quanto mi riguarda, il modo migliore di cucinare un buon pesce con lisca, come orate e branzini, è in forno, sotto sale.
In molti hanno storto il naso di fronte a questa mia affermazione ma posso assicurare che il risultato è strepitoso: la carne resta morbidissima, delicata, saporita e assolutamente non salata, come si potrebbe erroneamente pensare. Infatti il sale resta in superficie, sulla pelle, senza penetrare nella carne. Questo garantisce una diffusione del calore ottimale. Inoltre non occorre olio in cottura, solo un filo a crudo, se piace, una volta sfilettato il pesce.
Altri innegabili vantaggi: la preparazione prima di schiaffare il pesce in forno è velocissima, non si creano cattivi odori in cucina e l'unica teglia necessaria si sporca pochissimo....prevalentemente di sale.
Provare per credere!
ORATA SOTTO SALE
Ingredienti (per 2 persone):
2 orate da 300-400 g ciascuna
2 spicchi d'aglio
2 rametti di rosmarino
2 fette di limone
pepe nero
2 kg di sale grosso
Per prima cosa eviscerare le orate: praticare una lunga incisione, con un coltello appuntito, sulla pancia del pesce fino quasi alla coda. Togliere le interiora e lavare molto accuratamente sotto acqua corrente e asciugare. L'alternativa è far eviscerare il pesce dal pescivendolo.
Inserire dentro l'incisione di ciascun pesce un rametto di rosmarino, un paio di mezze fette di limone, uno spicchio d'aglio sbucciato e tagliato a fettine e una macinata di pepe nero.
Depositare sul fondo di una pirofila uno strato uniforme di sale grosso (circa mezzo centimetro), tale da coprirlo perfettamente.
Adagiare i pesci già conditi sullo strato di sale e ricoprirli con il restante sale. La copertura deve essere completa, senza pelle o pinne esposte. Secondo le dimensioni della pirofila usata potrà essere necessario più o meno sale.
Infornare a 180°C per 35-40 minuti (per pesci più grandi aumentare il tempo di cottura).
Sfornare, eliminare il sale e sfilettare il pesce ancora caldo. Servire con un filo d'olio a crudo o una citronette.
Buon appetito!
N.B. Con questa cottura si possono preparare anche altri pesci con lisca come branzini, cernie e ombrine.
In questo senso noi, per una volta, siamo sulla cresta dell'onda: ne conosciamo tutte le versioni presenti su YouTube, il che comprende quella cartone animato, quella giapponese, quella di Halloween, quella con scimmie in molteplici lingue e varie altre che mi sfuggono al momento.
In base all'umore il pargolo decide quale preferisce e allora via che parte il momento disco-dance, con tanto di balletto di accompagnamento, ovviamente.
Così ci ritroviamo spesso, io e il maschio alfa, a cantare e agitarsi come due cretini sotto gli occhi deliziati del piccolo J, che batte le mani a tempo con la sua canzone preferita.
Ormai abbiamo messo su un numero da circo con questa colonna sonora, tanto che sto meditando di organizzare un tour di esibizioni per le piazze italiane....sia mai che ci scappi la comparsata in Tv!
Tornando alle cose serie, cioè alla cucina, la ricetta di oggi non può che essere pesce!
Sono dell'idea che quando il pesce è fresco come deve essere, non ha bisogno di tanti salamelecchi per essere delizioso: cucinarlo nel modo più semplice possibile rappresenta la migliore opzione per gustarlo a pieno. Per quanto mi riguarda, il modo migliore di cucinare un buon pesce con lisca, come orate e branzini, è in forno, sotto sale.
In molti hanno storto il naso di fronte a questa mia affermazione ma posso assicurare che il risultato è strepitoso: la carne resta morbidissima, delicata, saporita e assolutamente non salata, come si potrebbe erroneamente pensare. Infatti il sale resta in superficie, sulla pelle, senza penetrare nella carne. Questo garantisce una diffusione del calore ottimale. Inoltre non occorre olio in cottura, solo un filo a crudo, se piace, una volta sfilettato il pesce.
Altri innegabili vantaggi: la preparazione prima di schiaffare il pesce in forno è velocissima, non si creano cattivi odori in cucina e l'unica teglia necessaria si sporca pochissimo....prevalentemente di sale.
Provare per credere!
ORATA SOTTO SALE
Ingredienti (per 2 persone):
2 orate da 300-400 g ciascuna
2 spicchi d'aglio
2 rametti di rosmarino
2 fette di limone
pepe nero
2 kg di sale grosso
Per prima cosa eviscerare le orate: praticare una lunga incisione, con un coltello appuntito, sulla pancia del pesce fino quasi alla coda. Togliere le interiora e lavare molto accuratamente sotto acqua corrente e asciugare. L'alternativa è far eviscerare il pesce dal pescivendolo.
