Lo scenario, un classico del sabato mattina: ci troviamo nel sovraffollato supermercato di paese. La giovane coppietta, dopo essersi aggirata tra gli scaffali per la spesa settimanale, si dirige alla cassa automatica, la quale seleziona la spesa della coppia per la rilettura da parte di una cassiera. Nessun problema, solo una perdita di tempo di 5 minuti. La rilettura conferma che tutti gli articoli erano stati conteggiati correttamente. I giovani (si fa per dire) pagano e si avviano verso l'uscita quando vengono fermati da un tizio che esibisce un cartellino che lo qualifica come "addetto alla sicurezza". Il maschio alfa, paonazzo per lo sforzo, carico come un mulo con due borsoni strapieni e una cassetta di patate in equilibrio sotto il braccio guarda la sua compagna con sguardo implorante, del tipo "non ce la faccio più, facciamo presto o crollo in terra". La ragazza si rende conto di essere uscita dal supermercato in scia del cliente precedente, senza aver scannerizzato il proprio scontrino che istintivamente mostra all'addetto. E poi accade l'impensabile: l'addetto punta l'indice e con un sorrisetto furbo esordisce con
"Beccati, eh?!"
....?????.....Silenzio e sguardi perplessi
"Vi ho sentito, prima!"
Ancora silenzio e la sensazione di essere scemi
"Vi ho sentito che vi dicevate di lasciare qualcosa nel carrello!"
A quel punto un atroce sospetto si fa strada nella mia mente (perchè ovviamente eravamo io e il maschio alfa a fare la spesa!): questo tizio ci sta accusando di furto!
In quell'istante noto anche che il tipo, piuttosto mingherlino, è seguito da un gigantesco energumeno, più simile ad un armadio a 3 ante, il probabile acciuffa-ladri. Non mi interessa: ormai sto schiumando di una rabbia che mi fa sibilare a denti stretti in faccia all'addetto "Mi scusi, ma che cosa sta insinuando esattamente?"
Il maschio alfa capisce la situazione e fa il fatidico passo indietro (per evitare gli eventuali schizzi di sangue!) mentre io mi infervoro e inizio a spiegare al coglione la mia spesa, la rilettura e che quando ha sentito "lascialo lì" era un riferimento al carrello che, da che mondo è mondo, non mi posso portare a casa. Ormai è una questione di principio e me ne frego se sto attirando l'attenzione: gli mostro lo scontrino inferocita e pretendo che controlli lui stesso, pezzo per pezzo, la corrispondenza, dopo che i suoi colleghi avevano provato che andava tutto bene. Anche il tipo evidentemente si spaventa: balbetta, ritratta, cerca di generalizzare il comportamento scorretto della gente. Alla fine ci lascia andare senza nemmeno controllare, lasciandomi addosso una sensazione di sporcizia e una incazzatura che mi accompagnerà per gran parte del sabato.
Avrei sopportato senza protestare un ulteriore controllo (immagino che il taccheggio in un periodo di crisi così nera sia all'ordine del giorno), quello che non tollero è l'impertinenza e l'arroganza del "Beccati!", l'accusa infondata e senza prove. Avrei voluto dirgliene talmente tante da fargli cadere tutti i capelli: purtroppo non ho mai le reazioni che vorrei nel momento giusto. Adesso quando andrò a fare la spesa dovrò stare attenta anche a quello che dico o la prossima volta magari ci sarà pure una perquisizione personale!
Per sentirmi meglio un piatto elegante ma semplice e velocissimo, adatto a tutte le tasche. Non ci sarà bisogno di rubare le capesante: sono abbastanza abbordabili anche per una poveraccia come me!
CAPESANTE GRATINATE
Ingredienti (per 2 persone):
4 Capesante fresche nel loro guscio
5 cucchiai di pangrattato
2 spicchi d'aglio
prezzemolo
vino bianco
olio evo
sale, pepe nero
Tritare insieme gli spicchi d'aglio sbucciati e una manciata di foglie di prezzemolo. In una terrina mescolare il pangrattato con il trito preparato, un paio di cucchiai di olio evo e un paio di cucchiai di vino bianco, un pizzico di sale e del pepe nero (meglio se appena macinato): deve risultare un impasto molto sbricioloso. Farcire la conchiglia lavata e asciugata con il pangrattato preparato in modo che tutta la capasanta sia ben coperta. Fare una leggera pressione con le dita per compattare il tutto e infornare a 200°C per 10-15 minuti (il pangrattato deve appena imbrunire). Sfornare e servire caldissime con un buon calice di vino bianco!
Buon appetito!