Inserire dentro l'incisione di ciascun pesce un rametto di rosmarino, un paio di mezze fette di limone, uno spicchio d'aglio sbucciato e tagliato a fettine e una macinata di pepe nero.
Depositare sul fondo di una pirofila uno strato uniforme di sale grosso (circa mezzo centimetro), tale da coprirlo perfettamente.
Adagiare i pesci già conditi sullo strato di sale e ricoprirli con il restante sale. La copertura deve essere completa, senza pelle o pinne esposte. Secondo le dimensioni della pirofila usata potrà essere necessario più o meno sale.
Infornare a 180°C per 35-40 minuti (per pesci più grandi aumentare il tempo di cottura).
Sfornare, eliminare il sale e sfilettare il pesce ancora caldo. Servire con un filo d'olio a crudo o una citronette.
Buon appetito!
N.B. Con questa cottura si possono preparare anche altri pesci con lisca come branzini, cernie e ombrine.
giovedì 14 marzo 2019
Maledetti martedì (Pasta con sgombro e olive)
Martedì. Il peggior giorno della settimana. No, non il lunedì, come molti credono, ma il martedì.
Non è un'affermazione campata in aria, una mera avversione personale, quanto una vera e propria teoria cui sono giunta dopo anni di osservazioni sperimentali. Gli allenamenti più tosti e noiosi erano sempre di martedì (e li ricordo con terrore), il giorno con più rogne lavorative è sempre stato il martedì, sempre di martedì mi trovo ingolfata in ingorghi di traffico da far invidia alla viabilità del sud-est asiatico. Non parliamo poi di quelle sfighe imprevedibili del tipo -si sfonda il sacchetto dell'immondizia- o -il camion passa sulla pozzanghera proprio mentre tu stai camminando a bordo strada- o -il calzino rosso nella lavatrice dei bianchi-. Non importa di quale ambito della vita si tratti, il martedì per me è sempre stato un giorno duro. Altro che "Blue Monday"!
E poi pensateci bene....il martedì è distruttivo dal punto di vista psicologico: mentre il lunedì riusciamo ancora a conservare, o almeno a ricordare, il benessere del week-end, il martedì siamo già stanchi, sopraffatti e la consapevolezza di non essere nemmeno a metà settimana di certo non fa che peggiorare la situazione, tanto che la sera praticamente striscio per terra pur di raggiungere il letto.
In queste giornate così nere è inutile anche solo pensare di avere la forza per poter sperimentare qualcosa di nuovo in cucina: molto meglio affidarsi a ricette semplici, veloci e collaudate che soddisfino occhio e palato. Nel momento del bisogno io mi concedo un confortante piatto di pasta e quella di oggi è una ricetta che ultimamente propongo spesso e che i miei maschietti apprezzano molto. Niente di strano: una variante della classica pasta al tonno, con lo sgombro al posto del tonno. Perchè lo sgombro? Intanto è un pesce azzurro, naturalmente ricco dei famigerati nonchè benefici omega 3, poi è dei nostri mari e, cosa ancor più importante, non ha il problema della contaminazione da mercurio, tipico dei grandi predatori marini come il tonno. Insomma, tanti buoni motivi per riscoprire questo buon pesce a tavola!
PASTA con SGOMBRO e OLIVE
Ingredienti (per 2-3 persone):
250 g pasta corta (ottime le farfalle rigate)
1 spicchio di aglio
1 scatoletta di sgombro in scatola (sott'olio o al naturale secondo il proprio gusto)
350 ml di passata di pomodoro
una manciata di olive nere
olio evo
sale
In una larga padella far soffriggere appena lo spicchio d'aglio sbucciato e schiacciato con 3-4 cucchiai di olio evo. Quando l'aglio inizia ad brunirsi toglierlo dalla padella e aggiungere le olive e lo sgombro ben sgocciolato e spezzettato (eseguire questa operazione a fiamma bassa per evitare fastidiosi schizzi di olio bollente). Lasciare insaporire giusto un minuto, poi aggiungere la passata di pomodoro. Portare a bollore a fiamma alta, poi abbassare il fuoco e lasciare cuocere 10 minuti. Aggiustare di sale solo verso fine cottura (non occorre molto sale visto che sia le olive che lo sgombro sono abbastanza sapidi).
Cuocere le farfalle (o altra pasta corta) in abbondante acqua bollente salata per il tempo indicato sulla confezione, scolare e versare nella padella con il condimento. Saltare tutto a fiamma vivace per un minuto e servire subito.
Buon appetito!
Non è un'affermazione campata in aria, una mera avversione personale, quanto una vera e propria teoria cui sono giunta dopo anni di osservazioni sperimentali. Gli allenamenti più tosti e noiosi erano sempre di martedì (e li ricordo con terrore), il giorno con più rogne lavorative è sempre stato il martedì, sempre di martedì mi trovo ingolfata in ingorghi di traffico da far invidia alla viabilità del sud-est asiatico. Non parliamo poi di quelle sfighe imprevedibili del tipo -si sfonda il sacchetto dell'immondizia- o -il camion passa sulla pozzanghera proprio mentre tu stai camminando a bordo strada- o -il calzino rosso nella lavatrice dei bianchi-. Non importa di quale ambito della vita si tratti, il martedì per me è sempre stato un giorno duro. Altro che "Blue Monday"!
E poi pensateci bene....il martedì è distruttivo dal punto di vista psicologico: mentre il lunedì riusciamo ancora a conservare, o almeno a ricordare, il benessere del week-end, il martedì siamo già stanchi, sopraffatti e la consapevolezza di non essere nemmeno a metà settimana di certo non fa che peggiorare la situazione, tanto che la sera praticamente striscio per terra pur di raggiungere il letto.
In queste giornate così nere è inutile anche solo pensare di avere la forza per poter sperimentare qualcosa di nuovo in cucina: molto meglio affidarsi a ricette semplici, veloci e collaudate che soddisfino occhio e palato. Nel momento del bisogno io mi concedo un confortante piatto di pasta e quella di oggi è una ricetta che ultimamente propongo spesso e che i miei maschietti apprezzano molto. Niente di strano: una variante della classica pasta al tonno, con lo sgombro al posto del tonno. Perchè lo sgombro? Intanto è un pesce azzurro, naturalmente ricco dei famigerati nonchè benefici omega 3, poi è dei nostri mari e, cosa ancor più importante, non ha il problema della contaminazione da mercurio, tipico dei grandi predatori marini come il tonno. Insomma, tanti buoni motivi per riscoprire questo buon pesce a tavola!
PASTA con SGOMBRO e OLIVE
Ingredienti (per 2-3 persone):
250 g pasta corta (ottime le farfalle rigate)
1 spicchio di aglio
1 scatoletta di sgombro in scatola (sott'olio o al naturale secondo il proprio gusto)
350 ml di passata di pomodoro
una manciata di olive nere
olio evo
sale
In una larga padella far soffriggere appena lo spicchio d'aglio sbucciato e schiacciato con 3-4 cucchiai di olio evo. Quando l'aglio inizia ad brunirsi toglierlo dalla padella e aggiungere le olive e lo sgombro ben sgocciolato e spezzettato (eseguire questa operazione a fiamma bassa per evitare fastidiosi schizzi di olio bollente). Lasciare insaporire giusto un minuto, poi aggiungere la passata di pomodoro. Portare a bollore a fiamma alta, poi abbassare il fuoco e lasciare cuocere 10 minuti. Aggiustare di sale solo verso fine cottura (non occorre molto sale visto che sia le olive che lo sgombro sono abbastanza sapidi).
Cuocere le farfalle (o altra pasta corta) in abbondante acqua bollente salata per il tempo indicato sulla confezione, scolare e versare nella padella con il condimento. Saltare tutto a fiamma vivace per un minuto e servire subito.
Buon appetito!
venerdì 25 gennaio 2019
I viaggi altrui (Coniglio all'ischitana)
Viaggiare. Vedere il mondo. Un bisogno primario, almeno per me, e un consiglio per tutti. Per vivere meglio.
I nostri viaggi non si sono interrotti, sono solo diventati a più corto raggio, almeno per il momento. Trentino, Slovenia, Croazia; luoghi che, seppur vicini, non conoscevamo: aspettavamo solo un piccolo viaggiatore da portare con noi per partire alla loro scoperta.
E allora cosa c'entra la ricetta del coniglio all'ischitana? A Ischia non ci siamo stati. Non ancora. Ma i nonni del piccolo maschio alfa eccome se ci sono stati! E mi hanno raccontato dell'isola, del mare, delle spiagge e del cibo.
E mi è venuta voglia di partire. Ma che fare se non si può? Il primo viaggio è nella mente e sogni, curiosità e aspettative è tutto ciò che serve in questo caso.
Ho preso il sacchettino di erbe secche che mi sono state riportate dall'isola come graditissimo cadeau, ho chiuso gli occhi e ho inalato profondamente tutti gli odori che si sprigionavano. Sole e sale, acqua ma anche terra fertile, estate calda e mediterranea.
Mi sono messa ai fornelli e ho viaggiato con il pensiero.
Non me ne vogliano gli isolani: se ho sbagliato qualcosa nella ricetta è stato per ingenuità e comunque le critiche sono ben accette. Posso solo dire che ho già eseguito questa ricetta più volte ed è piaciuta a tutti!
CONIGLIO ALL'ISCHITANA
Ingredienti (per 3-4 persone):
1 coniglio tagliato a pezzi
2 spicchi di aglio
3-4 pomodori maturi
500 ml vino bianco secco
1 cucchiaio abbondante di spezie isolane (mix secco composto da: peperoncino, aglio e erbe varie)
olio evo
sale
Procurarsi un tegame abbastanza largo da far si che i pezzi di coniglio non si sovrappongano durante la cottura. Scaldare nel tegame a fiamma alta 4-5 cucchiai di olio evo insieme all'aglio sbucciato e tagliato a fettine. Quando l'aglio soffrigge adagiare i pezzi di coniglio nel tegame e farli rosolare su tutti i lati. Bagnare il coniglio con tutto il vino (può sembrare tanto ma la carne si deve praticamente stufare nel vino) e cospargere con un cucchiaio abbondante di spezie. Far prendere il bollore e lasciare evaporare l'alcool per qualche minuto, poi abbassare la fiamma al minimo, incoperchiare e lasciare cuocere circa mezz'ora girando i pezzi di carne a metà cottura.
Aggiungere nel tegame i pomodori tagliati a pezzi piuttosto grossolani, aggiustare di sale e far cuocere ancora 10-15 minuti a fiamma vivace: il fondo di cottura deve restringersi ma rimanere comunque consistente.
Servire il coniglio caldo con abbondante pane.
Buon appetito!
N.B.1: se non è stagione di pomodori freschi meglio usare lo stesso quantitativo di pomodori pelati: il risultato sarà sicuramente migliore che con pomodori freschi ma insipidi.
N.B.2: Il coniglio è una carne molto magra che richiede un bel sughetto di fondo per evitare di asciugarsi troppo e diventare dura.
I nostri viaggi non si sono interrotti, sono solo diventati a più corto raggio, almeno per il momento. Trentino, Slovenia, Croazia; luoghi che, seppur vicini, non conoscevamo: aspettavamo solo un piccolo viaggiatore da portare con noi per partire alla loro scoperta.
E allora cosa c'entra la ricetta del coniglio all'ischitana? A Ischia non ci siamo stati. Non ancora. Ma i nonni del piccolo maschio alfa eccome se ci sono stati! E mi hanno raccontato dell'isola, del mare, delle spiagge e del cibo.
E mi è venuta voglia di partire. Ma che fare se non si può? Il primo viaggio è nella mente e sogni, curiosità e aspettative è tutto ciò che serve in questo caso.
Ho preso il sacchettino di erbe secche che mi sono state riportate dall'isola come graditissimo cadeau, ho chiuso gli occhi e ho inalato profondamente tutti gli odori che si sprigionavano. Sole e sale, acqua ma anche terra fertile, estate calda e mediterranea.
Mi sono messa ai fornelli e ho viaggiato con il pensiero.
Non me ne vogliano gli isolani: se ho sbagliato qualcosa nella ricetta è stato per ingenuità e comunque le critiche sono ben accette. Posso solo dire che ho già eseguito questa ricetta più volte ed è piaciuta a tutti!
CONIGLIO ALL'ISCHITANA
Ingredienti (per 3-4 persone):
1 coniglio tagliato a pezzi
2 spicchi di aglio
3-4 pomodori maturi
500 ml vino bianco secco
1 cucchiaio abbondante di spezie isolane (mix secco composto da: peperoncino, aglio e erbe varie)
olio evo
sale
Procurarsi un tegame abbastanza largo da far si che i pezzi di coniglio non si sovrappongano durante la cottura. Scaldare nel tegame a fiamma alta 4-5 cucchiai di olio evo insieme all'aglio sbucciato e tagliato a fettine. Quando l'aglio soffrigge adagiare i pezzi di coniglio nel tegame e farli rosolare su tutti i lati. Bagnare il coniglio con tutto il vino (può sembrare tanto ma la carne si deve praticamente stufare nel vino) e cospargere con un cucchiaio abbondante di spezie. Far prendere il bollore e lasciare evaporare l'alcool per qualche minuto, poi abbassare la fiamma al minimo, incoperchiare e lasciare cuocere circa mezz'ora girando i pezzi di carne a metà cottura.
Aggiungere nel tegame i pomodori tagliati a pezzi piuttosto grossolani, aggiustare di sale e far cuocere ancora 10-15 minuti a fiamma vivace: il fondo di cottura deve restringersi ma rimanere comunque consistente.
Servire il coniglio caldo con abbondante pane.
Buon appetito!
N.B.1: se non è stagione di pomodori freschi meglio usare lo stesso quantitativo di pomodori pelati: il risultato sarà sicuramente migliore che con pomodori freschi ma insipidi.
N.B.2: Il coniglio è una carne molto magra che richiede un bel sughetto di fondo per evitare di asciugarsi troppo e diventare dura.